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Impianto residenziale con pozzo profondo


Antony23

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Salve a tutti,
vi scrivo per avere un consiglio su nuovo impianto residenziale collegato ad un pozzo, anche in presenza di acquedotto.

 

Premessa.
Il pozzo è profondo 100m (è una zona diciamo collinare) ed era stata installata una pompa sommersa che ora comunque dobbiamo andare a sostituire (la ditta edile l'ha dimenticata accesa con tutti i rubinetti chiusi, e dopo 1 mese si è bruciata... no comment!)
Prima che si guastasse la pompa avevamo comunque analizzato l'acqua ed era risultata potabile.
L'acquedotto, oltre gli ovvi costi, ha il limite che nella stagione estiva può capitare che di tanto in tanto sta qualche giorno senza mandare acqua, problema noto nella zona e mai risolto dal comune.
L'abitazione è di 2 piani più mansarda oltre il livello del terreno.

 

Incoraggiato dai risultati delle analisi di laboratorio, avrei deciso di usare l'acqua del pozzo anche per l'abitazione oltre che per l'irrigazione del giardino. Da qui però sono nati molti dubbi circa l'impianto da metter su, cioè:

- Potabilità ed uso alimentare: Serve uno sterilizzatore a raggi UV per essere sicuro che possa usare l'acqua del pozzo per uso alimentare o mi basterebbe analizzarla ogni 6 mesi? In tal caso la potrei anche bere?

- Calcare: Le analisi hanno dato una durezza di circa 29,5 °F, sarebbe secondo voi il caso di prevedere un addolcitore?
- Stoccaggio e batteri: il consiglio che mi è stato dato è di stoccare l'acqua proveniente dal pozzo perchè una sommessa a 100m non deve funzionare ad intermittenza, per aumentare la sua vita più a lungo possibile. Sono preoccupato dei rischi dovuti all'acqua stagnante all'interno di un eventuale serbatoio, come la legionella (il serbatoio starebbe all'esterno sotto una copertura, cioè ombreggiato, ma in estate è molto probabile che la T dell'acqua al suo interno raggiunga/superi i 25° - siamo in Sicilia).
- Componenti impianto: Io mi sono fatto questa idea, anche se non sono per nulla ferrato sull'argomento: mettere un selettore a monte, dove scegliere se far andare o pozzo(sommersa) o acquedotto. Questa linea avrà una deviazione diretta per sistema irrigazione e fontanelle giardino, dove comunque prevederei un polmone di pochi litri per evitare che le fontanelle possano far andare la sommersa ad intermittenza. E poi terminare la linea su un serbatoio di accumulo atmosferico, con relativa pompa di rilancio. L'uscita della pompa di rilancio potrebbe passare da addolcitore e sterilizzatore prima di entrare in casa.
Ovviamente mi piacerebbe un sistema che a monte facesse anche lo switch in automatico, ovvero dare priorità a pozzo, e se non tira acqua switchare su acquedotto, per poi ritornare su pozzo quando sarà nuovamente disponibile, ma non mi hanno saputo dire se c'è qualcosa del genere in commercio, e mi hanno detto che non ne vale la pena perchè acqua pozzo dovrebbe esserci tutto l'anno data la zona, per cui la probabilità di switchare tra pozzo e acquedotto è bassa.

 

Spero di non aver scritto troppe fesserie.


Che ne pensate? Che impianto fareste?

 

 

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Alessio Menditto

Acqua del pozzo come uso alimentare è sempre rischiosa, andava bene negli anni (tanti anni !) passati quando non c’era l’inquinamento attuale, certo si può filtrare ma anche devi sapere COSA filtrare, si gioca molto sull’ equivoco quando si parla di filtri, la maggioranza di questi non filtra affatto quello che ti fanno credere nelle pubblicità, è un campo insomma molto delicato. 

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4 minuti fa, Alessio Menditto ha scritto:

Acqua del pozzo come uso alimentare è sempre rischiosa, andava bene negli anni (tanti anni !) passati quando non c’era l’inquinamento attuale, certo si può filtrare ma anche devi sapere COSA filtrare, si gioca molto sull’ equivoco quando si parla di filtri, la maggioranza di questi non filtra affatto quello che ti fanno credere nelle pubblicità, è un campo insomma molto delicato. 

