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Motore Elettropompa Bruciato - Cattiva chiusura dei contatti di potenza del contattore


Del_user_127832

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Del_user_127832

Questo è uno dei guasti più subdoli, ma fortunamente anche uno dei più rintracciabili e risolvibili.

In azienda abbiamo parecchie elettropompe trifase da 0.33 kW e altre di potenza comunque inferiore ai 5 kW.

Nei vari quadri di automazione, i motori di queste elettropompe sono comandati da un contattore con a monte un interruttore magnetico a termica regolabile (salvamotore) impostata sull' assorbimento nominale del motore collegato a stella.

Descrizione dell' anomalia:

Sostituzione ripetuta di due elettopompe a distanza di pochi giorni sulla stessa automazione, le pompe lavorano a una temperatura di circa 60/65 °C (il limite del costruttore è di 80°C) 24h/24 5 giorni su 7 e asservono un circuito di riscaldamento a base di acqua demineralizzata.

Nell' arco degli anni, si è comunque assodato che la protezione (Livio Orsini docet) tramite salvamotore per tali motori, a poco è servita, e non avendo avuto l'opportunità di riprogettare un miglior sistema di protezione, ne di sostituire le elettropompe con un modello più prestazionale, queste sono diventate quasi materiale di consumo.

Così il manutentore meccanico di turno ha sostituito la seconda, ma una volta avviata, si è accorto che questa emetteva un rumore sordo, e dopo alcuni minuti a suo avviso, questa scaldava più del normale, a quel piunto ha provveduto a spegnerla eseguendo un by-pass sul circuito idraulico.

Controlli preliminari eseguiti:

Vengo quindi chiamato dal mio collega che mi dice quanto sopra, mi avvicino alla pompa, e già l'odore che sento non promette nulla di buono.

Scollego le tre fasi in uscita dal contattore verso la pompa, e riarmo il salvamotore, con tester alla mano trovo quello che sospettavo,

a monte tra le fasi ci sono tutte le giuste tensioni concatenate, a valle però queste sono sballate.

Classica avaria dei contatti di potenza del teleruttore.

Sostituito il quale tutto ritorna al suo posto.

Commenti finali:

Questo è capitato anche su altre pompe/motori, a volte ho trovato anche bruciature sul polo incriminato del contattore e del relè termico ad esso collegato (laddove la protezione termica veniva fatta con questo)

Quando si è fortunati, gli avvolgimenti resistono, ma il problema è subito sotto gli occhi... e le orecchie, nel caso di pompe, la portata cala drasticamente e il rumore diventa cupo e sordo.

Il guasto è realmente una banalità da individuare, ma ho voluto inserirlo per due motivi:

1° ha un incidenza non così remota, ed è quindi probabilisticamente un guasto comune,

2° è una conferma in più del fatto che la protezione termica tramite salvamotore/relè termico, su piccoli motori, è del tutto inefficace come ormai anche i visitatori del forum e i muri avranno capito (in pratica, sono solo soldi sprecati... e pure male)

saluti

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remo williams

Salve ragazzi.Altro segnale indice di problemi sul contattore è la polvere nera che si accumula su esso,o nel quadro.dovuta alla polverizzazione dei contatti.

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In tutto il post è stata omessa la cosa piu' sensata e ragionevole da fare al momento

in cui si è bruciata la prima pompa ,coè ricercarne la causa cosa che ha portato inevitalbimente

al secondo guasto:riflettere prima di agire conviene sempre.

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Del_user_127832

eliop,

forse non hai letto la discussione in rilevo in questa sezione, quindi ti invito a farlo ;)

si parla di guasti risolti, quello che hai scritto sa di ovvio, ma non sempre si può fermare un impianto o un intera produzione o smontare a pezzi un quadro e/o battere decine di fili entro guaine, per cercare la causa di un motore andato.

riguardo a questo

In tutto il post è stata omessa la cosa piu' sensata e ragionevole da fare al momento

in cui si è bruciata la prima pompa ,coè ricercarne la causa cosa che ha portato inevitalbimente

al secondo guasto:riflettere prima di agire conviene sempre.

invece posso dirti che non è stato omesso proprio nulla,

in 11 anni ho avuto modo di sostituire pompe bruciate senza che la linea di alimentazione avesse problemi, il più delle volte è

stato appurato un cedimento della ventola, e quindi i motori si bruciavano per scarsa/inefficace autoventilazione,

ed è questo quello che ha pensato il manutentore meccanico che ha sostituito la prima pompa nella circostanza che ho raccontato,

ho anche scritto, che l'uso di queste pompe per il lavoro (e nelle condizioni ambientali estreme in cui sono poste) che devono svolgere, è al limite delle loro caratteristiche di funzionamento, ed essendo una produzione a ciclo continuo, la prima cosa che si fa, dato il feed-back sui guasti precedenti, è sostituire l'elettropompa, niente di strano.

