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Ed anche giusto perchè quale utente medio si legge il libretto di uso

Se loro lo scrivono, ma tu non lo leggi, sono problemi tuoi: è come dire al poliziotto che ti ferma per eccesso di velocità "ma chi li guarda i cartelli stradali con il limite, che devo già stare attento alle altre macchine e alla strada?"

Il produttore cerca di tutelarsi con le avvertenze. Se poi tu non le leggi, la colpa rimane tua: non puoi tentare di scaricare sul produttore le tue colpe, in fondo lui ti aveva avvertito!

ma non specifica quale è il modo previsto!

Tu quanti modi conosci di usare un ventilatore che non siano accenderlo per smuovere dell'aria?

Un carica batterie, come qualsiasi apparato per uso civile, è previsto per lavora ad una temperatura massima di 75°C

Quindi loro ne garantiscono il funzionamento continuativo in presenza di una temperatura ambientale che non deve in nessun caso superare i 75°, non significa che a 75.5° il caricabatterie esplode, smette di funzionare o si rifiuta di accendersi, ma solo che, oltre quella temperatura, il produttore non è più certo che i suoi prodotti (sia l'alimentatore nel suo complesso, sia i singoli componenti elettronici), riescano a fare il loro lavoro correttamente. Potrebbero pure funzionare oltre quella temperatura, ma non funzionare secondo progetto a causa della deriva termica.

il trasformatore in questi dispositivi non è sulla rete a 50 Hz, ma è un trasfo in alta frequenza

Perdonami, ma li conosco gli alimentatori switching :)

Le volte che ci ho visto un termofusibile (perché non sempre c'è, specie in alimentatori piccolini), era sempre a contatto del trasformatore di isolamento e in serie al primario di quest'ultimo. E non era mai da 75°, ma sempre da 120-130° minimo; una protezione del genere di solito si trova su alimentatori di notebook o comunque con potenza di uscita vicina al centinaio di watt.

un fusibile elettronico. Spesso nemmeno quello

Ti correggo perché finora nei piccoli alimentatori switching che ho aperto, bene o male un fusibile sul primario c'era sempre, di solito un fusibile miniatura; questo parlando di alimentatori con stampata una marca nota e delle certificazioni vere. Mentre negli alimentatorini petoccio dei cinesi 5V 500mA dichiarati che vanno in crisi già con 200mA, di solito non c'è nulla. Pure il raddrizzatore di rete è a singola semionda, così si risparmia il costo di tre diodi assolutamente inutili.

Però il fatto che usino fili grossi come un capello per alimentare il primario, lascia pensare che in caso di corto fungano essi stessi da fusibili :roflmao:

Però se l'apparato ha subito le verifiche per il rilasci del marchio CE

E qui si torna alla domanda iniziale: se io uso il mio apparecchio sicuro e certificato in maniera totalmente idiota ed incoscente, allora la colpa è del produttore che doveva prevedere il mio uso scorretto ed agire di conseguenza? Ma direi proprio di no: se io acquisto elettrodomestici sicuri e certificati e provo a rievocare la scena famosa del film She Devil, quella in cui lei usa scorrettamente vari elettrodomestici di casa al fine di provocare un incendio (andando a memoria... phon acceso con un cuscino di piume sopra, robot da cucina acceso con una forchetta messa in modo da bloccare la lama, varie bombolette spray messe all'interno di un microonde acceso, piatti nella lavatrice, sovraccarico di varie prese multiple e prolunghe, e sicuramente altro che non ricordo perché è anni che non guardo quel film), è ovvio che ottengo esattamente una replica di quella scena... solo che io non sono Roseanne Barr e la mia casa piglia fuoco per davvero e non con gli effetti speciali di Hollywood...

allora ti chiedo ancora... di chi è la colpa..? del produttore degli elettrodomestici, che doveva prevederne l'uso estremamente scorretto ed impedirmelo in qualche modo (come?) :senzasperanza:

...ora che ci penso la prima volta che ho visto quel film ero piccolo... ma tanto... e penso che la scena delle prolunghe che fondono e del contatore che gira vorticosamente mi abbiano segnato profondamente... cavolo, me le ricordo ancora a memoria adesso, e son dieci anni buoni che non lo riguardo... :lol:

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La mia auto (Toyota Verso) mi è stata consegnata completa di 2 manuali di circa 300 pagine l'uno. Un manuale è esclusivo per spiegare le funzioni dell'interfaccia operattiva (navigatore, connessioni telefoniche, condizionatore, etc.) Io mi chiedo quale utente si studia questi 2 nanuali per intero.

a me invece non l'hanno dato....

li avevano finiti....

mi hanno linkato su mia insistente richiesta il manuale online in flash...

comunque carlo albinoni: la svizzera per ora, si vede (via satellite...)

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comunque carlo albinoni: la svizzera per ora, si vede (via satellite...)

