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Impianto Alimentato Da Gruppo Elettrogeno


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Salve mi trovo a dover installare un impianto che dovra essere alimentato da un g.e., essendo la prima volta che affronto questo discorso specifico, vorrei avere qualche opinione a riguardo, l impianto da eseguirsi alimenta 3 postazioni prese trifase e monofase e un piccolo impianto di illuminazione. Lo stabile nel quale dovra essere installato l impianto e' un locale agricolo, composto da un fienile nel quale verra installato un gruppo di prese cee e una plafoniera 2x58, un locale ricovero attrezzi dove andranno 2 postazioni prese e una plafoniera 2x58, e un locale stalla dove andra' una plafoniera 2x58. Essendo in totale la grandezza dei locali di piu di 200mq neccessita di progettazione? Per quanto riguarda l alimentazione e possibile installare una presa da connettere al g.e. da 32a quando si vuole adoperare l'impianto?

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NO. occorre per forza creare degli interblocchi sicuri con la rete del distributore il ingresso.

possono essere manuali tramite interruttori interbloccati oppure in automatico mediante quadro omologato.

immettere corrente come vuoi fare vorrebbe dire controalimentare anche la rete a monte col rischio ( certi) di gravi danni.

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Maurizio Colombi

Presa in uscita dal contatore del fornitore pubblico.

Presa in uscita dal gruppo elettrogeno.

Spina sulla linea che alimenta l'impianto.

..... più interblocco di così.......

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Non mi devo essere spiegato bene, l impianto non verra' collegato alla rete elettrica ma alimentato solo da un g.e., l impianto sara provisto di quadro di protezione con in testa un 25 a. Chiedevo se il collegamento tra l impianto e il ge puo essere effetuato tramite una spina 32a.

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Si ok il fatto che ricada sotto il 37/2008, ma se i locali complessivamente hanno una superfice superiore ai 200mq ma l impianto si estende per neanche 75mqe neccessario che ci sia il proggetto da parte di un proggetista iscritto all albo ??

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Microchip1967

composto da un fienile nel quale verra installato un gruppo di prese cee e una plafoniera 2x58, un locale ricovero attrezzi dove andranno 2 postazioni prese e una plafoniera 2x58, e un locale stalla dove andra' una plafoniera 2x58.

oltre al fatto che supera i 200mq, sono luoghi a normativa specifica (maggior rischio in caso d'incendio) oltre al fatto che c0è una stalla.

Occhio che essendoci animali, se non ricorda male, la tensione di riferimento per le protezioni non è 50 volt ma 25

In questo caso o fai un'intero impianto in IT (vista la dimensione dello stesso) oppure ricordati di collegare a terra il neutro del generatore (im modo da ricreare un TN)

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Confermo quanto detto da Microchip....dovrebbe rientrare nei locali ad uso zootecnico e la tensione di contatto limite convenzionale scende a 25V...

Modificato: da vincenzo-i89
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Si concordo con il rischio di incendio, ma nelle stalle ci sono solo plafoniere oltre i 4 metri di altezza non c sn ne prese se parti di impianto ad altezze a portata di aminali, pensate che anche in questo caso dovrei stare sui 25v?

Inoltre ce qualche riferimento al fatto che i 200 mq che impongono il progetto sono riferiti alla superfice effettivamente asservita dall impianto?

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Inoltre ce qualche riferimento al fatto che i 200 mq che impongono il progetto sono riferiti alla superfice effettivamente asservita dall impianto?

la superficie è quella dell'intera area in cui si trova l'impinato. Anche se confini l'impianto elettrico a soli 10 m2 ed il resto della superficie non servita da energia elettrica, la suoerficie di riferimento è sempre quella totale.

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E nel caso invece che l impianto venga confinato a una sola parte dello stabile intesa come in questo caso al ricovero attrezzi che ha circa 50 mq e nelle altre parti quali fienile e stalla non vengano elettrificati?

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Se l'area è segregata e seperata si potrebbe tentare, però in questo nostro paese, patria di furbi, si può anche trovare un ispettore ASL che non vuol essere menato per il naso. ;)

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Dico la mia e non so neanche se è giusta.

A fine lavori, non puoi rilasciare la DI.CO per i lavori effettuati nel solo ricovero attrezzi, inserendo nella dichiarazione riferimenti precisi, magari catastali se ci sono, del ricovero attrezzi?? Così facendo hai circoscritto il luogo dove hai fatto l'impianto.

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Si lo so' che Questo e' un paese dove tutti cercano di fare quello che non si dovrebbe, ma il mio modesto punto di vista e' che veramente il lavoro e' fermo non perche' non ci sia il da fare, ma perche' purtroppo la burocrazia blocca tutte le intanzioni di chi vorrebbe fare le cose come dio comanda. Un progetto per 3 punti presa e due plafoniere sicuramente indurranno il mio cliente a non fare più' i lavori per pur piccoli che siano.

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Se l'impianto elttrico è relativo al solo locale ricovero attrezzi, e questo è separato con muri e porta dal resto della stalla e del fienile, fai come dice Vinlo, se invece è solo un'area della stalla legalmente non è possiible farlo.

Questa non è inutile burocrazia, ma risponde a precise norme di sicurezza.

Non sarà il tuo caso, ma ci son troppi furbi che mettono una presa, nel box degli attrezzi poi portano in giro prolunghe per la stalla.

Anni fa, al mio paese, un tizio lo travorono stecchito perchè la prolunga che usava era spellata, così si beccò il 380V in mano mentre tirava la prolunga per attaccare la mungitrice.

