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PLC Forum


PLL circuit


mdc93

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Buongiorno a tutti,

ho una domanda riguardante il circuito PLL (Phase Locked Loop) per generare un'onda sfasata rispetto ad un ingresso.

La mia domanda è la seguente:

se una volta raggiunto lo shift desiderato rimuovo il segnale di ingresso, il segnale in uscita mantiene lo sfasamento? Vedendo lo schema mi verrebbe da dire di no, visto che il sistema lavora sempre ad anello chiuso, ma vorrei conferma.

Grazie

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14 minuti fa, mdc93 ha scritto:

se una volta raggiunto lo shift desiderato rimuovo il segnale di ingresso, il segnale in uscita mantiene lo sfasamento?

 

Anche senza vedere lo schema la risposta è no. Anche se i due segnali fossero eccezionalmente stabili una piccola differenza di freqeunza ci sarebbe comunque e questo comporta uno scorrimento di fase.

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Ciao Livio grazie per la risposta. Nel caso in cui la differenza di frequenza che tu dici fosse accettabile, cosa comporta la rimozione del signale di ingresso?

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Non esiste differenza di freqeunza accettabile.

Se manca il riferimento ci sarà uno scorrimento di fase, più o meno veloce in funzione della differenza più o meno grande dell 2 frequenze.

 

Perchè non pubblichi lo schema del dispositivo?

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Non ho uno schematico con i componenti, lo schema è quello a blocchi classico del PLL ad anello chiuso. 

La mia domanda è relativa al fatto che: se tolgo l'ingresso cosa succede all'uscita? 

Supponiamo di avere in ingresso un onda quadra a 400 kHz e di volerla sfasare tramite il PLL, cosa accade togliendo questo stesso ingresso al segnale di uscita?

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22 minuti fa, mdc93 ha scritto:

cosa accade togliendo questo stesso ingresso al segnale di uscita?

Ma non e' previsto il funzionamento senza segnale di riferimento.

In un generatore PLL ci sono 2 oscillatori: uno quarzato di riferimento e un VCO.

Se togli anche artificiosamente il segnale del generatore quarzato, il VCO oscillerà liberamente su una frequenza determinata dalle caratteristiche intrinseche del suo circuito risonante non definibile a priori. 

Modificato: da NovellinoXX
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31 minuti fa, mdc93 ha scritto:

Supponiamo di avere in ingresso un onda quadra a 400 kHz e di volerla sfasare tramite il PLL, cosa accade togliendo questo stesso ingresso al segnale di uscita?

 

Oltre a quanto scritto da NovelliniXX, che condivido in toto, aggiungo.

In genere i circuiti PLL non sono progettati per sfasare 2 segnali, ma per mantenerli isofase. Se confronti 2 segnali ad onda quadra o rettangolare, un circuito PLL di ultima generazione ben ottimizzato, sincronizzarà in modo perfetto i due segnali tanto che il fronte iniziale dei due sarà (quasi) perfettamente sovrapposto.

Usando una sincronizzazione PLL basata sul metodo S&H (sample and hold ovvero campiona e mantieni) è possibile, volendo, spostare la fase relativa dei 2 segnali, usando un offset per spostare l'oscillatore controllato.

 

Se togli solo il segmnale di riferimento ad un circuito PLL, è probabile che l'oscillatare controllato inizi ad effettuare continue variazioni di frequenza alla ricerca di un aggancio che non può avvenire.

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25 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

è probabile che l'oscillatare controllato inizi ad effettuare continue variazioni di frequenza alla ricerca di un aggancio che non può avvenire

esatto! in pratica, detto terra terra, il PLL "impazzisce" 😀

Modificato: da NovellinoXX
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23 ore fa, NovellinoXX ha scritto:

previsto il funzionamento senza segnale di riferimento.

In un generatore PLL ci sono 2 oscillatori: uno quar

Ok chiarissimo. Al di là del PLL esiste qualche soluzione per cui volendo sfasare un segnale di input (e.g., sempre l'onda quadra a 400 kHz) l'uscita mantiene tale sfasamento alla rimozione di tale input? Grazie ancora

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34 minuti fa, mdc93 ha scritto:

esiste qualche soluzione per cui volendo sfasare un segnale di input (e.g., sempre l'onda quadra a 400 kHz) l'uscita mantiene tale sfasamento alla rimozione di tale input?

 

Mi spiace per te ma non è possibile.

2 generatori di segnale mantengono la relazione di fase se, e solo se, c'è un controllo di fase tra i due.

 

Perchè non spieghi cosa intendo ottenre, e l'intera applicazione?

Ma gari si potrebbe trovare una soluzione.

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Anche perchè la fase, a differenza di altri parametri di un segnale, NON è una grandezza assoluta, acquista un senso solo in riferimento ad un altro segnale.

Cioè tu puoi dire che quel segnale ha una certa frequenza, ampiezza picco picco, banda, prima armonica, etc a prescindere dal resto del mondo, ma mai potrai misurare la sua fase se non decidi prima rispetto a quale riferimento.

Per cui anche ammesso di avere un oscillatore incredibilmente stabile, che ha una certa fase rispetto al tuo segnale di riferimento, quando quest'ultimo non c'è più, non hai alcun modo di verificare se la fase è cambiata o no, per il semplice fatto di non avere più il riferimento. Quindi di fatto non esisterà più una fase.

Per cui qualsiasi comportamento che dipende dalla fase fra i due, non avrà più luogo, non essendoci entrambi in contemporanea.

Per cui ti rinnovo l'invito a spiegare meglio cosa vorresti fare, sicuramente ci sarà un modo che prescinde dalla misura di una fase senza riferimento

 

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