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comandare bobina con impulso limitato 25ms


andrealana97

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buonasera a tutto il forum, ho un progetto per utilizzare una bobina da auto con driver integrato(ha gia elettreonica di comando a bordo, innesca dai 3v in poi) su una 500 d'epoca e spero mi possiate aiutare.

mi servirebbe capire come creare un circuito che quando le puntine si aprono mi dia un impulso di una decina di millisecondi(non è importante quanto sia basta che non superi i 25ms) da dare in pasto alla mia bobina. ovviamente deve poter funzionare fino a 5/6000 giri.

la corrente consumata dal driver dovrebbe essere al di sotto del mA quindi bisogna calcolare anche questo. pensavo a un circuito usando condensatori e op-amp ma magari esiste qualche integrato che fa al mio caso. 

la bobina e di una lybra 1.8, a 3 pin, massa,+12 e trigger

ho provato con un generatore di funzioni e al di sopra dei 25ms di trigger scalda parecchio, quindi non posso collegarla direttamente.

grazie

 

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si, è elettronica hitachi. infatti come scritto sopra ha un driver integrato. mi servirebbe poter limitare un impulso di tempo variabile(anche 1 secondo) a un massimo di 20ms, tenendo conto che il motore può arrivare a 6000giri al minuto, e ogni giro ci sono 2 impulsi bobina.

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4 ore fa, andrealana97 ha scritto:

a un massimo di 20ms, tenendo conto che il motore può arrivare a 6000giri al minuto, e ogni giro ci sono 2 impulsi bobina.

 

2 impulsi per giro a 6000 rpm corrispondono a 200Hz<==> 5 ms, quindi la larghezza dell'impulso amdrebbe limitata,per sicurezza, al 50%, ovvero 2,5ms.

 

La soluzione più logica, a mio parere,è quella di usare un microprocessoreche generi impulsi di larghezza pari a 2,5ms con frequenza compresa tra 20Hz (600 rpm) e 200 Hz (6000 rpm).

Oppure si potrebbe optare per un NE556, in cui il primo stadio lavori da astabile per generare gli impulsi di frequenza variabile,mentre il secondo stadio lavora da monostabile per garantire la larghezza di 2,5ms su tutta la gamma di frequenza.

 

In entrambe lesoluzioni è necessario mettere uno stadio finale di amplificazione di corrente per pilotare la bobina.

Però tutto questo si scontra con al specifica di partenza:

12 ore fa, andrealana97 ha scritto:

a corrente consumata dal driver dovrebbe essere al di sotto del mA quindi bisogna calcolare anche questo.

 

E un po' come volere la botte piena con la moglie ubriaca.🙂

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18 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

 

2 impulsi per giro a 6000 rpm corrispondono a 200Hz<==> 5 ms, quindi la larghezza dell'impulso amdrebbe limitata,per sicurezza, al 50%, ovvero 2,5ms.

 

La soluzione più logica, a mio parere,è quella di usare un microprocessoreche generi impulsi di larghezza pari a 2,5ms con frequenza compresa tra 20Hz (600 rpm) e 200 Hz (6000 rpm).

Oppure si potrebbe optare per un NE556, in cui il primo stadio lavori da astabile per generare gli impulsi di frequenza variabile,mentre il secondo stadio lavora da monostabile per garantire la larghezza di 2,5ms su tutta la gamma di frequenza.

 

In entrambe lesoluzioni è necessario mettere uno stadio finale di amplificazione di corrente per pilotare la bobina.

Però tutto questo si scontra con al specifica di partenza:

 

E un po' come volere la botte piena con la moglie ubriaca.🙂

purtroppo ho poca conoscenza di determinati integrati,tantomento di programmazione per poter sfruttare appieno il consiglio, la parte del consumo del driver si intende che il pin di trigger del driver integrato nella bobina ha corrente praticamente nulla, ad esempio sfruttando la carica/scarica di un condensatore bisognerebbe tenerne conto per evitare di mantenere il segnale sul trigger alto. non mi importa il consumo del circuito aggiuntivo.

la bobina alimentata sul pin 1 e 2 a 12v non ha nessun effetto/consumo, quando si dà un segnale superiore ai 3v sul pin 3, inferiore ai 20ms, si ha un impulso di alta tensione sul secondario. se il triggher rimane alto si ha una bassa impedenza sul pin 1 e 2. prevedo di interporre una resistenza da pochi ohm e una 30ina di watt in serie al alimentazione in caso di guasto del circuito(da decidere) che renda il pin alto per troppo tempo. non ha importanza se c'è un ritardo tra input e output purché rimanga stabile durante tutto l'arco di frequenza(andrà poi regolato anticipo con la strobo). 

 guardando un video di Pier aisa,mi e venuto in mente di usare un 555 sfruttando il trigger, ma non ho idea se sia fattibile. 

un arduino o similari la vedo dura, tralasciando la programmazione ho provato a creare un generatore di onda quadra con arduino e un attiny85, ma pur schermandoli tendono a resettarsi o crashare.

 

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5 ore fa, andrealana97 ha scritto:

mi e venuto in mente di usare un 555 sfruttando il trigger,

 

la mia impressione è che certi video, realizzati da certi personaggi, servano solo a raccattare qualche euro come ritorno della pubblicità; comunque è praticamente quello che ti ho suggerito io. Il 556 contiene due 555 indipendenti nel medesimo contenitore: ne usi uno per generare la frequnza da 20Hz a 200Hz, ed il secondo, come monostabile per mantere sempre l'ipulso di durata pari a 2,5ms.

Se hai già gli impulsi, allora basta solo il 555 come monostabile.

 

5 ore fa, andrealana97 ha scritto:

prevedo di interporre una resistenza da pochi ohm e una 30ina di watt in serie al alimentazione in caso di guasto del circuito(da decidere) che renda il pin alto per troppo tempo. non ha importanza se c'è un ritardo tra input e output purché rimanga stabile durante tutto l'arco di frequenza(andrà poi regolato anticipo con la strobo). 

 

Non credo che funzioni, devo ragionarci un po' sopra ma, a prima impressione, non mi pare la soluzione adatta.

 

Se però tu specificassi esattamente e precisamente, non genericamente, che uso ne devi fare, potrei suggerirti una soluzione più mirata.

Modificato: da Livio Orsini
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Ciao,

mi permetto di suggerirti una visita a questo sito:

https://win.adrirobot.it/nuova_elettronica/Nuova_elettronica-elenco_fascicoli.htm

dove potrai trovare nei numeri 6, 14, 25 e 113 molti esempi su come convertire il circuito di accensione delle candele da puntine + spinterogeno a metodi più evoluti e performanti.

Si tratta di circuiti forse un po' anziani, ma pur sempre validi almeno in linea di principio; tieni conto che introdurre IC e OpAmp in un circuito elettrico di per suo "sporco" porta spesso uno sperimentatore a problemi insuperabili di corretto funzionamento, non presenti nei prodotti industriali sottoposti a innumerevoli test di immunità ai disturbi.

Mi sembra inoltre di ricordare che le vecchie 500 avessero l'impianto elettrico a 6 volt o mi sbaglio?

 

Un saluto e buon lavoro.

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12 ore fa, viemmeelle ha scritto:

Mi sembra inoltre di ricordare che le vecchie 500 avessero l'impianto elettrico a 6 volt o mi sbaglio?

 

 

No ti sbagli, erano a 12 V, come lo erano 600, topolino, balilla, 1100 "musone" e tutte le altre italiane.

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