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Buongiorno a tutti, sono un laureato in statistica di 22 anni (in corso), feci la scelta universitaria, 3 anni fa, in ottica di diventare data scientist, tuttavia la professione non mi convince a pieno riguardo la stabilita futura (non mi dilungo ora sulle motivazioni).

 

Considerando che potrei iscrivermi a corsi di laurea di ingegneria facendomi riconoscere un anno di corso, e quindi perdendone solo 2, pensavo di fare una triennale in ing automatica, informatica o elettronica. Nei 3 casi, potrei in futuro anche diventare programmatore plc.

 

Ora, la mia unica preoccupazione è se troverò lavoro con queste premesse (2 anni di ritardo e il sembrare un indeciso), quindi insomma sto cercando di capire come sia la salute del mondo del lavoro nel settore dell'automazione.

 

Sapreste darmi qualche consiglio specifico sulle figure professionali cui si può maggiormente puntare? 

 

Un saluto,

Davide.

 

 

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8 minuti fa, Livex ha scritto:

sto cercando di capire come sia la salute del mondo del lavoro nel settore dell'automazione.

in questo preciso momento di instabilità mondiale tutte le commesse in paesi fuori CE (cioè tutte nel mio caso) sono congelate!

Ciò non toglie che il settore dell'automazione sarà sempre più richiesto in quanto oramai qualsiasi dispositivo contiene software. Non ti aspettare compensi stellari, vista la stima al ribasso dei fatturati delle aziende che fanno automazione. 
Onestamente ti consiglio la migrazione verso questo settore non per un riconoscimento economico bensì per una soddisfazione professionale qualora ti piaccia il tipo di lavoro.

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Non è tanto per un riconoscimento economico, ma anzitutto, e questo è un prerequisito, per la possibilità di una carriera stabile in cui non si rischia di essere automatizzati (data science è sempre piu automatizzata e sempre piu applicabile da chiunque). 

Inoltre, a me piace il problem solving, mi piace il mondo della tecnica e della programmazione.

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Ciao,

hai ragione quando parli dei 2 anni di ritardo. Dipende anche tra quanto darai la tesi (ti mancano 3 esami o molti di più?).

L'uso del plc  e della programmazione in generale, di un settore in Italia che "boccheggia" nel senso che per trovare da lavorare all'inizio devi mollare su parecchio, lo puoi approcciare con dei corsi mirati (mentre dai gli ultimi esami) che alla fin fine ti costeranno economicamente meno dei 2 anni per altra laurea.

Il data scientist è una professione di tutto rispetto, certo non produce un risultato tangibile come programmare un macchinario o un impianto, e io al tuo posto ci ripenserei.

Statistica poi è applicabile in altri campi dell'informatica senza dover per forza usare i plc.

 

Auguroni di cuore per le tue scelte

 

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10 minuti fa, drn5 ha scritto:

Statistica poi è applicabile in altri campi dell'informatica senza dover per forza usare i plc.

 

Ti ringrazio intanto, ad esempio quali intendi?

 

No comunque devo fare solo la tesi

Modificato: da Livex
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46 minuti fa, Livex ha scritto:

Inoltre, a me piace il problem solving, mi piace il mondo della tecnica e della programmazione.

ti consiglio quindi di orientarti verso dei corsi di automazione gestiti dalle regioni in modo da avere una base di partenza, senza intraprendere altri 2 anni di studi che poco potrebbero darti a livello pratico.

 

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2 ore fa, Livex ha scritto:

una triennale in ing automatica, informatica o elettronica

 

hai pensato anche a "meccatronica"?

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4 minuti fa, pigroplc ha scritto:

ti consiglio quindi di orientarti verso dei corsi di automazione gestiti dalle regioni in modo da avere una base di partenza, senza intraprendere altri 2 anni di studi che poco potrebbero darti a livello prTico

 

Si questa è una opzione, ti ringrazio, ma quali sono le differenze tra un laureato in ingegneria dell automazione? Sia in termini di facilita a trovare lavoro che di mansione

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Per programmare un PLC non serve una laurea, conosco persone che da manutentori elettrici sono diventati sviluppatori software PLC di un certo livello, chiaramente persone che hanno buone capacità intellettive, questo però per dire che non è necessaria una laurea.

