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Da Perito A Ingeniere - è possibile con dei corsi?


MarcoEli

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Ciao a tutti, oggi parlando con un collega (perito) di un altra regione mi ha detto che se un perito è iscritto all'albo e frequenta un certo numero di corsi acquisisce dei "punti" arrivati ad un cero punteggio (non so come) si può ottonere il titolo di Ingeniere (equivalente alla laurea breve) è vero questo?

Ciao e grazie in anticipo.

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sinceramente non lo so...però mi sembra stanissimo,prova un pò a pensare ad una marea di ragazzi che per prendere la laura triennale ci mettono un bel pò di anni farebbero la corsa pur di prendere la laurea con 4 corsi! :blink: :blink: :blink:

e poi un perito non ha la stessa visione professionale rispettoad un ingegnere..giusto?

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Nei nuovi corsi di laurea, sia breve che specialistica, si devono accumulare un certo numero di crediti. Questi crediti si accumulano con la frequenza ad alcuni corsi e superamento dei relativi esami. L'attività professionale da diritto ad un certo numero di crediti che possono essere usati come sostituti di quelli ottenibili con alcuni corsi.

Ci si è adeguati alle modalità di altre università europee come quella inglese e quella svizzera.

I crediti maturati con l'esperienza professionale sostituiscono solo parzialmente il superamento degli esami. RImane comunque l'obbligo di aver superato determinati esami obbligatori. Il numero ed il tipo di esami obbligatori dipende dal tipo di laurea.

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La legge in effetti esiste ed è come dice Livio, il fatto è che tali sistemi li adottano solo atenei privati. Per esempio al PoliMi non si puo' (fino a qualche mese fa') farsi "scontare" degli esami con questi sistemi.

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Per esempio al PoliMi non si puo' (fino a qualche mese fa') farsi "scontare" degli esami con questi sistemi.

Attenzione che lo "sconto" non significa necessariamente poca serietà.

Un persona che, ad esempio, lavora da anni come analista-programmatore può certamente fare a meno di frequentare alcuni insegnamenti, con relativi esami, del corso di laurea di ingengneria informatica.

Comunque la prassi non è così muova come sembra. Trentacinque anni fa, durante il mio corso di laurea in fisica (Università Statale di Milano) che presentava una dichairazione che attestasse l'occupazione per almeno 24 mesi in un'azienda elettrica-elettronica era esentato dalle esperienze di elettrotecnica - elettronica del laboratorio di fisica del primo anno.

Modificato: da Livio Orsini
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Domanda OT: ma con i tre anni si acquisisce il titolo di dottore?

In famiglia c'è imbarazzo. Mia figlia è al terzo anno, a breve si "laurea", ma siccome siamo tutti partiti e convinti che o 5 anni o niente ora c'è da parte di mia figlia imbarazzo ed un pò di vergogna.

1) Se vanta il titolo di dottore si sente ridicola,lo reputa assurdo.

2) Se non vanta tale titolo fà la figura del fuori corso.

Non si è informata sulla domanda che pongo perchè deve studiare e non ha tempo per le sciocchezze.

Tornando sull'argomento: mi sembra giusto che coloro che da molto lavorano in un settore siano esonerati dallo studio e dall'esame di certe materie su tutti i titoli di studio.

Mi viene in mente un articolo ,non ricordo di quale rivista,sui grandi non-laureati. Ricordo Enzo Ferrari, Alessandro Volta, Marconi mi pare...non era laureato anche se divenne accademico d'Italia...

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  • 2 weeks later...
daniele stefanini

Salve,

anche all´Università di Pisa sono accettate eventuali esperienze professionali - documentabili e attinenti - in sostituzione di una certa quota dei crediti necessari al conseguimento della Laurea.

Se le cose sono fatte seriamente - SE - non si tratta di uno sconto ma di un giusto riconoscimento

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Peccato che siamo in Italia e le cose non vengono quasi mai fatte nel modo giusto.

Siamo appena riusciti pochi anni fa a far separare gli albi tra ingegneri Junior (3anni) e Senior (5anni) ed ora rischiamo che un perito con dei punti acquisiti forse bene, forse no si possa porre al livello di ingegnere.

E lo dico io che sono stato perito e tra pochi giorni darò la tesi specialistica in ingegneria informatica.

