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Scelta Protezione Termica Idonea - Per motore pompa 0,33 kVA


Del_user_23717

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Del_user_23717

Salve a tutti, innanzi tutto inserisco i dati di targa del motore pompa in questione:

Si tratta di una pompa calpeda modello T 61 E, alimentazione trifase e assorbimento di 1,1 A con cos fi pari a 0,71 - 2900 giri/minuto per una potenza pari a 0,33 kW.

Tale pompa viene impiegata a ciclo continuo, ovvero con un solo avviamento settimanale (domenica) dopo di che essa lavora 24h/24h fino al sabato mattina, praticamente funziona da boyler mandando in circolo acqua a 60° dentro una serpentina.

Premessa: precedentemente a queste elettropompe, utilizzavamo della stessa marca le CAM 80, stessi dati di targa ma prezzo leggermente maggiore (non so effettivamente spiegare in cosa consista la differenza tra le due, a guardarle solo nelle dimensioni degli attacchi acqua, ma sicuramente anche in altro..)

Tenendo presente il costo non esagerato di tali pompe (probabilmente non sono le più adeguate a questo tipo di servizio) espongo il mio dubbio: essendo diventate ormai quasi "materiale di consumo", da un pò di tempo capita che queste pompe si arrostiscano!!! la prima, la seconda (sono in tutto 20 boyler e quindi 20 pompe), abbiamo controllato le varie connessioni a monte, eventuali mancanze di fase, anche perchè è capitato di bruciare una pompa nuova appena due ore dopo la sua sostituzione... ma pinza amperometrica alla mano per ore, nessuna corrente anomala... sostituiti contattori e salvamotori.. ma niente...

Rileggendo delle vecchie discussioni, ho trovato in un messaggio di Livio una sua affermazione riguardo proprio i salvamotori, ovvero mi pare di ricordare che Livio li sconsigliava rispetto alla soluzione della pastiglia termica incorporata al motore stesso.. e fi quì ok, ma parlando dei motori di bassa taglia sotto il kW, mi pare che addirittura sconsigliasse l'utilizzo di salvamotori in quanto scarsamente efficenti.

Quello che mi chiedo, è come riuscire a migliorare il sistema di protezione per diminuire questi danni (che precedentemente erano molto rari, portandoci anche ad ipotizzare una minore qualità degli avvolgimenti delle nuove pompe..)

Attualmente la protezione dedicata alle elettropompe consiste in un salvamotore taglia 0.25/0.4 A con fusibili a monte... ovviamente il salvamotore fino ad ora non è intervenuto se non dopo essersi squagliata la pompa...

Se qualcuno ha consigli per questo tipo di applicazioni.... sono in lettura... ah! ah!

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Il fatto che deve far circolare acqua a 60 °C credo non sia irrilevante. Probabilmente il calore si propaga dal corpo pompa e dalla girante anche al motore. Dovresti abbassare la taratura della protezione termica per non danneggiare la pompa. In questo caso però avresti continui interventi della protezione.

Sei sicuro che siano pompe adatte per lavorare con liquidi a 60 °C?

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Sei sicuro che siano pompe adatte per lavorare con liquidi a 60 °C?

Sì, Batta, possono lavorare con liquidi da -10°C a +90°C. Quindi credo che il problema non sia quello da te prospettato. Inoltre, tali pompe non dovrebbero avere problemi poichè sono per servizio continuo ed adatte per circolazione, condizionamento e alimento caldaia.

Allego la scheda della pompa:

Schede Pompe Calpeda

L'unica cosa che mi lascia un po' perplesso è la max temperatura ambiente alla quale può lavorare 40°C.

Attilio cosa ci dici riguardo a questo punto?

Un'altra domanda la taratura termica indicata è 0,25-0,4 A, che sarebbe quella più indicata per un motore da 60 W. Sei sicuro di questi valori?

