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Efficienza Energetica Motori Ed Inverter - A che punto siamo?


Del_user_23717

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Prendo spunto da una guida ABB sul miglioramento dell' efficienza energetica in ambito industriale, che proprio stasera stavo guardando.

Mi pare che sia un problema che almeno quì sul forum non sia granchè frequente e frequentato.

Quello che vorrei capire con questa discussione, è come si muove l' industria medio leggera italiana e non solo, più pareri e riscontri verranno meglio sarà.

Nella mia esperienza quotidiana, devo ammettere che quando viene acquistato un MAT o un inverter, sarà per la relativa urgenza con cui lo si deve reperire, non sempre si considera la possibilità di puntare su di un eff1, o comunque forse con troppa faciloneria (tradotto come possibilità di riuscire a giustificare e spigare all' ufficio acquisti centrale che si tratterebbe di un investimento a breve termine) viene preso quello che a parità di caratteristiche ha condizioni economiche più vantaggiose.

E pensare che anche nella finanziaria 2007 sono previsti incentivi (il 20% del prezzo totale del motore/inverter a maggiore efficienza) che dai dati che ho visionato, contribuiscono ad ammortare in poco più di un anno l'extra costo di partenza di queste macchine.

Sono veramente curioso di capire a che punto siamo, perchè il problema energetico esiste ed è reale, e continuare a sprecare risorse è veramente roba da folli.

Il rendimento di una macchina elettrica, spesso viene posto in secondo piano, senza curarsi troppo del fatto che un maggior rendimento comporta una discreta serie di vantaggi, e non solo per l'utente utilizzatore.

Perchè ostinarci a pagare la bolletta energetica per produrre del calore che non serve a nessuno? <_<

Continuerò ad approfondire questo argomento, per chi fosse interessato il software a cui mi riferivo all' inizio è fornito a richiesta entrando nel sito ABB, a me è arrivato oggi, il cd è ABB Energy Efficiently Kit, comunque è un argomento che sta a cuore un pò a tutti i grossi costruttori di motori ed inverter, quindi considerate il mio solo come un riferimento soggettivo, anzi se qualcuno ha dell' altro materiale... in modo da potere andare avanti per punti prendendo in esame i vari aspetti del problema.

  • Un primo dato di partenza potrebbe essere quello di considerare che i 3/4 della bolletta energetica degli impianti industriali è dovuta ai motori, quindi siamo in un campo in cui anche il minimo risparmio va inquadrato in considerazione del valore di moltiplicazione.
  • Non solo, il costo di acquisto di un motore (tradizionale) gioca un valore irrisorio nel rendiconto decennale dell' attività del motore stesso, inteso come costo/consumo energetico, ragione per cui, l'extracosto iniziale di un MAT eff1, va valutato con la maggiore curva di rendimento che va moltiplicata e confrontata per la vita del motore rispetto al suo "rivale"... e che probabilmete ha riscontro positivo (=efficienza energetica = efficienza economica = efficienza sfruttamento ambientale... ecc) nella quasi totalità delle applicazioni... ma questo è uno dei punti che più dovrebbe essere discusso.
Modificato: da attilio fiocco
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Concordo pienamente con Attilio sulla necessita' di prendere in considerazione seriamente il problema.

Tra l'altro mi sembra di aver visto sfogliando tempo fa il catalogo Baldor che negli USA, dove notoriamente sono spreconi, le lorme NEMA hanno introdotto l'OBBLIGO per la aziende di installare motori ad alta efficienza, mi sembra al di sopra degli 1,5 KW e per una parte (80% ?) delle installazioni.

Infine bisognerebbe anche considerare che un motore piu' efficiente dal punto di vista energetico di solito e' costruito piu' accuratamente e scalda meno (la potenza persa di solito se ne va in calore) a tutto vantaggio dell'affidabilita' dell'applicazione.

Ciao

effebi

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grazie per il tuo intervento effebi, mi ero quasi rassegnato che l'argomento non interessasse praticamente nessuno... :(

* * * *

per costruzione i motori ad elevata efficienza di rendimento sono realizzati in maniera molto più accurata, e soprattutto con materiali qualitativamente migliori in modo da ridurre le perdite nel ferro e nel rame e le perdite da attriti vari tra cui le perdite dovute alla ventilazione e alla trasmissione per mezzo dei cuscinetti.