Ah sì? be la scheda è solo per cittadini svizzeri o per residenti in svizzera...

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Livio, recupero la discussione per questo ;)

Questo proprio mi piacerebbe leggerlo. Ho una dotazione praticamente professionale di attrezzi a mano

Libretto di istruzioni del mio avvitatore Parkside, PABS 12 A1, nella pagina delle avvertenze, proprio il primo rigo...

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Probabilmente nei Makita o nei DeWalt ritengono superfluo mettere una indicazione del genere, perché un professionista ci arriverà da solo che non è il caso di mettersi a lavorare con l'avvitatore o il seghetto dopo il terzo grappino o dopo essersi fumato un bel cannone, anche se... se vogliamo dirla tutta.. ho qui due foglietti di moduli da quadro della Vemer, quindi roba la cui installazione dovrebbe essere fatta da un professionista, ed entrambi ritengono indispensabile avvertire di togliere tensione prima di installare l'apparecchio...

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Quindi loro ne garantiscono il funzionamento continuativo in presenza di una temperatura ambientale che non deve in nessun caso superare i 75°, non significa che a 75.5° il

Assolutamwente no!

Dovresti leggerti un po' di specifiche dei vari circuiti integrati dei differenti produttori, comprese le note sui contenitori e le note generali sulle serie di componenti. Scoprirai così un mondo che, da quanto traspare dai tuoi scritti conosci molto poco, anzi non lo conosci affatto. :superlol:

Il produttore di componenti elettronici attivi garantisce il funzionamento del componenti sino a 75°C di temperatura ambiente del componente, quindi all'interno del contenitore.

Se si supera quella temperatura il funzionamento del componente non è più garantito, quindi può avere malfunzionamenti e danni irreversibili.

Spesso si inesca un effetto valanga che porta alla "vaporizzazione" delle giunzioni, con conseguenti "bolle" di combustione sul case plastico.

Se il contenitore del caricabatterie è costruito a norme non accadrà alcun danno all'esterno, altrimenti può incendiarsi e propagare l'incendio.

E ritorniamo al punto di partenza.

Se l'apparato ha causato un incendio non è perchè ha surriscaldato la stoffa dei cuscini del divano, non avrebbe potuto arrivare alla temperatura di innesco, Se ha causato l'incendio è stato perchè il contenitore era di materiale altamente infiammabile e propagante incendio.

Perdonami, ma li conosco gli alimentatori switching

Da quello che scrivi sembrerebbe proprio il contrario. :lol: Forse per te "conoscere" significa avere aperto qualche esemplare per riparalo.

E qui si torna alla domanda iniziale: se io uso il mio apparecchio sicuro e certificato in maniera totalmente idiota ed incoscente,

E' qui che ti sbagli, e di molto anche.

Le normative per il marchio di qualità CE prevedono proprio questo: l'uso scorretto dell'apparato, in altri termini l'apparato deve essere a "prova di cretino".

Ad esempio nei televisori, quando erano valvolari ed erano presenti tensioni elevate, era prevista la "prova della catenella". Consiteva in un attrezzo di lunghezza calibrata, che simulava una catenita normalizzata. Questro strumento veniva introdotto in tutte le ferritoie del contenitore del televisore e non dova netrare in contatto con alcuna parte in tensione.

Questo perchè nella vita quotidiana una persona con collanina al collo avrebbe potuto chinarsi sul televisore, per motivi normali, e la collanina entrare da una ferritoia e causare una folgorazione da contatto.

Appoggiare un caircabatteria da telefonino, ed il telefonino stesso, sul bracciolo del divano mentre si ricarica la batteria non è un comportamento "totalmente idiota ed incosciente", è un comportamento normalissimo specie se si mette in ricarica il telefono mentre si guarda la TV seduti sul divano, così si ha a disposizione il telefono in modo facile per rispondere ad eventuali chiamate. Poi rientra nella normalità delle cose dimenticarselo quando semi addormentati si va a letto.

Se l'apparecchio causa un incendio non è una responsabilità del cliente "idiota ed irresponsabile" ma del produttore criminale che ha messo in commercio un apparecchio pericoloso.

Comunque non capisco questa tua difesa ad ogni costo di certi prodotti scadenti.

Nemmeno l'avvocato del produttore del caricabatteria si sarebbe spinto così in la con le argomentazioni fantasiose e pretestuose.

Mi sembra il classico ragionamento di colui che parte lancia in resta contro un bel muro di solido calcestruzzo per il solo guso di sbatterci la faccia.

Libretto di istruzioni del mio avvitatore Parkside

Complimenti a Parkside. E' il primo avviso di questo genere che leggo. Forse è iniziata una nuova era nei manuali europei, ben vengano queste avvertenze.

Tra l'altro, per me è un nome nuovo, ma io non faccio l'istallatore professionista e glia ttrezzi a mano son solo parte di un hobby.