Secondo me il problema risiede nell'elevata temperatura ambiente, ma aspetto altre informazioni da Attilio.

Ciao, Benny

Modificato: da ing.bennyp
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Quello che mi chiedo, è come riuscire a migliorare il sistema di protezione per diminuire questi danni (che precedentemente erano molto rari, portandoci anche ad ipotizzare una minore qualità degli avvolgimenti delle nuove pompe..)

Secondo me la causa è proprio quella ipotizzata da Attilio.

Ribadisco la mia opinione in ordine ai protettori termici basati sull'imagine termica teorica del motore.

La curva di intervento si basa sulla corrente assorbita dal motore, corrente che attraversando un bimetallo causa l'apertura dei contatti. (descrizione banalizzata e stringata del dispositivo). E' abbastanza efficace per motori di potenza assorbita >= 1kW, impiegati in condizioni normali; però è sufficiente, ad esmpio, che lavorino per lunghi periodi a pieno carico, con la ventilazione non in piena efficienza, per rendere intempestivo l'intervento del protettore.Per potenze inferiori al kW l'efficacia diminuisce con il diminuire della potenza assorbita. Empiricamente il decadimento è quasi esponenziale. Ho visto motoventilatori, di potenza di circa 150W, con ventola bloccata e salvamotore perfettamente dimensionato e funzionanteche, dove il protettore termico proprio non interveniva neanche dopo ore di funzionamento.

Nel tuo caso c'è un motore frazionario, per di più lavora praticamente in ambiente a 60C.

Se la tensione è il canonico 400v nominale, ma 380v effettivi, ipotizzando un rendimento di 0.6 dovresti avere un assorbimento di circa 1.17A. e circa 1A con rendimento 0.7, quindi un salvamotore da 0.4A dovrebbe intervenire sempre e comunque, indipendentemente dai sovraccarichi del motore.

Sicuramente c'è qualche cosa che non torna: o ho fatto confusione io o i dati non sono corretti. Però anche Benny ha espresso una simile perplessità.

Modificato: da Livio Orsini
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Del_user_23717
L'unica cosa che mi lascia un po' perplesso è la max temperatura ambiente alla quale può lavorare 40°C.
Diciamo che siamo a limite.... :(

Un'altra domanda la taratura termica indicata è 0,25-0,4 A, che sarebbe quella più indicata per un motore da 60 W. Sei sicuro di questi valori?

Infatti è sbagliato ciò che ho scritto, avevo un'altro salvamotore davanti ed ho inserito erroneamente quei dati di targa, domani controllo ma se non ricordo male sono montati con regolazione da 1,6 a 2,5 A :huh:

Secondo me il problema risiede nell'elevata temperatura ambiente, ma aspetto altre informazioni da Attilio.

Allora, info aggiuntive: La temperatura di 60°C è una soglia limite, normalmente le temperature impostate su termostato di massima sono di 50/55°C max.

Di contro, però le pompe sono esposte alla nebulizzazione di un' agente di distacco (base di cere e n-eptano) che crea una seppur sottile patina sulle carcasse, e sicuramente può ridurre in taluni casi la dissipazione di calore anche nella zona della ventola, ma ritengo che anche questa possa essere una concausa....

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Diciamo che siamo a limite....

Attilio, se sono 55°C siamo ben oltre il limite. :P

Infatti è sbagliato ciò che ho scritto, avevo un'altro salvamotore davanti ed ho inserito erroneamente quei dati di targa, domani controllo ma se non ricordo male sono montati con regolazione da 1,6 a 2,5 A

In base alla scheda tecnica della pompa, la potenza nominale del motore è 0,33 kW, a cui corrisponde una I1n=1,1A, pertanto la protezione termica più appropriata sarebbe, a mio avviso, una 1-1,6A. Se invece la termica è scelta in base alla potenza assorbita massima P2=0,55 KW, va bene una termica a 1,6-2,5A, ma per non sovraccaricare il motore a più del 45% io tarerei tutte le termiche a 1,6 A, diversamente, tarando a 2,5 A, si accetterebbe per il motore un sovraccarico continuativo fino al 120 % e mi sembra leggermente eccessivo :lol:

Allora, info aggiuntive: La temperatura di 60°C è una soglia limite, normalmente le temperature impostate su termostato di massima sono di 50/55°C max.

