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PLC Forum


Attuatore termoelettrico collegamenti cronotermostato


DiegoR8

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Buongiorno a tutti e Buon Anno,

 

ho finalmente deciso di iscrivermi perchè ho trovato molte soluzioni utili e corrette a numerosi problemi. Vi espongo brevemente il mio e nonostante abbia trovato topic simili, purtroppo non sono riuscito a risolvere.

 

Nuovo impianto a radiatori a zone con collettore Te-sa e attuatori termolettrici stessa marca (modello 116T/03, a 4 fili, 230 V). 

Tentativo di collegare cronotermostato Perry 1CRCR028a, modello a batterie, 3 contatti disponibili NA, NC e C.

Ho fatto diverse prove e sono sicuro solo di due collegamenti: neutro dell'attuatore al neutro dell'impianto e fase dell'impianto al morsetto C (comune) del cronotermostato (in realtà inizio a dubitare anche di quest'ultima certezza). 

Il cavo marrone dell'attuatore ho già provato a collegarlo sia all'NC che all'NA e il risultato è sempre il medesimo a seconda che il termostato chiuda o meno (cioè che chiami l'accensione oppure no): la testina si apre (è del tipo normalmente chiusa in assenza di corrente) e così rimane fintanto che non tolgo corrente (e allora torna a chiudersi).

 

E' il primo collegamento di questo tipo di dispositivi che eseguo,  quindi abbiate compassione....

 

grazie per qualsiasi suggerimento,

 

Diego

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Ciao,

 

grazie mille per la pronta risposta; si, l'avevo già visto ma si riferisce al collegamento di un cronotermostato alimentato a 230... tuttavia stavo giusto per scrivere: funziona finalmente.

 

Lo schema corretto era il primo che ho provato ma probabilmente mi sono fatto ingannare dal processo di "First Open" dell'attuatore.

 

Ad ogni modo: fase impianto al cronostermostato al contatto C (comune), fase attuatore (filo Marrone) al NA del cronotermostato, neutro attuatore al neutro impianto. Credo sia un collegamento valido per gli attuatori NC, non so se va bene anche per i NA, per i quali probabilmente occorre collegare il NC del crono.

 

Nero e grigio dell'attuatore, se non ho capito male da altre discussione, vanno collegati in parallelo agli equivalenti delle altre testine (quindi tutti i neri insieme e tutti i grigi insieme) per essere portati al TA della caldaia....appena arrivo a questo passaggio aggiorno il topic se può essere utile.

 

Grazie,

 

Diego

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  • 3 weeks later...

Aggiornamento topic: ho cablato le testine tra loro con una morsettiera equipotenziale sperando di fare una cosa un po' più ordinata. Ora sto portando i due contatti puliti (nero e grigio) alla caldaia. Però nasce un problema, o meglio , un dubbio: alla caldaia (o al circolatore?) è già collegato un termostato che attualmente comanda da solo tutto l'impianto (primo piano e mansarda). Ho individuato i due contatti di questo termostato (NA e C) che però arrivano in una scatola di derivazione dalla quale proseguono verso la centrale termica con due cavi, entrambi neri. Domanda: i cavi grigio e nero provenienti dagli attuatori del piano mansarda possono essere collegati al NA e C provenienti dal termostato nella scatola di derivazione? Se si, in che modo? Sinceramente non credo sia possibile ma allora come fare a separare le "chiamate" dei due termostati?

 

Grazie a chiunque abbia la pazienza di spiegarmi lo schema,

 

Diego

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ho analizzato l'esistente: attualmente l'unico termostato che comanda l'impianto (a parte quello del bagno che comunque ha una pompa dedicata) è così connesso: contatto NA (rosso) e contatto C (rosa) arrivano ad un morsetto dal quale parte, per ciascuna uscita, un cavo nero. Questi due cavetti neri arrivano ad un altra scatola di derivazione sempre ad un morsetto a tre uscite così composto: 

 

- primo ingresso: 2 cavetti neri - prima uscita: un cavetto marrone (quindi desumo fase)

- secondo ingresso: 1 cavetto nero - seconda uscita: un cavetto blu (quindi desumo neutro)

- terzo ingresso: 1 cavetto nero - terza uscita: un cavetto bianco (che desumo essere il NA proveniente dal termostato, inizialmente rosso)

 

Marrone e blu vanno ad un MT mentre il bianco va ad un contattore che comanda il circolatore. Allego le foto in modo da essere il più chiaro possibile.

