Jumpmad Inserito: 22 aprile 2015 Segnala Inserito: 22 aprile 2015 Ciao a tutti, premetto che con la riparazione di apparecchiature a tensione di rete ho sempre un po di timore e che non sono ferratissimo sugli alimentatori switching, vorrei qualche consiglio prima di testare l'alimentatore che sto cercando di riparare. Posseggo un alimentatore Proxel da 45A con PCB AV-3045NF che riaccendendolo dopo un fermo di qualche mese ha fatto un bel botto, tra l'altro sul PCB è serigrafato il valore del fusibile a 4A invece ne era montato uno da 8...vabbè. Per farla breve, ho sostituito i 2 mosfet (IRFP460A) evidentemente esplosi e qualche resistenza interrotta, il resto sembra in ordine (dissaldato e verificato doppi diodi, condensatori e ponte). Prima di ridare tensione, ho voluto dissaldare anche il trasformatore (YIN NAN - YN02442 0742) che all'ohmmetro risulta completamente in corto, considerato che gli avvolgimenti sembrano molto grossi e con poche spire mi sembra anche normale ma vorrei essere sicuro prima di far saltare di nuovo tutto. Potreste darmi qualche consiglio su come testare in sicurezza l'alimentatore prima di fare danni? Se vi servono foto posso postarle. Grazie.
rfabri Inserita: 22 aprile 2015 Segnala Inserita: 22 aprile 2015 In effetti anch'io ho sempre quel timore con il materiale a tensione di rete, comunque io quando è possibile uso una lampadina da 100w in serie non sempre ma in casodi corto o grossi assorbimenti la lampadina fa protezione in quanto confronto al corto ha la resistenza più alta e si accende e ne attenua gli effetti dannosi, bye
Darlington Inserita: 23 aprile 2015 Segnala Inserita: 23 aprile 2015 (modificato) che all'ohmmetro risulta completamente in corto E' normalissimo, lavorando a frequenze di decine di kHz le spire sono poche. Potreste darmi qualche consiglio su come testare in sicurezza l'alimentatore prima di fare danni? Ti servirebbe un Variac in modo da farlo partire a bassa tensione e poi alzarla gradualmente, ma, se tutti i componenti guasti sono stati sostituiti e quelli sulla scheda sembrano buoni... non vedo perché non dovrebbe funzionare In assenza di un variac, comunque, una lampadina da 100W in serie come suggerisce rfabri è molto meglio di nulla; se non altro, in caso di corto, funge da limitatore di corrente. Il fusibile da 8A può essere normale; spesso per ragioni di economia di scala, viene usato lo stesso PCB per più versioni dello stesso apparecchio, e non ha senso disegnare e mandare in produzione una nuova serie di stampati solo per cambiare la serigrafia del fusibile; tieni conto che se è uno switching potente, il picco all'accensione può essere elevato (per via dei condensatori di rete scarichi) e far bruciare un fusibile di valore troppo basso senza apparente motivo. Se il sistema è pilotato da un IC, verifica anche lui. Domanda, in che stato sono i condensatori sul secondario? Possono non centrare molto con il tuo guasto (che invece era al primario), ma sugli switching spesso vanno in perdita causando molteplici problemi. Modificato: 23 aprile 2015 da Darlington
Jumpmad Inserita: 23 aprile 2015 Autore Segnala Inserita: 23 aprile 2015 Grazie per i consigli, un variac è parecchio che volevo procurarlo proprio per questo tipo di test, mi sa che è arrivato il momento, nel frattempo proverò comunque con la lampadina. I condensatori li ho solo misurati con il capacimetro ed il valore è corretto, non ho però possibilità di misurarne la resistenza serie. Avevo il dubbio sul trasformatore ma se mi confermate che è normale come pensavo posso provare a dare tensione. Se il sistema è pilotato da un IC, verifica anche lui. Mi aspettavo in effetti di trovare un IC come per gli switching dei PC ma non ce ne sono, non so come funzioni, ripeto, putroppo dovrei approfondire un po il funzionamento degli switching. Nel fine settimana lo proverò e vi terrò aggiornati. grazie.
Darlington Inserita: 23 aprile 2015 Segnala Inserita: 23 aprile 2015 non so come funzioni Autoscillante... c'è da qualche parte un circuito RC o LC che innesca le oscillazioni appena si attacca la spina, dopo un istante il sistema comincia ad oscillare, e si autosostiene tramite un avvolgimento di feedback sul medesimo trafo. Un guasto al circuito di innesco può causare un guasto come il tuo, perché se i finali vengono sovrapilotati, a fatti è come se li usassi per mandare in cortocircuito la rete.