Se quello che intendevi era invece, che prima di sostituire la pompa si poteva fare la verifica specifica che poi ho fatto quando mi hanno chiamato, be si, si poteva fare, o meglio adesso anche il manutentore meccanico sa di questa possibilità, e potrà lui stesso verificare quanto detto, considera che prima di allora, su quell' impianto solo in un altra occasione c'era stato un problema analogo, a fronte di altre 50 volte in cui il problema non era attribuibile alla linea di alimentazione o nel caso specifico al contattore.

saluti

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Attilio io intendevo proprio che prima di sostiture la pompa si poteva e permettimi di dirlo doveva fare la verifica che poi è stata fatta,poi il manutentore meccanico ha agito con superficialia'

perchè come dici tu se dopo aver effettuato la sostituzione ha sentito subito che la pompa non

andava,non doveva aspettare qualche minuto affinchè questa si arrostisse per poi effettuare il bypass

e chiamarti.Ciao.

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Mirko Ceronti

Beh, debbo confessare che su questo argomento Attilio mi ha preceduto.

Avevo idea anch'io di parlarne un po', poi l'ho trovato bello che esposto, con tanto di rigorosa cronologia sulla metodica.

Non mi resta giusto che aggiungere qualcosa per quel che riguarda l'aspetto più "latente" che "manifesto" del problema.

Mi spiego : Attilio ha evidenziato tutte le procedure da mettere in campo quando si ha a che fare con la palese manifestazione appunto del difetto in corso, della serie "stai lì che mo' ti becco".

Ma in molti casi con cui mi son trovato ad incrociare i guantoni, accadeva che il manutentore idraulico o meccanico che fosse mi diceva che ogni tanto ad un motore (pompa, ventilatore, etc...) gli scattava la termica, e che lui la riarmava, e che per un po' il tutto funzionava bene, poi ogni tanto....tac....daccapo. Ciò non è che l'inizio di un'anticamera che poi piano piano col tempo porterà alla situazione che Attilio ha esplicato. Ovvio che (per la legge di Murphy) quando poi Ti presenti lì con tanto di tester o pinza amperometrica, quel motore va benissimo, correnti equilibrate e tensioni identiche, e per cui ? In ambiente industriale dove se servono 3 manutentori elettrici, di norma ce n'è solo uno (e che basti) non si può star lì a vegliare un sistema finchè non si presenta il difetto, quindi o si inizia a sostituire del materiale a "statistica", oppure si cerca di fare come coi topi, cioè gli si caccia una trappola e si attende la cattura. Io in questi casi, mi sono cablato il circuito di figura con 3 lampade ad incandescenza (o alogene) da 60 Watt 230 Volt con portalampada E14, fissate su una scatola GW 44205, e con questo "Gadget" giro per la fabbrica a caccia di problemi sul tipo, ma con modalità "colpisci e fuggi" ovvero se la cosa mi fa sospettare il teleruttore che a volte causa ad un contatto mezzo cotto che chiude bene 10 volte sì ed una no, caccio questa terna di lampade in uscita al teleruttore, e me ne vado.