Però il tutto ha poco a che vedere con la corrente delle prese. Anzi no è una conferma che le prese di corrente riportano dati errati che possono indurre l'utente medio ad un uso improprio dell'apparecchio anche qaundo è perfettamente cosciente di quello che sta facendo.

Tutto questo fumo su argomenti disparati non fa cambiare il tema iniziale della discussione.

Le prese europee riportano dati inesatti che possono indurre l'utente ad un uso improprio che potrebbe avere conseguenze gravi.

Tutto il tuo scrivere sembra voler cercare di colpevolizzare l'utente che dispondendo di una presa di corrente su cui trova scritto 16 A pensa di potervi connettere unc arico da 16 A.

Cosa sei un azionista di un produttore di prese elettriche? :superlol: :superlol:

Modificato: da Livio Orsini
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a me invece non l'hanno dato....li avevano finiti....mi hanno linkato su mia insistente richiesta il manuale online in flash...

Se hai una autovettura Toyota e segnali il fatto alla direzione commerciale toyota italia, anche per email, non solo di saranno date le copie cartacee che hai regolarmente pagato perchè eran comprese nel prezzo di vendita, ma il concessionario che tui ha venduto l'auto senza i manuali sarà prontamente e severamente "bacchettato".

La soddisfazione del cliente per Toyota non è solo un riga scritta sul certificato di qualità.

A me subito dopo l'acquisto della vettura è arrivato il questionario per sapere se mi sentivo pienamente soddisfatto del trattamento ricevuto. il venditore me lo aveva preannunciato e, tra il serio ed il faceto, mi disse:" mi raccomando solo voti dal nove in su, perchè gia un otto è considerato brutto ed io rischio il posto se non mi danno tutti 9 e 10"

Ah sì? be la scheda è solo per cittadini svizzeri o per residenti in svizzera...

No è gratuita per i cittadini svizzeri perchè con le tasse sostengono an che la TS e per i resisdenti perchè pagano il canone per la TS.

Per tutti gli altri la scheda è a pagamento.

Però siamo in Italia e basta acquistare il solito "tarocco". Il condominio dove abita mia figlia a Varese è in una zona d'ombra per la TVSI e hanno dato a suo tempo 50€ alla'ntennista che ha messo la scheda per decodificare la TSI.

Dove abito io ricevo 4 canali svizzeri regolarmente con la sola antenna interna.

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No è gratuita per i cittadini svizzeri perchè con le tasse sostengono an che la TS e per i resisdenti perchè pagano il canone per la TS.

Per tutti gli altri la scheda è a pagamento.

Non è così. Non solo non è gratuita per i residenti in svizzera (c'è una tassa fissa una tantum oltre al canone svizzero) ma non è assolutamente permessa agli altri. Anzi, a leggere l'ultimo regolamento addirittura pare pare non sia più disponibile per i cittadini svizzeri non residenti in Svizzera.

http://www.broadcast.ch/xportal/tools/getPortalDoc.aspx?docID=99

http://www.rsi.ch/la-rsi/Ricezione-e-frequenze-68737.html

Il motivo di tanta severità, ovviamente, sono le pressioni delle televisioni estere (in primis Sky Italia, Mediaset, RAI) che hanno nella televisione della Svizzera Italiana un temibile concorrente. Basta vedere l'audience della televisione svizzera lungo la fascia di confine ove ancora si riesce a vederla in chiaro via digitale terrestre. Ma comunque fanno pressione perchè comunque anche il segnale terrestre, utilizzando i gap filler, sia il più possibile contenuto nel confine di stato.

Però siamo in Italia e basta acquistare il solito "tarocco". Il condominio dove abita mia figlia a Varese è in una zona d'ombra per la TVSI e hanno dato a suo tempo 50€ alla'ntennista che ha messo la scheda per decodificare la TSI.

Non penso che sia più possibile alcun tarocco (lo era in passato, con altri tipi di decodifica). Semplicemente c'è un mercato nero di schede originali. Del resto ai residenti in Svizzera (tra cui molti italiani) è concesso di acquistarne più di una....

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p.s. per chi vuole, la tv svizzera con i programmi autoprodotti è comunque visibile via internet, gratuitamente e senza limitazioni, a questo indirizzo

http://www.tvsvizzera.it/

oppure sul loro sito ( http://www.rsi.ch/la1/programmi/informazione/patti-chiari/) si puo' vedere la puntata della settimana prima

E vi posso assicirare che se certi servizi venissero proposti in italia altro che Report....

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quindi all'interno del contenitore.

Scusa, ma non è la stessa cosa? :blink: Pure nel caso supposto in cui tu abbia una temperatura ambiente di 75°, ce l'avrai anche all'interno del contenitore, sia che tu intenda il mobile dell'apparecchio, sia che tu intenda il package del componente.