Attilio, ripeto, se in base alla scheda tecnica, la massima temperatura ambiente deve essere 40°C, una temperatura di 50 °C fa raggiungere al motore delle temperature inammissibili. :(

Di contro, però le pompe sono esposte alla nebulizzazione di un' agente di distacco (base di cere e n-eptano) che crea una seppur sottile patina sulle carcasse, e sicuramente può ridurre in taluni casi la dissipazione di calore anche nella zona della ventola,

A maggior ragione la temperatura dovrebbe essere più contenuta.

Io nelle more proverei a tarare la metà delle termiche a 1,6A, le altre le lascerei a 2,5A e farei una stima di mortalità dei due gruppi di pompe.

Qualora non avessi interventi intempestivi nel gruppo tarato a 1,6, metterei tutto a tale valore.

Ciao, Benny

Modificato: da ing.bennyp
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Ciao Benny, ma che intendi per temperatura ambiente?

50/55 °C è la temperatura del liquido che viene aspirato (acqua + liquido refrigerante)...

per la regolazione delle termiche sono d'accordo con te, io credo che dalla messa in servizio (ormai quasi 8 anni fa) i salvamotori non siano stati modificati, ma precedentemente era raro che si bruciasse una pompa.. capitava ma raramente (con le CAM 80), adesso quello che mi stranizza (da un anno a questa parte) è la frequenza con cui avvengono queste rotture sulle T 61E, infatti sono queste quelle soggette a rottura, delle vecchie ne abbiamo ancora lavoranti 2/3 sulle 20 totali (il resto sono t61) e non danno problemi, ma anche le T61 inizialmente non davano problemi... e dire che il sistema (temperature / liquido refrigerante) non sono cambiate.... per questo pensavo ad un decadimento qualitativo degli avvolgimenti correlato a condizioni di lavoro di per se stressanti per queste pompe (ambiente caldo e fuligginoso...)

Tanto per cominciare domani verifico esattamente a quanto ho tarato la termica, e se le tarature sui vari salvamotori sono tutte uguali (ma devono essere uguali, ammenochè qualcuno non abbia fatto prove... <_< )

La mia diffidenza nasce dal fatto che se pur regolate sulla corrente nominale di assorbimento 1,1 A (almeno su una pompa questa prova l'avevo fatta.... ma si è bruciata uguale...) il salvamotore è intervenuto quando la pompa era ormai andata... mi chiedevo se qualcuno per questi utilizzi adotti delle protezioni differenti e/se eventualmente più performanti...

Modificato: da attilio_78
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Ciao Benny, ma che intendi per temperatura ambiente?

La temperatura dell'aria del locale nel quale sono installate le pompe. La scheda che ti ho linkato parla di una temperatura massima di 40°C.

50/55 °C è la temperatura del liquido che viene aspirato (acqua + liquido refrigerante)...

E con questi valori ci siamo, le pompe T61 possono operare fino a 90 °C

pensavo ad un decadimento qualitativo degli avvolgimenti correlato a condizioni di lavoro di per se stressanti per queste pompe (ambiente caldo e fuligginoso...)

Ed è proprio questa quella che io ritengo, oltre alla scorretta taratura delle termiche, la causa di disservizio delle pompe. :(

Le T61 e le CAM 80 sono della Calpeda?

Ciao, Benny

Modificato: da ing.bennyp
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La temperatura dell'aria del locale nel quale sono installate le pompe. La scheda che ti ho linkato parla di una temperatura massima di 40°C.

