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Scaldacqua in pompa di calore per condominio


MarcoPau

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Ciao a tutti, il nostro vecchio boiler ci sta lasciando a piedi (300 litri, per 5 unità abitative, ACS centralizzata).

 

Considerato che il condominio è del 1969 e che non credo si potrà mai (salvo molto future ed improbabili opere di devastazione dell'edificio) rivoluzionare l'impianto di riscaldamento centralizzato, mi stavo interrogando sull'opportunità di installare un boiler monoblocco in PDC nella centrale termica, lasciando alla vecchia caldaia il solo onere del riscaldamento.

 

Non abbiamo ancora FV, pertanto la corrente per il boiler andrebbe interamente acquistata.

 

Vorrei sapere se a parere vostro si tratterebbe di una mossa sensata, anche nell'ipotesi di non installare mai il FV. Col conto termico si avrebbero rimborsati 700 euro, credo anche in situazione condominiale: non un cifrone, ma renderebbe l'acquisto del boiler in PDC meno oneroso.

 

Grazie mille!

Modificato: da MarcoPau
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ma adesso come la producete?

Perchè "purtroppo" 300 litri generati da un boiler a pompa di calore non sono gli stessi prodotti da un boiler elettrico e non sono gli stessi prodotti da una caldaia...

Sempre acqua calda è ma un boiler a pompa di calore impiega molto tempo ad innalzare la temperatura e non va oltre i 60 gradi cosa che invece se generi ACS con un boiler puramente elettrico o/e caldaia arrivi anche ad 80°

 

Poi 300 litri per 5 unità abitative mi sembrano proprio pochi, almeno il doppio ne occorrono e qualora decideste per un boiler a pompa di calore resta d'obbligo la resistenza booster che ti farebbe innalzare la temperatura oltre i 60°.

 

Per la convenienza sì, conviene ma devi aggiungere a tutto ciò che ho scritto prima che dove installi il tuo boiler a pompa di calore devi avere accesso all'aria esterna perchè questo utilizza il caldo dell'aria esterna per produrre ACS.

 

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Attualmente abbiamo un boiler idronico scaldato dalla caldaia centralizzata, 250 litri il boiler, 75 kW la caldaia. Normalmente il boiler è a 55 gradi. 

 

Per l'aria esterna, ci avevo già pensato perché ho visto che i monoblocco PDC hanno l'attacco per il tubo da collegare ad un carotaggio, non sarebbe un problema perché la centrale termica è in un locale perimetrale. Oppure, si potrebbe mettere uno splittato (forse sono più potenti?). 

 

Non so se ci sono delle opzioni tipo boiler PDC con attacco idronico per booster, anziché elettrico, forse consumerebbe meno rispetto alla resistenza elettrica? 

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che consumi meno non c'è dubbio ma per avere ACS per 5 condomini (calcolando 3/4 utenze a condomino vi serve un boiler da 1000 litri) quindi il sistema va calcolato bene!

 

Modificato: da omaccio
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800-1200 litri direi che è la dimensione idonea per 5 famiglie. PdC integrate per sola ACS così grandi non esistono. Servirà una pdc idronica più accumulo, oppure ancora meglio puffer di acqua tecnica con produzione istantanea di ACS, i cosiddetti PIT, per evitare la necessità di cicli antilegionella.

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Vi ringrazio per il vostro supporto. 

 

Non comprendo comunque come possa attualmente esserci un boiler da 250 litri, in funzione da quasi 40 anni. C'è qualcosa che mi sfugge? Un salto a 800-1200 è immenso. 

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32 minuti fa, MarcoPau ha scritto:

Non comprendo comunque come possa attualmente esserci un boiler da 250 litri,

 

38 minuti fa, MarcoPau ha scritto:

C'è qualcosa che mi sfugge?

la potenza che riversi sull'acs

 

in un boiler a pompa di calore da 300 litri è "misera" a dir poco, alcuni kw(t) (termici) se va bene

in un boiler classico, è dettata invece:

dal tipo e dimensione dello scambiatore, dalla portata d'acqua sul lato primario (quindi il circuito riscaldamento) e dalla temperatura dell'acqua di riscaldamento 

diciamo che su un 2/300 litri si giostrano potenze tra i 5 e i 30kw(t)

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Pertanto deduco che si traduce in velocità di ripristino della temperatura di accumulo... 

 

Se hai 300 litri "lenti" (scarsa potenza termica) ti giochi la possibilità di fare più di circa 6 docce consecutive/contemporanee.

 

Semplifico: quando si vorrebbero preferire 300 l di accumulo ACS "veloci" rispetto a 800 l "lenti"? 🙂

 

Ad ogni modo, in un vecchio condominio poco isolato e che pertanto resterà a gas con caldaia piuttosto sovradimensionata, conviene rimanere con un boiler piccolo e potente/veloce, per ridurre i tempi della caldaia sul sanitario, o ci sono soluzioni preferibili in termini di consumi/investimento/comfort? 

 

Il mio pensiero era che avere ACS in PDC possa da un lato permetterti di gestire meglio il riscaldamento con la caldaia, sempre a patto che sia sostenibile. 