rfabri Inserita: 23 aprile 2015 Segnala Inserita: 23 aprile 2015 Comunque molta attenzione con il variac con gli alimentatori switching non sempre si può fare, alimentatori switching perfettamente funzionanti con il variac si guastano è sucesso anche a me ,il motivo non lo conosco ma è scuccesso più volte,mentre per altre cose il variac e un toccasana, bye
Livio Orsini Inserita: 24 aprile 2015 Segnala Inserita: 24 aprile 2015 (modificato) Comunque molta attenzione con il variac con gli alimentatori switching non sempre si può fare, alimentatori switching perfettamente funzionanti con il variac si guastano è sucesso anche a me ,il motivo non lo conosco ma è scuccesso più volte,mentre per altre cose il variac e un toccasana, bye Questa mi è veramente nuova! Una delle caratteristiche principali degli SMPS è proprio l'accettazione di grande variabilità della tensione d'ingresso Quando progettavo alimentatori SMPS professionali una delle prime verifiche che facevo sul prototipo era proprio variare la tensione d'ingresso per simulare la gamma di tensione prevista.Ovviamente le prove le eseguivo in diverse configurazioni di carico tra vuoto e pieno carico, proprio per verificare il funzionamento agli estremi delle possibilità dell'alimentatore. Provavo anche l'accensione a pieno carico ed a vuoto agli estremi di tensione di alimentazione, perchè l'accensione è un punto critico del funzionamento dello SMPS. I problemi li ho avuti solo se lo SMPS non era ottimizzato a dovere. Mi sembra superfluo precisare che le variazioni di rete erano eseguite tramit eun variac. SOlitamente l'escursione era prevista tra 160V e 260v, ma per alcune applicazioni scendevo anche a 90V con alimentatore caricato a pieno carico. Modificato: 24 aprile 2015 da Livio Orsini
gabri-z Inserita: 24 aprile 2015 Segnala Inserita: 24 aprile 2015 (modificato) perché se i finali vengono sovrapilotati, a fatti è come se li usassi per mandare in cortocircuito la rete. Se pilotati male si , ma a questo punto a cosa aiuta il variac , non credo che sia importante che i finali si ''sciolgono'' in 1 ms o si ''vaporizzano'' in 1 micro-secondo Poi in caso di autooscillazioni , credo che sia necessaria una minima tensione d'alimentazione per innescarle . Modificato: 24 aprile 2015 da gabri-z
rfabri Inserita: 24 aprile 2015 Segnala Inserita: 24 aprile 2015 Sono d'accordo anch'io che per un esursione moderata ma mai da 0 al max, ho fatto delle prove con degli alimentatori da 0 al max tensione e si sono guastati, erano nuovi di palla se poi non erano ottimizzati a dovere non lo so, bye
gabri-z Inserita: 24 aprile 2015 Segnala Inserita: 24 aprile 2015 Io l'ho fatto notare non perché dovrebbe essere cosi , anzi , se progettato bene , non dovrebbe guastarsi niente fuori dal ambito di lavoro ;entra in protezione e sta fermo lì , buono. Ma visto quel che offre il mercato oggi .....
Livio Orsini Inserita: 24 aprile 2015 Segnala Inserita: 24 aprile 2015 ma mai da 0 al max Ogni alimentatore ha la sua gamma di tensione d'ingresso. E' ovvio che la variazione deve essere compresa tra il minimo ed il amssimo previsti dal progettista e/o dal costruttore. Anche un lineare sis i eccedono i limiti di tensione previsti si rompe. perché se i finali vengono sovrapilotati, a fatti è come se li usassi per mandare in cortocircuito la rete. Dovresti definire cosa intendi per "sovrapilotare". Se si usano BJT bisogna proprio sovrapilatarli per farli commutare velocemente. Anche i Mosfet vanno pilotati adeguatamente e ci vuole molta energia per farli commutare velocemente. E' più probabile che si rompano se si sottopilotano, In questo caso i tempi di commutazione si allungano e la dissipazione diventa enorme. Il vecchio detto "est modus in rebus" è sempre attuale e non ha nulla a che vedere con l'enigmistica.
Darlington Inserita: 24 aprile 2015 Segnala Inserita: 24 aprile 2015 Dovresti definire cosa intendi per "sovrapilotare". Si, mi sono espresso troppo da casalinga di Voghera Intendevo dire che se il segnale in base rimane a livello alto per un tempo superiore al previsto, come può capitare se si guasta la circuiteria di startup di un autoscillante, il circuito sul primario diventa praticamente un corto, vista la bassa resistenza dell'avvolgimento del trafo.
Livio Orsini Inserita: 24 aprile 2015 Segnala Inserita: 24 aprile 2015 (modificato) L'importante è capirsi. Certo che se non si avvia l'oscillazione ed il finale è in conduzione è una bella ciofeca. E' quasi giusto che si rompa. Modificato: 24 aprile 2015 da Livio Orsini
Jumpmad Inserita: 24 aprile 2015 Autore Segnala Inserita: 24 aprile 2015 Come potrei verificare, quindi, il circuito oscillante senza rischiare di far saltare di nuovo tutto?
rfabri Inserita: 24 aprile 2015 Segnala Inserita: 24 aprile 2015 Se sei sicuro di aver cambiato tutti i componenti guasti e in mancanza di schemi l'unica è la lampada da 100W, io molte volte ho dovuto abbandonare per questo motivo spesso il finale non si riesce a trovare esatto e senza schema si fanno dei tentativi, bye
Darlington Inserita: 24 aprile 2015 Segnala Inserita: 24 aprile 2015 Certo che se non si avvia l'oscillazione ed il finale è in conduzione Beh, ma si parla di finale che può essere messo perennemente in conduzione da una condizione di guasto, non di finale in conduzione per mancato avvio dell'oscillatore di startup. Cioé, almeno mi auguro che nessuno metta in vendita affari del genere.
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