Vai al contenuto
PLC Forum


Riarmo Barriera Con Telecomando


gianco

Messaggi consigliati

Per fortuna con la Direttiva Macchine, se il Manuale è fatto bene, non è previsto che l'Operatore sia un 'non pensante' :P .

Sui manuali scrivo sempre che prima di utilizzare la macchina è necessario avere letto e compreso ogni parte del Manuale di Uso e Manutenzione.

Per quanto concerne il riarmo, viene sempre specificato che l'Operatore ha l'obbligo di verificare che siano cessate le condizioni che hanno generato l'allarme, che nessuna persona sia presente all'interno dell'area segregata, e che nessuna persona possa essere messa in pericolo dal riavvio della macchina.

Ti posso garantire che in caso di incidente (tocchiamoci), la prima cosa che vanno a leggere i Ctu è il manuale. Se l'informazione è riportata correttamente, non è ammessa ignoranza per l'Operatore.

Ovviamente, a scanso di equivoci, vale sempre la regola:

posso eliminare il rischio? > NO: posso proteggere adeguatamente il rischio? > NO: devo diminuire il più possibile il rischio > rischio residuo da segnalare e affrontare con adeguata istruzione al personale.

Modificato: da Hellis
Link al commento
Condividi su altri siti


  • Risposte 75
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

  • Hellis

    26

  • emanuele.croci

    24

  • serafinof

    11

  • netwalker

    8

in caso di incidente vanno a vedere come tu hai affrntato il rischio!

il manuale deve comprendere una parte legata alle indicazioni di funzionamento, ma non vi puoi demandare le sicurezze della macchina.

Sottolineo come le partenze intempestive siano uno dei punti maggiormente sottolineati nelle sicurezze macchina : la ridondanza è quasi un obbligo!

Un radiocomando di per se non è un problema : sottoponilo a tutte le prove del caso e dimostrane la fidatezza e la sicurezza e non avrai problemi.

Le norme non devono e non possono impedire lo sviluppo tecnico, ma devono garantire la sicurezza.

Link al commento
Condividi su altri siti

emanuele.croci
Sottolineo come le partenze intempestive siano uno dei punti maggiormente sottolineati nelle sicurezze macchina : la ridondanza è quasi un obbligo!

quasi.... infatti nei moduli di sicurezza anche in categoria 4 hai 2 canali per la catena delle sicurezze, ma uno solo per il riarmo... quindi l'eventuale circuito ridondante con autocontrollo te lo devi fare da solo...

Aggiungo che anche a me piacciono molto queste discussioni, permettono di riflettere apertamente su problemi importanti e complessi!

Ciao, Emanuele

Link al commento
Condividi su altri siti

in caso di incidente vanno a vedere come tu hai affrntato il rischio!

Sicuramente. E il Manuale di Uso e Manutenzione è parte integrante della macchina, insieme all'analisi dei rischi.

il manuale deve comprendere una parte legata alle indicazioni di funzionamento, ma non vi puoi demandare le sicurezze della macchina.

In linea generale l'affermazione è esatta. Però la Direttiva parla anche di quei rischi per cui non è stato possibile procedere alla loro eliminazione e/o alla loro protezione, per cui il Manuale deve chiaramente indicare il rischio residuo e le procedure e/o accorgimenti per ridurlo.

E' ovvio che non può essere demandato tutto come rischio residuo. Esempio pratico: è possibile eliminare il rischio di caduta da una piattaforma aerea? no perchè eliminare il rischio vorrebbe dire non alzare le persone, e quindi si snaturerebbe la funzione della macchina. E' possibile dunque proteggere il rischio? si, utilizzando appositi parapetti che possibilmente devono essere conformi a Norme Tecniche (meglio se armonizzate).

Ma se parliamo, ad esempio, di un impianto automatico con segregazione d'area perimetrale: è possibile eliminare e/o proteggere il rischio che una persona possa trovarsi all'interno durante il ripristino e la messa in funzione della macchina? decisamente no. Eliminare il rischio vorrebbe dire eliminare la possibilità di un movimento automatico all'interno dell'area, mentre proteggere il rischio vorrebbe dire impiegare un detector d'area (tipo laser scanner) che spesso non può essere impiegato perchè rileverebbe il movimento automatico. A questo punto il manuale deve citare chiaramente le avvertenze del rischio residuo e la corretta procedura per il riarmo dell'impianto e la sua rimessa in funzione (anche per questo credo ancora che comunque il ripristino radio sia da evitare).