Beh, si che siamo al sud, ma i 40°C nella zona di lavoro li abbiamo solo lontanamente sfiorati, certo poi c'è il fattore umidità, che incide fino al 90% e aumenta la sensazione di calore... Per intenderci le abbiamo bruciate anche in pieno inverno...

Le T61 e le CAM 80 sono della Calpeda?

Si entrambe CA 80 (esatta definizione) e T61E

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Beh, si che siamo al sud, ma i 40°C nella zona di lavoro li abbiamo solo lontanamente sfiorati, certo poi c'è il fattore umidità, che incide fino al 90% e aumenta la sensazione di calore... Per intenderci le abbiamo bruciate anche in pieno inverno...

Il problema non stà nella temperatura esterna ma, probabilmente, nella trasmissione del calore. Scrivi che le pompe sono sottoposte ad una nebulizzazione di cere, che sicuramente apporteranno una patina isolante, o con resistenza termica più elevata, che riduce la dissipazione del calore.

Il fatto preoccupante è che la temperatura dell'acqua è molto lontana dalla massima ammessa.

Probabilmente queste pompe sono previste, o comunque dimensionate, per ambinete domestico come circolatori per acqua da riscaldamento. Quindi ambiente "pulito" e servizio intermittente.

In quanto alle protezioni termiche se le dimensioni correttamente sono inutili: non interverranno mai se non quando è troppo tardi. Se le sottodimensioni sono egualmente inutili: interverrebbero a sproposito. L'unica utilità del protettore è relativa alla protezione dei conduttori, cosa comunque indispensabile.

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Per la cronaca, ricordavo male, la termica è regolata a 2,5 A (valore minimo regolabile essendo montati salvamotori 2,5 - 4 A)

Sicuramente come dice Livio, queste pompe sono studiate per carichi/condizioni di lavoro meno gravose...

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Per la cronaca, ricordavo male, la termica è regolata a 2,5 A (valore minimo regolabile essendo montati salvamotori 2,5 - 4 A)
E' praticamente impossibile che un termico regolato a 2,5A riesca a proteggere un motore che ne assorbe 1,1A. Diciamo che e' strano il fatto che si brucino in continuazione le pompe, forse ci sono impurita' nel liquido che costringono ad un lavoro extra le pompe? O il liquido ha viscosita' differente che in passato? Io, dopo aver sostituito i termici con altri di taratura idonea (1-1,6A) indagherei su eventuali modifiche che puo' aver subito l'impianto idraulico.
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L'unica utilità del protettore è relativa alla protezione dei conduttori, cosa comunque indispensabile.

Scusa Livio se preciso meglio la tua affermazione, ma detta così e alla luce della tua autorevolezza, potrebbe ingenerare inevitabili dubbi e portare a conclusioni errate.

La funzione principe del protettore è la protezione del motore, pertanto come ho già detto e come ha fatto rilevare anche Francesco nell'ultimo post, il valore più idoneo è una termica da 1-1,6A.

Per proteggere la linea c'è il magnetotermico o il fusibile a monte, che come minimo sarà da 10 A.

Scusami di nuovo della precisazione.

Ciao, Benny

Modificato: da ing.bennyp
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La funzione principe del protettore è la protezione del motore, pertanto come ho già detto e come ha fatto rilevare anche Francesco nell'ultimo post, il valore più idoneo è una termica da 1-1,6A.

No Benny non c'è nessun fraintendimento! Intendevo proprio dire che la protezione, per il motore, è comunque poco efficace se non nulla.

La protezione tramite immagine termica, perchè di questo si tratta, è efficace a partire da circa 1 CV o, se preferisci, da >700W. Questo valore è ricavato empiricamente dall'esperienza sul campo.

Nel caso in esame, oltretutto, il problema è anche aggravato dalle condizioni ambientali. Infatti il motore lavora ad una temperatura >55C-60C, cioè ad una temperatura maggiore del liquido in cui è immerso, mentre il protettore lavora alla temperatura ambiente <40C.