Se si supera quella temperatura il funzionamento del componente non è più garantito

Questo è differente da "non funziona": se porto il case di un componente attivo a 80-85°, mica vanno in corto le giunzioni istantaneamente; il produttore mi dice solo che a quelle temperature, il funzionamento del componente nelle specifiche e per lunghi periodi di tempo, non è garantito. Potrebbe guastarsi dopo pochi minuti o dopo alcune ore, ma in realtà neanche il produttore sa di preciso cosa gli accadrà; è solo certo del fatto che non potrà reggere a lungo e in specifica.

Per farti un esempio, sui dissipatori degli amplificatori di potenza (centinaia di W reali per canale), è sempre montato almeno un clixon da 80°, che di solito ha i contatti in serie al primario del trafo, come protezione per impedire alle coppie di finali di fondere se dovesse bruciarsi la ventola o se venissero tappate le feritoie dell'aria. Se fosse matematico che un componente, passati i 75°, fonde, sarebbe anche inutile mettercelo: a 80° i finali in TO-3 sarebbero già andati in corto da un pezzo ed avrebbero provocato la bruciatura dei fusibili di alimentazione.

Le normative per il marchio di qualità CE prevedono proprio questo: l'uso scorretto dell'apparato

Entro certi limiti: mica puoi saperlo prima, cosa l'utente intende con "uso scorretto"; cerchi di limitarti ad includere i casi più comuni e speri poi che l'utente non sia ancora più deficiente del previsto.

Per esempio, nel manuale del mio forno a microonde c'è scritto di non usarlo per asciugarci materiali come legno, carta, stoffa e fiori secchi, perché potrebbero incendiarsi; poi c'è scritto di non usare dentro o vicino al forno materiali infiammabili, perché potrebbero incendiarsi... ma non c'è scritto nulla riguardo il non metterci dentro animali domestici; significa quindi che lo posso fare?

Sempre a proposito di forni a microonde, ho letto tempo fa una storiella (non so se fosse vera, probabilmente no) riguardo ad un tizio che, dopo aver scaricato un'app la quale, secondo chi l'ha scritta, serviva ad abilitare la funzione di ricarica wireless, ha inserito l'iPhone nel forno a microonde e ha premuto start, chiaramente con risultati immaginabili.

Questo è uso scorretto? si. Apple poteva prevederlo e/o doveva scrivere nel manuale (quale poi, che Apple non lo include??) che non era possibile in nessun caso ricaricare la batteria del telefono con un forno a microonde? no: nessun produttore è tenuto a sottoporre il suo prodotto ad un campione di stupidi al fine di registrarne tutti i potenziali usi scorretti ed includeri nel manuale, anche perché la fantasia umana non ha limiti: qualcuno un uso scorretto ed idiota non accluso tra le 900 pagine di avvertenze che ne deriverebbero, lo troverà comunque.

La prova della catenella che tu citi non è propriamente uso scorretto, può capitare di chinarsi su un apparecchio mentre si indossa una catenella d'oro anche senza volerlo per forza

Appoggiare un caircabatteria da telefonino, ed il telefonino stesso, sul bracciolo del divano mentre si ricarica la batteria non è un comportamento "totalmente idiota ed incosciente" [...] Poi rientra nella normalità delle cose dimenticarselo quando semi addormentati si va a letto.

Io la penso in maniera differente.

Fino a quando non è uscita la norma che prevedeva sanzioni e decurtamento punti per il mancato uso della cintura di sicurezza, "rientrava nella normalità delle cose" viaggiare con la cintura slacciata; comportamento idiota ed incosciente.

Tuttora per molta gente "rientra nella normalità delle cose" guidare con una mano sul volante e l'altra a reggere il cellulare; altro comportamento idiota ed incosciente.

Pur non avendo dati statistici in merito, sono abbastanza sicuro che ancora per molti fumatori "rientri nella normalità delle cose" fumare l'ultima sigaretta della giornata a letto, sotto le coperte, nonostante la casistica di incendi scaturiti dal mozzicone ancora acceso caduto dalle mani dell'ignaro fumatore che si è addormentato prima di fare gli ultimi tiri. Altro comportamento idiota ed incosciente, tanto che una norma ha obbligato, un paio di anni fa, i produttori di sigarette a fare in modo che queste si spegnessero più velocemente se qualcuno smette di tirare, ricordo distintamente i brontolii di chi ha dovuto riaccendere la sigaretta almeno un paio di volte perché, occupato a parlare e non a tirare, gli si spegneva tra le mani.

Comunque non capisco questa tua difesa ad ogni costo di certi prodotti scadenti.

