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ELETTRODOMESTICI ATLANTIC OFFERTI DA NOTA CASA DI MOBILI CONVENIENTI


fisica

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Buongiorno, una domanda diretta.

Una nota casa di mobili mondialmente convenienti (😉) offre dei set di elettrodomestici forno, lavastoviglie, frigo, piano cottura. Il prezzo è accattivante, ma sento dire che la qualità non è al massimo.

 

A parte quello che si può dedurre dal prezzo (prezzo basso, qualità proporzionale), sono realmente da evitare? da chi sono prodotti originariamente?

 

Grazie.

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Alessio Menditto

Beh sicuramente non possono essere Miele, io però ho una teoria, siccome gli elettrodomestici odierni DEVONO per forza rompersi (non è teoria complottista ma non può essere altro che così, ma questo è OT), tanto vale rischiare con questi, che sicuramente hai pagato meno di quello che dovresti, poi li usi e se, SE !! si rompono al massimo li cambi.

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Ti ringrazio per la risposta, che ritengo ineccepibile. Ma il mio dubbio non è tanto sulla "durata" dell'elettrodomestico, quanto la qualità del funzionamento. Per esempio un forno è comunque sempre una scatola di lamiera che si scalda, ma da uno all'altro può cambiare molto (a parità di funzione, ovviamente, potenza, ventole ecc).

Per esempio io ho due forni, uno smeg di circa 12 anni che cucina benino ma va in temperatura arrancando, mentre l'altro forno è un ariston di 25 anni fa che va in temperatura rapido e cucina molto ma molto meglio. Scatola in entrambi i casi, ma un assieme di particolari costruttivi e di progettazione che fanno la differenza. Mica puoi smontare un forno in negozio per vedere se è fatto bene...

Il dubbio è proprio qui, poi sappiamo che tutto si rompe, e se una lavastoviglia che lava abbastanza bene costa metà di una che lava bene beh, un pensiero bisogna farlo, si.

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Se sono  questi , dovrebbero essere Vestel e quindi turchi. Non ne ho esperienza diretta, ma mi sa che siamo ai livelli di Candy (Hoover/Zerowatt), che una volta era il marchio preferito dai mobilieri

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2 ore fa, fisica ha scritto:

uanto la qualità del funzionamento

Ho girato le case di colleghi fuorisede e molti avevano delle lavatrici, fornelli, forni, frigo della  Daya, Vestel, Atlantic, Ok e Koenic... i forni e frigo non ho visto grandi differenze di uso, al massimo erano lenti a scaldare, bruciacchiavano dietro e tenevano crudo davanti, avevano il compressore rumoroso quando partiva, le maniglie erano scricchiolose etc... ma raffreddano e scaldano senza eccedere; ma qui se uno non è chef o non deve fare cucina molecolare con temperature di -50°C non vedo le limitazioni nell'uso (non hanno funzioni pirolitiche, alcuni erano statici, altri fornelli avevano l'accensione guasta e si andava con l'accendino etc.. ma la cosa allucinante per me è stata avere una di queste lavatrici economiche  nella casa in affitto da fuorisede... a parte l'assistenza che è stata un trauma da contattare a un solo mese da quando ci è stata presentata in casa, ma l'esperienza d'uso è stata apocalittica (sicuramente peggio rispetto a quella dei clima Samsung) con Jeans tagliati, magliette stracciate, rumore allucinante in funzionamento e risciacqui che forse la rugiada della notte fa meglio... 
Io se dovessi prendere in economia questi elettrodomestici per la nuova cucina prenderei tutto tranne quello che ha a che fare col lavaggio... forse la lavastoviglie, ma sinceramente mai e poi mai prenderei una lavatrice economica da nuova, piuttosto andrei sull'usato 1000 volte. 

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18 ore fa, UABC80 ha scritto:

Senza parole

l'assistenza ha sostituito la scheda "perchè era colpa dei relè" e già qui si capisce come poi si è coperti nel caso si rompa una stupidata in garanzia (perché personalmente almeno nei 2 anni di garanzia vorrei non spendere un centesimo ne prendere in mano un cacciavite) e li era tipo ad un mese perché aveva ancora la pellicola. 

