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Dubbio Su Relè


JumpMan

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No, non sono preoccupato della fase sul pulsante anchè perchè come ho detto nel primo post ho il neutro che è interrotto dal pulsante; la mia curiosità è perchè con il circuito a riposo (senza nessun intervento) se vado a misurare tra i capi della bobina di comando trovo 0volt e se mi metto col cercafase sul capo della bobina che però non è collegata alla fase si accende lo stesso. Era questo il mio dubbio chiarito comunque da Ivan

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Dato che il circuito è aperto (il pulsante e' normalmente aperto) sulla bobina del rele non c'e' caduta (non circola corrente), quindi ti ritrovi la fase (il neutro e'interrotto dal pulsante).

d.d.p. della bobina 0 volt, d.d.p tra i capi della bobina e il neutro 220 vac.

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latteepiselli
Dato che il circuito è aperto (il pulsante e' normalmente aperto) sulla bobina del rele non c'e' caduta (non circola corrente), quindi ti ritrovi la fase (il neutro e'interrotto dal pulsante).

d.d.p. della bobina 0 volt, d.d.p tra i capi della bobina e il neutro 220 vac.

In realtà col pulsante si comanda sempre la fase e il neutro viene collegato direttamente alla lampada, in modo da non avere parti in tensione quando si agisce sulla lampada spenta.

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Del_user_23717
In realtà col pulsante si comanda sempre la fase e il neutro viene collegato direttamente alla lampada, in modo da non avere parti in tensione quando si agisce sulla lampada spenta.

Non è affatto così.

Il pulasnte di un circuito con relè serve solo per comandarne la bobina (che sia passo/passo o altro) e quindi essa sarà collegata ai due poli come meglio piace a noi (solitamente la fase diretta su un morsetto della bobina, e il neutro interrotto dal pulsante). Poi il circuito di potenza del relè interromperà ovviamente la fase in modo che alla lampada arrivi il neutro diretto.

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Tagliamo la testa al toro. Esisotno relè passo-passo con 4 viti. 2 Per la bobina e 2 per il contatto....lo dico piano...uso sempre questo perchè con la'ltro mi confondo ...devo farmi lo schemino :ph34r:

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Del_user_23717

Nino, perchè dirlo a bassa voce, spesso anche io devo farmi uno schemino su carta di quello che sto facendo... ma non ci vedo niente di male, anzi! ;)

OT

nella logica cablata che mi è capitato di realizzare sui quadri di automazione in azienda, gli errori di collegamento erano più consistenti quando accanto a me c'era il resp. tecnico che mi diceva come andava eseguito il circuito, magari a lui in testa tutto tornava, ma i collegamenti poi risultavano errati, quindi cercavo sempre di prendere un pezzo di carta e di ripetermi passo passo tutto il circuito, e poi la cosa funzionava, poi logicamente col tempo certe cose diventano automatiche.

ricordo che una volta (per la fretta) siamo impazziti su un relè a 12 Vdc perchè il comune e il contatto in scambio non erano sui morsetti della stessa verticale (in pratica lo zoccolo era uguale anche per un relè a 2 contatti, ma noi ne avevamo uno solo e per non perdere tempo a guardare la stampigliatura dei numeri sul relè stava(mo) uscendo pazzo(i).

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scusate, ma ho una piccola curiosita', sul funzionamento dei rele' passo passo :

la bobina del magnete essendo alimentata con una corrente alternata, non dovrebbe (tenendo premuto il pulsante di comando)

creare un campo magnetico alternato e quindi far vibrare la lamella come nei campanelli - cosa è che invece fa andare solo in eccitazione ?

spero di essere stato chiaro , grazie

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cosa è che invece fa andare solo in eccitazione ?

M A G I A ! ! :lol:

La frequenza della corrente alternata, varia per 50 volte al secondo, vuoi per l'isteresi, vuoi per la velocità (frequenza) un magnete non riesce a rilasciarsi 50 volte in un secondo.

Quello che fa vibrare i martelletti dei campanelli, è un trucchetto che apre e chiude il circuito della bobina.

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:( :( :( sono convinto che possa dipendere da qualche trucco costruttivo nel relè e no da frequenza o isteresi, domani ne sfascio uno per vedere come è realizzato :) :)
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Non sacrificare un povero rele innocente, al suo interno c'è una bobinetta di filo di rame che attira a se un bilancere mobile con molla di ritorno, se il relè è monostabile, il bilancere trscina con se il contatto mobile, se il relè è passo-passo, il bilancere fa muovere un'ingranaggio squadrato che avvicina o alluntana i contatti. Tutto qui.