 

Grazie mille per la risposta.
Ovviamente se le analisi avessero dato anche la minima traccia batterica non ci avrei nemmeno pensato, ma di fatto dai primi controlli l'acqua è risultata potabile. Ho pensato di mettere una lampada UV solo come ulteriore precauzione. Ma non nascondo che siamo un pò dubbiosi anche noi in famiglia sulla questione. Al di la dell'uso alimentare, per le docce invece ci sarebbe da preoccuparsi meno?

 

Consigli sull'impianto in generale, invece?

 

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Alessio Menditto
5 minuti fa, Antony23 ha scritto:

Al di la dell'uso alimentare, per le docce invece ci sarebbe da preoccuparsi meno?

Io non lo farei, parere mio ovviamente.

Comunque se è potabile (così ti hanno detto) perché ti fai problemi?

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28 minuti fa, Alessio Menditto ha scritto:

Io non lo farei, parere mio ovviamente.

Comunque se è potabile (così ti hanno detto) perché ti fai problemi?

 

Perchè oggi lo è, domani chi lo sa? Non so se due controlli l'anno possano farmi star sereno...

 

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l'uv serve "per abbronzarsi"...

ciò, serve a poco o nulla, a meno che non lo si installi in ogni rubinetto di casa perché il "problema" è la distribuzione, non la sorgente

 

per fare una cosa "passabile" sarebbe da "clorare" il serbatoio e poi passarla ai carboni attivi

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Alessio Menditto
6 minuti fa, Antony23 ha scritto:

domani chi lo sa?

Proprio li volevo arrivare, il domani quando sarà? Tutti i giorni fai le analisi?

Le fai una volta all’ anno?

Bene, oggi le fai, tra una settimana la falda si inquina e tu per 11 mesi e tre settimane bevi acqua avvelenata.

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Inserita: (modificato)
1 ora fa, click0 ha scritto:

l'uv serve "per abbronzarsi"...

ciò, serve a poco o nulla, a meno che non lo si installi in ogni rubinetto di casa perché il "problema" è la distribuzione, non la sorgente

 

per fare una cosa "passabile" sarebbe da "clorare" il serbatoio e poi passarla ai carboni attivi

 

E se uno installasse il dispositivo, che sia UV o carboni attivi, solo nel rubinetto della cucina, sotto al lavello, e l'acqua da bere la prende solo da lì?

 

Ad ogni modo non ho capito se ritenete un problema il solo consumo alimentare od anche il consumo per la pulizia corpo (docce, lavare i denti etc)

 

L'acqua dell'acquedotto comunale è controllata ogni quanto? Si può essere invece sicuri che quella è monitorata e sicura?

Modificato: da Antony23
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Per quanto riguarda lo switchare da pozzo ad acquedotto in automatico, penso che dovresti metterti ad implementare sensori di livello ed elettrovalvole e temo che la cosa si faccia piuttosto complicata. A mio avviso sarebbe tutto molto più semplice ed affidabile gestire la cosa manualmente, magari con una spia luminosa che avverta quando la pompa è ferma per livello troppo basso del pozzo. A questo punto si chiude manualmente la valvola di intercettazione sulla tubazione del pozzo e si apre quella dell'acquedotto fintanto che non risale il livello dell'acqua nel pozzo.

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Inserita: (modificato)
8 minuti fa, rrriga ha scritto:

magari con una spia luminosa che avverta quando la pompa è ferma per livello troppo basso del pozzo

 

E come si fa a capire se il livello del pozzo è troppo basso? la pompa riesce a comunicare questa informazione? serve un cablaggio della pompa sommersa supplementare al solo cavo di alimentazione?

Modificato: da Antony23
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Alessio Menditto

Ma non è che il cloro, i carboni attivi o i raggi UVA risolvono tutti i problemi!

Questo è quello che si fa credere ma non è affatto così, anni fa feci un corso a Verona proprio sulla filtrazione e mi è venuta la pelle d’oca a imparare tutte le possibili cause d’inquinamento e come trattarle, nei pozzi ci può essere arsenico, cadmio, metalli pesanti, il carbone fa quello che può ma non è che trattiene tutto, ripeto o sai quello che c’è da eliminare o si viaggia alla cieca con i fanali spenti sperando di beccare le cose nocive, sarebbe bello ma non è così.

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E' chiaro il tuo punto di vista, e condivisibili le preoccupazioni.