 

Se non ho capito male, i due contatti ausiliari provenienti dalle elettrovalvole (grigio e nero) dovrebbero essere collegati al relè affinchè comandino la pompa; quest'ultima dovrebbe comandare l'accensione della caldaia (come avviene allo stato attuale).Il problema è che non so in che modo...al di là di tutto mi piacerebbe anche capire come funziona l'intero processo per un interesse personale.

 

Confido in una vs. illuminante spiegazione, grazie mille!

 

Diego

 

 

WhatsApp Image 2022-01-31 at 13.34.44 (1).jpeg

i fili marrone, blu e bianco sono quelli in alto a cavallo tra il secondo MT da sx ed il contattore (hanno un giro di nastro nero)

WhatsApp Image 2022-01-31 at 13.34.44 (2).jpeg

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scatola di derivazione subito a monte del quadro el.

 

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prima scatola di derivazione dove arrivano i due cavetti del termostato

 

 

WhatsApp Image 2022-01-31 at 13.34.44 (5).jpeg

prima scatola di derivazione dove arrivano i due cavetti del termostato e dettaglio dei morsetti di arrivo e partenza

 

WhatsApp Image 2022-01-31 at 13.34.44.jpeg

 

quadro elettrico in C.T. e legenda dispositivi

Modificato: da DiegoR8
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EDIT: ho scritto una sciocchezza evidentemente....il cavo bianco che entra in A1 nel contattore deve essere la fase quindi credo sia il cavo originariamente rosa che va al termostato (contatto comune C).

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Bene, nel frattempo ho ricostruito il circuito che descrivo brevemente.....tralasciando la pompa bagno e relativi MT e contattore (#5 e #6), mi pare che il flusso sia questo:

 

1) dal salvavita #1 alimento l'MT caldaia (#2) e l'MT del circolatore 1°-2° piano (#3)

2) a valle del #3 alimento (cavi marroni) il morsetto C del TA (che sarà rosa) ed il primo circuito (1-2) del contattore #4 (morsetto A1)) mentre un neutro va alla pompa e un secondo neutro va a chiudere la bobina del contattore #4 (morsetto A2)

3) al morsetto A1 (fase) del contattore #4 arriva la "chiamata" del TA, cavo bianco sul contattore ma rosso al termostato (morsetto NA)

4) quando TA chiude il circuito 1-2 del contattore #4 chiude ed alimenta il secondo circuito (3-4) del contattore #7 (consenso caldaia)

5) quando la caldaia dà consenso attraverso il passaggio di corrente al morsetto A1 del contattore #7 (cavo nero) chiude il circuito 3-4 del contattore #7 che finalmente fa partire la pompa (fase-cavo viola).

 

Mi sono chiarito lo schema ma mi rimane il dubbio iniziale al quale se ne aggiunge un altro:

 

1) i cavi ausiliari delle elettrovalvole (grigio e nero) dove vanno?!? Non credo di dover aggiungere un contattore dato che devo far partire la stessa pompa comandata dal TA al primo piano....

2) come fa la caldaia a dare "consenso" al contattore #7?!? quando raggiunge la temperatura di esercizio? avrà una sonda predisposta a tale funzione?

 

sempre grato a chi vorrà contribuire...

 

Diego

 

schema.jpeg

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Nessuno mi può aiutare? Forse ho scritto delle sciocchezze, non lo so...lo schema dovrebbe essere giusto. Proprio non so dove devo collegare i due contatti ausiliari delle elettrovalvole.

 

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Alessio Menditto

Diego porta pazienza, evidentemente, ma lo sai anche tu, è una questione un po’ complicata e noi non siamo mai avidi di risposte, per cui se non arrivano è veramente una cosa molto complessa che richiede impegno, non è che sollecitando sia meglio.

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mi scuso molto...è che ci sto sbattendo la testa ma proprio non ne vengo a capo....e più ci penso più vengono dubbi... un contattore quanti consensi può gestire? comanda un solo dispositivo per ogni circuito o è possibile inserire più dispositivi? Scusate ancora, studierò ulteriormente la questione...

 

Diego

 

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Alessio Menditto
Il 9/1/2022 alle 16:49 , DiegoR8 ha scritto:

Nuovo impianto

Però nell attesa ti arrivino risposte, quando vedo “nuovo impianto” a me viene sempre la stessa domanda, non vorrei ma è più forte di me, ossia, ma chi ha progettato questo impianto così complesso dov’è finito?

Tu fai bene a chiedere ci mancherebbe, ma questo non toglie che sia una faccenda assurda che il cliente debba sostituirsi al tecnico progettista e soprattutto montatore.