* * * *

oggi mi sono soffermato sui sistemi di compressione dell' aria, prendendo in esame i compressori di tipo a vite o rotativi.

effettivamente non è raro vederli lavorare nel classico ciclo Load - Down Load (carico e scarico). Parlo di motori che mediamente superano i 60 kW, e che solo nel 10% circa dei casi alimentano impianti in cui è richiesta la capacità massima di aria compressa (carico), nel restante 90% dei casi, la richiesta di aria è molto variabile ed oscillante nel tempo.

Su questa base, si può considerare quanto sarebbe conveniente mettere sotto inverter tali compressori.

Osservando la soluzione sotto diversi punti di vista tra i quali:

  • Eliminazione del classico avviamento Y-D
  • Minori cicli di carico e scarico determinano un incremento della longevità del motore
  • Valore di set point (pressione di mantenimento) più ristretto
  • A parità di coppia erogata, parzializzare potenza in base alle reali necessità in funzione della velocità di rotazione
  • Lavorare a valori di cos φ superiori a 0.9 con conseguente riduzione dei kVAR (e quindi della necessità di rifasamento)
Ma sicuramente me ne dimentico qualcuno...

NB: praticamente ogni stabilimento di produzione ha almeno un compressore di questo tipo...

nota a margine: se consideriamo che il consumo energetico settoriale ha un incremento annuo del 2÷3% penso che sarebbe ora di iniziare a migliorare i rendimenti qualitativi/quantitativi dei nostri impianti.

In tutto ciò non ho accennato in maniera concreta anche alla minore manutenzione richiesta (soprattutto meccanica) su motori pilotati da inverter, ad esempio sui cuscinetti, che verrebbero a soffrire meno dei continui cicli marcia/arresto.

Modificato: da attilio fiocco
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Per quanto riguarda nello specifico gli inverter , oltre alla riduzione delle sollecitazioni meccaniche (si pensi ad esempio al caso eclatante degli apparecchi di sollevamento) non bisogna dimenticare la possibilta' del recupero di energia in fase di frenatura.

Ciao

effebi

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il discorso è sicuramente interessante ma come dici giustamente tu

spesso (sempre) il costo dell'installazione la fà da padrone

ma la colpa è anche nostra, perchè bisognerebbe motivare il perchè di una scelta diversa

facendo leva, sui benefici in termini di risparmio energetico nel tempo ... già ...

ma questi dati, dove li reperiamo? ... sono attendibili? ... può darsi

ti faccio il mio esempio visto che lavoro con elettropompe centrifughe,

il risparmio energetico sarebbe notevole, di solito e praticamente sempre,

le elettropompe sono sovradimensionate per essere poi tarate tramite saracinesche,

questo comporta un notevole spreco che con l'inverter si può recuperare,

spesso con il cliente, paragono l'inverter ad una sorta di saracinesca elettronica,

con il vantaggio che chiudendo la "saracinesca" diminuisco anche i consumi!

già ma quanto risparmio in un anno? ... in quanto tempo ammortizzo l'investimento?

ci sono un pò di dati da inserire e non sono sempre facilmente quantificabili ..

se hai un idea ben venga, sarei felice di "cavalcare la tigre"!

ciao

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ma questi dati, dove li reperiamo? ... sono attendibili? ... può darsi

E' proprio questo quello che mi interessa maggiormente, estrapolare dalla discussione.

Purtroppo io non ho i mezzi per potere confermare o dare dei dati certificati, ne tanto meno è semplice valutare i tempi di ammortamento della maggiore spesa iniziale, ma non credo che si parli di aria fritta.

Probabilmente ogni costruttore in fase di pubblicizzazione/informazione su queste tecnologie, ci mette molta insalata a contorno, ma il dato di base, il rendimento energetico (certamente e realmente esistente), non può essere visto certo dopo due mesi... ma chi ragiona in termini di trimestri denota davvero poca lungimiranza (che dipenda anche da questo la crisi industriale nel nostro paese?).