Per cui se ho capito bene, secondo te dunque dovrei usare il pozzo solo per irrigazione giardino e stop? e nemmeno per irrigare eventuali ortaggi o piante alimentari ?

Però vorrei capire, da ignorante, cosa rende l'acqua di rete dell'acquedotto più sicura?

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10 ore fa, Antony23 ha scritto:

 

E come si fa a capire se il livello del pozzo è troppo basso? la pompa riesce a comunicare questa informazione? serve un cablaggio della pompa sommersa supplementare al solo cavo di alimentazione?

Occorre installare un opportuno relè con sonde di livello, che stacchi l'alimentazione della pompa quando il livello dell'acqua è troppo basso.

In questo modo ci si assicura che la pompa non possa funzionare a secco danneggiandosi, ed è inoltre possibile mettere una spia luminosa che indichi che il circuito di alimentazione è aperto.

 

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Alessio Menditto

L’acqua di rete è controllata periodicamente proprio perché loro possono permettersi di farlo molto spesso, ma non possono garantire che appena entra nel tuo palazzo ci possano essere problemi.

Diciamo che la pressione di per se è una sicurezza, se nel tragitto, dove ci sono inevitabili perdite di tenuta dei tubi, si incontra ad esempio una falda inquinata, la pressione appunto impedisce che qualcosa entri nei tubi.

Insomma è la pressione la più grande garanzia, le falle nel sistema sono sempre quando qualcosa può entrare nel circuito, appunto pozzi, vasche di decantazione, piscine ecc

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Tra l'altro, rileggendo il  messaggio iniziale, ti segnalo che al fine di evitare che la pompa possa rimanere accesa con tutti i rubinetti chiusi è necessario installare un pressostato elettromeccanico oppure un pressoflussostato detto "presscontrol". Quest'ultimo ha anche la funzione di impedire la marcia a secco della pompa.

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Il pressostato è un dispositivo che spegne la pompa al raggiungimento della pressione massima tarata, nella tubazione a cui è collegato, cioè quando vengono chiusi tutti i rubinetti, e contrariamente, quando viene aperto un rubinetto, la pressione torna a diminuire e il pressostato riattiva la pompa nel momento in cui la pressione scende sotto la soglia di taratura.

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@rrriga

Chiaro il discorso sul pressostato, fin ad ora non era stato messo perchè eravamo in fase di cantiere.

Ma nel mio caso, se devo collegare la sommersa ad un serbatoio di stoccaggio, sarà il "serbatoio" a comandare con un presscontrol la sommersa?

 

 

A questo punto mi chiedo, cambierebbe qualcosa a livello di impianto, se la fonte fosse la sommersa del pozzo piuttosto che l'acqua di rete? Ovvero, sempre un serbatoio di stoccaggio ed una pompa di rilancio dovrei mettere, no?

Perchè se l'impianto cambia a seconda della fonte, devo prima decidere se usare il pozzo per l'abitazione, e dopo le vostre risposte in merito non ne sono più così sicuro...

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Alessio Menditto

Non c’è risposta, è il cane che si morde la coda, non hai le certezza che domani la fonte non sia più potabile, adesso lo è quindi non esiste soluzione.

 

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Se metti un serbatoio di stoccaggio, dentro ci sarà  una valvola a galleggiante che al raggiungimento del livello massimo chiuderà l'afflusso dell'acqua, a questo punto la pressione nella tubazione aumenterà fino alla soglia preimpostata nel pressostato e lo stesso aprirà il circuito di alimentazione della pompa.

 

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A mio avviso l'impianto può essere fatto in diversi modi, dipende da cosa si vuole realizzare e da quanto si è disposti ad investirci.

Innanzitutto sarebbe da valutare quanta acqua può fornire il pozzo prima che si svuoti e i consumi che si prevedono. 

Da ciò deriva se sia necessario installare un serbatoio di stoccaggio, con pompa di rilancio, o meno.

A questo punto si può iniziare a pensare come realizzare l'impianto.

Ad esempio si potrebbe prevedere di utilizzare l'acqua del pozzo per irrigazione e per tutte le utenze per le quali non è strettamente necessaria l'acqua potabile, tipo le cassette di risciacquo dei wc, piuttosto che l'adduzione dell'acqua alla lavatrice ecc.