La pratica suggerisce di non avvalersi di dispositivi salvamotore per proteggere motori frazionari. Se la protezione è importante è molto meglio usare clixon o pastiglia termica che sono sicuramente efficaci e non risentono delle condizioni ambientali (scarsa ventilazione p.e.). Purtroppo in questo caso non è agevole adottare un clixon che intervenga prima che la temperatura del motore raggiunga una soglia pericolosa, qualunque sia la causa.

Sul miglior sistema di protezione termica per motori elettrici, si è gia discusso ampiamente e tutti coloro che hanno esperienze pratiche concordano sul fatto che solo misurando effettivamente la temperatura del motore si ha un'efficace protezione termica e, sopratutto, sicura in ogni condizione.

I dispositivi cosidetti "salvamotore" non misurano la temperatura ma la desumono dalla corrente assorbita essendo posti in serie al motore stesso. Questa corrente, per effetto Joule, riscalda due lamine metalliche di differente materiale che, per effetto di differenti coefficienti di dilatazione termica, ad una certa temperatura aprono un contatto interrompendo il circuito. Le dimensioni e al composizione delle lamine sono calcolate in modo da ripetere il comportamento termico del motore ed impedire che si surriscaldi.

Le versioni più recenti di questi dispositivi sostituiscono alle lamine bimetalliche un circuito elettronico che modellizza il comportamento termico del motore in funzione della corrente assorbita. Però si tratta sempre di un calcolo indiretto e presunto.

Con piccoli motori le varibili sono tali e tante da rendere insicuro (io credo addirittura nullo) questo tipo di previsione.

Inoltre un sistema siffatto non può considerare tutte le variabili locali quali aumento della temperatura nella zona del motore, diminuita efficacia della ventilazione, etc.

Modificato: da Livio Orsini
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Scusa Livio, ma è possibile dotare un motore di pastiglia termica? o essa viene considerata in fase di progettazione/costruzione del motore, e per motori così piccoli sai se ne esistano già dotati?

I clixon se non ricordo male sono dei protettori termo-amperometrici, tu credi che possa essere una strada percorribile, o consigli una ricerca a monte di pompe/motori con caratteristiche diverse...

Il discorso è che finchè si bruciavano 4/5 pompe in un anno solare, la cosa poteva andare, ma se l'incidenza diventa di circa 2 pompe al mese la cosa cambia... purtroppo a parità di liquido aspirato (anzi prima tiravamo semplice acqua demineralizzata, ora stiamo miscelando con liquido radiatori..) e temperature di esercizio, la mortalità delle nuove pompe si è innalzata a vista d'occhio.

Proverò a sostituire almeno su qualche pompa le termiche cercando di settarle ad un valore che non mi provochi distacchi intempestivi (da 1-1,6A) anche se come dice Livio probabilmente non risolvo nulla...

Ma quello che mi interessa è questo discorso della protezione che interviene direttamente sulla temperatura del motore....

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Livio, tutto corretto quello che dici. Rimane però il fatto che un salvamotore tarato sulla corrente nominale del motore, o più basso se le condizioni ambientali sono gravose, potrebbe (condizionale) riuscir a fare quello che dice il suo nome: salvare il motore. Un salvamotore tarato a più del doppio della corrente nominale sicuramente interverrà solamente a motore irrimediabilmente danneggiato.

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I clixon se non ricordo male sono dei protettori termo-amperometrici, tu credi che possa essere una strada percorribile, o consigli una ricerca a monte di pompe/motori con caratteristiche diverse...