Il settore elettronico puro come la vedo io non ha molto senso, le aziende che sviluppano e producono hardware in Italia non sono molte. Gli anni '80 sono finiti da un pezzo...

Punterei più al settore informatico (più spendibile in diversi contesti) o in ambito automazione.

Anche il settore meccanico/meccatronico non è da scartare, poi dipende dalla zona dove lavori.

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59 minuti fa, Livex ha scritto:

 

Ti ringrazio intanto, ad esempio quali intendi?

 

No comunque devo fare solo la tesi

 

Applicazioni e linguaggi legati alla analisi dei dati finanziari, ambientali, marketing....

Linkedin ti può dare un'idea di cosa cerca il mercato... e da li ti fai tutte le tue ipotesi.

Ciao

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Sono di nuovo io, e ringrazio tutti per gli interventi!

Vi volevo chiedere quali sono i trend futuri per quanto riguarda l'automazione e la programmazione di plc.

Inoltre, non credo di aver capito una cosa: la programmazione di plc avviene solo in ambito industriale, oppure si utilizza anche in altri campi, ad esempio, domotica?

 

Attualmente sto pensando di frequentare uno dei corsi da tot ore per diventare programmatore di plc :)

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4 ore fa, Livex ha scritto:

oppure si utilizza anche in altri campi, ad esempio, domotica?

 

Anche se èpossibile usare i PLC industriali per automazioni domotiche, in genere si prefierisce usare PLC specialistici per questa funzione.

Sul forum di impiantistica elettrica trovi 2 sezioni dedicate a questi dispositvi, prova a leggerne  qulacuna per farti un'idea.

 

4 ore fa, Livex ha scritto:

Attualmente sto pensando di frequentare uno dei corsi da tot ore per diventare programmatore di plc

 

Verifica la serietà dell'ente che propone il corso.

In genere diffido dei corsi proposti da enti privati, mirano solo a massimizzare gli utili  senza curarsi dell'effettiva utilità del corso.

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11 ore fa, Livex ha scritto:

Attualmente sto pensando di frequentare uno dei corsi da tot ore per diventare programmatore di plc :)

 

Ti conviene sentire Siemens direttamente.
Fa corsi in aula (credo a Milano) ed anche on line, con riconoscimenti però differenti.
Ti costa un rene, ma chi più spende...

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30 minuti fa, pilota60 ha scritto:

 

Ti conviene sentire Siemens direttamente.
Fa corsi in aula (credo a Milano) ed anche on line, con riconoscimenti però differenti.
Ti costa un rene, ma chi più spende...

Ma non sarebbe meglio corsi dove insegnano la programmazione Plc a prescindere dalla marca? 

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58 minuti fa, dcautomation ha scritto:

Ma non sarebbe meglio corsi dove insegnano la programmazione Plc a prescindere dalla marca?

viste le differenze fra i vari sistemi di sviluppo e le differenze di linguaggio io consiglierei qualcosa di universalmente conosciuto..... Prescindere dalla marca secondo me genera inutile confusione.

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22 minuti fa, pigroplc ha scritto:

viste le differenze fra i vari sistemi di sviluppo e le differenze di linguaggio io consiglierei qualcosa di universalmente conosciuto..... Prescindere dalla marca secondo me genera inutile confusione.

Ma non è una visione limitata della programmazione pensare di programmare solo con siemens?

(Pur essendo leader mondiale e personalmente mi sono pure trovato bene) 

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La mia esperienza è proprio quella del manutentore che ha fatto un paio di corsi siemens e adesso mi arrabatto niente male. Ovviamente i corsi erano pagati dall'azienda, sennò col cavolo che li facevo a quel prezzo.

Devo dire che l'efficacia dei corsi era legata al fatto di conoscere la logica a contatti e le dinamiche industriali, se ne fossi stato completamente digiuno non so quanto ne avrei ricavato.

12 ore fa, Livex ha scritto:

quali sono i trend futuri per quanto riguarda l'automazione e la programmazione di plc

Uno dei trend è l'implementazione dei big data, con industry 4.0 la cosa è decollata, raccogliamo dai PLC terabyte di dati che nessuno guarda, ma fa figo.