threelp.jpg

Ogni tanto (spesso) torno a far visita alle 3 lampade, ed accade che prima o poi ne trovo 2 accese bene, ed una con luce più fioca. Beccato!!! Tant'è che se mentre lo acciuffo in questa condizione premo io sul leverismo con la lama di un cacciavite sul frontale del teleruttore (eccitato) a mo' di chiudere io dall'esterno i contatti, si nota che la lampada fioca acquista di colpo luminosità, ed a questo punto la certezza che è il teleruttore da cambiare si fa indiscutibile. Oh, questo è l'esempio più banale, ma il sistema è valido per individuare tutta quella serie di problemi che fa capo a continuità incerte, contatti di teleruttori che ogni tanto falliscono, connessioni lente che col tempo possono solo peggiorare, fusibili lenti nei loro portafusibili causa ganasce che non stringono bene, etc... ovvero piazzando il dispositivo a valle di dove si sospetta qualcosa, la differenza di luce emessa tra le lampadine in sostanza fa la spia. Poi ha senz'altro valore didattico, cacciato in uscita ad un inverter col suo motore, o ad un avviatore progressivo (soft-start) consente di farsi un'idea visiva del comportamento della tensione ai capi del motore, e posso dire che può essere interessante. Infatti una volta mi capitò che nella terna di fusibili a monte di un soft.start, ogni tanto saltava uno dei 3 fusibili. Collegai l'archibugio alla morsettiera del motore, cosicchè quando costui partiva, si assisteva come ad un incrementarsi graduale della luminosità delle lampade come fossero alimentate da un dimmer ad incremento automatico. Mi misi ad azionare il motore in modalità "manuale" cosicchè gli facevo fare quanti avviamenti volevo, e ad un certo punto, notai in uno di questi "start", che una delle 3 lampade emise subito il massimo della luce, a differenza delle sue compagne che invece incrementavano gradualmente. E saltò di nuovo il fusibile, ma grazie alle 3 lampade, scoprii che aveva un difetto l'avviatore, difetto del circuito di pilotaggio degli S.C.R. che poi rimediammo in laboratorio.

Può sembrare un archibugio da mago merlino, ma io l'ho usato con soddisfazione per parecchi anni.

Saluti

Mirko

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Del_user_127832

Mirko, quella delle tre lampade sulle 3 fasi in uscita dal contattore (tre portagemme su scatola gewiss molto simile alla tua) è una prova che anche il mio collega (non il meccanico :lol: ) aveva a suo tempo fatto, avevo dimenticato di scriverlo, soltanto che erano lampade da pochi watt, di quelle spia da quadro a 230V, apprezzare differenze non era semplicissimo, più che altro si sarebbe vista una mancanza totale di fase (sospettavamo inizialmente un interruzione anche momentanea delle spazzole montate sui contatti striscanti di un blindo), tra l'altro il collegamento che fece era tra le tre fasi e la terra!

Ma il risultato fu solo di alcune lampade bruciate, e nessuna indicazione significativa.

Però mi riprometto di modificare la nostra scatoletta, tirerò via i vecchi portagemme e li sostituirò con dei comuni portalampada, mi hai dato una buona idea.

ciao

Modificato: da Attilio Fiocco
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Ma in molti casi con cui mi son trovato ad incrociare i guantoni, accadeva che il manutentore idraulico o meccanico che fosse mi diceva che ogni tanto ad un motore (pompa, ventilatore, etc...) gli scattava la termica, e che lui la riarmava, e che per un po' il tutto funzionava bene, poi ogni tanto....tac....daccapo. Ciò non è che l'inizio di un'anticamera che poi piano piano col tempo porterà alla situazione che Attilio ha esplicato.

Mi dispiace, ma sono in favore di eliop. Credetemi ero indeciso di dire la mia… quindi oggi ho deciso, vedendo che la discussione continuava.

Dopo la bruciatura del primo motore, dovevano andare in manutenzione le apparecchiature interesante quel dato motore, per darti una spiegazione dell’accaduto, in modo da prevenire. All’avviamento del motore sostituito si doveva misurare l’assorbimento - questo si dovrebbe fare sempre - ogni volta che si collega un motore. Inoltre negli impianti dove esiste organizzazione - il meccanico deve fare il suo mestiere - l’elettricista il suo - e lo strumentista idem. Che vuol dire il meccanico ha ripristinato la termica? Non si doveva permettere, perché prima di ripristinare, l’elettricista, si deve assicurare di alcune cose. Dove lavoravo, io funzionava così: L’esercizio chiama che si è fermato il motore 42xxx l’elettricista va sul posto, si fa rilasciare foglio d’autorizzazione dal capo turno, per togliere tensione e verifica. Si accorge che è scattato il termico, da un’occhiata ai fusibili, vede che tutto è a posto, ripristina il termico – chiede al CT di avviare il motore-pompa o macchina diversa, dopo avvio provare l’assorbimento, verificare se l’assorbimento è corretto. Se l’assorbimento non è corretto con due misure amperometriche, si riesce a dedurre se il guasto è nella pompa o nel motore elettrico. Nel forum vedo che la pinza amperometrica è usata poco, (uno dello staff del forum la consigliava) con la pinza A ti accorgi, anche se manca una fase; dopo per approfondire e accertare con sicurezza si possono usare gli altri strumenti, misuratore d’isolamento, o ponte a filo, il tester. Spero che non me ne vogliate, non volevo fare il professore, me ne guarderei bene.