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hai ragione, quel "nuovo impianto" è un po' fuorviante... in realtà stiamo parlando di una ristrutturazione. E l'impianto in questione si "integra" a quello esistente: in sostanza al piano mansardato esisteva un vecchio impianto ad anello (ma proprio vecchio) gestito da una seconda caldaia. Con l'idraulico abbiamo deciso di eliminare il vecchio facendo gestire anche il piano mansardato alla caldaia a basamento che attualmente gestisce il piano primo. Morale: la pompa esistente deve lavorare per un breve periodo anche per il piano mansardato.

In attesa della sostituzione completa di caldaia ed installazione di impianto a pavimento al piano primo, abbiamo già configurato a zone l'impianto nuovo (a radiatori, con collettore e attuatori termoelettrici a 4 fili, uno per stanza). Per il momento sto facendo gestire tutto il piano mansardato ad un solo TA, ma successivamente ci sarà un TA per ogni testina.

 

Mi sarebbe piaciuto capirci qualcosa autonomamente, ma se non trovo soluzione chiamerò un'elettricista 😅

 

Grazie per il gentile riscontro intanto!

 

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Alessio Menditto
7 minuti fa, DiegoR8 ha scritto:

attesa della sostituzione completa di caldaia ed installazione di impianto a pavimento al piano primo

Se pensi, pensate, di far lavorare l’impianto a pavimento con tutto quel troiaio di fili, sonde, cronotermostati, elettrovalvole ecc , non funzionerà mai ti avviso.

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Alessio Menditto
11 minuti fa, DiegoR8 ha scritto:

Morale: la pompa esistente deve lavorare per un breve periodo anche per il piano mansardato.

Ma che vuol dire? La pompa dovrà lavorare non a tempo, ma comandata da un termostato, come si fa a controllare una temperatura “a tempo”?

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e' una situazione in divenire: intendo dire che la centrale termica ed i suoi componenti devono tirare avanti fino all'inizio della primavera....poi verranno sostituiti completamente, quindi caldaia nuova, circolatore nuovo, impianto solare termico & C. e impianto radiante al primo piano....ma l'impianto del piano mansardato rimane tale!

 

Anche per questo cercavo una soluzione autonoma...lo so che non è molto ortodosso e chiedo venia 🤗

 

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Alessio Menditto

No ma non devi scusarti, ho letto quello che hai scritto e mi sembrava giusto avvisarti appunto per quando farai l’impianto a pavimento che non funzionerà mai come dovrà se pensi di gestirlo con tutta quella roba che hai adesso, e pure l’impianto in mansarda anche se rimarrà tale non capisco cosa vuol dire che la pompa lavorerà a tempo, una cosa così non l’ho mai sentita.

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" a tempo" nel senso che verrà sicuramente cambiata e quindi le ho affibbiato una "scadenza" 😁.... Concretamente: l'impianto attuale consiste in una c.t. del 1993 o giù di lì, a basamento, con soffiatore, mal coibentata....un collettore che...vabbè posto la foto così ti rendi conto. Insomma, si tratta di riuscire a far lavorare la pompa per entrambi i piani fino a primavera (in realtà sta già lavorando così però volevo separare almeno i due piani, altrimenti scaldo la zona notte anche di giorno e siccome passeranno ancora almeno due mesi....).

 

P.s.: non riesco più caricare foto 😕

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Dunque, ho approfondito un po' il discorso e, fatto salvo che mi riservo di ridisegnare lo schema elettrico che ho postato sopra con più cura perchè credo proprio di aver omesso/sbagliato qualche collegamento, ho concluso quanto segue:

 

  1. i contatti puliti delle testine (grigio e nero) collegati in parallelo devono essere collegati ai due morsetti TA della caldaia.
  2. ai contatti TA della caldaia arrivano già due fili bianchi, i quali partono: uno dal contatto 4 a valle del relè pompa bagno e l'altro dal contatto 3 a monte dello stesso relè. Questi due contatti (3 e 4 del relè pompa bagno) sono ponticellati ai rispettivi 3 e 4 del relè pompa piano primo (nel primo schema postato non li ho riportati)
  3. Prima domanda: è giusto registrare tensione sui morsetti TA all'avvio della pompa?
  4. Seconda domanda: posso collegare senza problemi il grigio/nero delle testine al TA caldaia?

 

attendo vs. preziose, grazie

 

Saluti

 

Diego

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a questo punto posto lo schema corretto ed un altro paio di foto sperando che possa giovare alla discussione (più un monologo in realtà 😊)....domani proverò a collegare grigio/nero testine al TA caldaia e vediamo se esplode tutto....

