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Ciabatta multipresa con cavi da 1mm2


giovanni1946

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Carlo Albinoni
Il 8/11/2022 alle 14:42 , Microchip1967 ha scritto:

E c'era pure quella da 20A (era di colore arancione, montata orizzontalmente)

Quella arancione era la trifase. Quella da 20 A monofase era grigia.

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Carlo Albinoni
Il 8/11/2022 alle 07:14 , Livio Orsini ha scritto:

La vera porcata è nella mentalità della nostra amministrazione che non ha mai cercato di difendere il prodotto nazionale.

 

Un tentativo recente e relativamente famoso (2010-2013), per la verità abbastanza maldestro, è stato quello di tentare di imporre in Francia e Italia una presa per la ricarica dei veicoli elettrici diversa da quella nata tedesca, ma già in uso nel resto d'Europa e non solo. 

 

Ancora mi ricordo i convegni sul tema, i position paper, gli esperti dai pulpiti che spiegavano la necessità di una presa nazionale, l'inevitabile necessità di adattatori dei quali avevano già presentato i campioni oppure di secondi cavi per i viaggiatori transfrontalieri.

 

Mi ricordo anche, però, le legittime proteste degli operatori che consideravano una assurdità prese diverse per nazioni o gruppi di nazioni. Mi ricordo i feroci articoli, soprattutto in Francia, contro le lobby industriali protezionistiche.

 

Sappiamo come è finita. Dopo pochi anni di infruttuosa battaglia, rendendosi conto di andare contro il mercato, anche chi sosteneva prese diverse, prese atto che prese uguali per tutti avrebbe giovato agli utenti e al mercato molto più del vantaggio di prese nazionali.

 

Ci hanno perso solo... i fabbricanti di adattatori.

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Sarà ma a me, tra tutte le scelte fatte la peggiore possibile è stata proprio la Shuko.

Poi ognuno ha le sue idee.

 

Maurizio, montare male un deviatore perchè stai usando una serie che la dispozione dei morsetti differente, significa che non sei un elettricista ma un tirafili, come avrebbe sentenziato mio padre. In altri termini un installatore che commette un errore simile è una persona che esegue l'impianto perchè ha sempre visto cablare in quel modo e non ne conosce la ragione. Esegue "la deviata" perchè ha sempre visto fare così, ma non sa come funziona un deviatore.

 

Comunque sia io rimango del parere che le prese e le spine magic sono ottime, funzionano decisamente meglio di una shuko ed occupano metà dello spazio.

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Maurizio Colombi
5 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

rimango del parere che le prese e le spine magic sono ottime,

Non ho mai sostenuto il contrario, la presa della serie Magic rimane sempre una delle migliori prese di corrente mai prodotte, mettiamoci anche la "sorella 8000 di Vimar".

Un caso a parte è la condizione dell'imporre lo standard costruttivo della "presa irreversibile Magic".

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Secondo me fare i nazionalisti con le prese elettriche è controproducente: ai grandi produttori multinazionali non costa quasi nulla proporre una variante con spina apposita dedicata ad uno specifico Paese; al contrario, un piccolo produttore di quel Paese avrà più difficoltà ad esportare i suoi prodotti, perché dovrà creare una linea apposita per l'estero.

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3 ore fa, Michele V ha scritto:

ai grandi produttori multinazionali non costa quasi nulla proporre una variante con spina apposita dedicata ad uno specifico Paese; al contrario

 

Dipende dal prodotto (stiamo parlando di un forno, di un alimentatore USB, di un monitor per sala operatoria...?).

 

Tuttavia, gestire più varianti a seconda della spina, per diversi paesi di vendita, è in ogni caso un extracosto e un problema logistico non indifferente.

Si pensi ai prodotti a magazzino, magari in un magazzino centralizzato per diversi paesi, che non possono essere identici per tutti i paesi.