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d'altra parte le stalle sono uno dei luoghi in cui ci sono stati la maggior parte degli infortuni mortali sia per gli animali , sia per gli umani ( quello di livio e' uno dei casi piu' diffusi) . cio e' dovuto alle caratteristiche di questi luoghi ma anche ai modi di fare tipici di chi ci lavora.

quindi chi realizza qualsiasi impianto in luoghi simili deve realizzarli con la massima cognizione di sicurezza e protezioni ( ricorrendo se opportuno anche all'uso dei differenziali da 10ma)

come mai devi usare un generatore? non c'e' linea elettrica? alla fine con la linea elettrica la protezione dai contatti sarebbe facilitata.

come intendi operare contro i contatti indiretti o diretti , visto il luogo?

ricordati che come ti hanno gia' detto che e' sempre possibile usino una prolunga, quindi l'incidente e' sempre in agguato.

Modificato: da ivano65
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Microchip1967

E nel caso invece che l impianto venga confinato a una sola parte dello stabile intesa come in questo caso al ricovero attrezzi che ha circa 50 mq e nelle altre parti quali fienile e stalla non vengano elettrificati?

se dai dati risulta un'unico accatastamento c'è poco da fare

Solo se fossero edifici completamente separati tra di loro (o con compartimenti superiori a REI120) allora si potrebbero considerare diversamente

Mauro, un solo appunto: il progetto ti serve sempre in ogni caso.

Cambia solo chi lo deve firmare (il responsabile tecnico o il progettista abilitato)

Ricordati poi che il tutto è un allegato alla dichiarazione di conformità, e che quindi in ogni caso ne sei tu responsabile.

Valuta bene tutti i pro e i contro.

Un progetto per 3 punti presa e due plafoniere sicuramente indurranno il mio cliente a non fare più' i lavori per pur piccoli che siano.

Valuta tu se risparmiare 1000 euro di progetto ne valga la pena .

Stai pur certo che se poi succede qualcosa il cliente prima di tutto chiamerà te in causa.Ed in fase di giudizio certi escamotage non vengono ben visti dai giudici.

Dimenticavo: occhio ai collegamenti equipotenziali principali e supplementari per la stalla

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Spero non mi abbiate frainteso, ho fatto tanti sacrifici per poter fare questo mestiere, e sono il primo a cercare di spingere perche nel mio piccolo si crei consapevolezza e responsabilita verso il rischio degli impianti elettrici in un mondo in cui ancora oggi simuore nella vasca da bagno perche l impianto elettrico manca di differenziali e messa a terra, quello che cercavo di dire e' che personalmente penso che la norma sotto questo punto di vista sia troppo troppo restrittiva, e non lasci agli installatori nessuno spazio.

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Si concordo con il rischio di incendio, ma nelle stalle ci sono solo plafoniere oltre i 4 metri di altezza non c sn ne prese se parti di impianto ad altezze a portata di aminali, pensate che anche in questo caso dovrei stare sui 25v?

Ho consultato la CEI 64-8 alla parte inerente altre strutture adibite ad uso agricolo e zootecnico (parte 7 sezione 705). Se la misura di protezione contro i contatti indiretti é realizzata tramite interruzione automatica dell'alimentazione la Ul deve essere al massimo 25 V (art.705.413). Non c'è alcuna eccezione che si riferisca a parti non raggiungibili.

Va da sé che il problema non si pone se adotti come misura di protezione quella mediante componenti elettrici di classe 2...

Se sono presenti masse estranee va effettuato un collegamento equipotenziale supplementare e che comprenda anche il PE.... La norma raccomanda anche di predisporre una griglia metallica nel suolo e collegarla al collettore di terra.

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Maurizio Colombi

mauro nrg, se andiamo avanti così, ti conviene avvisare il tuo cliente che gli conviene abbattere i capi di bestiame, abbattere la stalla ed il portico e ritirarsi a fare l'eremita sul monte più isolato dell'universo (non in Tibet)....possibilmente in una grotta inferiore a 200 metri quadri! :superlol:

Ma rob da matt!

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Vi confesso che trovo molta difficolta a spiegare ad un imprenditore agricolo tutto questo, e per esperienza plurivissuta vi diro dome andra a finire:il CLIENTE MI TRATTERA DA MITOMANE ,dopo di che trovera' l installatore improvisato che gli fa l impianto gli rilascera la dico e la fattura e io rimmarro ancora una volta con un palmo di naso! Che dire..... si potrebbe essere un po piu semplici in questa italia?

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Pierluigi Borga

L'importante è soprattutto che l'impianto sia fatto bene con le dovute accortezze, un buon impianto di terra con bassa resistenza di terra, uso di differenziali ad alta sensibilità...

Certo chi rilascia la dichiarazione di conformità saprà dirti se è necessario il progetto, o forse sei tu che certifichi il lavoro svolto ?

C'è già un impianto esistente in questo fabbricato oppure è una nuova costruzione ?

Del resto presto si fà a redigere una planimetria dei locali con la disposizione degli apparecchi, uno schema unifilare e dei quadro generale.

Infine per far funzionare i differenziali dovrai verificare i collegamenti di terra e neutro nel generatore, creando una specie di sistema TN-S.

Ciao

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Maurizio Colombi

Che dire..... si potrebbe essere un po piu semplici in questa italia?

Purtroppo no! Credimi, sono del tuo stesso parere...... :senzasperanza:

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