Io penso che la soluzione al problema non sia fermare il motore prima che bruci, ma evitare che il motore bruci. Quindi ho la pompa è ben dimensionata ed il prodotto è inaffidabile, oppure si sta usando un dispositivo non previsto per questa applicazione. Tieni presente che la pompa deve essere progettata per servizio continuo, inoltre i 40 gradi di temperatura ambiente mi sembrano pochi per un prodotto da ambiente industriale. Non ho letto il catalogo del prodotto che usi, ma dai dati che riportate tu e Benny sarei propenso a credere che si tratti di un prodotto per "civile".

.....potrebbe (condizionale) riuscir a fare quello che dice il suo nome: salvare il motore.

Caro Batta che il salvamotore debba avere un dimensionamento ed una taratura corretta non è neanche i discussione. Senza questa premessa, mettere questo dispositivo equivale a regalare soldi ai costruttori ed ai distributori di materiale elettromeccanico. :lol:

Il punto focale del mio pensiero è un altro: la scarsa efficacia di questi dispositivi per motori frazionari. Se poi consideriamo motori di potenze crescenti si deve cominciare a considerare anche il fattore economico.

Fermo restando che una gruppo di pastiglie termiche, ben posizionate, è l'unica protezione termica veramente efficace perchè tiene conto dell'effitiva temperatura del motore, non di quella presunta dal modello matematico dello stesso. Si deve anche considerare che, da una certa taglia in poi, il costo è decisamente inferiore. I motori la cui dimensione è maggiore di una certa taglia hanno tutti le pastiglie termiche. Come protezione è sufficiente una terna di fusibili per proteggere la linea ed un relè che apra il contattore

Modificato: da Livio Orsini
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Si Livio, con tutta probabilità queste pompe sono progettate come avevo precedentemente scritto per uso civile, ma dovendo usarle per tirare acqua a 50°C (quando il loro campo arriva a 90°C) per riscaldare degli stampi d'alluminio, penso che l'unica discriminante sia l'ambiente esterno di lavoro...

Nelle applicazioni della pompa si parla di ciclo continuo... ma non so se intendano 5 giorni a settimana 24h/24h

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No Benny non c'è nessun fraintendimento! Intendevo proprio dire che la protezione, per il motore, è comunque poco efficace se non nulla.

La pratica suggerisce di non avvalersi di dispositivi salvamotore per proteggere motori frazionari. Se la protezione è importante è molto meglio usare clixon o pastiglia termica che sono sicuramente efficaci e non risentono delle condizioni ambientali (scarsa ventilazione p.e.). Purtroppo in questo caso non è agevole adottare un clixon che intervenga prima che la temperatura del motore raggiunga una soglia pericolosa, qualunque sia la causa.

Ciao Livio, non discutevo sull'efficacia della protezione per i motori frazionari, :D la mia era una precisazione all'utilizzo del protettore per proteggere la linea di alimentazione del motore e, concorderai con me, non è quella la sua funzione primaria. :rolleyes:

Ciao, Benny

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... e, concorderai con me, non è quella la sua funzione primaria.

Certamente, ma se non si può proteggere il motore, o se la sua protezione è aleatoria, allora si finisce per proteggere solo la linea.

Vedi, come ho scritto in un post precedente, se prendi una ventolina da 100W-150W, ci metti un bel giravate di traverso alle pale così che queste non possano girare, dai tensione e aspetti....aspetti ma il salvamotore difficilmente interverrà. Perchè? Perchè la differenza di assorbimento tra condizione normale e condizione a rotore bloccato spesso e volentieri è insignificante.

Adesso ci sarà qualcuno che farà la prova e mi scriverà che il salvamotore è intervenuto in 235 secondi. Sarebbe l'ennesima conferma della validità del teorema di Murphy :D

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Livio dici che motori piccoli hanno correnti quasi invariate a rotore bloccato; quindi si puo' evitare di proteggerli da sovracorrenti con salvamotore? Mi viene da pensare che non possano bruciare... pero' se avessero una ventolina interna o no di raffreddamento girare servirebbe.

