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usare alimentatore usb


maresama

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Per avere un volmetro su un alimentatore regolabile ho la necessità di alimentarlo separatamente

Ad evitare un trasformatore+raddrizzatore e relativo ingombro avevo pensato di utilizzare uno di

quei piccoli alimentatori con uscita usb (costo 1 euro e ingombro piccolo)

ne ho smontato uno e saldati i fili per l'ingresso e per l'uscita a 5 v.

Però mi sono stupito di una cosa: se uso un cacciavite con spia al neon e tocco l'uscita la lampadina spia

indica che c'è la fase. Ma non è isolata l'uscita?  Se io alimento qualcosa (un telefonino, una radio o altro)

in realtà ho tensione sugli apparecchi in carica?

Come posso fare per capire se effettivamente è isolato (evitando di toccare il filo!)

Grazie

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Riccardo Ottaviucci

non credo non ci sia isolamento,comunque col tester controlla ohmicamente tra la spina rete e l'uscita a 5V,ma non credo rileverai resistenza non infinita.

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La prima cosa xhe ho controllato con il tester sono gli hom tra ogni entrata ed ogni uscita. Confermano che non c'è continuità e quindi sembrano isolati

Ma il neon che si illumina mi lascia nel dubbio.

E' pensabile di toccare le uscite tramite una resistenza di qualche megahom?

Se ci fosse tensione dovrei sentire un po di 'pizzicore' o ci resto secco?

Attendo una risposta: se mi dite di procedere e non vi comunico l'esito.... è perchè la risposta era sbagliata!

Cosa faccio?

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Riccardo Ottaviucci

tranquillo,anche senza resistenza non sentirai nulla...nel senso che la scarica è istantanea...scherzo! :lol:

i cercafase erano utilizzati come tester negli anni 50,lascialo stare nel cassetto

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Normalmente, per dare un riferimento in ac all'uscita (in modo che non sia fluttuante) viene messo tra il negativo di uscita e la terra un condensatore.

Questi alimentatori sono in generale a doppio isolamento, quindi senza la terra. In questo caso, per dare un riferimento, il condensatore viene messo rispetto a uno dei piedini di alimentazione.

Ora, se tale condensatore è verso il neutro, anche col cercafase non ti si accende nulla.

Se invece è verso la fase, il condensatore fa la serie con la lampadina e la resistenza tua e si accende. Ma è una corrente infinitesimale.

Prova a invertire l'alimentatore nella presa, probabilmente non si accende più, e in ogni caso non c'è niente di pericoloso.

E' una spiegazione semplicistica.

Comunque per crepare con la 230V ce ne vuole. Io sarei già morto da tempo... Anche col 400V sono sopravvissuto...

 

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La prova di inversione della fase l'avevo fatta, ma comunque sulle uscite , a seconda di come era inserita la spina, il neon indicava l'alternata e questo mi ha allarmato.

La tua spiegazione è molto convincente e d'altra parte sarebbe assurdo che la 220 arrivi alla USB.

Ho fatto la prova per il volmetro e va perfettamente. (provvisoriamente avevo messo una pila. Ora la eliminerò)

Mi chiedo quanti milliampere sono disponibili nei 5 v. della USB: questi aggeggi economicissimi potrebbe essere una soluzione anche per altre applicazioni. La potenza disponibile non la conosco ma non penso sia molto alta.

Per i 400 volt tu hai superato la prova. Ma io già con i 220 non ho mai provato.... e se io non li supero?  E se li supero dovrei anche provare con i 400?

Ciao. Sei stato molto gentile per la risposta.

 

nb: potrebbe essere il mio ultimo scritto !!!!

      Intanto ho scritto il testamento: lascio la presa USB a Carlo (è uno che odio...)

 

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Quote

Mi chiedo quanti milliampere sono disponibili nei 5 v.

Da specifiche una usb 2 deve poter erogare 500mA usb 3 900mA (questo vale per le porte pc) Pe i caricatori si puo arivare fino a 5A ma di solito sono tra 1 e 2 A

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Nei caricatori economici la corrente di uscita è scritta a fantasia e non è raro trovare alimentatori con corrente dichiarata di 1A in grado di erogare, forse, 400mA 

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Adelino Rossi
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Comunque per crepare con la 230V ce ne vuole. Io sarei già morto da tempo... Anche col 400V sono sopravvissuto...

 

mi permetto di osservare che in un forum sensibile alla sicurezza non andrei a esternare questo tipo di discorsi.

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