Non è che sto difendendo ad ogni costo i prodotti scadenti, dico semplicemente che in questo caso secondo me l'uso scorretto è tutto dell'utente (anche perché, tra l'altro, chi ha appurato che il caricabatteria fosse "un prodotto scadente" e non piuttosto un prodotto certificato e ritenuto sicuro, usato però in maniera non responsabile?), ed il produttore (di caricabatterie, microonde, lavatrici o busti in gesso che sia) non ha la responsabilità di fare da mamma o da angelo custode all'acquirente: ha la responsabilità di fornirgli un prodotto sicuro entro certi limiti e protetto da un uso scorretto entro certi limiti: se poi l'acquirente prende il suo phon sicuro e certificato e lo usa per asciugarsi i capelli mentre è ancora a mollo nella vasca da bagno, ignorando bellamente sia le istruzioni stampate (che non avrà neppure letto) sia il comune buon senso, il produttore cosa dovrebbe fare? Entrare in casa e tirargli due ceffoni? :senzasperanza:

Però il tutto ha poco a che vedere con la corrente delle prese

Neanche il caricabatterie del cellulare, perché di sicuro quell'incendio non è stato scaturito dall'aver superato la corrente massima della presa, anzi, il caricabatterie non sarebbe arrivato a tanto neppure nella previsione di guasto più catastrofica del mondo.

Modificato: da Darlington
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p.s. per chi vuole, la tv svizzera con i programmi autoprodotti è comunque visibile via internet, gratuitamente e senza limitazioni, a questo indirizzo

Vero. Anche se non è pratico come la tv.

Comunque non ci sono i programmi coperti da diritti internazionali, ovviamente.

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no no dico che via sat si vede tutto e senza schede basta un semplice emulatore softcam...

...per ora, finchè non aggiornano le codifiche: pare che la vecchia viaccess v4 sia stata bucata e in giro ci sono ancora quelle tessere: finchè non le avranno cambiate tutte....

no livio, non è una toyota è una peugeot

pensa che di serie non c'e' la lucina nello sportello cruscotto lato passeggero... bisogna ordinarla a 5 euro...

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pare che la vecchia viaccess v4 sia stata bucata e in giro ci sono ancora quelle tessere: finchè non le avranno cambiate tutte....

Ahhh, be'...

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Istallando una presa 10A in un circuito protetto da un differenziale o magnetotermico che sia nessuno lo vieta ma è rischio tuo!!! Le prese 10A ora cn la nuova normativa sono entrate fuori la normativa vigente!

Istallando una presa 10A in un circuito protetto C16,e in quella presa metti una spina 10A e quella spina alimenta una stufetta cn potenza di almeno 2000W (dipende dal modello) è ovvio che la presa sarà la prima a fondersi,e la protezione riesce ad intervenire solo quando la presa sarà fusa e avviene un vero e proprio cortocircuito!

Non è un controsenso.. la casa produttrice dice questo:io ti costruisco la presa cn portata max di corrente 16A ma hai la possibilità di inserire sia una spina 10A sia una spina 16A,se tu metti una spina da 10A in una presa da 10A e quella presa alimenta un'elettrodomestico cn portata superiore ai 10A sono solo caxxxi tuoi...

Un altro motivo per cui quelle da 10A sono entrate fuori normative,non avevano gli alveoli protettivi molto rischioso per i bambini piccoli che potevano anche inserire oggetti metalliche all'interno delle prese :)

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Un altro motivo per cui quelle da 10A sono entrate fuori normative

le presa da 10 A continuano a essere previste nella norma italiana CEI 23-50.

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Istallando una presa 10A in un circuito protetto da un differenziale o magnetotermico che sia nessuno lo vieta ma è rischio tuo!!! Le prese 10A ora cn la nuova normativa sono entrate fuori la normativa vigente!

Istallando una presa 10A in un circuito protetto C16,e in quella presa metti una spina 10A e quella spina alimenta una stufetta cn potenza di almeno 2000W (dipende dal modello) è ovvio che la presa sarà la prima a fondersi,e la protezione riesce ad intervenire solo quando la presa sarà fusa e avviene un vero e proprio cortocircuito!

le vendono ancora tutti i fornitori, andremo in galera tutti assieme....

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  • 2 weeks later...
elettrofonico