Sottolineo come le partenze intempestive siano uno dei punti maggiormente sottolineati nelle sicurezze macchina : la ridondanza è quasi un obbligo!

siamo d'accordo

Un radiocomando di per se non è un problema : sottoponilo a tutte le prove del caso e dimostrane la fidatezza e la sicurezza e non avrai problemi.

e qui mi trovi d'accordo al 100%. Non sono contrario a priori al radiocomando, anche perchè so benissimo (ne installiamo almeno una ventina all'anno) che hanno un ottimo livello di sicurezza effettiva.

E' che credo comunque che serva uno straccietto di certificazione per il tratto di circuito coperto dal segnale radio. Va poi detto che, qualora il sistema radiocomando risulta certificato, alla luce di tutte le discussioni non è detto che il suo impiego sia corretto. Ricordiamoci che due apparecchi A e B certificati, se assiemati in un apparecchio C, non è detto che quest'ultimo sia automaticamente certificato e/o certificabile.

Le norme non devono e non possono impedire lo sviluppo tecnico, ma devono garantire la sicurezza.

Lo sipirito della Direttiva è proprio questo. Infatti la Direttiva demanda la bontà soluzioni tecniche alle Norme, che possono essere aggiornate nel tempo. Mentre la Direttiva, per essere aggiornata, ha bisogno di un ampio consenso politico.. Prova di lealtà e coraggio che nella nascente Ue è meglio non forzare troppo.

Link al commento
Condividi su altri siti

la quasi ridondanza è un fatto legato a troppi fattori:

se al riavvio di una macchina non ci sono rischi correlati per gli utilizzatori, questa (la ridondanza)non serve.

Per quanto concerne il manuale :

facciamo un esempio a caso...

l'operatore può riarmare con un radiocomando una macchina e nel manuale c'è scritto che deve assicurarsi etc etc.

a mio avviso il lavoro non è fatto bene in quanto non garantisci la sicurezza.

provo a dare un'istruzione simile sul manuale che farei io :

porre attenzione a riarmare tramite il radiocomando la macchina solamente dopo aver controllato che il LED 12 sia in stato di via libera (verde) e che il led 22 sia in stato di ARMATO (verde).

Verificare che nessun operatore sia in zona di pericolo come indicato al capitolo 43 del presente manuale.

Portare il selettore 99 in posizione di trasmissione segnale e mantenerlo in tale posizione fino a che il led 55 indica lo stato di ripresa ciclo (verde);il led 100 indicante lo stato del selettore assumerà il colore rosso (in trasmissione) per tutta la durata dell'operazione.

Rilasciato il selettore 99, chiudere la sua custodia protettiva (99 bis).

l'operatore fa dei controlli oggettivi e sequenziati, oltre che ridondanti.

diciamo che il LED 12 sia lo stato di una barriera ottica che accerta la presenza dell'operatore in zona di pericolo (passaggio obbligatorio e sorvegliato), mentre il led 22 indica lo stato della barriera ottica di segregazione.

Il capitolo 43 definisce le zone di pericolo della macchina, in base ai momenti di lavoro.

Il selettore 99 e la sua custodia mi evitano attivazioni indesiderate e mi portano nella condizioni di azione volontaria al riarmo (anche in questo caso sorveglio lo stato del selettore).

infine un led mi dice che ho riarmato la sicurezza.

Ho voluto fare un esempio denso di accessori e segnali.

Ho evidenziato delle ridondanze al riarmo e per di più indipendneti (che è sempre meglio).

Ovvio che è un esempio.

e non sarò sicuramente stato esauriente nella mia analisi

Link al commento
Condividi su altri siti

emanuele.croci
porre attenzione a riarmare tramite il radiocomando la macchina solamente dopo aver controllato che il LED 12 sia in stato di via libera (verde) e che il led 22 sia in stato di ARMATO (verde).

diciamo che il LED 12 sia lo stato di una barriera ottica che accerta la presenza dell'operatore in zona di pericolo (passaggio obbligatorio e sorvegliato),

...questa è vera ridondanza...

diciamo che mentre l'operatore ATTRAVERSA la barriera ti è impossibile riarmare a causa di 2 bei teleruttori autocontrollati messi sui 2 canali indipendenti di sicurezza del modulo in categoria 4.

Ma se tutto ciò fallisse, abbiamo la speranza di salvarci guardando lo stato del LED teletrasmesso!

Ciao!

Emanuele

Link al commento
Condividi su altri siti

Visto che ci siamo trovati più o meno tutti d'accordo, vorrei proporvi un'altro dibattito che secondo me potrebbe essere interessante per tanti.