E se fosse che le pompe si fermano e poi bruciano? e non il contrario?

ciao willy

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Mi sembra di averlo gia' scritto una decina di volte :P ...

Il salvamotore o rele' termico, oltre a intervenire quando la corrente assorbita dal carico supera la soglia impostata secondo una ben precisa curva tempo-corrente, svolge un altro importante controllo: la simmetria dell'assorbimento sulle 3 fasi. Se l'assimmetria dell'assorbimento supera una certa percentuale, il salvamotore (o il rele' termico) interviene anche se la corrente e' minore della soglia impostata (ovviamente si tratta di valori entro determinate percentuali, non interviene con correnti molto minori della soglia impostata). In questo modo si previene anche la marcia del motore a 2 fasi. Direi che e' sconsigliabile non dotare un motore (anche frazionario) di protezione termica adeguata, anche solo per il motivo appena esposto ;)

E a pensarci bene, la marcia a 2 fasi potrebbe anche essere la causa dei frequenti guasti accusati da attilio_78 (visto che i salvamotori non sono di taratura adeguata ai motori); potrebbero esserci giunzioni "balorde", fusibili allentati, contattori o eventuali sezionatori con poli difettosi, problemi alla linea in arrivo al quadro, altre 1000 cause...

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Mi viene da pensare che non possano bruciare...

No bruciano eccome se bruciano!

Il problema è un altro: l'efficacia del dispositivo salvamotore.

Prima di tutto è indispoensabile che il salvamotore sia tarato perfettamente. Ora, mentre per un motore avente una certa dimensione, le tolleranze di taratura rientrano in pochi percento, o anche meno, del valore di corrente nominale, più il motore diventa piccolo la sua corrente nominale diventa debole, mentre le tolleranze di taratura ed intervento non decrescono con la medesima legge. Si può avere che l'indecisione di intervento sia pari alla differenza tra assorbimento normale e assorbimento in regime di rotore bloccato (stallo). Ecco perchè l'efficienza di questi dispoositivi è bassa con motori frazionari.

Poi, come scrive nel suo ultimo intervento, il salvamotore, sempre che sia tarato ed installato correttamente, non si limita ad intervenire solo per anomali assorbimenti.

Direi che e' sconsigliabile non dotare un motore (anche frazionario) di protezione termica adeguata, anche solo per il motivo appena esposto

Francesco, ognuno ha le sue convinzioni basate anche su validi presupposti tecnici. Io, negli impianti, il salvamotore li ho usati sopra a tutto per motori frazionari, ma solo per scrupolo di coscienza e per prevenire gli inconvenienti accessori, come quelli da te citati. Però appena la taglia del motore lo consente preferisco misurare direttamente la temperatura del motore.

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  • 1 month later...
Del_user_23717

Provo a riaprire la discussione, partendo dal concetto espresso da Livio riguardo il sistema di protezione dai sovraccarichi dei motori in questione... Considerando che anche installando un salvamotore di taglia adeguata, per motori con potenza minore c'è comunque un discreto rischio che questo tipo di protezione non salvi "letteralmente" il motore in caso di assorbimento anomalo o blocco del rotore o altre anomalie di funzionamento;

la mia curiosità ora riguarda un prodotto che non conosco, sto parlando dei relè K8AB di Omron. Sono dei relè di controllo e misura di corrente, tensione e fase, ho letto che oltre alle funzionalità basilari di controllo della presenza delle tre fasi e al mantenimento dei limiti di asimmetria impostati, eseguono il controllo della corretta tensione di alimentazione e dell' assorbimento eccessivo o del carico troppo elevato, e il controllo con una sola unità della massima e minima tensione contemporaneamente al monitoraggio della sequenza fasi e mancanza fase, ed infine controllo di temperatura.

su questo ultimo punto la cosa mi incuriosisce molto, potrebbero essere una valida soluzione per la protezione di suddetti motori? o sto prendendo un abbaglio?

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