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cusate, ma ho una piccola curiosita', sul funzionamento dei rele' passo passo :

Anch'io, moltissimi anni9 fà avevo questo dubbio. Acquistai un relè passo-passo e lo smontai. Poi divenne un comune relè perchè rotelle e rotelline si sparpargliarono dappertutto. Il relè attira una piccola ancora che sposta una rotellina dentata che preme/non preme su una lamella di rame.

I relè in generale hanno un tempo di attrazione e di rilascio. Quando, al primo impulsao ricevono corrente impiegnao un vertotempo ad attirare e quindi chiudere il contatto. Al rilascio idem. Passa un certo tempo prima che il nucleo si smagnetizzi. Se ricrodo bene c'era un tempo medio di 20 msec. all'eccitazione ed il doppio al rilascio. Il fenomeno può essere amplificato come da schema.

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latteepiselli
Non è affatto così.

Il pulasnte di un circuito con relè serve solo per comandarne la bobina (che sia passo/passo o altro) e quindi essa sarà collegata ai due poli come meglio piace a noi (solitamente la fase diretta su un morsetto della bobina, e il neutro interrotto dal pulsante). Poi il circuito di potenza del relè interromperà ovviamente la fase in modo che alla lampada arrivi il neutro diretto.

Vero, mi son riguardato lo schemino, confermo che ho sbagliato. :unsure:

Io uso sempre quelli a sei morsetti, e lì è più facile confondersi ;)

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Quello che fa vibrare i martelletti dei campanelli, è un trucchetto che apre e chiude il circuito della bobina.

E' uno scherzo? :rolleyes: Non ho mai visto un campanello così............... :)

Per i passo passo, si dovrebbe considarare due circuiti separati. Uno per la bobina e l'altro per il contatto e l'utilizzatore.

Poi, ovviamente, subentra la comodità............ :lol:

Ciao ;)

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scusate ma il dubbio rimane :lol:

la mia domanda non era rivolta al funzionamento del rele' quello si comprende bene anche senza sfasciarlo, la mia perplessità

era rivolta al fatto che tutto bene se venisse alimentato in continua, in tal caso si avrebbe un elettromagnete che al passaggio di corrente crea un polo nord o sud

che attrae la piccola parte metallica e tutto fila come programmato, ma siccome lo alimentiamo in alternata cosa è che non lo fa' vibrare, avendo un cambio continuo della polarita' del campo - infatti esistono rele' che vanno in continua e altri in alternata, cosa li differenzia? :D credo che abbia rotto abbastanza :D

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latteepiselli

Esistono relè alimentati in continua?? :blink:

Se si, ammetto di non esserne a conoscenza.

Esistono quelli con bobina alimentata a bassissima tensione (12 o 24 volt), ma il trasformatore adottato "abbassa" solo la tensione a tal valore, non la raddrizza. I 12 o 24 volt sono, infatti, in c.a.

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Pierluigi Borga

Il banalissimo relè finder 2601 ha un codice lungo un chilometro, con tutte le varianti...per esempio voi usate il 2601.8.230.....ecc ecc

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In elettronica si usano praticamente rele solo in continua.

Quello che dice pancreas per l'alimentazione in continua e' giusto:

alimenti la bobina, si crea un campo nord\sud che attrae il bilanciere fino a quando non si toglie energia.

I rele in alternata vibrano ma alla frequenza di 50 Hz non hanno il tempo di rilasciarsi (i rele hanno un'isteresi che è maggiore del tempo che ci vorrebbe a rilasciarsi.

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I rele in alternata vibrano ma alla frequenza di 50 Hz

Non proprio. Basta prendere due relè l'uno siglato come 12VDC l'altro come 12VCA e noteremo come il 12VDC alimentato in alternata vibra e che per porvi rimedio basta un diodo raddrizzatore ed un condensatore elettrolitico.

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Lo so che non vibra piu', ma la domanda era un'altra.

Perhè i rele non vibrano in alternata?

Per quello che so i rele per alternata non vibrano per l'isteresi più alta (dovuta sia alle caratteristiche dell'intraferro che alle caratteristiche della bobina).

Quindi stavo cercando di rispondere a questa domanda.

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