Di recente ho discusso e contestato la seguente applicazione:

In alcune macchine (parliamo di magazzini automatici) molti costruttori realizzano il seguente circuito di sicurezza:

C'è un vano (definito baia di carico/scarico) protetto da barriere optoelettriche.

Breve excursus: spesso ho notato che le barriere sono costituite da normali fotocellule E/R a cui è stata applicata una centralina di sicurezza, e già qui ci sarebbe da ridire. Poi spesso l'interasse delle fotocellule è troppo ampio (almeno 200 mm) per poter proteggere in modo adeguato la mano, e le distanze dal punto pericoloso sono prossime allo 0.

Ma lasciando stare queste scelte, che di per se sono già fonte di discussione, quello che contesto è il modo di fare intervenire le barriere:

1) il cassetto (o unità di carico) arriva in baia

2) il cassetto impegna alcuni sensori che portano in muting la barriera (nei casi più seri). Nei casi in cui la barriera è costituita da fotocellule normali, mi pare di aver capito che il muting è attivato dal plc.

3) l'operatore carica/scarica il cassetto inserendo le mani nell'area segregata, senza che la barriera intervenga

4) l'operatore, ovviamente senza ripristinare nulla, preme un pulsante software, e la macchina porta via la udc per terminare il ciclo.

Sostanzialmente ho alcune riserve per me importanti:

A ) il meccanismo di muting è stato ideato e regolato da una norma tecnica (EN 61496-1) per poter fare in modo che le merci escano da un'area protetta, e non il contrario, ovvero che il personale possa accedere all'area protetta. Addiritura il meccanismo di muting deve necessariamente distinguere fra il passaggio delle materie e quello delle persone.

B ) tralasciano il muting fatto con il plc (secondo me palesemente errato), fino a quando il cassetto resta in baia il muting può tendere ad infinito. In quel lasso di tempo qualunque persona può entrare nella macchina, senza che venga attivato nessun dispositivo di sicurezza

C ) riavviare il ciclo in una condizione di sicurezza precaria, solamente tramite un bit software, mi pare di gran lunga peggio del famoso riarmo radio.

Nelle macchine con le quali ho avuto a che fare, io ho preteso che il ciclo si svolgesse così:

A ) il cassetto è presente in baia

B ) l'operatore per eseguire le operazioni di carico/scarico infrange le barriere

C ) terminate le operazioni di carico/scarico, l'Operatore ripristina la macchina premendo un tasto fisico di riarmo (che lampeggia a barriere interrotte, ed è a luce fissa con le barriere attive), e poi preme il tasto software di continuazione del ciclo.

Che ne pensante?

Link al commento
Condividi su altri siti

emanuele.croci

Ti dico per me le criticità più evidenti:

le barriere sono costituite da normali fotocellule E/R a cui è stata applicata una centralina di sicurezza, e già qui ci sarebbe da ridire. Poi spesso l'interasse delle fotocellule è troppo ampio (almeno 200 mm) per poter proteggere in modo adeguato la mano, e le distanze dal punto pericoloso sono prossime allo 0.

Con passo 200mm la barriera non si può considerare del tipo "protezione mano".

Vedi la EN999 al riguardo.

Quindi le distanze dalla zona pericolosa dovrebbero essere nettamente più ampie, tipo 850-1000 mm.

Fotocellule normali: questo lascia molto a desiderare, immagino lo facciate per risparmiare soldi.

Nei casi in cui la barriera è costituita da fotocellule normali, mi pare di aver capito che il muting è attivato dal plc.

Il muting deve essere attivato da 2 segnali, dei quali almeno 1 "fisico".

senza ripristinare nulla, preme un pulsante software

direi che il "software" è molto più critico di un radiocomando certificato... inoltre mettere un pulsante ti costa pochissimo e non è di disturbo all'operatore

In quel lasso di tempo qualunque persona può entrare nella macchina,

Con questo cosa vuoi dire esattamente? Dovrebbero esserci precauzioni addizionali per evitare che comunque qualcuno possa entrare in quel momento.

Ciao, Emanuele

Modificato: da emanuele.croci
Link al commento
Condividi su altri siti

No no per carità, sulle ns macchine le barriere sono certificate e solitamente hanno una risoluzione massima di 30 mm, e pertanto le distanze di sicurezza sono conformi alle EN999.

Più che altro spesso mi viene fatto notare che la 'concorrenza' spende meno, e realizza il circuito di sicurezza in modo 'molto più semplice'.