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Del_user_127832

Stefano, buon per te che dove lavoravi c'era un organizzazione tale, e anche disponibilità di personale sufficente a coprire tutti i turni e tutte le mansioni, come avrai capito, nel mio caso, ma anche in quello di Mirko suppongo, non sempre è così.

Tra l'altro Mirko ha scritto una cosa verissima:

quando poi Ti presenti lì con tanto di tester o pinza amperometrica, quel motore va benissimo, correnti equilibrate e tensioni identiche, e per cui ? In ambiente industriale dove se servono 3 manutentori elettrici, di norma ce n'è solo uno (e che basti) non si può star lì a vegliare un sistema finchè non si presenta il difetto, quindi o si inizia a sostituire del materiale a "statistica"

Stefano, suppongo che la tua realtà era più complessa di quella di Mirko che a sua volta è più complessa della mia, per numero di impianti, estensione dei reparti, personale addetto, ecc...

Un' altra precisazione, per guasti del tipo descritto, per controllare un solo quadro, montato su un carosello porta presse, devo fermare una catena di 40 presse con relativa perdita produttiva, oppure devo (cosa che abitualmente facciamo) lavorare con l'impianto in movimento (isolando il solo quadro su cui si è insinuato il guasto) e credimi, non è per nulla il massimo, sia per la sicurezza che per la scomodità, ma come detto, è quasi la regola!

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in 11 anni ho avuto modo di sostituire pompe bruciate senza che la linea di alimentazione avesse problemi, il più delle volte è

stato appurato un cedimento della ventola, e quindi i motori si bruciavano per scarsa/inefficace autoventilazione,

Si Attilio, mi sono dimenticato di aggiungere, che tu lavori in una fabbrica privata, dove si economizza sul personale e nella manutenzione, leggendo nella citazione: motori con ventole rotte ecc ecc. hai tutte le attenuanti del caso. Perciò va tranquillo, per me sei bravo, non potevi far di più. Ciao Buona giornata.

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Mirko Ceronti
Che vuol dire il meccanico ha ripristinato la termica? Non si doveva permettere,

Eeehhh...parole sante, ma già Attilio si è fatto interprete della risposta che avrei dato. :)

Quando hai 4 ettari di impianti generali e 6 reparti da seguire in turno "da solo", la termica scattata in un impianto con 18 pompe può aspettare (ne avanzano ancora 17) ma però l'addetto alle pompe "vede solo quella" non pensa all'elettricista che zig-zaga per la fabbrica come un tergicristallo e che a volte non va manco a pisciare; lui ha quella pompa che non va e basta, e per cui....s'arrangia. All'inizio li redarguivo con sonore lavate di capo, ma era già un vizio consolidato ancora molto prima che subentrassi io come manutentore, e quindi era un po' come sparare alla luna (la prassi diventa abitudine, e l'abitudine.....consuetudine).

Saluti

Mirko

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Può sembrare un archibugio da mago merlino, ma io l'ho usato con soddisfazione per parecchi anni.

Ottimo! :thumb_yello:

Vedo con soddisfazione che le lampade vengono usate sui circuiti trifase per "diagnostica" ..

come "normalmente" vengono collegate come carichi fittizi durante la riparazione degli alimentatori S.M. prevalentemente dei televisori..

"la prova della lampada"! ;)

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Che bellezza!!! Mal comune mezzo gaudio??? No!!! Tutti idrofobi (volevo usare un termine più realista ma...)! Allora vogliamo cominciare a discutere della differenza tra manutenzione programmata e quella a guasto?! Un povero teleruttore che ha fatto in 10 anni milioni di operazioni, non avrebbe il diritto di essere sostituito a prescindere dal fatto che cominci a zoppicare? A fronte di 20 euri si guasterà, per il 90% dei casi, un apparato asservito di un valore almeno 10 volte superiore, senza contare la perdita per mancata produzione. Per bene che vada i 20 euri del teleruttore non costano mai meno di 50 volte il suo valore. L'ultimo esempio? Motore da 60Kw di compressore a vite, morto per usura dei contatti dei teleruttori, si sapeva, tutti lo sapevano, fino alla direzione. Costo? Escluso i teleruttori che andavano comunque sostituiti, più di 1500 euri di riavvolgimeno e un fermo macchina di 10gg. Da molto tempo, quando si brucia un motore senza evidente motivo, sostituisco comunque anche il gruppo di comando, adducendo la scusa che era guasto, così me lo tolgo dai cabbasisi :thumb_yello: , visto che poi sono a sbattermi per far andare le macchine... . Ciao!