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22 minuti fa, MarcoPau ha scritto:

per ridurre i tempi della caldaia sul sanitario

se l'impianto non è stato particolarmente "rimaneggiato"

non è nemmeno detto che le due cose siano "distinte"

magari la caldaia fa semplicemente acqua a 60/70 gradi e una pompa manda ai radiatori e una pompa manda al bollitore (magari anche sempre)

 

29 minuti fa, MarcoPau ha scritto:

quando si vorrebbero preferire 300 l di accumulo ACS "veloci" rispetto a 800 l "lenti"?

un 200/250 a pompa di calore lo si monta per un solo appartamento

1 spazzi tecnici ci sono ? un boiler da 800/1000/1500 litri è un bel bestione (anche farlo entrare in centrale)

2 va dimensionato accuratamente il tutto

3 una volta che si è dimensionato il tutto, non credere di cavartela con 2000 euro 😃

 

un 800 a pompa quando è vuoto è vuoto

un 300 a caldaia non lo svuoti se non che tutti vadano in doccia in contemporanea

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Spazi in centrale sono abbondanti. La porta non è effettivamente enorme, ma credo ci possa entrare un boiler come quello che ho in azienda (1000 l).

 

Non capisco cosa vuoi dire con

 

19 minuti fa, click0 ha scritto:

un 800 a pompa quando è vuoto è vuoto

un 300 a caldaia non lo svuoti se non che tutti vadano in doccia in contemporanea

 

Non è pur sempre un accumulo da 800/300 litri a 50/60 gradi? Intendi dire che il 300 a caldaia fa in tempo a riscaldarsi anche solo mentre stai prelevando, tanto è potente / veloce lo scambio?

 

Resta il fatto che non mi è chiaro se in una situazione di vecchio condominio con riscaldamento + ACS tutto centralizzato, possa valer la pena lo switch a PDC / altro (solare?). Ammesso di poter/voler installare un fotovoltaico, l'ACS sempre a boiler tradizionale?

 

Sono consapevole che il boiler a PDC costi almeno il triplo, ma a seconda di quanto puoi ridurre i consumi / autoprodurre corrente, naturalmente valuti di investire in altre soluzioni.

 

Se ha senso, chiamo il termotecnico e mi faccio dimensionare un boiler diverso (PDC o quel che l'è), altrimenti idraulico + boiler tradizionale e tanti saluti.

PS: anodo elettronico?

Modificato: da MarcoPau
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Secondo me il vero risparmio è che ogni condomino si metta il proprio boiler elettrico o a gas (se fattibile con le canne fumarie).

5 appartamenti con l'acqua centralizzata mi sembrano uno spreco, in pompa di calore poi significa farsi del male.

Gli impianti centralizzati sono un retaggio degli anni '70

 

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7 ore fa, drn5 ha scritto:

Secondo me il vero risparmio è che ogni condomino si metta il proprio boiler elettrico o a gas (se fattibile con le canne fumarie).

In effetti anche questa era stata un'opzione vagliata negli anni, il problema è l'invasività dell'operazione. Io personalmente ho ristrutturato e ho portato tutto in cassetta esterna ciecando un montante con ricircolo per la cucina (che ora preleva dal bagno), ma chi ha i due (o più) montanti dell'ACS in appartamento dovrebbe sventrare mezza casa o montare un boiler per ogni montante/lavello cucina (pur spaccando localmente per intercettare i montanti ed attaccarsi, isolando poi il montante).

 

Non penso vi siano soluzioni più semplici... per come stanno le cose, magari col centralizzato uno può invece sfruttare la centralizzazione per trattare l'ACS con un addolcitore condominiale ed un filtro in ingresso dalla strada, anche se immagino ci sia poi più sporcizia nelle tubazioni condominiali corrose che non in strada... 😅

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Che si dice circa la differenza tra boiler con serpentino in rame alettato estraibile rispetto a serpentino liscio in acciaio tutto attorno al serbatoio?

E tra anodo di magnesio e "anodo" elettronico?

 

Stiamo valutando alcuni modelli proposti, e vi sono differenze per esempio anche del 100% in potenza di scambio del serpentino, si va da circa 30 a circa 60 kW. Questi ultimi immagino che, se alimentati da una caldaia centralizzata, possano molto velocemente tornare in temperatura, permettendo di ridurre il volume dell'accumulo. 

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  • 2 weeks later...
Il 6/11/2023 alle 23:37 , click0 ha scritto:

se l'impianto non è stato particolarmente "rimaneggiato"

non è nemmeno detto che le due cose siano "distinte"

magari la caldaia fa semplicemente acqua a 60/70 gradi e una pompa manda ai radiatori e una pompa manda al bollitore (magari anche sempre)

In effetti è così, c'è la caldaia che contiene 135 litri d'acqua a 65-70 gradi e le due pompe come da te indicate.

 

Tra la pompa dei radiatori e la caldaia c'è una valvola a 4 vie con servomotore con sonda esterna...

 

https://www.yumpu.com/it/document/view/49662043/ecotronic-75k-elco-ecoflam

 

Questa è la centralina della caldaia. Hai idea di chi comandi la pompa radiatori (sempre centralina?) e di come si imposti la curva climatica per la taratura del servomotore sul circuito dei radiatori?

 

E' possibile che il boiler non vada sopra ai 40 gradi nonostante il termostato sia impostato a 60 e che non ci sia una valvola miscelatrice sull'ACS? A meno che la T che si legge sul boiler sia quella dell'acqua miscelata, ma fa strano che sia proprio sotto la rotella del termostato...

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Se cambiate la generazione dell'acqua calda sanitaria, dovete introdurre la ripartizione, quindi nel caso di specie con generazione centralizzata, si dovranno prevedere cassette di contabilizzazione individuali, o volumetriche o calorimetriche.

Io consiglio pdc dedicata all'acs con accumulo da 800 litri.

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