Al di là del discorso barriera/fotocellula, è quel muting li che mi lascia perplesso. Ok per i segnali, almeno uno fisico. Ma anche se realizziamo un muting fatto bene, con barriere certificate, mi restano parecchi dubbi:

A ) il muting serve a far si che l'Operatore acceda parzialmente nell'area protetta, e non (come prescrive la EN61496-1) per far entrare/uscire automaticamente materie dall'area protetta

B ) a questo punto il muting non discrimina più fra persone e materie, andando in palese contraddizione con la EN61496-1 stessa

C ) facendo in quel modo il tempo di muting non si rivela 'strettamente necessario' al transito delle materie, ma può essere tendenzialmente infinito, ovvero fino a quando l'Operatore non decide di continuare il ciclo.

Link al commento
Condividi su altri siti

emanuele.croci
) il muting serve a far si che l'Operatore acceda parzialmente nell'area protetta, e non (come prescrive la EN61496-1) per far entrare/uscire automaticamente materie dall'area protetta

infatti, non ha senso logico che L'OPERATORE entri nell'area protetta tramite il muting.....

Ma come si svolge esattamente la cosa?

- Lui può entrare nell'area protetta e farsi male

- Oppure quando scatta il muting c'è un cassetto o pallet in posizione per cui l'operatore è fisicamente impossibilitato a entrare da questo oggetto

Ciao, Emanuele

Link al commento
Condividi su altri siti

Ci sono macchine in cui, con la presenza del cassetto in baia, l'eventuale entrata all'intenro della macchina è ardua, ma non impossibile.

Ce ne sono altre, sopratutto quelle per corpi lunghi, dove l'ingresso sarebbe già un attimo più facile.

Link al commento
Condividi su altri siti

emanuele.croci
Ci sono macchine in cui, con la presenza del cassetto in baia, l'eventuale entrata all'intenro della macchina è ardua, ma non impossibile.

Ardua ma non impossibile.... secondo me potresti a ragione metterlo tra i rischi residui.

Cartelli monitori, menzione sul manuale: divieto di entrata!

Se riesci puoi anche chiudere con carter i passaggi residui per rendere la cosa ancora più difficile.

Oppure usare tappeti sensibili, che non costano cifre esorbitanti, se esistono eventuali passaggi laterali.

(se ti può tranquillizzare, nota che la tua problematica è comune a molti casi in cui si usa il muting.

Ad es. un pallet entra in una macchina, ma l'operatore si infila dietro, di fianco o sopra al pallet, spesso non c'è nulla che tu possa fare...)

Ciao, Emanuele

Modificato: da emanuele.croci
Link al commento
Condividi su altri siti

Già. Però in quel caso il muting è comunque conforme a tutti i requisiti. Mentre qui avviene su una persona, o meglio su una porzione di essa.

Di recente abbiamo consengato un impianto automatico che lavora in area segregata. L'entrata e l'uscita delle materie avviene tramite due carrelli con comando ad azione mantenuta (uomo morto).

Ovvero l'impianto automatico deposita il collo sul primo disponibile dei due carrelli, e da li l'Operatore ne comanda l'uscita in modalità semiatuomatica (ovvero se rilascia il pulsante la macchina si ferma).

I carrelli, per uscire dall'area segregata, attraversano la barriera attivando la funzione di muting. Fra i rischi residui segnalati c'è quello che il personale, durante l'operazione di muting, possa acceedere all'area segregata. Per questo sussiste l'obbligo di sorvegliare il passaggio fino a quando la lampada di muting segnala l'attivazione della funzione.

Mentre in quei sistemi di cui parlavo prima, il muting viene fatto sull'uomo. A che pro? per evitare all'operatore di dover ripristinare la barriera (ergo premere un pulsante)? A mio parere è un muting improprio.

Link al commento
Condividi su altri siti

emanuele.croci
Mentre in quei sistemi di cui parlavo prima, il muting viene fatto sull'uomo. A che pro? per evitare all'operatore di dover ripristinare la barriera (ergo premere un pulsante)? A mio parere è un muting improprio.

Se la questione è solo quella di premere il pulsante di ripristino della barriera, per me è una CAVOLATA PAZZESCA fare il "muting software", bisogna imporre all'operatore di premere il pulsante.