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Alessio Menditto
1 ora fa, rrriga ha scritto:

serbatoio di stoccaggio

Un altra fonte di proliferazione batterica….

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Il test che era stato fatto quando la sommersa ancora funzionava era stato quello di tenere accesa la pompa per 4 ore, ed ancora tirava acqua senza perdere visibilmente di portata. Andrebbe fatto un test ancora più lungo?

 

I consumi abitazione, penso un max di 300-350 litri al giorno, esagerando. Per l'irrigazione non ne ho idea, visto che ancora l'impianto deve essere fatto.

 

Si, il serbatoio di stoccaggio è un'ulteriore fonte di batteri, ma c'è una soluzione per evitarlo? Cioè, nel caso del pozzo, non penso che convenga azionare una sommersa a 100m in continuazione, e nel caso dell'acqua di rete, come ho scritto su, è accaduto che l'acqua viene a mancare in alcuni periodi dell'anno, oltre a casi in cui ho viso cali di portata importanti, generalmente coincidenti con i mesi estivi.

 

 

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2 ore fa, Antony23 ha scritto:

Il test che era stato fatto quando la sommersa ancora funzionava era stato quello di tenere accesa la pompa per 4 ore, ed ancora tirava acqua senza perdere visibilmente di portata. Andrebbe fatto un test ancora più lungo?

 

I consumi abitazione, penso un max di 300-350 litri al giorno, esagerando. Per l'irrigazione non ne ho idea, visto che ancora l'impianto deve essere fatto.

 

Si, il serbatoio di stoccaggio è un'ulteriore fonte di batteri, ma c'è una soluzione per evitarlo? Cioè, nel caso del pozzo, non penso che convenga azionare una sommersa a 100m in continuazione, e nel caso dell'acqua di rete, come ho scritto su, è accaduto che l'acqua viene a mancare in alcuni periodi dell'anno, oltre a casi in cui ho viso cali di portata importanti, generalmente coincidenti con i mesi estivi.

 

 

Bisognerebbe  capire in 4 ore quanti litri ha estratto la pompa.

In ogni caso se l'acqua fornita dal pozzo è sufficiente e l'autoclave viene dimensionata correttamente con un opportuno vaso di espansione, penso che possa bastare la pompa sommersa ad alimentare le utenze.

Peraltro in alcuni casi ho notato che dei noti produttori di pompe sommerse, al fine di proteggere i motori, limitano il numero massimo di partenze orarie.

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20 ore fa, rrriga ha scritto:

In ogni caso se l'acqua fornita dal pozzo è sufficiente e l'autoclave viene dimensionata correttamente con un opportuno vaso di espansione, penso che possa bastare la pompa sommersa ad alimentare le utenze

 

Non so se ho capito bene cosa intendi. Dici di mettere sommersa diretta su autoclave senza passare da un accumulo, magari con bypass? Se è così è esattamente quello che mi hanno sconsigliato di fare perchè la sommersa si accenderebbe troppe volte. Al limite si potrebbe evitare il bypass e obbligare a passare dal vaso di espansione, ma ne dovrei mettere uno molto grande, no? Ne vale la pena?

 

Non sarebbe più efficiente collegare sommersa ad un accumulo coibentato magari di 300 litri in modo che l'acqua si ricambi spesso senza che ristagni per troppo tempo, ovviamente senza bypass? E collegarci un autoclave con piccolo vaso di espansione o una semplice pompa di rilancio? Di fatto dovrei cercare di far rimanere l'acqua sotto i 25-30° per stare "tranquillo" per eventuale legionella, no? 

 

O forse mi sta sfuggendo qualcosa?

 

 

 

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Secondo me stai confondendo i rischi di contaminazione dell'acqua del pozzo con la questione di come sia meglio realizzare l'impianto.

Le due cose vanno tenute separate e affrontate in modo distinto.

A mio avviso se la portata del pozzo è abbondante, non metterei un serbatoio di accumulo.

Nel caso si dovesse però optare per un serbatoio di accumulo, certamente una capienza di 300 lt. non ha alcun senso.

In genere vengono consigliati serbatoi di 5.000 e anche 10.000 lt. per  assicurare l'uso dell'acqua, in caso di portata insufficiente del pozzo.

Il bypass lo.lascerei proprio stare, in quanto sarebbe meglio escludere qualsiasi possibilità di miscelare l'acqua dell'acquedotto con quella del pozzo.

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