Buonasera e buon anno a tutti! Non so quanto normale sia che alle 4 di mattina del primo dell' anno uno abbia in mente le prese ma questo è quanto :) dunque io faccio un ragionamento che può essere controbattuto tranquillamente.. Presa 10A collegata a linea da 2.5 con a monte un c16.. Posso collegarci un utilizzatore uscito di fabbrica con spina 10A, e nessun problema perché assorbe di sicuro meno di 10A..posso collegarci una spina tripla con attaccati 3 carichi con spina 10A, ma.. Di sicuro c'è scritto max 1500w, se l'utente li supera si danneggia sia la tripla che la presa, ma è l'utente che sbaglia.. Posso collegarci una ciabatta con prese schuko o 10A, ma anche in questa è scritta la portata massima, se l'utente la supera è colpa sua.. Stessa cosa per un adattatore schuko italiana. Se poi collego un carico che supera 10A ma che ha spina 10A,ha sbagliato chi l'ha cablata.. Insomma io fornisco una presa con passo 10A, dove possono entrare solo spine da 10 A, teoricamente potrei mettere anche un interruttore D125 in testa, se l'utente non rispetta l'indicazioni di adattatori etc, e collega un intero stabilimento industriale su questa presa è lui che sta sbagliando.. Aggiungo che manca una seria informazione ai consumatori in genere dei pericoli che possono causare adattatori etc, e che la "moda" di mettere prese 10A sotto interruttore da 10, si è presa come abitudine a causa proprio di questa mancanza di informazione. Ovviamente parlo di impianti relativamente vecchi, dato che ormai le 10A si usano pressoché solo per i punti luce comandati..

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Questo è differente da "non funziona": se porto il case di un componente attivo a 80-85°

Si vede proprio che scrivi di cose che non conosci.

Non ti dico di studiarti la teoria dei transistori a giunzione, ma almeno fatti una prova o fidati di quello che scrivono i produttori. basta superare di poco latemepratura limite ed il funzionamento del circuito è completamente differente, non assomiglia per niente all'originale. Immagina cosa farà un regolatore SMPS.

Se poi permani oltre i limiti per un tempo eccessivo i danni sono irreversibili

Io la penso in maniera differente.

Tu puoi anche pensare che il caricatore debba essere appoggiato su una base di titanio, però le normative prevedono che l'utente lo appoggi anche su parti in tessuto. Inoltre non pongono limite di tempo alla permaneza del dispositivo sul tessuto.

Inoltre cosa più importante di tutte, le normative impongono che la temperatura esterna di oni elettrodomestico sia tale da non causare ustioni per un eventuale contatto accidentale!

Fa eccezione a questa normativa solo la piastra del ferro da stiro, ma non l'involucro dell'asciuga capelli.

Non è che sto difendendo ad ogni costo i prodotti scadenti, dico semplicemente che in questo caso secondo me l'uso scorretto è tutto dell'utente

Assolutamente no!

La tua èun0argomentazione pretestuosa, di cui non si capisce il motivo, di addossare la responsabilità di un incidente, causato da un prodotto difettoso, ad un uso scorretto. Questo tipo di uso non è ne vietato, ne non considerato dalle normative. inoltre non ho mai letto in alcun manuale di alimentatore per ricarica, che non possa essere appoggiato ad un tessuto.

Quelli più recenti sono alloggiati tutti nella spina stessa, per cui è quasi impossibile appoggiarli a qualche cosa. Però la parte più pericolosa è sempre la batteria del telefono, anche nelle istruzioni del telefono non è scritto di non appoggiare il telefono su un oggetto ricoperto in tessuto!

se poi l'acquirente prende il suo phon sicuro e certificato e lo usa per asciugarsi i capelli mentre è ancora a mollo nella vasca da bagno,

Questo comportamento è simile a quello della persona che abitando al quinto piano apre la finestra, sale su di una sedia e si sporge per l'avare la parte esterna dell'avvolgibile.

Non c'entra nulla con i prodotti di pessima qualità e, soprattutto, non centra nulla con una presa che riporta la scritta 16 A e poi ne regge a malapena 10!

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Se poi collego un carico che supera 10A ma che ha spina 10A,ha sbagliato chi l'ha cablata.. Insomma io fornisco una presa con passo 10A, dove possono entrare solo spine da 10 A, teoricamente potrei mettere anche un interruttore D125 in testa, se l'utente non rispetta l'indicazioni di adattatori etc, e collega un intero stabilimento industriale su questa presa è lui che sta sbagliando..

è quello che sostengo

tutto il resto se uno lo vuole fare è un di più

se la legge ti obbliga a fare le cose a prova di utente medio se lo fai a prova di stupido va ancora meglio ma non sei obbligato e dato che spesso questo fa la differenza tra un preventivo e l'altro e tra il fare il lavoro o farlo un altro è ovvio che spesso proprio malgrado si deve optare per la prima soluzione

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Maurizio Colombi

faccio un ragionamento che può essere controbattuto tranquillamente

Eccomi qui a fare le mie considerazioni.

Presa 10A collegata a linea da 2.5 con a monte un c16..

Errore!

Quando realzzi un impianto, lo proteggi contro tutto quanto può dannegiare la tua "opera", e lo fai attraverso la protezione magnetotermica.