Forse la parola "investimento" oggi viene intesa in maniera distorta rispetto a quanto riportato sul dizionario <_<

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ne avevo sentito parlare, ma non avevo approfondito...

una cosa che mi pare giusto sottolineare riguarda già alcuni esempi pratici... (certo, forse sono casi un pò spinti/eclatanti, non riguardano sicuramente la media industria/azienda italiana in termini di rapidità e di efficienza nell' attuazione di tali iniziative, comunque mi pare che sia già un dato oggetto di studi abbastanza significativi)

eccolo quì

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infatti attilio, se i dati che si trovano sono questi ... non c'è trippa per gatti!

falsi, improponibili e non rappresentanti uno standard tipo

mi spiego meglio prendendo dal'esempio numero 2 (pompa con girante ribassata)

ma ti pare che una pompa da 110 kW sia un esempio applicabile tutti i giorni?

e per di più con problemi di cavitazione che in altri termini significa

presenza di un grossolano errore di dimensionamento!

non regge un esempio del genere!!

bisogna confrontare un impianto che funziona egregiamente senza alcun problema

e poi agire in termini di efficienza energetica tramite inverter o motori ad alta efficienza

sicuramente i risultati sono diversi e l'ammortamento in 0.9 mesi (vedi esempio) impossibile!

se si vuole spingere sull'efficienza energetica servono dati attendibili

ed applicabili alla stragrande base di installato presente (motori fino a 15/20 kW)

personalmente, se può essere utile, con elettropompe centrifughe per acqua,

il risparmio energetico tramite inverter costatato, si aggira attorno al 20%

grazie ai motivi esposti sopra

all'interno del sito, che non conoscevo, esistono altri esempi più significativi

concordo decisamente con te sulla ricerca e disponibilità di dati attendibili,

se qualcuno trova qualcosa ...

ciao

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non regge un esempio del genere!!

bisogna confrontare un impianto che funziona egregiamente senza alcun problema

e poi agire in termini di efficienza energetica tramite inverter o motori ad alta efficienza

La penso anche io così.

Esempio: in azaienda abbiamo un compressore rotativo da 90 kW funzionante in carico/scarico, ora non ho mai pensato di monitorare in qulche modo quanto questo esercizio incide sul totale della bolletta.

Ma credo che qualcuno dentro al mondo dei motori/inverter ad alta efficienza, dovrebbe sapere propormi la capacità di abbattimento dello spreco energetico per questa attività, o quantomeno venirmi incontro nell' elaborare insieme (con tutti i dati alla mano relativamente al diagramma di funzionamento e a tutti i parametri) cosa è possibile recuperare, e determinare se si vuole i costi e il tempo di ammortamento di un' eventuale spesa per sostituzione motore o installazione inverter.

Insomma, vorrei degli esempi meno propagandistici...

E' logico che se parto da un progetto già di per se fatto male (con alte tendenze allo spreco energetico), faccio presto ad ammortizzare i costi di un' azione migliorativa... ma solo perchè partivo da un valore "stellare"...

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Il fatto che nessun "mostro sacro" sia intervenuto anche con un semplice parere personale a questa discussione, mi da da pensare... <_<

Eppure l'argomento dovrebbe essere interessante...

Mah, forse non è così... :(

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Eppure l'argomento dovrebbe essere interessante...

Mario Maggi conduce da anni una battaglia su questo argomento. Ha anche aperto un forum specialistico, o quasi, sempre sull'argomento. Però i risultati sembrano dargli torto. :(

Perchè?

Perchè le aziende sono sorde a questo tipo di investimento; inoltre il nostro stato, pardon chi ci governa pro tempore, è solo capace di autocompiacersi con tante belle parole, con programmi velleitari, ma mai che faccia qualche piccola cosa concreta, come disincentivare l'acquisto di nuovi motori a bassa efficienza.

Circa 25 anni fa, lavoravo in E. Marelli, un collega propose al direttore di un cementificio l'adozione di un nuovo motore, pilotato da un grosso inverter, per azionare il mulino della fabbrica. L'argomentazione principale addotta era: "Con il solo risparmio sui costi energetici in tre anni avrà recuperato l'investimento". Non ci fu nessun tentativo di confutazione o approfondimento, la risposta fu lapidaria: "Se accettate che vi paghi con quanto riuscirò a risparmiare vi faccio l'ordine".