Dopo 6 mesi, 4 paia di jeans, due camicie, n+10 magliette e innumerevoli calzini mangiati l'ho lasciata sulla porta del proprietario di casa e me ne sono comprata una da me... nel giro di 3 mesi era di fianco ai bidoni con l'adesivo del ritiro Hera. 

Il proprietario diceva che non ero in grado di fare lavatrici e che richiedevo troppo (anno 2018 quando mi sono iscritto qui, all'epoca avevo visto il volantino ed era sui 150€) sua moglie mi ha detto che gli ha rovinato metà armadio. Ci sono cose che si possono comprare spendendo poco, su alcune cose invece è meglio non risparmiare perché alla fine ti costano il doppio.

Modificato: da perryfranz18
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20 ore fa, perryfranz18 ha scritto:

Ci sono cose che si possono comprare spendendo poco, su alcune cose invece è meglio non risparmiare perché alla fine ti costano il doppio.

 

Pienamente d'accordo! 👍

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  • 2 months later...
Il 3/9/2021 alle 10:48 , Alessio Menditto ha scritto:

siccome gli elettrodomestici odierni DEVONO per forza rompersi

 

è una teoria fallace, una inversione causa-effetto, in pratica è come dire "tutte le volte che apro l'ombrello piove, quindi è l'apertura dell'ombrello che causa la pioggia"

 

non è che gli elettrodomestici di una volta non si guastavano e quelli nuovi invece sono progettati per rompersi, piuttosto pensa a quanto costava una lavatrice negli anni '70-'80: allora era comune investire quasi un mese di stipendio per una lavatrice, che però durava 30 anni.

 

Oggi lo stipendio di un operaio è di 1200€, con 1200€ si compra una Mìele che forse non durerà 30 anni ma molto probabilmente 20 si, quindi cosa è cambiato?

 

E' cambiato che una volta i bidoni da 200-300 mila lire non esistevano. Quindi si comprava roba di qualità perché solo quella veniva venduta. Se avevi pochi soldi non spendevi un milione di lavatrice nuova ma centomila di tecnico.

 

oggi? si gioca al ribasso... "è un affare" comprare la XXXXXXX a 199.9999€, che importa se si brasa dopo due anni... colpa dell'obsolescenza programmatah!!1

 

ed ecco l'inversione causa-effetto: non sono gli elettrodomestici economici "fatti per rompersi", bensì il fatto che si rompano è una diretta conseguenza di una costruzione dove hanno economizzato persino sulle fascette.

 

Nel mondo reale nessuno regala nulla, si ha sempre quello per cui si paga e le offerte troppo accattivanti sono convenienti... solo per chi le vende, che avendo comprato dei cessi al prezzo di costo o quasi può permettersi di venderle in blocco, ricaricando molto più che su una Mìele o su una Asko da 1200€, ed il consumabeota è contento, tanto è così bello buttare soldi per roba fatta di sterco di cane pressato, poi c'è sempre quell'accattivante giro in discarica e la gitarella al centro commerciale per comprare la nuova XXXXXXX in offerta.

Modificato: da Livio Migliaresi
meglio le XXXXXX
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Alessio Menditto

Ma ho semplificato, ma il concetto è quello dai, inutile girarci attorno, siamo sempre attorno alla mitica “obsolescenza programmata”, sappiamo tutti c’è ma in fondo ci piace che ci sia, la gente cosa farebbe a botte nel black friday se la sua lavatrice, lavastoviglie, pc, telefono non si rompesse??

Cambiamo le cose che funzionano figurati se non cogliamo al balzo la felice circostanza che la macchina si rompa!!

 

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Alessio Menditto

Il tuo ragionamento non tiene conto che viviamo in una società consumistica che deve far lavorare il più numero di persone possibili, ricambisti tecnici manutentori ecc  altrimenti staremo a casa senza lavorare ma felici che almeno gli elettrodomestici non si rompono, tanto non avremo i soldi per cambiarli.