Questa protezione va calcolata in base all'elemento più debole che hai presente nella tua linea; quindi se la tua linea parte da 2,5 poi diventa 4, poi ridiventa 2,5 e poi diventa 1,5 devi proteggere la sezione di impianto con un'apparecchio adatto a "tutelare" la linea da 1,5. Stesso paragone per l'esempio che riporti: la tua presa da 10A, la puoi alimentare anche con quattro corde da 95 in parallelo, ma il costruttore della presa dichiara che il suo prodotto è in grado di "portare" solo 10A.... e a questo punto la presa diventa il "ramo" più debole del circuito che tu devi proteggere ADEGUATAMENTE. Se poi l'utilizzatore finale a quella presa ci attacca una prolunga che alimenta una pizzeria d'asporto, a te non interessa nulla perchè hai protetto il tuo impianto ..... ed il tuo impianto (quindi la tua responsabilità) si ferma alla presa!

Aggiungo che manca una seria informazione ai consumatori in genere dei pericoli che possono causare adattatori etc

Non metto in dubbio questa dichiarazione, anzi la sostengo a tutto campo. Ritengo che la mamma degli ignoranti è sempre gravida, ma non possiamo scrivere sempre e dovunque le stesse raccomandazioni; anche l'automobile è pericolosa, ma sul libretto d'uso e manutenzione non c'è scritto che andare a sbattere contro un muro a 200 chilometri all'ora è pericoloso, nella mia zona, ci sono almeno tre ponti sul Po, ma all'imbocco non c'è scritto che se non sai nuotare e ti butti dal ponte potrebbe essere pericoloso......e le ringhiere non sono nemmeno a prova di imbecille.

la "moda" di mettere prese 10A sotto interruttore da 10, si è presa come abitudine

No, non è una moda, è un'esigenza dovuta a quanto ti ho spiegato all'inizio. Bisogna proteggere le linee, e quando realizzi l'impianto elettrico, la tua "linea" finisce alla presa di corrente.

Non so quanto normale sia che alle 4 di mattina del primo dell' anno uno abbia in mente le prese

Non è un problema che ci riguarda, anzi posso dirti che sei nella media....... "se non son matti non li vogliamo" :superlol:

Buon Anno elettrofonico.

Modificato: da Maurizio Colombi
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ma almeno fatti una prova

Una prova l'ho fatta (senza volerlo)

Ho tentato di far funzionare un alimentatore da pc in formato SFX fuori dal suo cabinet in lamiera, fissato con dei distanziali al telaio (svuotato) di un lettore CD hi-fi rotto, lo scopo era fare una mod, inserendovi i componenti di un personal computer.

L'alimentatore aveva una ventola sopra da 70mm, che soffiava aria sui dissipatori, i quali avevano una forma particolare. Io ho provato a mettere una 60mm però di lato, volevo vedere se il raffreddamento fosse sufficiente.

Ho attaccato tutto quanto e dopo pochi minuti dentro al bios ho iniziato a sentire puzza di bruciato, non dei componenti ma della lacca usata in fabbrica. Punto il termometro ad infrarossi (perché come sai anche tu non è una buona idea toccare con le dita i dissipatori dei finali sul primario) e la temperatura era ben sopra gli 80°, staccato immediatamente la spina.

L'alimentatore ancora funziona. Il comportamento dei finali (e quindi, di tutto il circuito switching) sarebbe stato imprevedibile a quelle temperature? Certo che si. Continuare a far funzionare il circuito in quelle condizioni avrebbe comportato danni irreversibili ai finali come una bella fusione della giunzione? Certamente. Qualcuno è in grado di dire per quanto tempo avrebbe potuto funzionare in quelle condizioni? Non credo, neanche il produttore dei componenti: il produttore è certo solo del fatto che in quelle condizioni sarebbero durati poco.

Questo sto dicendo, nient'altro: non sto dicendo che hai torto, non voglio peccare di presunzione, lo so anche io che hai molta più esperienza di me nel campo essendo progettista.

addossare la responsabilità di un incidente, causato da un prodotto difettoso, ad un uso scorretto

La responsabilità dell'incidente di Habsheim, secondo i piloti di quel volo, era della Airbus che ha progettato male il computer di bordo.

La responsabilità dell'incidente di Habsheim, secondo l'Airbus, era dei piloti che non hanno eseguito le manovre corrette.

Di chi fosse realmente la colpa non si è mai capito, forse un pò di entrambi ma Airbus riprogettò i sistemi ed i due piloti furono condannati per omicidio colposo.

Tu dici che la colpa di questo incidente sia del prodotto difettoso, io dico che se il prodotto difettoso non veniva appoggiato su un tessuto in acrilico, si sarebbe bruciato un fusibile termico oppure la giunzione del finale sul primario che avrebbe causato la bruciatura del fusibile di rete, o l'intervento della magnetica dell'impianto, ed al massimo la signora si sarebbe ritrovata il cellulare scarico ed il caricabatterie morto, perché l'apparecchio avrebbe potuto cedere calore solo all'aria.