Un quarto di secolo dopo la mentalità non è cambiata se non in peggio. Non esiste azienda dove si prenda in considerazione non dico la sostituzione dei vecchi motori con dei nuovi ad alta efficienza, ma addirittura non si considerano neanche per il nuovo. SI considera solo il minor costo di acquisto. Non importa se quanto risparmi all'acquisto te lo sei già mangiato dopo poco più di sei mesi di esercizio. L'importante è spendere meno subito, poi qualche santo provvederà, forse...

Modificato: da Livio Orsini
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Caro Livio,

grazie per la citazione.

Non e' esatto, non ho aperto alcun forum sull'argomento.

Mi sarebbe piaciuto farlo, ma non ho rilevato il minimo interesse da parte delle centinaia di aziende che producono o commerciano motori. Ho avuto solo l'appoggio di una multinazionale americana impegnata da decenni nei motori ad alta efficienza, che ora produce anche motori con classe di efficienza Eff1+ che in Italia ce la possiamo sognare.

Le aziende vogliono il ROI entro pochi mesi.

Lo stato invece offre soldi pubblici finanziando l'acquisto di motori ad alta efficienza anche se non vengono usati o se vengono usati in applicazioni stagionali. E' chiarissimo che l'operazione e' solo di facciata, all'Italia non interessa finanziare il motore ad alta efficienza per la spremitura delle olive, che si ripaga dopo 80 anni a causa dell'uso stagionale limitato.

Peccato che lo stato non favorisca la sostituzione delle migliaia di motori da 500 kW per pompe da acquedotto, che funzionano 24 ore/24 , e che sprecano tanta energia. Misteri della politica!

Di questo argomento ne avevamo parlato anche - a Marzo 2007? - in una discussione intitolata "Inverter e finanziaria" che non trovo piu'.

Ciao

Mario

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Un quarto di secolo dopo la mentalità non è cambiata se non in peggio. Non esiste azienda dove si prenda in considerazione non dico la sostituzione dei vecchi motori con dei nuovi ad alta efficienza, ma addirittura non si considerano neanche per il nuovo. SI considera solo il minor costo di acquisto. Non importa se quanto risparmi all'acquisto te lo sei già mangiato dopo poco più di sei mesi di esercizio. L'importante è spendere meno subito, poi qualche santo provvederà, forse...

Sospettavo che la situazione fosse comune a quella che hai descritto tu e che hanno confermato anche altri utenti.

Mah, mi sorge però il sospetto che ci siano troppi "se"...

E' vero che oggi un' azienda che deve acquistare un motore nuovo, vede solo il costo di listino, e non sempre c'è il tempo e la possibilità di presentare un dossier in cui si motiva la volonta per operare una scelta diversa, volta ad un recupero energetico nel tempo...

"Se accettate che vi paghi con quanto riuscirò a risparmiare vi faccio l'ordine".

Che dire, risposte disarmanti se ne mettono in conto.

Ma ci sarà qualcuno in giro che ha avuto un esperienza positiva e che è stato "abile" ad investire su questo campo...

Dico, apparte quelli che ho citato, ci saranno studi e risultati attendibili e divulgabili..

che ci vuole a organizzare dei corsi, o delle campagne di incentivazione/sensibilizzazione su questi argomenti?

Se avessi avuto la possibilità economica e tecnica, sarei passato al fotovoltaico da un bel pò di tempo... ma non ho le risorse ne il budget che comunque qualunque azienda che lavora di automazione può avere...

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attilo_fiocco,

Ma ci sarà qualcuno in giro che ha avuto un esperienza positiva e che è stato "abile" ad investire su questo campo...

sicuramente, ma di solito non gradisce che lo si racconti in giro, ne' tantomeno che si forniscano nomi e numeri.