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Alessio Menditto
1 ora fa, Darlington ha scritto:

dove hanno economizzato persino sulle fascette.

Una signora che non la sa cambiare chiama il tecnico che gli prenderà chiamata ora mano d’opera e ricambio, e avrà dato i soldi al lavoratore che avrà pagato le tasse e al ricambista che ha venduto la fascetta, quale è l’alternativa?

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3 ore fa, Alessio Menditto ha scritto:

alla mitica “obsolescenza programmata”, sappiamo tutti c’è

 

Si, per esserci c'è ma smettiamola di confondere mele con pere.

 

Obsolescenza programmata è quando il produttore cessa di fornire un ricambio o un consumabile essenziale per la macchina, tipo le cartucce di una stampante o i sacchetti di un aspirapolvere. Oppure quando introduce una scadenza fittizia in modo che chi ha fatto scorta di consumabili si trovi con un mucchio di immondizia nuova che non può più usare (HP lo ha fatto ed è stata multata per questo).

 

Obsolescenza programmata è quando il produttore rilascia degli aggiornamenti allo scopo di tagliar fuori i dispositivi più vecchi; questo accade prevalentemente in ambito informatico ma per fortuna con tempi molto lunghi, e quando un SO è troppo obsoleto per far girare la maggior parte delle applicazioni, beh, anche il device è diventato altrettanto vecchio e forse vale la pena sostituire direttamente entrambi.

 

Obsolescenza programmata è quando il provider cambia il metodo di codifica quindi i device funzionanti non funzionano più e vanno obbligatoriamente sostituiti anche se funzionanti se si vuole usufruire ancora del servizio, come succederà per il digitale terrestre.

 

Un prodotto economico che si rompe non è obsolescenza programmata, perché non c'è nulla di "programmabile": un prodotto fatto coi piedi che si rompe è un prodotto fatto coi piedi che si rompe. Stop.

 

4 ore fa, Alessio Menditto ha scritto:

black friday

 

Una roba introdotta solo per questioni di marketing, ogni anno trifolano gli zebedei su ogni media possibile (radio, tv, internet, a momenti anche piccioni viaggiatori) per pubblicizzare "sconti" risibili o inesistenti per sto c**** di blecc fraideiii. Che non ha senso di esistere perché si rifà al venerdì dopo il giorno del ringraziamento, dove il traffico è da bollino "nero" perché gli americani avendo ricevuto la mensilità ne approfittano per fare le spese per Natale. Visto che qua non esiste il giorno del ringraziamento, come fa ad esistere il venerdì nero? Mistero del marketing.

 

E poi mi devo sorbire i co***oni che ogni anno rompono le palle con Halloween che non appartiene alle nostre tradizioni ed è una festa consumistica. A parte che si festeggiava in certe regioni da prima che si chiamasse Halloween (Is Animeddas, Coccalu du mortu..), ma se Halloween è consumismo quella ca**ta invece cosa è?

 

4 ore fa, Alessio Menditto ha scritto:

viviamo in una società consumistica che deve far lavorare il più numero di persone possibili

 

Si tutto molto bello se lavorassero tecnici italiani. Quel che accade realmente è che lavora solo il maggior numero di operai di catena non qualificati, e non in Italia ma in Bangladesh ed in Turchia, ed a guadagnarci sono solo i proprietari dei vari big spacciafuffa che non hanno certo bisogno di altri soldi.

 

4 ore fa, Alessio Menditto ha scritto:

Una signora che non la sa cambiare chiama il tecnico

 

Una signora che non la sa cambiare, e che ha acceso il camino col manuale di istruzioni perché tanto non serve a niente, che lei è troppo intelligente per quella roba e comunque pestando tasti a caso prima o poi la lavatrice parte quindi vabbuò, al primo "problema" corre a comprare il ciarpame nuovo più economico che trova perché "tanto si rompono tutte", glielo ha detto l'amico del cuggino. Intanto il tecnico chiude bottega e il proprietario di Unieuro o chi per esso compra il terzo yacht.

