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PLC Forum


Automazione Elettrica - tensioni indotte


alex3complc

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Ciao a tutti,

ho questo problema:

Ho realizzato un piccolo sistema di automazione per il riempimento di 3 cirsterne mediante 2 pompe.

Il sistema è dotato di una serie di relè in modo da rispettare una serie di priorità.

Tra una cisterna e un'altra ho un cavo elettrico normale (non FG7) 1.5 x 7

Il problema che ho e che appena ho avviato il sistema un relè resta eccitato a causa delle tensioni che si inducono sul filo, senza che questo abbia il consenso realmente chiuso.

Qualcuno di Voi, sa come posso risolvere....avevo pensato di passare i consensi in corrente continua (per evitare le autoinduzioni) ma dovrei cambiare ben 7 relè :( !

Vorrei evitarlo.....magari un condenzatore posto nel posto giusto potrebbe risolvere il problema!?! :blink:

Qualcuno si è mai trovato in questa situazione?

Grazie in anticipo

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ciao non so

il problema che poni mi sembra molto strano.......ovvero

a che tensioni comandi i tuoi relè ?

ma comunque il tipo di cavo non c'entra : tu dici non fg7 ma 1,5*7 credo tu voglia dire forse un comune fror 7G1,5 ovvero 6 conduttori+ terra sez. mm2 1,5

un piccolo esempio pratico : se io stendo 100 metri di quel cavo ( qualunque esso sia gomma, pvc ) ,con alcuni fili alimento un paio di relè, e misuro quale e' la tensione indotta negli altri cavi, per via del fatto che sono in fascio......otterrei solo pochi millivolt

che sicuramente non sono sufficenti ad eccitare un rele', per piccolo che sia ( nel senso dell'assorbimento della sua bobina )

hai veramente controllato bene il tuo circuito, in maniera da escludere totalmente un altro problema ? ( cablaggio )

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Probabilmente hai usato dei rele' con la bobina piccola, fili lunghi e tensione elevata 230 V AC. Se e' cosi' la capacità fra due fili vicini e' sufficiente per eccitare un rele' senza che sia chiuso il contatto che lo comanda.

Per risolvere puoi aumentare la corrente di carico del rele' ponendo un piccolo carico in parallelo alla sua bobina; puo' andare bene una lampadina o qualsiasi altro piccolo carico a 230 V. In questo modo la piccola corrente capacitiva che eccitava il rele' diventera' insufficiente.

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ciao

se il plc che hai usato dispone di uscite a triac ed i rele'

sono piccoli cio' che dici capita molte volte

metti una piccola lampadina a filamento in parallelo al rele'

ciao

dario

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Grazie rguaresc,

Quello che dici è ferfettamente corretto:

Probabilmente hai usato dei rele' con la bobina piccola, fili lunghi e tensione elevata 230 V AC.

nel senzo che è stato quello che ho fatto!

Anch'io ho pensato che così risolvevo il problema, è ho messo un lampadina.

Il bello è che la lampadina non si accende, ma il rele si eccita!

Per questo adesso non so proprio cosa fare!

hai veramente controllato bene il tuo circuito, in maniera da escludere totalmente un altro problema ? ( cablaggio )

Si il cablaggio è stato controllato e ricontrollato, inoltre misurando la chiusura della continuità con il tester il tutto di comporta perfettamente!

Modificato: da non so
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Grazie Dario,

io l'avevo messa in serie....provo subito in parallelo.

Se funziona, volendo togliere la lampadina, che resistenza dovrei mettere?

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"che resistenza dovrei mettere"

Una resistenza che assorba una corrente multipla di quella della bobina del rele'. Ad esempio il rele' ha una bobina da 2 VA 230 V (8,7 mA) , puo' andare bene una resistenza che dissipi 5 W a 230 V (21 mA) cioe' 10 kOhm e 10 W dissipabili per sicurezza. Il valore non e' critico.

