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PLC Forum


Perito,albo Ecc...


FabryB.

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Ciao a tutti

Sono diplomato in elettrotecnica e automazioni e

houna serie di domande da porvi sperando che qualcuno possa darmi delle resposte:

1-Io sono gia perito o devo dare qualche altro esame?

2-Iscrivendomi all'albo che vanteggi ho?

3-Per l'iscrizione all'albo devo fare due anni di praticantato?

4-Il praticantato è presso uno studio o lo posso fare in un'impresa di impianti elettrici?

mi fermo ma ne ho altre :D

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Ciao ,

1) sei un perito .... ma non hai ancora il timbro e l' abilitazione per firmare progetti di impianti .

2) iscrivendoti all' albo potrai diventare libero professionista e quindi aprire uno studio di progettazione da solo o in associazione con altri periti , potrai firmare e timbrare i progetti ( per le tipologie di impianti in cui è richiesto obbligatoriamente ) .

3) si ! e poi l' esame di stato .

4) presso uno studio ... dovresti imparare a progettare , mentre il praticantato in un' impresa di installazioni ti abilità come futuro installatore ( legge 46-90 ) ... ma non ti può valere come iscrizione all' albo dei periti .

5 ) con la laurea breve ( diventando quindi perito industriale laureato ) ti puoi iscrivere all' albo dando direttamente l' esame di stato ( se ricordo bene ) .

6) se usi la funzione "CERCA " trovi sicuramente altre discussioni che trattano l' argomento . ;)

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Per correttezza (come dice Hellis):

4) il praticantato è di 2 anni se effettuato presso uno studio (ovvero da un altro perito) e di 3 anni se effettuato in una azienda (e in questo caso deve far fede il contratto di assunzione - dipende dal livello).

Per informazioni più chiare, ti pregherei di rivolgerti direttamente al Collegio dei Periti Industriali della tua città.

Otterrai molte più informazioni.

Saluti.

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Mi spiace per te ma purtroppo se sei perito non puoi più iscriverti all'ALBO.

Per iscriverti adesso devi avere un diploma universitario (laurea 3 anni) non basta il diploma di perito.

Comunque contatta la segreteria dell collegio.

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Ho una domandina anchio ..visto che se ne parla : Secondo voi , leggendo il modulo di domanda per il praticantato triennale ( di cui ignoravo l' esistenza ) è necessario per eseguire l' esame di stato dichiarare l' inizio del praticantato ... o basta ad esempio produrre la documentazione rilasciata dalla propria ditta dopo averci lavorato 10 anni ?

Per esempio se un diplomato in informatica decide di iscriversi all' albo ... e può dimostrare di aver lavorato in una software house per 10 anni ... ha o non ha il diritto di fare l' esame di stato e successivamente iscriversi all' albo pur non avendo la laurea breve ?

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E' un discorso un po' soggettivo... nel senso che la legge la si può interpretare come si vuole.

Nella maggior parte dei casi il Collegio richiede comunque che il praticantato venga effettuato (triennalmente, in questo caso).

A volte, a discrezione, possono abbonare qualche anno.

Dal momento che tale giudizio è dettato dal Collegio della provincia di residenza, mi ripeto, consiglio di consultarlo.

Saluti.

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... o basta ad esempio produrre la documentazione rilasciata dalla propria ditta dopo averci lavorato 10 anni ?

Se hai svolto lavoro attinente alla professione per un periodo maggiore o uguale al periodo di praticantato, Il lavoro sostituisce in toto il periodo di praticantato. E' necessario o la dichiarazione del/dei datore/i di lavoro o copia del libretto di lavoro attestante i periodi di lavoro e le relative mansioni. Certo che se chiedi l'iscrizione al collegio come informatico e sul libretto di lavoro risulta che hai lavorato ad un distributore di carvurante è difficile che venga considerato praticantato.

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Il problema, comunque, è il livello con cui si è assunti.

E' assai difficile che una persona venga assunta con un livello adeguato, e per termini economici e per effettivo non svolgimento delle mansioni indicate nello stesso.

Il collegio chiede un livello minimo adeguato di assunzione, spesso con la promessa da parte del datore di lavoro di passaggio al livello successivo non appena ottenuti i requisiti.

Un cablatore di quadri elettrici assunto con tale contratto, può anche lavorare per 10 anni, ma non avrà mai i requisiti. Il praticantato servirebbe proprio a questo, ciè a farlo diventare effettivamente un perito, con le relative mansioni.

Dipende molto dalla azienda per cui si lavora.

Saluti.