Credo che gli italiani si sveglieranno il 30 Dicembre 2007 per ordinare sia gli inverter che i motori che beneficiano delle facilitazioni fiscali dell'attuale Finanziaria. La fattura deve essere datata al massimo 31/12/2007 , dal 30 al 31 c'e' tutto il tempo per trasporto e montaggio.

che ci vuole a organizzare dei corsi, o delle campagne di incentivazione/sensibilizzazione su questi argomenti?

Ci vogliono i soldi per pagare chi organizza i corsi. Il giro del fumo e' molto limitato in Italia, se osservi i circuiti dove si parla di motori ad alta efficienza arriverai sempre a poche persone che hanno accesso ai finanziamenti, gli altri sono tagliati fuori.

Ciao

Mario

Modificato: da Mario Maggi
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Ciao Mario....

Ma tu sai se questa è una situazione tutta italiana, o se anche in altri paesi industrializzati europei (in primis Germania) c'è questo tipo di riluttanza?

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Non e' esatto, non ho aperto alcun forum sull'argomento.

Scusa Mario, pensavo che il progetto fosse andato in porto.

Ci vogliono i soldi per pagare chi organizza i corsi.

Ma soprattutto ci vuole il "ritorno" per l'ente pubblico che organizza l'evento. Avete mai pensato perchè da un po' di anni è tutto un proliferare di "rotonde"? Alcune sono indispensabili, altri utili, molte inutili, alcune dannose. perchè tutto questo? Basta spulciare nei bilanci dei vari comuni il costo di progettazione di una rotonda normale: si va dai 250.000€ ai 550.000€! Provate a fare un po di conti della collaboratrice domestica per verificare quante ore - uomo dovrebbero comportare simili progetti; poi considerate che i disegni sono quasi in fotocopia ed immaginate dove finiscono parte dei copiosi utili. Sono troppo sospettoso? Può darsi. Però chissà perchè per iniziative utili e poco costose non ci sono mai i finanziamenti..........

Modificato: da Livio Orsini
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attilio_fiocco,

Ma tu sai se questa è una situazione tutta italiana, o se anche in altri paesi industrializzati europei (in primis Germania) c'è questo tipo di riluttanza?

in Cina puntano a raggiungere un'efficienza energetica dei motori installati del 92% nel 2010.

Quindi ordinano molti rotori in rame, che stanno aumentando di prezzo.

In Sudafrica e negli USA il problema e' sentito.

Ho meno informazioni aggiornate sulla situazione europea, non avendo accesso a informazioni settoriali se non a quelle presenti sul web.

E' sicuro che circa la meta' degli utilizzatori di motori elettrici non si e' mai posta il problema, la bolletta ENEL e' un balzello da pagare e molti non pensano a come ridurre le spese sulla bolletta (e di mezzi ce ne sono tanti, oltre ai motori).

Ciao

Mario

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Come tecnico non posso che appoggiare ogni iniziativa che porti a un risparmio energetico, e principalmente economico. Fortunatamente i due risparmi viaggiano a braccetto, altrimenti sai chi se ne fregherebbe del risparmio energetico?

Nelle nuove istallazioni, ma anche nei vari revamping delle macchine, si può sicuramente migliorare di molto l'aspetto energetico, non tanto per l'elevata qualità dei nuovi prodotti, quanto per le pessime condizioni dei moltissime macchine tuttora esistenti (molte delle quali anche di recente produzione).

Nella situazione industriale/artigianale attuale italiana il discorso cozza però con una marea di scogli, sia nel piccolo artigiano che nella grande industria.

Il piccolo artigiano in primo luogo è sempre molto restio a fare investimenti di cui non vede l'immediato rientro economico. Sembra una contraddizione, ma è purtroppo così. Di solito preferisce spendere di più poco a poco, piuttosto che risparmiare e tirare fuori i soldi subito.

Utilizzano questa filosofia praticamente tutte quelle piccole industrie manifatturiere, che mantengono il processo produttivo manuale (e i relativi macchinari) di 20 anni fa, con costi altissimi di mano d'opera. Ma se gli vai a proporre di realizzargli una linea di produzione automatica, che gli permetta di ridurre la mano d'opera, o di migliorare il prodotto, anche di fronte a un notevole risparmio di costi produttivi, storcono subito la bocca pensando ai costi. Ti rispondono che non sanno per quanto tempo lavoreranno ancora, che non hanno soldi, che hanno sempre fatto così... e piano piano diventano sempre meno competitivi, fino a chiudere a favore di industrie cinesi, spesso più tecnologiche e all'avanguardia.