Ti cito a titolo di esempio una applicazione fatta di recente:

- la macchina lavora il prodotto: l'entrata è protetta da una barriera perimetrale (senza muting)

- alla fine del ciclo il prodotto viene portato da una piattaforma mobile fino all'uscita della macchina, vicino alla zona di lavoro dell'operatore: quando la piattaforma è in posizione, aziona un proximity di sicurezza che è elettricamente in parallelo alla barriera

- l'operatore preleva a mano il prodotto: per fare ciò deve necessariamente attraversare la barriera di sicurezza, ma la presenza della piattaforma impedisce l'accesso alla zona pericolosa della macchina, fungendo in questa fase da carter di protezione: il resto della macchina continua quindi a lavorare normalmente

- quando l'operatore ha finito, preme il pulsante di riarmo della barriera: il segnale di riarmo barriera comanda anche nel software PLC la partenza del ciclo successivo

- Nota che: la barriera è del tipo senza muting (costa meno)

- Comunque l'operatore preme 1 solo pulsante per riavviare il tutto. Che sia hardware o software A LUI cosa interessa?

Ciao, Emanuele

Link al commento
Condividi su altri siti

Benissimo, ci siamo intesi: era quello che intendevo. La barriera non ha nessuna funzione di muting (come è sulle ns macchine), e terminate le operazioni di carico/scarico l'Operatore deve premere il pulsante di ripristino per far si che anche quella porzione di macchina possa tornare in mdoalità automatica.

L'unica cosa su cui discuterei è il discorso di far ripartire il ciclo con un solo pulsante: la sequenza EN vorrebbe che il ripristino di un dispositivo di protezione non deve far ripartire la macchina, necessitando per cui di un ulteriore comando (a questo punto anche un tasto software):

- deve predisporre il sistema di comando ad accettare un comando di avviamento distinto;

Modificato: da Hellis
Link al commento
Condividi su altri siti

emanuele.croci
la sequenza EN vorrebbe che il ripristino di un dispositivo di protezione non deve far ripartire la macchina, necessitando per cui di un ulteriore comando (a questo punto anche un tasto software):

...hai sottomano il punto della 60204 al riguardo? vorrei dargli un'occhiata.

Nel "mio" caso la macchina era comunque già in automatico, ne era ferma solo una parte.

E comunque questa pratica non la vedo molto applicata e nemmeno molto utile (2 pulsanti anzichè 1... il vantaggio in termini di sicurezza?); vedi ad es. anche il caso delle LGV con PLS di sicurezza che ripartono in automatico dopo che il PLS è libero da X secondi... in questo caso senza nemmeno 1 pulsante...

Ciao, Emanuele

Link al commento
Condividi su altri siti

E' sulla EN 954-1, punto 5.4

Comunque in effetti hai ragione sui PLS, ora S3000: c'è la routine di ripartenza dopo tot secondi di campo lbero, e la usiamo anche noi sui traslcoils.

Ciao, Luca

Modificato: da Hellis
Link al commento
Condividi su altri siti

problema :

la partenza ritardata è un sistema utilizzabile se e solo se nessun rischio è correlato ad una ripartenza ritardata e deve essere specificatamente indicato sul manuale e meglio molto meglio con apposita indicazione nelle vicinanze di quello che è il comando di riavvio.

Non esiste una regola vera e propria per dire quale sistema sia giusto e quale meno, come si è detto dipende dall'applicazione.

io darei uno sgurdo alla EN 1037, potrebbe essere utile

Link al commento
Condividi su altri siti

emanuele.croci
meglio molto meglio con apposita indicazione nelle vicinanze di quello che è il comando di riavvio.

Quello che intendo io, e credo anche Hellis, è che ci sono macchine che hanno una ripartenza automatica, e cioè SENZA IL COMANDO DI RIAVVIO, dopo tot secondi che le sicurezze si sono ripristinate si riavvia da sola.

Ciao, Emanuele

Link al commento
Condividi su altri siti

si, lo avevo capito ed infatti evidenzio come, non essendo una ripartenza immediata, sia necessaria un'analisi del rischio correlato alla ripartenza ed un avviso (acustico-sonoro) ed ancora un'indicazione del metodo di riavvio della macchina.

A che pro far riavviare automaticamente una macchina che è in condizioni di pericolo?

Forse per evitare ulteriori pericoli.