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8 ore fa, Carlo Albinoni ha scritto:

Si pensi ai prodotti a magazzino, magari in un magazzino centralizzato per diversi paesi,

 

Si pensi anche agli utilizzatori di diversi paesi. Qui si entrerebbe in un discorso di politica economica che da almeno 30 anni a questa parte è stata incentrata solo sulle esigenze finanziarie dei grandi gruppi.

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35 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

Si pensi anche agli utilizzatori di diversi paesi.

Si potrebbe allargare il discorso. Si pensi ai turisti o ai trasfertisti che viaggiano con computer, asciugacapelli o altri apparecchi (io quando vado in Svizzera e Regno Unito mi devo ricordare di portare dietro gli adattatori, per fortuna che in tutti gli altri paesi che frequento si usano le medesime prese "europee" altrimenti dovrei avere una collezione). 

Si pensi a coloro che si trasferiscono in un altro paese e vogliono portarsi dietro qualche elettrodomestico (io ne ho conosciuti, mi ricordo di una persona che dovette cambiare le spine trasferendosi in Svizzera). Si pensi a coloro vivono sul confine e magari vorrebbero acquistare un prodotto al di là del confine. Si pensi ai rivenditori che magari vorrebbero rifornirsi da un fornitore estero (in Unione Europea vale la libera circolazione dei prodotti marcati CE tranne che per la spina!). Si pensi ai consumatori danesi che anni fa non volevano più acquistare apparecchi con la spina danese quando lo stesso apparecchio con la spina Schuko era in vendita a pochi chilometri di distanza a un prezzo inferiore.

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3 ore fa, Carlo Albinoni ha scritto:

Si potrebbe allargare il discorso.

 

E evidente che abbiamo idee molto differenti e, probabilmente, inconciliabili almeno per quanto riguarda prese e spine elettriche.

 

Volendo si sarebbe potuto fare come per i telefoni cellulari: si emana una legge per cui, almeno per tutta la CE, sia il caricatore sia la presa di ricarica del telefono devono essere tutte eguali per tutti i modelli di tutte le marche.

Ma forse questa legge è stata promulgata perchè qualche superburocrate europeo si era scocciato di avere piùcaricatori telefonici.

 

Comunque tutto questo dibattito è nato perchè ho manifestato la mia contrarietà ad un dichiarazione di Maurizio Colombo, relativa alle prese magic BT che affermava letteralmente:"Una boiata immensa! ", cosa che reputo errata.

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9 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

Volendo si sarebbe potuto fare come per i telefoni cellulari: si emana una legge per cui, almeno per tutta la CE, sia il caricatore sia la presa di ricarica del telefono devono essere tutte eguali per tutti i modelli di tutte le marche.

 

L'Unione Europea ci aveva provato molti anni fa ma si era scontrata contro la ferma opposizione dei presisti nazionali che difendevano le specificità nazionali. Non per nulla, prese e spine domestiche sono escluse dalla direttiva bassa tensione!

Ciò che non è avvenuto ex lege (la standardizzazione delle spine) è avvenuto di fatto negli anni guidato dai comitati di normazione nazionale.

 

Due sono stati gli antefatti fondamentali:

- nel 1963 l'invenzione della spina europlug che, idonea almeno per alcuni apparecchi, era compatibile con buona parte delle prese nazionali europee

- nello stesso periodo l'invenzione della spina CEE 7/7, cioé la spina ibrida francese-tedesca che troviamo sugli elettrodomestici, compatibile con la presa tedesca e con quella francese.

 

Francia e Germania, assieme ai paesi satelliti che già ab immemorabili utilizzavano le prese francese o tedesche, quindi Austria, Belgio, Olanda, Svezia, Norvegia... hanno fatto massa critica perchè questa spina divenisse standard de facto in Europa assieme alla europlug.