E a un piccolo imprenditore cieco in tal senso possiamo proporre di sostituire tutta la motorizzazione dei suoi macchinare obsoleti in favore di un risparmio energetico? E' praticamente un buco nell'acqua...

Nelle industrie più grandi la situazione è invece diversa ma non meno problematica. Qui i soldi ci sono (o comunque quando si vogliono trovare si trovano, e si buttano pure via), ma le decisioni devono passare per troppe teste, spesso non tecnicamente preparate per affrontare un discorso simile.

Prima di tutto un responsabile elettrico, che non trae vantaggio diretto dall'operazione, ma che deve giustificare la spesa ai suoi superiori. Tu vai a dirgli che deve montare un inverter particolare su una macchina che funziona (bene) da venti anni e lui ti dice: "Per adesso è sempre andata bene, se poi mi succede un guasto, anche se non è dovuto al nuovo inverter, non ci crede nessuno e danno la colpa a me. Io lascio tutto com'è..."

Poi tutti i vari responsabili degli uffici tecnici. Mi piacerebbe sapere con quale criterio scelgono la marca dei componenti che acquistano, specialmente nelle nuove macchine...

Per non parlare dell'eterna guerra tra meccanici ed elettronici, all'interno di qualunque azienza. Quando si rompe una puleggia il meccanico addita l'elettronico, dicendo che il controllo del motore non è stabile, quando si brucia un azionamento l'elettronico dà la colpa ad un problema meccanico che ha bloccato il motore.

In un ambientino come questo vai a parlare di risparmio energetico...

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  • 2 weeks later...

per quanto mi rigaurda, nell'ambiente di lavoro di mia competenza (computer e parti e piccoli azionamenti)

dove utilizziamo inverter per piccole alimentazioni si incomincia a vedere le prime applicazioni funzionare con trasformatori a 12v o 24v non più in rame con piezo lettrico ceramici.

non scaldano e durano di più e stabilizzano al meglio.oltre a questo settore ho notizia di piccoli motorini passo passo per piccoli movimenti hce non usano più rame anche qui, ma sempre ceramica e anche qui i risparmi sono notevoli e i movimenti ancor più precisi.

ma stiamo parlando di micro azionamenti e potorini per aprire sportelli o alette, come nel settore atomotive o condizionamento o stampanti, lettori etc. et.ce.tc..

ma il risparmi oesiste e si vede ..

a presto Luca

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  • 2 weeks later...

Se si facesse un sondaggio sul forum, chiedendo:

La finanziaria 2007 ha offerto delle facilitazioni per l'acquisto di inverter a frequenza variabile e di motori asincroni ad alta efficienza, con scadenza 31/12/2007

Avete sfruttato l'occasione, acquistando qualcosa?

* Si

* Non ancora, ma penso di essere ancora in tempo

* No, non l'ho giudicata interessante

* No, non mi si e' presentata l'occasione per le potenze avvantaggiate

* No, non lo sapevo

* Non e' di mia competenza

Sono convinto che i risultati dei "si" sarebbero veramente pochi.

Ciao

Mario

Modificato: da Mario Maggi
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emanuele.croci
tu sai se questa è una situazione tutta italiana, o se anche in altri paesi industrializzati europei (in primis Germania) c'è questo tipo di riluttanza?

Per la mia esperienza, possiamo consolarci: è un problema che esiste dappertutto!

Noi facciamo macchine con potenza installata tipicamente 50-150 kW /macchina, esportandole in tutto il mondo.

Non mi è QUASI mai capitato il caso di clienti che:

- chiedano motori ad alta efficienza

- chiedano di risparmiare energia elettrica in altro modo (ad es. noi abbiamo ventilatori anche da 20 kW, se li metti sotto inverter il consumo potrebbe ridursi molto)

Il QUASI si riferisce a qualche sporadico caso nei PAESI SCANDINAVI (che per me sono comunque "i più avanti" in tanti campi...)

Ciao, Emanuele

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