fioresara Inserito: 23 febbraio 2012 Segnala Inserito: 23 febbraio 2012 Ciao a tutti, ho provato a misurare l'assorbimento di una lampada al neon da 20W con un misuratore a spina. tale misuratore fornisce letture corrette per utilizzarori cosiddetti ohmmici lampade ad incandescenza stufette elettriche forni ecc ecc.....ma con lampade al neon l'indicazione fornita è superiore della potenza nominale della lampada......a me sfugge il perchè.......forse dipende dal carico con basso fattore di potenza? mi sapreste dare na risposta?????Grazie.
tecnicoele Inserita: 23 febbraio 2012 Segnala Inserita: 23 febbraio 2012 Lampada al neon tradizionale?non ho mai misurato, ma di una cosa sono certo il reattore è sempre caldo quindi dissipa potenza e visto che l'energia non si crea ne si distrugge ma si trasforma....., probabilmente un pò meglio vanno i reattori elettronici ma non saprei darti dati più precisi.
Mirko Ceronti Inserita: 23 febbraio 2012 Segnala Inserita: 23 febbraio 2012 Con un analizzatore di rete da 2500 €uro (nel 2007) ho misurato l'assorbimeto di una linea da 106 lampade al neon tradizionali, da 36W dichiarati sul tubo fluorescente.Risultato ?46 Watt reali, di cui 10 che se ne vanno mel calore del reattore il quale....scotta, e quindi se li beve lui.SalutiMirko
ivano65 Inserita: 23 febbraio 2012 Segnala Inserita: 23 febbraio 2012 e' il motivo per cui l'europa ha praticamente obbligato l'uso dei reattori elettronici.ivano65
fioresara Inserita: 23 febbraio 2012 Autore Segnala Inserita: 23 febbraio 2012 Grazie mirco, era proprio quello che pensavo io........il reattore dissipa potenza.........
Mirko Ceronti Inserita: 23 febbraio 2012 Segnala Inserita: 23 febbraio 2012 ........il reattore dissipa potenzaEsattamente... e' il motivo per cui l'europa ha praticamente obbligato l'uso dei reattori elettroniciFacendo così colare a picco l'affidabilità di questi impianti. per ogni reattore ferromagnetico che sostituisci, ne hai già cambiati almeno un centinaio di quelli elettronici Quindi la domanda è : Vale la pena risparmiare energia che veniva poi buttata in calore, per sprecarne poi altra nello smaltimento di queste "ciofeche" tecnologiche spacciate per innovative ???SalutiMirko
Livio Orsini Inserita: 24 febbraio 2012 Segnala Inserita: 24 febbraio 2012 Vale la pena risparmiare energia che veniva poi buttata in calore, per sprecarne poi altra nello smaltimento di queste "ciofeche" tecnologiche spacciate per innovative ???Se vai ad analizzare chi ha fatto le maggiori pressioni per sotiuire le vecchie lampade, i vecchi reattori, etc. vedrai che ci sono tutti i nomi delle maggiori aziende europee produttrici di lampadine.Per i cittadini consumatori non è stato un buon affare.Per il risparmio energetico, se si fanno bene i conti e non ci si limita solo alla resa delle lampade ma si considera tutto dalla fabbricazione allo smaltimente, non si è risparmiato granchè, anzi...forse si perde quakche cosuccia.Allora chi ci ha guadagnato? Gli sponsor dell'operazione, ovviamente.
StefanoSD Inserita: 24 febbraio 2012 Segnala Inserita: 24 febbraio 2012 a me sfugge il perchè.......forse dipende dal carico con basso fattore di potenzaE' probabile. Evidentemente la tua prova è stata falsata perché la lampada non era rifasata. Tanto tempo fa mi capitò un intervento in una farmacia, con tante lampade a neon. Il cliente mi disse che gli scattava il limitatore ENEL di tre kW, e che facendo i conti del numero delle lampade ci doveva stare dentro con il suo impegno di potenza; gli rifasai l'impianto e tutto andò bene.
Mirko Ceronti Inserita: 24 febbraio 2012 Segnala Inserita: 24 febbraio 2012 Se vai ad analizzare chi ha fatto le maggiori pressioni per sotiuire le vecchie lampade, i vecchi reattori, etc. vedrai che ci sono tutti i nomi delle maggiori aziende europee produttrici di lampadine.C'era da immaginarselo....GRRRR...ancora loro....!!!! SalutiMirko
Mirko Ceronti Inserita: 24 febbraio 2012 Segnala Inserita: 24 febbraio 2012 a me sfugge il perchè.......forse dipende dal carico con basso fattore di potenza?Diciamo che, per dovere di chiarezza, un misuratore di consumi del tipo a spina-presa, impostato sulla lettura della potenza, non indica un valore che dipende dallo sfasamento della corrente.Ovvero, se il carico è da 36 Watt, ed il misuratore ne indica 46, quei 10 watt in più sono frutto dello scarso rendimento (78%) dovuto all’efflusso di energia sciupato in calore dal reattore.Se invece il misuratore fosse impostato per la misura in corrente, allora sì che noi rileveremo un surplus dovuto anche ad un eventuale sfasamento denunciato da Stefano, poiché se si ipotizzasse 36 : 220 = 0,16 Amper, si rimarrebbe delusi, poiché anche se il cos-fi fosse pari ad 1, avremo invece 46 :220 = 0,2 Amper, invece degli 0,16 attesi.Se poi ci si va a mettere anche un cattivo cos-fi, (0,5) causa rottura del condensatore di rifasamento, allora può essere che ci ritroviamo una corrente di 46 : (220 x 0,5) = 0,41 Amper, ed allora uno si domanderebbe :Come mai un carico a 220 Volt da 36 Watt invece di assorbirmi 0,16 Amper me ne assorbe additittura 0,41 ?La risposta sta sia nel rendimento che nello sfasamento.Il rendimento contamina la potenza attiva, (46 invece di 36) lo sfasamento invece no, egli incrementa solo la corrente ma i Watt rimangono invariati.SalutiMirko
StefanoSD Inserita: 24 febbraio 2012 Segnala Inserita: 24 febbraio 2012 Come mai un carico a 220 Volt da 36 Watt invece di assorbirmi 0,16 Amper me ne assorbe additittura 0,41 ?
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