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Unità esterna climatizzatore: dado tubo refrigerante bloccato


Ad Elmo

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1 ora fa, Alessio Menditto ha scritto:

Eh siccome hai nominato la “regola d’arte”, se non si usa azoto è una porcata, meglio metti un altro dado e bocchettone senza avventurarti in imprese spericolate, oltretutto servono riduttori di pressione e ovviamente questo azoto deve entrare da una parte e uscire dall altra.

Tu l'hai mai fatto? A quale pressione deve entrare nel tubo l'azoto, a pressione atmosferica o poco più, giusto per spingere fuori l'ossigeno?

 

Spericolate? Non ho neanche tagliato il dado nell'eventualità di trovare i filetti del rubinetto compromessi, cosa che mi avrebbe obbligato a una riparazione costosa per una macchina quasi a fine vita, con R410A. Se non a sostituirla del tutto.

 

Modificato: da Ad Elmo
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Alessio Menditto
Il 19/10/2021 alle 11:28 , Ad Elmo ha scritto:

L'impressione è che sia stato adoperato un tenace frenafiletti

Ritornando all inizio, a parte che il frenafiletti non va usato, (e gli unici bocchettoni e dadi che arrugginiscono direi sono quelli composti da metalli diversi, per cui si creano correnti galvaniche che effettivamente mangiano tutto e ti ritrovi il giunto inutilizzabile), posto che io avrei tagliato ma se non te la sei sentita va bene così, ho solo detto che piuttosto che sporcare il circuito con una brasatura fatta senza azoto, è meglio mettere un dado e bocchettone.

La pressione di azoto mentre flussi è leggermente più alta della pressione atmosferica.

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Non so cos'è a bloccare il dado. Diciamo pure che probabilmente forzandolo ancora di più potrei aprirlo e constatare che è tutto ok, ma nell'eventualità che non sia così la situazione potrebbe risultare quasi irrecuperabile.

Brasatura e raccordo lineare danno risultati equivalenti? Per dire, anche a rischio di fare una domanda ridicola, se dovessi spostare un'unità interna, per estendere la tubazione dovrei preferire una brasatura o un raccordo meccanico come quello in foto? 

raccordo linare.JPG

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7 ore fa, Ad Elmo ha scritto:

Tuttavia mi sono lasciato aperta la possibilità di un secondo innesto, tagliando a più di un palmo dal dado; penso che possa bastare, eventualmente, per utilizzare un raccordo dritto con ulteriori due dadi, uno per ogni tubo.

👍

 

7 ore fa, Ad Elmo ha scritto:

L'idea di brasare è invitante, ma quanto azoto serve?

pochissimo, un alito, lo inietti dalla parte opposta.

Vuoi sapere quanti flussano con azoto? 1 su 1000

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17 ore fa, DavidOne71 ha scritto:

👍

 

pochissimo, un alito, lo inietti dalla parte opposta.

Vuoi sapere quanti flussano con azoto? 1 su 1000

Secondo te perché? Ignorano questa necessità, non lo ritengono necessario o cosa?

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5 ore fa, Xxxxbazookaxxxx ha scritto:

0,2 bar. 

0,2 bar? Davvero? È valore piuttosto basso, no? Oltre che alquanto preciso! Come ci riesci? Ce l'hai il link a un riduttore di pressione adeguato per riuscire a ottenere 0,2 bar d'azoto in uscita dalla bombola? 

E se posso chiedertelo, perché proprio 0,2 bar?

Abbi pazienza, gentilmente, così tante domande.

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1 ora fa, Ad Elmo ha scritto:

Secondo te perché?

Perché al momento funziona, dopo un po di anni si intasa il filtro, però facendo tante brasature, per una non succede nulla.

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è facilmente recuperabile..mal che vada cambi il rubinetto

 

comunque devi rimettere il tappo che copre il rubinetto e serrarlo poi con una chiave tieni il rubinetto e con l'altra smolli il dado

Devi usare chiavi lunghe e fare una forza bestiale

 

a che serve l'azoto?? a togliere l'aria e quel 21% di ossigeno..si perchè un tubo che diventa incandescente se è a contatto con l'ossigeno si forma ossido cioè quella patina nera..se invece manca l'ossigeno non si forma

per questo basterebbe che nel tubo ci sia azoto al posto dell'aria ma visto che il tubo è aperto l'unico sistema per essere certi è di mantenere durante la saldatura un flusso di azoto