 

Una volta mi chiama un amico che aveva recuperato una lavatrice samsung perché "si accende ma non prende i comandi"... avevano inserito per errore il blocco bambini. Quello era il "guasto" per cui valeva la pena buttare via la macchina (di me***, ok, ma ancora funzionante, anche se non si sa per quanto). Trai le tue conclusioni, dubito che il precedente proprietario della samsung poi abbia preso una mìele

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Alessio Menditto

Darly sono anni che discutiamo su questo, io la penso come te ma non è questo il punto, tu continui ad evitare il problema filosofico, diciamo la stessa cosa ma la differenza è che tu ambisci ad una società utopica che non può esistere perché sarebbe la negazione del comportamento della massa, che passa le sue giornate al media world, comet, euronics ecc ecc aspettando il nuovo modello di un qualsiasi elettrodomestico e cercando il pretesto per comprarlo, la massa NON È l’insieme dei singoli, questo è il paradosso.

Tutto quello che dici è condivisibile, e probabilmente ognuno di noi preso singolarmente ti da ragione, ma la massa non lo può accettare, prima o poi te ne farai una ragione come me la sono fatta io, che combatto la tua stessa battaglia in termotecnica, di fronte agli inevitabili aumenti di bollette di energia l’unica soluzione è risparmiare in qualcosa, ma nessuno vuole risparmiare in realtà, nessuno protesta se una margherita e coca media in pizzeria costa più di 20 euro quando il valore dell insieme è ridicolo, ma tutti vogliono mantenere le stesse abitudini sperando di spendere meno e maledicendo gli aumenti.

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Alessio Menditto
1 ora fa, Darlington ha scritto:

un prodotto fatto coi piedi che si rompe è un prodotto fatto coi piedi che si rompe. Stop.

Certo, quindi?

 

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Il 3/12/2021 alle 19:25 , Alessio Menditto ha scritto:

Certo, quindi?

 

Quindi non c'entra una bella cippa l'obsolescenza programmata. Una cosa fatta al risparmio dura poco perché è fatta al risparmio, non perché c'è il megakomplottone per farti cambiare la roba prima.

 

Se costruisci una casa con materiali di qualità e manodopera professionale la erediteranno i tuoi figli ancora sana, se la costruisci al risparmio dopo pochi anni che ci vivi dentro già combatterai con muffa, intonaco marcio e crepe sulle strutture perché sono state realizzate con la sabbia di Jesolo, questa mica è "edilizia ad obsolescenza programmata", non c'è il complotto della lobby edile per far durare poco le case, semplicemente quello che hai "risparmiato" all'inizio lo spenderai poi nel tempo per interventi di riparazione (che tra l'altro difficilmente risolveranno i problemi definitivamente).

 

 

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Alessio Menditto

Ah sono d’accordo, non sono un complottista, ho usato quella parola in generale intendendo un qualcosa nella macchina che si rompe, non dico apposta (ma lo penso) perché come dici tu non sono stati usati pezzi abbastanza resistenti, ma siamo sempre al punto di partenza, non possiamo comprare tutti Marche di super qualità perché costano tanto, e allora tornando al post, compri queste macchine economiche sperando durino il più possibile 

Il 3/9/2021 alle 09:28 , fisica ha scritto:

Una nota casa di mobili mondialmente convenienti (😉) offre dei set di elettrodomestici forno, lavastoviglie, frigo, piano cottura. Il prezzo è accattivante, ma sento dire che la qualità non è al massimo.


Cosa dovrebbe fare questa nota casa di mobili, mettere elettrodomestici che costano più della cucina e andare di rimessa?

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17 minuti fa, Alessio Menditto ha scritto:

non possiamo comprare tutti Marche di super qualità perché costano tanto

 

sennò poi mancano i soldi per comprare l'iPhone 37 con cui fare il figo al bar, giusto.