Un altro trend è quello dei MES, ovvero i sistemi che interfacciano i PLC con i gestionali, fornendo anche informazioni e statistiche sugli impianti.

Il Safety ormai è consolidato (ovvero la gestione delle sicurezze a livello PLC).

Per il resto non saprei.

Da tenere comunque conto che la programmazione base, quella per accendere spie valvole e motori, è ancora viva e vegeta.

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3 ore fa, dcautomation ha scritto:

Ma non è una visione limitata della programmazione pensare di programmare solo con siemens?

Non è che ci siano molti marchi che facciano corsi a quei livelli in Italia, e comunque imparare linguaggi come il ladder o ST dal marchio Pippo, significa che puoi trasportarlo anche su altri marchi.

 

3 ore fa, dcautomation ha scritto:

(Pur essendo leader mondiale e personalmente mi sono pure trovato bene) 

Ecco : ti sei risposto da solo.

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Sai quanta gente che programma PLC che proviene da studi completamente diversi?

Geometri meccanici chimici ragionieri, quelli peggiori sono gli informatici che non vogliono capire i processi..

Comincia a studiarti qualcosa da solo facendo prove e modellini, poi se ti serve qualcosa di specifico allora il costruttore può darti una mano.

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4 ore fa, Cialtrone ha scritto:

Da tenere comunque conto che la programmazione base, quella per accendere spie valvole e motori, è ancora viva e vegeta.

Penso non morirà mai. Dei terabyte di dati raccolti te ne fai ben poco, se il motore non parte, o la valvola non si apre.

 

4 ore fa, dcautomation ha scritto:

Ma non è una visione limitata della programmazione pensare di programmare solo con siemens?

Siemens si programma in ladder, in awl, e in testo strutturato. Da un punto di vista della programmazione, non è diverso dalla maggior parte degli altri prodotti.
L'unico limite (o quasi) è che perdi il lavoro se il cliente mette a capitolato un altro plc.
Qui entrano in gioco altre considerazioni. Se, da una parte, torna utile programmare più plc, dall'altra si devono fare i conti con le difficoltà che ci sono per conoscere in modo approfondito più plc.
Io ho scelto di conoscerne bene uno, piuttosto che conoscerne così così tre o quattro.
Ma si tratta di scelte personali.

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13 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Anche se èpossibile usare i PLC industriali per automazioni domotiche, in genere si prefierisce usare PLC specialistici per questa funzione.

Sul forum di impiantistica elettrica trovi 2 sezioni dedicate a questi dispositvi, prova a leggerne qulacuna per farti un'idea.

 

Si ho visto, ma di base quanto la conoscenza di programmazione su plc industriali è trasferibile su altri plc? 

6 ore fa, pilota60 ha scritto:

 

Ti conviene sentire Siemens direttamente.
Fa corsi in aula (credo a Milano) ed anche on line, con riconoscimenti però differenti.
Ti costa un rene, ma chi più spende...

 

Sono tanti corsi e non saprei quale sia il top, ma di base che cifra ci si può aspettare e per quante ore? Sono per forza in sede? (Io sono di Roma)

 

4 ore fa, Cialtrone ha scritto:

.Uno dei trend è l'implementazione dei big data, con industry 4.0 la cosa è decollata, raccogliamo dai PLC terabyte di dati che nessuno guarda, ma fa figo.

Un altro trend è quello dei MES, ovvero i sistemi che interfacciano i PLC con i gestionali, fornendo anche informazioni e statistiche sugli impianti.

Il Safety ormai è consolidato (ovvero la gestione delle sicurezze a livello PLC).

Per il resto non saprei.

Da tenere comunque conto che la programmazione base, quella per accendere spie valvole e motori, è ancora viva e vegeta.

Io ho studiato statistica e posso dire che di big data ne capisco un po', che ci si può fare? Per quale motivo la programmazione sarebbe potuta morire? A me è stato detto che programmare un plc è ben piu arduo che ad esempio programmare un app.

 

1 ora fa, max.bocca ha scritto:

Sai quanta gente che programma PLC che proviene da studi completamente diversi?