Cioè se saldi vicino a una estremità del tubo se ci metti azoto e poi chiudi,  l'azoto esce ed entra aria..quindi si tiene un flusso in questo modo si è certi di aver sostituito l'aria con azoto e che si impedisce che rientri

quindi basta un piccolo flusso basta sentire che dal tubo esce un sottile alito di azoto..se poi lo fai con 0,2 o con 0,5 cambia solo una cosa che nel secondo caso consumi più azoto

per evitare la formazione di ossido internamente al tubo funziona uguale ergo non serve affatto un regolatoe preciso e ci si può aiutare semplicmente anche con un rubinetto

 

 

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Si la faccenda dell'azoto è abbastanza chiara. Personalmente ritengo importante ricorrervi, anche se difficilmente in questo caso avrò bisogno di brasare. Mi aveva incuriosito il dettaglio della pressione, i famosi 0.2 bar: da profano non avrei pensato a un valore preciso di pressione per l'azoto; dando comunque per scontato che fosse superiore a 1 atm, ovvero poco più di 1 bar, che altrimenti proprio non uscirebbe dal riduttore e tantomeno spingerebbe fuori dal tubo l'aria e con essa l'ossigeno... 

Però io qui probabilmente sono l'unico che non l'ha mai fatto, dunque grazie a tutti per le indicazioni e le tante utili informazioni.

Modificato: da Ad Elmo
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Scusa ma hai i requisiti per toccare un impianto con gas refrigerante? 

Dalle domande non si direbbe, devi chiamare un tecnico abilitato che sa cosa fare

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  • 3 weeks later...
Il 14/11/2021 alle 21:54 , robertice ha scritto:

Scusa ma hai i requisiti per toccare un impianto con gas refrigerante? 

Dalle domande non si direbbe, devi chiamare un tecnico abilitato che sa cosa fare

In questo caso hai perfettamente ragione, ma preferisco comunque comprendere il da farsi, quantomeno per dotarmi di un minimo di competenze che mi consentano di valutare il tecnico cui affidare l'incarico. Personalmente ritengo che qualifiche e certificazioni siano indispensabili, ma pensare che un tecnico certificato vale l'altro è spesso una leggerezza.

 

È solo la mia opinione, naturalmente.

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17 ore fa, Ad Elmo ha scritto:

pensare che un tecnico certificato vale l'altro è spesso una leggerezza

Sono pienamente d'accordo con te, ci si lascia più condizionare dalla forma che dal contenuto

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Il 9/11/2021 alle 22:33 , Ad Elmo ha scritto:

dando comunque per scontato che fosse superiore a 1 atm, ovvero poco più di 1 bar, che altrimenti proprio non uscirebbe dal riduttore

 

quando si parla di pressioni generalmente lo 0 bar in realtà è 1 bar, cioè la pressione atmosferica; tutti gli altri valori vanno interpretati come "x bar oltre la pressione atmosferica"

 

per capirci, se il manometro della caldaia segna 0 bar, in realtà l'acqua è a pressione atmosferica, ergo nessun incremento (è come voler superare un'auto che va a 50 all'ora andando a 50 all'ora, non sei fermo, ma lo sei rispetto all'auto che intendi sorpassare)

 

quando il manometro segna 2 bar sono 2 bar di valore relativo alla pressione atmosferica, quindi la pressione atmosferica di 1 bar più altri 2 di pressione.

 

quindi qualsiasi valore superiore a 0 implica movimento perché quello 0 è un valore relativo, non assoluto: 2 bar a pressione atmosferica diventerebbero 3 dentro una camera a vuoto, ma quello è un esercizio di stile che non ci interessa

 

la pressione del gas in uscita da un regolatore gpl è di 0.03 bar, eppure il gas esce...

Modificato: da Darlington
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22 ore fa, Darlington ha scritto:

quando si parla di pressioni generalmente lo 0 bar in realtà è 1 bar, cioè la pressione atmosferica; tutti gli altri valori vanno interpretati come "x bar oltre la pressione atmosferica"

Ok, certo, tipico equivoco da "convenzione": parlando della pressione all'interno del tubo da saldare non ho pensato affatto al valore visualizzato dal manometro dell'azoto.

Posto anche che agli estremi della scala di un normale manometro analogico tendenzialmente non bado agli 0.1 bar. E forse anche per molti manometri digitali, considerati gli errori % e sui digit, non cambia molto.

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Alessio Menditto

L’equivoco nasce perché quando si misura la pressione nel circuito frigorifero, il manometro deve leggere la pressione “relativa” (relativa all impianto), quando si soffia con azoto in realtà abbiamo a che fare con un circuito aperto a pressione atmosferica (non si può brasare sotto pressione), per cui il manometro deve leggere la pressione “assoluta”, quella riferita alla normale pressione atmosferica.

Per quello alcuni manometri possono cambiare la lettura tra “relativa” e “assoluta”.

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