 

18 minuti fa, Alessio Menditto ha scritto:

Cosa dovrebbe fare questa nota casa di mobili

 

non dico che dovrebbe chiudere perché comunque alcuni loro prodotti sono onesti, fermo restando che nel mobile la fuffa impera, al giorno d'oggi sono realizzati di cartone sia quelli da 100€ che quelli da 1000, ma quantomeno una parte dei consumatori dovrebbe arrivarci che le "offerte" sono un affare solo per chi le fa, e che se un prodotto da 500 viene venduto a 200 allora il motivo c'è

 

non pretendo che tutta la massa dei consumabeoti lo faccia (anche se basterebbe imporre determinati standard qualitativi e mettere una bella tassa sugli elettrodomestici troppo convenienti per compensare l'inquinamento ambientale dovuto alla durata ridicola, e vedi che i rottami da 199.9999€ resterebbero sugli scaffali perché non sarebbero più così convenienti), ma che già qualcuno inizi a farsi i conti con la matematica delle elementari e non con la celeberrima marketing-matematica (qualsiasi cifra per riparare il vecchio = troppo qualsiasi cifra per comprare il nuovo = poco ) sarebbe un inizio

 

forse a quel punto rimarrebbe a casa qualche operaio malesiano o bengalese pagato un pacchetto di noccioline al mese, ma lavorerebbe anche qualche italiano qualificato in più

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Alessio Menditto

Proprio oggi su Melaverde facevano vedere una nota fabbrica di succo di limone in bottiglia, che esportano in tutto il mondo, e mentre mi sorbivo passivamente il filmato ho avuto un rigurgito e mi sono chiesto: ma con tutti i supermercati aperti 7 su 7, i Bangladesh con i loro ortofrutticoli praticamente in ogni palazzo, ma chi è che non compra un limone, li taglia in due, lo spreme, tutto in 50 secondi?

Poi mi sono rinsavito e mi sono detto, no è giusto così, l’economia deve andare avanti.

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l'altro ieri guardavo un sito che raccoglieva reclame e curiosità sui prodotti degli anni '60 o '70, e sono capitato sulla "minamì", una inutilissima matita in plastica con mine lunghe un centimetro infilate in supporti anch'essi di plastica: quando finivi la mina, la infilavi nel didietro della matita e ne spuntava un'altra. Quando le avevi finite tutte, buttavi la matita (di plastica).

 

Il tutto per... non usare il temperamatite, eh tutti i polsi slogati dalle matite temperate.

 

Costava molto più di una matita normale e non offriva niente di più, infatti fu un flop commerciale.

 

Io penso semplicemente che abbiano sbagliato epoca: se l'avessero prodotta oggi, nell'epoca del "motore digitale e sofisticatissimo laser che ti dice precisamente che tipo di polvere hai aspirato" (come se a qualcuno gliene fosse mai fregato qualcosa di sapere la composizione di una roba da buttare nell'indifferenziato), e l'avessero fatta pubblicizzare da uno dei "fenomeni di internet" divenuto famoso perché, boh, perché si soffiava il naso coi cactus, avrebbero sbancato.

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Alessio Menditto

Darly non farne una battaglia personale, non ne vale la pena, fai come me, pensa che ogni ora qualcuno nel mondo starà comprando un asciugacapelli con effetto coanda da quasi 500 euro, e vedrai tutto più chiaro.

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Il 3/12/2021 alle 18:21 , Darlington ha scritto:

Si, per esserci c'è ma smettiamola di confondere mele con pere

ne aggiungo una.

per chi ha qualche anno, e riparava i televisori grundig, parliamo degli anni 70, era noto che avevano la matematica capacità di guastarsi poche settimane dopo la scadenza della garanzia. I progettisti non erano cattivi progettisti, ma bravissimi progettisti, perché quella era la vera manutenzione programmata, una scheda da cambiare, tipicamente la deflessione verticale, che faceva lavorare un po’ tutti.

Chi se lo ricorda?

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