Posto che poi fosse effettivamente difettoso o di pessima qualità o non certificato, questo io non lo so. Se invece tu ne sei sicuro perché ci sono state delle perizie e delle indagini che lo hanno provato, allora è un altro discorso ;)

inoltre non ho mai letto in alcun manuale di alimentatore per ricarica, che non possa essere appoggiato ad un tessuto

Oltre alle norme ed alle avvertenze del manuale, però, ci deve essere anche il buon senso dell'utente.

Neppure nel manuale della tua auto ci sarà scritto che è sconsigliato lanciarsi contro un platano a 160 km/h per testare la funzionalità degli airbag, ma ci arrivi da solo che non è il caso di farlo, anche se non te lo scrivono.

Nel manuale di un trapano non troverai scritto che è vietato usare l'apparecchio per forarsi i lobi delle orecchie per farsi i buchi per gli orecchini, ma questo non significa che allora lo si possa tranquillamente fare senza problemi.

Nel manuale di un trasformatore o di un caricabatterie può non esserci scritto di non appoggiarlo su materiali infiammabili, ma dovrebbe bastare il buon senso a suggerire che una cosa che scalda va lasciata libera all'aria.

Tu sei del parere che si dovrebbe aumentare la sicurezza dei prodotti, io invece sono del parere che gli utenti dovrebbero rendersi conto di cosa hanno tra le mani e dei pericoli correlati all'uso scorretto degli apparecchi.

Se io mostro una pistola ad una persona qualsiasi, questo la prima cosa che dirà è "questa qui ammazza la gente", se invece la mostro a qualcuno che pratica tiro mirato la vedrà come un comune attrezzo sportivo, come può essere un paio di sci per lo sciatore.

Se invece mostro un paio di sci, nessuno dirà "questi possono ammazzare la gente", eppure mi pare ci siano più morti e feriti per uso scorretto di sci che per uso scorretto di pistole.

Entrambi gli attrezzi sono pericolosi allo stesso modo se usati irresponsabilmente e sicuri allo stesso modo se usati correttamente.

Perché deve essere normale trattare il caricabatterie con leggerezza, "tanto è un caricabatterie che vuoi che faccia", quando è a tutti gli effetti un apparecchio elettrico come tutti gli altri, e che può diventare pericoloso come tutti gli altri se usato in maniera scorretta o irresponsabile?

Modificato: da Darlington
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Quando realzzi un impianto, lo proteggi contro tutto quanto può dannegiare la tua "opera", e lo fai attraverso la protezione magnetotermica.

bene pero'...

Questa protezione va calcolata in base all'elemento più debole che hai presente nella tua linea; quindi se la tua linea parte da 2,5 poi diventa 4, poi ridiventa 2,5 e poi diventa 1,5 devi proteggere la sezione di impianto con un'apparecchio adatto a "tutelare" la linea da 1,5.

qui usi come esempio le linee e non le terminazioni ohmiche cioè le prese

il costruttore della presa dichiara che il suo prodotto è in grado di "portare" solo 10A.... e a questo punto la presa diventa il "ramo" più debole del circuito che tu devi proteggere ADEGUATAMENTE.

qui pero' ti faccio il discorso delle bivalenti: su quelle come facciamo ?

se uno collega a una bivalente un dispositivo 10A con la spina 10A (con poli più ravvicinati) qual'e' il grado di protezione ? 10 o 16 ?

se i poli sono più distanti sulle 16 ci sarò un motivo...

poi ci sarebbe il fatto che le prese 16A non reggono 16A ma max 16A e le 10A max 10A quindi non sarebbero adeguatamente protette neanche loro ma è un altro discorso

ps: ho tot dichiarazioni di conformità di impianti realizzati con prese 10A o 16A a seconda della posizione e con cavi di sezione minima 2.5mmq e circuiti di protezione 16A

dunque tutti questi impianti avrebbero circuiti non conformi....

Modificato: da fraandco
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Maurizio Colombi

qui pero' ti faccio il discorso delle bivalenti: su quelle come facciamo ?

Per le bivalenti, il costruttore dichiara una "portata" di 16A. Si "dimensionano" quindi come prese da 16.

Semplice. :smile:

dunque tutti questi impianti avrebbero circuiti non conformi....

I pignoli potrebbero dirlo! E avrebbero ragione.

Modificato: da Maurizio Colombi
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Per le bivalenti, il costruttore dichiara una "portata" di 16A. Si "dimensionano" quindi come prese da 16.

Semplice. :smile:

mica tanto: perchè le prese 16 le costruiscono con poli più distanti allora ?

la bivalente è a mio avviso stata concepita solo per comodità di utilizzo altrimenti uno riuscirebbe a barare perchè potrebbe ottenere 16A di portata con un terminale a 10...

I pignoli potrebbero dirlo! E avrebbero ragione.

se trovano qualcuno che gliela dà (ragione)

Modificato: da fraandco
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