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Del_user_127832

mariano59,

idrofobo sul dizionario è colui che ha paura dell' acqua (o di affogare), non capisco cosa c'entra nel discorso? :huh:

comunque sia,

il contattore in questione, comanda una elettropompa che lavora a ciclo continuo, quindi farà si e no due chiusure in una settimana, ma andando oltre, il costo di un' elettropompa di quelle da noi utilizzate si aggira sulle 80€ +iva, costo ovviamente superiore a quello del contattore per comandarle, però capirai che siamo un pò lontani dai 1500€ del tuo caso.

Vorrei sottolineare, forse qualcuno non l'ha ancora inteso, di pompe simili, ne abbiamo sostituite parecchie (diciamo una cinquantina buona in 10 anni) e solo in due casi si trattava di problema sulla linea di alimentazione, ergo 48 pompe si sono fuse con tutta probabilità per surriscaldamento dovuto ad una insufficente ventilazione! - per questo le ho definite materiale di consumo - che poi la scelta delle pompe da utilizzare si sia rivelata sbagliata o che la mancanza di un sistema di raffreddamento forzato oltre la ventola motore per ridurre la moria di motori, non hanno aituato a ridurre il fenomeno, questo è un altro discorso.

Se poi capita che a staccare non sia una termica tarata a 0,5 A, di un giocattolo da 0,3 kW ma quella di un motore da 90 kW, be va da se che in quel caso qualche controllo prima di riavviarlo deve essere fatto, e se anche l'avviamento va a buon fine, va comunque continuata la sorveglianza su di esso, assorbimento, vibrazioni, surriscaldamenti strani, ecc...

PS 1: nell'azienda in cui lavoro, abbiamo diverse centinaia (se non di più) di contattori installati, ma la manutenzione programmata, può solo richiedere la verifica delle condizioni, non la sostituzione preventiva, se cominci a sostituire indistinatmente componentistica solo perchè ha lavorato molto e "potrebbe" essere sulla via del declino l'azienda fallisce ancor prima che ti siano recapitati tutti i ricambi ordinati! Diversamente, se un componente ormai logoro, palesemente va sostituito, il fatto di non farlo preclude che si sia a conoscenza di quello a cui si può andare in contro, e si è disposti ad accettarlo.

Le decisioni sul dove intervenire e dove no, non nascono dalla teoria della manutenzione preventiva, questa serve e va fatta, per avere sott' occhio lo stato di ogni singola macchina/impianto, così come gli interventi migliorativi... io ne ho una scorta, ma se l'azienda preferisce non eseguire determinati interventi, io non posso che dire al momento nefasto: lo sapevamo tutti !

Ma questo ovviamente dipende strettamente dalla realtà produttiva/aziendale e dal contesto specifico in cui si affronta l'argomento

PS 2: da moderatore, devo dire che la discussione sta andando un pò oltre quello che era il senso dell' argomento iniziale, sarebbero graditi interventi costruttivi come quelli di remo williams e Mirko o anche di altro genere.

Quì si discute di guasti risolti, e nel primo messaggio di quello ho scritto, a che prò concentrarsi sulle operazioni non eseguite dal manutentore cha ha sostituito la prima pompa, o sulla sua responsabilità in merito? Io sto mettendo a disposizione (non so neanche se la cosa avrà un seguito) alcuni interventi su guasti risolti che a qualcuno possono interessare, e sono situzioni che riguardano l'azienda per cui lavoro, sentenziare a riguardo da chi non conosce la realtà specifica, mi pare una cosa un pò fuori luogo, pur comprendendo e condividendo le motivazioni date e che in altro contesto sarei stato il primo ad appogiare :thumb_yello:

saluti

Modificato: da Attilio Fiocco
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  • 4 months later...