Modificato: da rguaresc
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in caso analogo lo ho risolto usando contatti remoti pilota con controllo di conguenza

in pratica:

il cavo [lungo] che va dal contatto alla bobina del rele' e' immaginabile come una bobina in serie ed una capacita' in parallelo, e possibile che tensioni indotte carichino la capacita' senza che nulla la scarichi, del resto le correnti molto basse in gioco non permettono una scarica tale da bilanciare le carica indotta

se tu dalla parte del contatto non usi un semplice contatto no ma usi il controllo di congruenza, ovvero un contatto in scambio tale per cui in condizione logica 1 sia collegato con la bobina il polo attivo e in condizione logica 0 sia collegato il polo di base (cioe' virtualmente in cortocircuito, se si ommette l'induttanza serie) ne deriva che l'impedenza del contatto chiuso in 0 e' decisamente inferiore a quella del carico (rele') ed e' tale de drenare tutti i potenziali capacitivi nonche' le correnti che ne derivano

ovvio che il limite di questo circuito si presenterebbe nel caso che l'impedenza [induttiva] serie del collegamento e quella del [rele'] carico fossero comparabili, ma direi che non e' il caso tuo viste le distanze [relativamente ] basse

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  • 2 weeks later...

Ho provato con 17W 6800 Ohm....ma scalda troppo....e meglio che ne metta una ancora più grossa?

Io penso proprio di si.....la lampadina, è una soluzione bruttissima!

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E' normale che scaldi, dissipa circa 7,7 W. Se la soluzione funziona puoi provare con una resistenza piu' alta che scalderebbe meno in proporzione, cioe' resistenza doppia meta' potenza ecc.

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A me era successa la stessa cosa in un impianto di un acquedotto.

Gli ausiliari erano a 110 Vac, e c'erano alcuni chilometri di cavo multiplo tra i contatti dei livelli nelle vasche e la cabina con le pompe.

Se non ricordo male (saranno passati una qundicina d'anni), avevo risoltro collegando in parallelo alle bobine dei relè dei filtri RC. Non mi chiedere che valore avessero, che proprio non me lo ricordo.

Un filtro RC ha il vantaggio di scaldare molto meno di una resistenza.

Puoi fare alcune prove e misurare la tensione ai capi della bobina e la corrente nel cavo sia a relè eccitato, sia a relè diseccitato.

Se (senza collegare niente in parallelo alla bobina) misuri: tensione e corrente con contatto chiuso, tensione e corrente con contatto aperto e resistenza bobina, si possono fare un pò di calcoli.

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Caro batta,

Hai ragione....una resistenza è assolutamente inadatta!

Il calore che sviluppa, può diventare una bomba per il quadro elettrico.

Mi piacerebbe capire che filtro RC hai usato!

Io misuro 200 V indotte e 0.01 mA....é un gran ***op quel relè.

Ho provato a sostituirlo, mi succede che va bene finche di eccita, dopo, non si stacca più.

Aiutatemi...persino due ing. mi hanno risposto che non hanno proprio idea di come fare!

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metti un condensatore da 230 V AC, per ogni uF assorbe 70 mA, potrebbero andare bene per esempio quelli di rifasamento delle plafoniere da 4.. 6 uF . In serie al condensatore una resistenza per limitare l'impulso di corrente di carica iniziale che rovinerebbe i contatti, per esempio 47 Ohm (230 V / 4 A).

Modificato: da rguaresc
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Non è che i contatti del relé sono di poco amperaggio e il relé rimane incollato e non eccitato come pensi?

No assolutamente!

metti un condensatore da 230 V AC, per ogni uF assorbe 70 mA, potrebbero andare bene per esempio quelli di rifasamento delle plafoniere da 4.. 6 uF . In serie al condensatore una resistenza per limitare l'impulso di corrente di carica iniziale che rovinerebbe i contatti, per esempio 47 Ohm (230 V / 4 A).

Ci provo, se ho capito bene....in parallelo al relè, una serie condensatore, resistenza.....dimensionato come dici tu!

Speriamo vada....

Ho provato persino con una resistenza di molti ohm...nella speranza di ridurre la potenza....risultato il relè continua la sua eccitazione, e le tensioni indotte non si scaricano!

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