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obbligatorietà certificazione di rispondenza


zio_mangrovia

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Buongiorno,

la dichiarazione di rispondenza dell'impianto elettrico è un documento obbligatorio per la vendita di un immobile?

Il mio impianto non è mai stato certificato in quanto risale agli anni '80, ma il notaio non mi ha richiesto questa certificazione... mi domando se va bene così.

Grazie

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Se l'impianto è entrato in servizio prima del 13 marzo del 1990 non ti serve niente. Ovviamente questo non vuol dire che l'impianto sia sicuro, la norma lo considera adeguato se dotato di interruttore di protezione posto all'origine dell'impianto.. Come vedi non parla di impianto di terra.. 

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come al solito , ho notato negli ultimi anni che  è successo tutto e il contrario di tutto...

 

Almeno una decina di anni or sono , mi era stata richiesta la DI RI per la vendita di un immobile...e il "venditore" ( una impresa edile con cui collaboro ) , voleva la dichiarazione senza neanche avere il contatore attivo....

Sono riuscito a farmi "imprestare" la corrente da un vicino di casa , per le prove minime di rispondenza e di funzionamento 

 

Ho sentito un notaio che contestava la mancanza di queste dichiarazioni , gas e impianto elettrico , e non considerava valida la formule "visto e piaciuto" relativo ad un immobile , a meno che non fosse un magazzino fatiscente od una autorimessa

 

tre anni or sono , mia moglie ha acquistato un piccolo immobile , e abbiamo notato che il notaio ( giro di parole , ma per dirti.. non una diceria , ma una cosa su cui posso essere preciso in quanto vista ed accaduta a me ) non sapeva neanche cosa fossero le dichiarazioni di conformità e la differenza rispetto ad una DI RI

NON sono state presentate all'atto della firma dal venditore , che comunque aveva fatto fare una ristrutturazione da un idraulioc abilitato , ma che per costare meno non aveva rilasciato la DI CO

 

Un anno fa, mio carissimo amico , acquista un appartamento con la nuda proprietà , nulla , nonostante fosse abitato ( quindi non dismesso ) , nulla di nulla

 

Ora , io preciso che sono pienamente d'accordo con il solitario

1 ora fa, ilsolitario ha scritto:

Ovviamente questo non vuol dire che l'impianto sia sicuro,

 

e personalmente, non accetto richieste di DI co , ovvero , piuttosto perdo il lavoro , ma non voglio piu mettermi nelle situazioni dove pur di vendere devo dichiarare conforme quello che non è , ed  i successivi proprietari , a meno di ristrutturazioni complete , non voglio che usufruiscano della mia firma per poi far fare i lavori al Cugggino , quello che poi sa fare di tutto , presentando poi all'amministratore o alla assicurazione del condominio la mia DI RI , dicendo che  è tutto a posto... ( gia successo )

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La rispondenza era nata per sanare impianti realizzati dopo il 1990 quindi con l'obbligo della conformità ma che invece non era stata rilasciata..e vale per impianti fino al 2008... Dopo tale anno non c'è soluzione se non mettere a norma un impianto e rilasciare la DI. CO.   In teoria l'amministratore non è tenuto a richiedere le conformità dei singoli impianti delle unità immobiliari ma solo di quelli  comuni tipo luci scale, cancello elettrico, verifica impianto di terra perché se c'è un contratto per esempio di pulizia scale il condominio è un " luogo di lavoro" 

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21 minuti fa, ilsolitario ha scritto:

 In teoria l'amministratore non è tenuto a richiedere le conformità dei singoli impianti delle unità immobiliari

in teoria si , ma molti studi di amministrazione condomini , chiedono comunque copia in quanto l'assicurazione del condominio , vuole prendere atto che sta assicurando un insieme di alloggi che sono comunque a norma .

Mi è successo in un alloggio di un condominio che era andato a fuoco anni fa per le luci dell'albero...al rifacimento , pagato dall'assicurazione , mi ricordo che avevo fornito copia per l'amministratore, per conferma dei lavori eseuguiti a regola d'arte

 

Mi era anche capitato in un immobile vecchissimo , che era una antica filanda del cotone dell'800 , successivamente trasformato in abitazioni , dove originariamente il bagno era fuori dell'alloggio , attraversando semplicemente un corridoio . Logicamente , la corrente del singolo alloggio "attraversava" per un paio di metri le parti comuni , quindi interessava all'amministratore che l'impianto fosse a posto

 

come dici tu solitario , non di  è tenuti , ma nel momento in cui io lo consegno al proprietario o al committente, se poi l'amministratore ne chiede copia a loro , non succede nulla, si accordano fra di loro

 

Corretto il tuo ragionamento sul discorso luogo di lavoro , ma  in genere  gli amministratori non sentono da questo orecchio , dicendo che il rapporto subordinato , avviene fra imprese esterne , non soggette a lavoro dipendente diretto dal condominio , e per  tempi brevissimi .  Altro è invece il classico studio di geometri/avvocati/commercialisti/negozio , allacciato all'impianto di messa a terra comune del condominio , dove ci si toglie il callo, e si mette a norme un minimo ( giusto capire nei vecchi impianti , dove sono i dispersori e se sono efficienti )

Modificato: da luigi69
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3 ore fa, zio_mangrovia ha scritto:

Il mio impianto non è mai stato certificato in quanto risale agli anni '80, ma il notaio non mi ha richiesto questa certificazione..

 

Per tutti gli impianti costruiti prima del 1990 è sufficiente un'auto certificazione del proprietario, questo è previsto dalla legge. Mi stupisco che il notaio non lo sappia.

Nel 2020, in seguito ad alcuna variazioni catastali alla mia abitazione, il comune mi richiese il certificato di conformità ed io presentai le autocertificazioni per l'impiab to elettrico e per l'impianti idraulico e termo sanitario. L'ufficio tecnico del comune non sollevò, ovviamente, alcun tipo di eccezione.

Avevo reperito in rete i moduli previsti con i richiami alla legge.

Se fai uan ricerca ne trovi alcuni messi in rete da vari comuni.

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3 hours ago, ilsolitario said:

Ovviamente questo non vuol dire che l'impianto sia sicuro, la norma lo considera adeguato se dotato di interruttore di protezione posto all'origine dell'impianto.. Come vedi non parla di impianto di terra.. 

Terra inesistente ma presente un magnetotermico differenziale da 20 mA a valle del contatore.

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5 minutes ago, Livio Orsini said:

 

Per tutti gli impianti costruiti prima del 1990 è sufficiente un'auto certificazione del proprietario, questo è previsto dalla legge. Mi stupisco che il notaio non lo sappia.

 

 

dispiace solo che spendi migliaia di euro affidandoti ad un professionista, cioè il notaio,  e poi ti accorgi che certi aspetti vengono presi con molta superficialità.

Non puoi fare il mestiere degli altri ma non è nemmeno sufficiente pagare un professionista perchè alla fine gli interessi non vengono tutelati come si deve.

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4 minuti fa, zio_mangrovia ha scritto:

Terra inesistente

e...allora un installatore serio non potrà mai farti una DI cO

4 minuti fa, zio_mangrovia ha scritto:

ma presente un magnetotermico differenziale da 20 mA a valle del contatore.

30 mA

 

E' comunque una questione di...ecco...di sicurezza, al di la delle carte

Se purtroppo le prese non sono ben collegate , in modo che opgni volta che usi il forno rischi l'incendio...se hai sopra alla vasca da bagno il Boiler...ci sono molti fattori

ripeto..al di la delle carte, ne va della sicurezza tua

 

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