Mi perrmetto di riprendere questo post per aggiungere qualche elemento in più

Non dimenticate che spesso i falsi contatti si stanano con le sollecitazioni meccaniche, i colpi con il manico del cacciavite mi sono sempre stati di aiuto per le diagnosi, anche se appaiono poco professionali ;) ne sanno qualcosa anche i radiotecnici... e il nonno che picchiava il televisore quando non funzinava... :superlol:

il problema di falso contatto, a volte può insinuarsi nella basetta stessa del motore. in tal caso, con le lampade non te ne accorgi ma con la pinza apmerometrica si.

mi è capitato già troppe volte di trovare i capicorda degli avvolgimenti non serrati a dovere, mentre sia i ponti che il cavo di alimentazione erano fissati in modo regolare.

spesse volte, su motori riavvolti o nuovi, non vengono neanche tirati i dadi dei ponticelli (D o Y) o al massimo vengono stretti pochissimo, che è anche peggio perchè non li noti subito.

quindi il consiglio mio, per chi magari non lo fa già di prassi, è: togliete sempre dadi, rondelle e ponticelli, e stringete anche i dadi inferiori quando collegate un motore.

per motori ADF, il problema può essere doppio perchè non tutti hanno i fili saldati aldisotto della basetta, sopratutto quelli di potenza più alta.

Tanto per aggiungere anche la mia, anche io mi trovo da solo in turno in una s.p.a. e di dover gestire un gran assortimento di problematiche. non sempre si ha la possibilità per spingersi oltre il nomale ripristino. e allora... "qundo và che tanto basta. non toccar... sennò si guasta!"

ciao

Enzo

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Del_user_127832
Mi perrmetto di riprendere questo post per aggiungere qualche elemento in più

:thumb_yello:

interventi come il tuo sono sempre ben accetti !

"qundo và che tanto basta. non toccar... sennò si guasta!"

:roflmao:

...ottima filosofia!!! ;)

ciao

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  • 1 year later...

trovo questa discussione anche se datata molto interessante, sopratutto per chi come me, si trova alle prime armi.

quindi porgo i miei complimenti ad attilio che ha esposto un problema che si ripete molto spesso in ambito lavorativo

e a voi tutti che intervenite per dare delle delucidazioni in merito, perchè per "noi" (inesperti ) è oro colato.

adesso mi spiegate praticamente la frase di attilio :

a monte tra le fasi ci sono tutte le giuste tensioni concatenate, a valle però queste sono sballate.

dal punto di vista pratico non riesco a capire

grazie saluti :)

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Si sta parlando di misure a monte a a valle di un teleruttore di potenza che alimenta motori trifase (ne caso specifico una pompa), può succedere che uno dei tre contatti del teleruttore non sia perfetto per cui alcune volte non chiude con resistenza 0 ohm e quindi a valle del teleruttore se misuri con un tester otterrai tensioni inferiori al classico 400v.

Alcune volte, per esperienza ,ne sono venuto a capo misurando il valore resistivo dei contatti (ovviamente senza tensione), premendo con un cacciavite sulla parete meccanica del teleruttore, ovviamente si deve premere con poca forza in modo da evidenziare eventuali contatti non buoni.

Spero ti sia sufficiente come chiarimento, altrimenti non esitare.

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grazie tecnoele ma ancora non mi è del tutto chiaro :(

attilio ha scollegato le tre fasi in uscita del contattore, fatto ciò con il suo tester puo solo visualizzare la tensione che entra a capo del teleruttore.

quindi le sue fasi sballate dunque sono a monte del contattore????????

mi sembra di capire cosi , se a valle è scollegato????

grazie , vediamo se ci riesco :)

saluti :)

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se il teleruttore è eccitato teoricamente i suoi contatti sono chiusi perciò a valle dovresti misurare la stessa tensione che a monte indipendentemente se vi è un carico inserito.

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quindi a valle del teleruttore ti trovi le famose 400v anche se il contattore non è collegato al carico

e in questo caso la pompa??????

non lo sapevo...

io pensavo che se è tutto scollegata l uscita non avessi nessuna tensione

dico bene ???

grazie

Saluti

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dico bene ???

No :)

Come ti hanno già rispsoto se il contattore è chiuso a valle devi misurare la medesima tensione che misuri a monte.

Prova a pensare alll'arrivo linea del contatore se scolleghi i fili dai morsetti, sui morsetti misuri comunque la tensione di linea, se il contattore del contatore è chiuso.

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