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Controllo Bruciatore


johnnyma

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salve a tutti !!

Mi trovo a dover sostituire uno strumento gefran 1600v usato per il controllo di un bruciatore a metano con una servovalvola ( tre punti) con un PLC FPG della PANASONIC ! Sapreste darmi una dritta?

grazie 1000 !!!

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http://www.sensortek.com/adobe_files/gefra...00V%201800V.pdf

Seguendo il suggerimento dato da Livio, e ad aggiudicare dalla specifica dello strumento, sembrerebbe ti serva un controllore con degli ingressi per termocoppia/pt100.. a secondo il range di temperatura di lavoro per il bruciatore, piu' un controllo PID incastonato.

Poi, col PLC potresti eventualmente fare il controllo sul bruciatore, gas - aria, per la gestione della lunghezza della fiamma, etc.. ma non pero' generare la accensione e controllo della fiamma . Per questo mi auguro tu abbia gia' gli strumenti adeguati e a norma.

Modificato: da Savino
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Ecco, visto la citazione di Savino sull'accensione e rilevamento fiamma, vorrei aprire una digressione.

Di solito per queste funzioni impiego sugli impianti i pannelli della ex Landys & Gear, oggi Siemens...certificati.

Secondo voi o vs esperienza, è possibile gestire il controllo del bruciatore, intesa come accensione dal Plc?? Ovviamente utilizzando come rilevamento fiamma sempre una fotocellula UV della Krom Schroder, ma che mi dia un contatto pulito al plc?

Se è possibile....dite che servirebbe almeno un Plc certificato SIL, come minimo, no?

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Per quanto riguarda la mia esperienza, l'accensione (inizializzazione) e regolazione della lunghezza della fiamma dei bruciatori, piloti e principali, la potresti fare benissimo col PLC-HMI-SCADA.

Per quanto riguardano invece l'accensione (ignition) e controllo della qualita' della fiamma, ci vogliono delle apparecchiature certificate a quel fine, che potrebbero essere interfacciate tranquilamente con gli I/O del PLC.

Per quanto riguardano le protezioni sulla rampa del gas (pressostati di max-min, etc) questi interverebbero sul HW e SW contemporaneamente, lavorando in modo ridondante.

Modificato: da Savino
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Mi sento chiamato in causa visto che ho rotto :superlol: in svariate occasioni con forni e bruciatori... Mi permetto di dare un pò di risposte :

Mi trovo a dover sostituire uno strumento gefran 1600v usato per il controllo di un bruciatore a metano con una servovalvola ( tre punti) con un PLC FPG della PANASONIC ! Sapreste darmi una dritta?

Consiglio spasionato, prendi un altro termoregolatore con uscita servo (eviterei Gefran solo perchè la sua programmazione è ostica e non segue una logica simile agli altri), a meno che ti non abbia una BUONA esperienza con il PID di PLC che và primo, interpretato perchè molte vole pur parlando di un calcolo matematico uniformato, ognuno ci mette la sua e con i medesimi parametri di P, I e D chissà perchè la risposta, a parita di sistema difficilmente è la stessa. Lo dò per scontato ma se metti un PLC, necessiterai dell'ingresso analogico e di un sistema di inserimento dati, HMI se non hai un sistema di controllo centralizzato e comuunque sia la scheda che il pannello ti costano MOLTO di più del termoregolatore. Dopo di chè a livello di programmazione, configurata la funzione PID che sarà disponibile in libreria, linearizzato i segnali, configurato le aree dati per i parametri e i vari setpoint e allarmi, gestito le istruzioni di codice per gestire il segnale in % con un banale apri.stop.chiude, gestendo se vuoi la posizione virtuale dell'attuatore, integrando l'auto/man e se vuoi anche l'autotuning, dopo queste due o tre cosette, potrai testare il sistema. Fatti i debiti conti per un solo intervento non ne vedo la convenienza, se invece volessi cambiare nettamente il tuo sistema di controllo per integrarlo in un sistema complesso o più flessibile perchè prevedi di usarlo molte altre volte, allora è da vedere il tutto come investimento è cominciare a lavorarci sopra.

Di solito per queste funzioni impiego sugli impianti i pannelli della ex Landys & Gear, oggi Siemens...certificati.

Secondo voi o vs esperienza, è possibile gestire il controllo del bruciatore, intesa come accensione dal Plc?? Ovviamente utilizzando come rilevamento fiamma sempre una fotocellula UV della Krom Schroder, ma che mi dia un contatto pulito al plc?

Ci sono un pò di questioni in ballo, non è cosi semplice, in quanto : primo esistono tecnicamente una serie di soluzioni di rilevatori di fiamma da cmapo, fibra ottica, ridondati e parlando di sensore nudo e crudo, potrebbero mettere a disposizione un contatto SPDT come quello che hai citato o molti altri oppure un segnale analogico. Da questo puoi gestire la tua logica di accesione secondo normativa, però su questo punto poi cìè il discorso della certificazione sui tempi di sicurezza, rilevazione, innesco, blocco, tale per cui fai laprima divisione tra coloro che se ne fregano e coloro che invece preferiscono utilizzare il controllo fiamma (prima potevamo parlare di rilevatore fiamma). Di questi tipi hai, i controlli che gestiscono la sequenza completa, con sequenziatore ciclico meccanico, che odio più che altro per il fatto che devi aspettare una vita, oppure quelli che gestiscono esclusivamente la fase di iniezione, rilevazione e comando e che di solito usi se hai più bruciatori. Da qui puoi fare quello che vuoi rispettando la normativa per il lavaggio della camera e altre questioni sulla base del combustibile.

Se i cliente ha precise specifiche, può nascere l'esigenza di un PLC di sicurezza specifico con funzioni dedicate, in questo caso es. HIMA ma parliamo di BMS es per raffineria, oppure ha necessità di un controllo ridondato ma non specificatamente per l'accensione della fiamma, ma per tutto il processo, es. incenetitori o sistemi di funzionamento continuo. Se invece parliamo di un forno, di una caldaia, dal piccolo al grande un PLC normale è più che sufficiente se demandi come anticipato la rilevazione e comando ad apparecchiature idonee e certificate.

Per quanto riguardano le protezioni sulla rampa del gas (pressostati di max-min, etc) questi interverebbero sul HW e SW contemporaneamente, lavorando in modo ridondante.

Non mi risultano particolari obblighi, per carità tutto ciò che aumenta la sicurezza non è mai sprecato, ma a parte i pressostati, i controlli tenuta sono apparecchiature elettroniche e sinceramente anche con una bassa affidabilità (causata magari dall'ambiente di lavoro o dai lavoratori), ma la gestione di questo passaggio potrebbe essere fatta tranquillamente con un PLC, anche perchè in alcune occasioni, con pressioni di alimentazioni (parliamo di gas metano) maggiori del limite di 500 mbar, il controllo di tenuta non esiste, perchè perde il suo ambito di lavoro, però nessuno vieta di realizzarne il principio con dei pressostati.

Per concludere oltre alla normativa UNI a cui adempirere, molto dipende dalle specifiche del cliente e dal fattore economico (come sempre). Dall'incrocio, possono nascere svariate soluzioni che rispettino sempre l'aspetto normativo e sicurezza.

Ciao a tutti

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