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Di solito il colleggio dei periti richiede che il praticante sia assunto come impiegato tecnico, da quello che mi risulta l'appredistato non viene riconosciuto

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Io sono stato assunto come impiegato tecnico, ma il praticantato è partito all'inzio della domanda, e i 2 anni in cui avevo già svolto questa mansione non sono stati rintenuti validi perchè appunto il praticantato inizia con la domanda.

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per fabry,

come hai giustamente detto sei un diplomato, il che costituisce solo titolo accademico, e non abilitazione all' esercizio della professione, devi sbrigarti a fare domanda per iniziare il praticantato oppure se già lavori in azienda comincia a interpellare il collegio dove risiedi per poter far validare la documentazione necessaria, come ha giustamente citato Livio.

per hellis,

nel mio collegio abbiamo sempre accettato come certificazione il libretto di lavoro e non è necessario far partire il periodo di pratica dal momento in cui si fa richiesta, fa fede la data di assunzione con l'incarico idoneo.

preciso che l'azienda in cui operi o il perito/ingegnere devono svolgere la loro attività nel settore in cui vuoi farti abilitare che poi è l'indirizzo de tuo diploma da almeno 5 anni, in pratica un perito meccanico non può far fare praticantato ad un elettrotecnico.

un ultimo suggerimento: non abbiate remore a contattare il vostro collegio, una volta iscritti sarà punto di riferimento per la vostra vita professionale ed tra i compiti c'è anche quello di aiutare i suoi iscritti a muoversi nella jungla della professione.

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Ciao Valerio (ti do del tu perchè come minimo condividiamo l'anno di nascita: 71)

non voglio fare polemiche, ma nel mio caso sono stato assunto come impiegato tecnico alla fine della leva, con contratto di formazione professionale. Prima lavoravo nella stessa azienda, ma con altro tipo di contratto. Dopo circa due anni, capita l'importanza (per me) di essere abilitato alla professione decisi di recarmi al Collegio. Fra l'altro conoscevo già alcuni dirigenti in quanto erano (e sono) funzionari ISPESL con i quali avevo rapporti di lavoro.

Probabilmente per trasparenza, i due anni già svolti nella mansione non sono stati ritenuti validi, e quindi il periodo di praticantato è iniziato con l'accettazione della domanda e l'iscrizione nell'albo dei praticanti. Dopo i tre anni ho effettuato l'esame, e il mio consiglio per chi vuole iscriversi, è di non prenderlo alla leggera. Non è una pura e semplice formalità.

Ripeto, la mia non vuole essere una polemica, e non ho nulla da ridire sull'iter da me percorso per entrare nel Collegio.

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Confermo quanto detto da Valerio71, nel mio caso la domanda l'ho presentata alcuni mesi dopo aver iniziato il lavoro e l'inizio del praticantato ha coinciso con il primo giorno di lavoro

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hellis,

ben venga il tu, qui ci si scambia idee e si cerca di aiutarsi tra noi :D più facile senza eccesivi formalismi

volevo sottolineare quanto giustamente hai detto a proposito dell'esame di abilitazione.

Contrariamente a quanto avviene per alcune altre categorie, per le quali l'esame è un passaggio formale, per un perito industriale, sia esso diplomato o laureato l'esame è una cosa molto seria.

Tanto per cominciare la commissione è formata dal preside dell'istituto dove si svolge la sessione (che potrbbe non essere il vecchio amico della scuola, anzi..) da almeno un iscritto all'ordine degli ingegneri e per la rimanenza da periti industriali che abbiano almeno 10 anni di esercizio della professione.

Questa gente, se vi riterrà idonei, vi autorizzerà a ricevere il timbro, che è un'arma a doppio taglio, in caso di leggerezze o imperizia rischiate dalla sospensione dall'albo fino alla gattabuia.

Successivamente i colleghi che vi esaminano vorranno essere sicuri che entrando a far parte della categoria siate già pronti, non correranno il rischio di abilitare persone che per qualunque verso possa gettare discredito alla categoria.

gli esami sono articolati su due prove scritte di cui una solitamente rivolta all'etica professionale ed i regolamenti della professione, la seconda è invece solitamente un vero e proprio progetto nell'ambito della materia di specializzazione in cui non tenere solo conto dei calcoli e tabelle, ma anche di normative e leggi attuali in vigore (occhio ad essere preparati su questo campo) e dopo verrà il colloquio orale in cui dovrete confermare quanto avete dimostrato di sapere negli scritti (nulla di più facile che vi chiedano di commentare proprio lo scritto).

NON è una cosa tragica ne impossibile, è una vera opportunità da non mancare, ma tenete conto che gli anni di praticantato sono il minimo indispensabile per poter sostenere a testa alta un esame che vi apre il mondo di una professione.

Scusate se mi sono dilungato e forse sono pure noioso! :P

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