Ed allora il personale va avvisato e va evitato che si creino situazioni pericolose a causa appunto della ripartenza sicuramente inattesa

Link al commento
Condividi su altri siti

nella 61496 si dice che i segnali di muting devono provenire da 2 sorgenti separate, vada quindi per 2 fotocellule. Se i 2 segnali provengono da 2 out di un PLC devo quindi considerali come provenienti da un'unica sorgente e quindi l'applicazione non risponde alla norma? Se non esiste la possibilità di eseguire un muting rispettando questa condizione cosa dovrei fare, obbligare un operatore ad eseguire un reset manuale ogni volta che la fotocellula viene oscurata dall'oggetto che la interrompe? :blink:

Link al commento
Condividi su altri siti

emanuele.croci
Se non esiste la possibilità di eseguire un muting rispettando questa condizione cosa dovrei fare,

Secondo me, se non esiste questa possibilità, significa che NON SEI IN GRADO di distinguere con sufficiente sicurezza tra uomo e prodotto.

Quindi non puoi applicare il classico muting.

In questi casi consiglierei ad es. un pulsante ad azione mantenuta: ogni volta che passa un prodotto, l'operatore mantiene premuto un pulsante (collegato in parallelo alla barriera) in modo tale da evitare che si fermi la macchina (come autocontrollo consiglierei di mettere anche un NC di questo pulsante in serie al comando di riarmo).

Oppure, se non è un problema, puoi far fermare la macchina ogni volta che passa un prodotto (se il prodotto è molto pesante dovrai anche porti il problema di come fargli oltrepassare la barriera senza avere gli ausiliari inseriti e quindi senza poter muovere i motori....)

Ciao, Emanuele

Link al commento
Condividi su altri siti

requisiti essenziali riguardanti la funzione di Muting sono descritti nelle seguenti Norme:

IEC 61496-1 “Dispositivi elettrosensibili di protezione”.

EN 415-4 “Sicurezza della macchine per imballare – Palettizzatori e depalettizzatori.

IEC TS 62046 “Applicazione dei dispositivi di protezione per il rilevamento della persona”.

In particolare:

• Il Muting deve essere completamente automatico cioè non direttamente dipendente dall'intervento di un operatore.

• Il sistema con Muting deve essere in grado di distinguere tra persona e oggetto autorizzato ad

attraversare la barriera.

• Il Muting non deve essere attivato e disattivato solo mediante l'invio di un singolo segnale.

È necessaria la presenza di almeno due distinti segnali.

• Il Muting non deve dipendere interamente da segnali software. È necessario utilizzare un segnale software e uno hardware oppure due segnali hardware.• I segnali di attivazione del Muting devono seguire una determinata sequenza; una sequenza non corretta deve impedire l'attivazione del Muting oppure provocare l'arresto della macchina.

• La durata del Muting deve essere limitata al tempo necessario per l’attraversamento della zona controllata da parte del materiale in transito.

• La funzione protettiva della barriera deve essere ristabilita immediatamente dopo il passaggio del materiale riconosciuto dai sensori di Muting e autorizzato al transito.

• In caso di bloccaggio anomalo del materiale nella zona controllata dalla barriera, il Muting deve essere disabilitato e la macchina arrestata. L’evacuazione del materiale bloccato sarà possibile agendo su di un apposito comando manuale (funzione di Override). Il ripristino del normale ciclo macchina deve avvenire in seguito ad una azione volontaria dopo che le condizioni di sicurezza siano state ripristinate.

Se non è possibile rispettare questa condizione (bisogna però dimostrarlo) ognuno affronta la questione come meglio crede. Se fossi io in questa condizione proverei a muovermi in altre direzioni, per avere comunque il conforto di una Norma Tecnica.

Seguire una Norma Tecnica non è indispensabile (se non è armonizzata e di tipo C) quindi ognuno si regola come crede. Va da se che, in caso di incidente, ai ctu frega ben poco di una considerazione come la tua.

Qualche tempo fa accadde un incidente con un palletizzatore: in pratica una ragazza cadde su una rulliera automatica non protetta, che la portò sotto allo stratificatore del pallettizzatore, e la uccise.

Il costruttore del palletizzatore si giustificò sostenendo che se avesse protetto la rulliera sarebbe stato impossibile lavorare ad un certo ritmo, e che comunque aveva messo i cartelli di avvertenza.

Io come progettista non me la sento di avvallare una situazione del genere, voglio aver fatto il massimo sforzo per produrre una macchina sicura, e avere la coscienza a posto. Per questo credo che certe affermazioni non sono da professionisti della progettazione.

In quel caso il ctu dimostrò che sarebbe bastato implementarte una fotocellula di sicurezza ad una certa altezza per impedire la morte di una persona.. ma si sa, aveva 'un certo costo' (esagero: 1000€?).

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora

×
×
  • Crea nuovo/a...