 

La cosa curiosa è che, benché le spine siano assolutamente identiche, in teoria rispondono ancora a norme puramente nazionali, sia pure con le medesime quote dimensionali. Ciò obbliga, almeno formalmente, a certificazioni/omologazioni separate.

 

Non essendo più un grande problema, penso che l'Unione Europea abbia già chiuso la questione (ma non si sa mai).

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Maurizio Colombi
1 ora fa, Livio Orsini ha scritto:

relativa alle prese magic BT che affermava letteralmente:"Una boiata immensa! ", cosa che reputo errata

Livio, ribadisco il concetto: non parlavo in generale della normale presa "da 10, da 16 o bipasso" ma della famosa "presa irreversibile Magic", da tutti denominata "magica".

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Il 8/11/2022 alle 07:14 , Livio Orsini ha scritto:

Le prese "magic" sono ottime dal punto di vista sicurezza. Non possono essere invertite, quindi si sa sempre dove è la fase e dove è il neutro, sempre che l'installatore le abbia istallate correttamente. Non accettano altro che la spina specifica, quindi sono molto sicure.

 

Le prese "Magic Magic" avrebbero potuto essere una buona idea se non fosse stata affossata dalla mancanza di una visione strategica.

 

Come si poteva pensare di imporre un nuovo formato di presa/spina senza fare alleanza con gli altri costruttori di prese e di apparecchi utilizzatori?

BTicino, per quanto autorevole e diffusa, non poteva prevalere su tutti gli altri.

 

Appena montate (e nei primi anni '70 erano diffuse) non esisteva alcun apparecchio nascente con la spina corrispondente.

Erano condannate ad essere utilizzate solo tramite adattatori scomodi e non sicuri (i primi del tutto artigianali), oppure con apparecchi con la spina sostituita (e per un po' di tempo questo diede lavoro agli elettricisti che si misero a cambiare le spine di lavatrici e televisori).

 

Nel 1968, la VIMAR realizzò il bevetto sugli "otturatori antiscossa" che poi divennero di uso comune in tutto il mondo, mantenendo la compatibilità con le spine già in uso.

L'uso del brevetto fu ceduto gratuitamente a tutti gli altri costruttori (decretando così la fine della Magic Magic).

 

Nel '75, poi, VIMAR realizzò la "bipresa", compatibile con le prese esistenti da 10 e da 16 A, un passo verso la semplificazione dei formati. Poi arrivarono le "universali" in grado di accettare anche le "Schuko".

 

 

 

Modificato: da Carlo Albinoni
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3 ore fa, Maurizio Colombi ha scritto:

Livio, ribadisco il concetto: non parlavo in generale della normale presa "da 10, da 16 o bipasso" ma della famosa "presa irreversibile Magic", da tutti denominata "magica".

 

E proprio su questo che io contesto la tua affermazione; per conto mio era ed è un ottimo dispositivo e le ragioni le espresse chiaramente.

 

3 ore fa, Carlo Albinoni ha scritto:

Appena montate (e nei primi anni '70 erano diffuse) non esisteva alcun apparecchio nascente con la spina corrispondente.

 

Probabilmente, almeno per i costruttori italiani, l'ostacolo principale era il maggior costo globale del cavo spina.

In famiglia avevamo un'azienda artigiana che lavorava come terzista per la Ignis e, tra le altre cose, facevamo i cavi spina per frigoriferi. Ci venne chiesto, come venne chiesto ad altri terzisti, un preventivo per montare la spina magic. Il costo preventivato per l'esecuzione di questo cavo era almeno maggiore del 15% rispetto agli altri cavi spina. C'erano oggettive complicazioni come, ad esempio, i cavi che non potevano avere la stessa lunghezza ma andavano scalati, il fermacavo con 2 picocle viti che faceva perdere parecchio tempo, etc.

 

A mio parere questo prodotto non fu ingenierizzato in modo ottimale dal punto di vista del montaggio, uno studio più accurato avrebbe potuto semplificare molto le operazioni.

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