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WhatsApp Image 2022-02-02 at 20.12.02.jpeg

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altra cosa che non mi è chiara è perchè i circuiti 3-4 dei due relè pompe sono cortocircuitati tra loro oltre ad andare ai morsetti TA caldaia....

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Sono due contatti in parallelo dei relè avviamento pompe, è giusto così,  quindi basta uno dei due relè eccitato per attivare la caldaia, metti pure in parallelo anche i contatti puliti delle testine e hai finito, e la caldaia partirà anche quando almeno un circuito delle testine termiche  è aperto. bye

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grazie mille, sono un po' limitato dal punto di vista elettrotecnico....intendi dire che il nero proveniente dalle testine posso collegarlo al morsetto 3 del relè ed il grigio al 4? Mi pare che sia indifferente a quale relè se fosse così...oppure vado direttamente al TA caldaia?

 

Grazie ancora del prezioso contributo

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allora, siccome non capivo perchè ai morsetti 4 e 5 TA caldaia arrivava tensione, ho ulteriormente rivisto lo schema. I cavi nero e blu che eccitano la bobina del contattore #7 (consenso caldaia) sono collegati a quel mammut a due morsetti a sx (alto) della morsettiera caldaia. da questo mammut parte un marrone che va al morsetto 5 del TA e quindi porta corrente al bianco in uscita che a sua volta va al morsetto 3 del relè #6. In sostanza morsetto 4 (TA caldaia) collegato con morsetto 4 relè #6 e morsetto 5 (sempre TA caldaia) al 3 relè #6 (nello schema disegnato ho erroneamente invertito i bianchi ai morsetti 4 e 5 TA caldaia).

 

Mi rimane da capire il funzionamento dei due cavi rossi che entrano a monte nel 4 e 5 del TA caldaia.

 

So con certezza che la prima azione della caldaia è scaldare l'ACS. Raggiunta la temperatura immagino che una sonda chiuda un circuito (probabilmente il 4 del TA caldaia) che fa passare corrente al mammut (vedi sopra) la quale eccita la bobina del relè #7 (il consenso, appunto) e dà l'avvio delle pompe.

 

Sta di fatto che la corrente al morsetto 5 del TA caldaia arriva tensione se "chiama" il termostato 1 (contatto A1 del relè #4) oppure il termostato 2 (contatto A1 relè #6) ed è una 220.

 

Finora ho letto che ai morsetti TA della caldaia non deve arrivare tensione. Allora delle due l'una: o il contatto 5 non è il contatto 5 oppure c'è qualcosa che non va (o che io non capisco al momento).

 

In definitivo non so ancora dove collegare i contatti puliti delle elettrovalvole (grigio e nero). So anche qui con certezza che un'eventuale chiamata del T3 (collegato alle elettrovalvole) deve far partire la caldaia e la pompa 1 collegata al relè #4, quindi in qualche modo i due dispositivi (elettrovalvole e pompa 1) si devono "parlare".

 

Vi chiedo ancora cortesemente aiuto anche perchè questa faccenda sta prendendo una piega poco sana 🤪 ed auspico una soluzione di continuità.

 

Grazie a chiunque voglia unirsi, spero comunque che sia stato utile quanto riportato....

 

Diego

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Aggiorno il post per possibili utilizzi futuri... la vecchia caldaia è definitivamente morta, quindi comprata e fatta montare una al volo. Si poneva il problema del collegamento e quindi ho chiamato un elettricista. Rispetto allo schema precedente è saltato ovviamente l'ultimo relè (consenso caldaia) perchè ora non è più la caldaia a dare tensione al relè per far partire le pompe ma, più correttamente, i due termostati a far partire caldaia e pompe simultaneamente.

 

Fatto sta che i due contatti puliti delle elettrovalvole non servono a niente nel mio caso, proprio perchè ci sono i relè. quindi l'elettricista mi ha detto che dovevo portare al relè della pompa 1 (#4) un solo filo, proveniente dal termostato. Anche se un po' vago il suggerimento mi ha portato a collegare un cavo in parallelo alla fase delle e.v. (marrone, al quale è collegato il NO del termostato) e portarlo al contatto A1 del relè #4 (in parallelo col termostato del primo piano).

 

Adesso alla "chiamata" di uno dei due termostati collegati al relè #4 parte caldaia e pompa 1. Tutto ok, se non fosse che per separare fisicamente i due circuiti in realtà ci vorrebbe una valvola di zona che al momento non c'è. Quindi se parte il TA del piano mansardato si scalda anche il piano primo mentre non è vero il contrario (cioè se chiama il TA del piano primo non si scalda anche il piano mansardato) proprio per la presenza delle e.v. (normalmente chiuse).

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