Geometri meccanici chimici ragionieri, quelli peggiori sono gli informatici che non vogliono capire i processi..

Comincia a studiarti qualcosa da solo facendo prove e modellini, poi se ti serve qualcosa di specifico allora il costruttore può darti una mano.

 

Si è piu una questione se troverei lavoro o meno, avendo comunque una laurea in statistica, e avendo 22 anni, di elettronica non so nulla, e non so se ci sia qualcuno disposto ad assumermi.

 

 

Se eventualmente scegliessi di laurearmi in ingegneria automatica mentre lavoro anche come programmatore plc (mi farebbero fare un anno e mezzo di esami, perche un po me ne convalidano), decidendo di passare l'inferno tra lavoro e studio per 16 ore al giorno per questo anno e mezzo, quando mi laureo avrebbe senso proporsi come ingegnere dell'automazione esperto di plc? Esiste una competenza del genere?

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Io ho fatto ingegneria elettronica e alla fine era tutta fisica quantistica 😅 

Se vuoi programmare PLC ti conviene ingegneria dell'automazione. 

 

Poi che ti hanno già detto altri, per fare il programmatore serve il cervello e non la laurea. Conosco ottimi programmatori che sono paetiti da manutentori e che hanno avuto voglia di sbattersi. 

 

La laurea ti da quella marcia in più per affrontare i problemi dal punto di vista fisico... ma per la programmazione vera e propria non serve. 

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6 minuti fa, marco1278 ha scritto:

Io ho fatto ingegneria elettronica e alla fine era tutta fisica quantistica 😅 

Se vuoi programmare PLC ti conviene ingegneria dell'automazione. 

 

Poi che ti hanno già detto altri, per fare il programmatore serve il cervello e non la laurea. Conosco ottimi programmatori che sono paetiti da manutentori e che hanno avuto voglia di sbattersi. 

 

La laurea ti da quella marcia in più per affrontare i problemi dal punto di vista fisico... ma per la programmazione vera e propria non serve. 

 

Ahahaha si certamente, mi chiedevo pero se oltre ad esserci i programmatori ci sono anche gli ingegneri dell automazione, che lavorano al progetto

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Se posso dare un consiglio, io fossi in te mi laurerei al volo dando la tesi dando così un senso a tre anni di lavoro. Con una laurea del genere e considerando che sta esplodendo la moda dei big data, secondo me non dovrebbe essere difficile trovare lavoro nel campo in cui hai studiato...certo che se abiuri tutto ciò che hai fatto finora perchè non ti piace, hai un problema...(scusa la franchezza).

 

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13 ore fa, Livex ha scritto:

decidendo di passare l'inferno tra lavoro e studio per 16 ore al giorno per questo anno e mezzo, quando mi laureo avrebbe senso proporsi come ingegnere dell'automazione esperto di plc?

Io penso che tirare troppo la corda possa essere controproducente: se fosse possibile trasferire una esperienza pluriennale nell'automazione basterebbe fare un file transfer fra cervelli e in mezz'ora di trasferimento saresti un tecnico con i fiocchi ...... ma non è così.

Mettersi a fare il programmatore significa fare trasferte a meno che tu non possa avere un impiego semi-statale in una grossa azienda che ti fa pascolare per uffici per anni. Mi spieghi come puoi sostenere un corso di laurea e relativi esami girando come una trottola? Per esperienza personale ti posso dire che dovetti abbandonare un corso di elettronica industriale serale intrapreso in concomitanza del mio ingresso nel mondo del lavoro come programmatore di PLC. Stiamo parlando del 1984 ma non penso che ad oggi le cose siano tanto diverse.

Hai:
1) 22 anni, cioè sei giovane come l'acqua
2) possibilità di tenere buoni degli esami
3) concludere il tuo corso di studi a 24 anni
4) rimasto folgorato dalle possibilità di imparare automazione

Io non posso che consigliarti di continuare l'università e portare a casa il massimo dei voti. Fra due anni di sicuro trovi qualcuno disposto ad assumerti. Nessuno ti condannerà per aver cambiato idea nel corso degli studi. Concludo con una frase non mia:

“Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione.”

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