Capisco benissimo l'esperienza che una persona possa aver accumulato in anni di lavoro, ma ciò non toglie la mancanza di 5 se non più anni di teoria. Dall'altra parte, perchè lavoro nel campo da anni, altrimenti ammetto che gli ingegneri che escono non sanno fare una mazza, tutta teoria, zero o quasi pratica. Un perito fatta la maturità qualcosa sa bazzicare.

Per completare mi piacerebbe sapere chi in Italia si è inventati i titoli di 3 e 5 anni. Dottore Ingegnere e Dottore Ingegnere Magistralis, come se uno adesso quando deve fare anche solo i cartellini da visità ci scrive Magistralis o Magistrale, mda dai!!!

Mantenere lo standard mondiale di junior e seniore, faceva così schifo?

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Siamo appena riusciti pochi anni fa a far separare gli albi tra ingegneri Junior (3anni) e Senior (5anni) ed ora rischiamo che un perito con dei punti acquisiti forse bene, forse no si possa porre al livello di ingegnere.

Se ti informassi meglio, e lasciassi da parte una non tanto malcelata acrimonia, sapresti che non è così.

La legge equipara i crediti maturati con alcuni anni di esperienza lavorativa, con quelli derivanti da alcuni insegnamenti e relativi esami. Come ho scritto in precedenza, la prassi non è nuova; già quarant'anni fa era possibile essere esentati da alcune esperienze di laboratorio se, e solo, si presentavauna dichiaranzione aziendale che certificava un incarico attinente a quel tipo di metrologia. La legge attuale ha solo, giustamente, ampliato il concetto.

Dici che stai per conseguire la laurea specialistica in ingegneria informatica. Sei veramente certo che un diplomato, con qualche anno di esperienza lavorativa nel campo informatico, abbia conoscenze inferiori alle tue un certi campi? Che l'esperienza maturata sul campo, scontrandosi con problemi reali, sia meno significativa di quella acquisita con qualche ora di lavoro in laboratori teorici? Io, con una esperienza di alcuni decenni alle spalle, sono convinto del contrario. Anzi la più grande manchevolezza della scuola Italiana è la completa cesura tra scuola e mondo del lavoro!

Modificato: da Livio Orsini
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[..] Esiste "l'albo degli ingegneri" e "l'albo dei periti industriali e periti industriali laureati."

Un ingegnere laureato con laurea breve, può decidere a quale albo iscriversi......se si scrive nell'albo degli ingegneri è "penalizzato" in quanto i sui colleghi che hanno raggiunto una laurea di 5 anni sono "avvantaggiati". Potrebbe iscriversi anche all'albo dei periti industriali e dei periti industriali laureati ma pochi ingegneri lo fanno....sembra un declassamento.

......e qui potrebbero nascere mille osservazioni.

Per quanto riguarda il perito industriale che facendo certi corsi di formazione diventa un ingegnere questo non è vero........si era parlato che le "persone" iscritte all'albo dei periti industriali e periti industriali laureati venissero chiamate "ingegneri tecnici" ma questo aveva suscitato polemiche da parte degli ingegneri.

Questo è quello che sò io.......io perito industriale!

Buon lavoro

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Stefano Sormanni

PER MAGGIOR CHIAREZZA LEGGETE QUESTO ARTICOLO:

Il conseguimento di un titolo di studio non avviene più con il superamento di un certo numero di esami, ma con l'acquisizione di crediti formativi universitari (CFU).

I crediti sono collegati alle diverse attività formative previste dai vari corsi di studio e dai piani di studio che lo studente potrà presentare.

La norma non fa mai riferimento ad insegnamenti ma ad attività formativa che può essere di vario tipo (lezioni frontali, esercitazioni, seminari, stages etc.) quasi a voler porre l'attenzione sulla capacità di apprendimento dello studente e pesando i corsi non in termini di contenuto, ma di lavoro richiesto allo studente.

Il credito formativo universitario è infatti la misura del volume di lavoro di apprendimento, compreso lo studio individuale, richiesto a uno studente in possesso di adeguata preparazione iniziale, per l'acquisizione di conoscenza e abilità nelle attività formative previste dagli ordinamenti didattici dei corsi di studio.

Poiché a un credito corrisponde un carico di lavoro di 25 ore, l'impegno per uno studente che mediamente voglia conseguire 60 crediti all'anno è di 1500 ore di lavoro.

I corsi di studio, come già precisato, sono organizzati in crediti: 180 per il conseguimento della laurea; 300 per il conseguimento della laurea specialistica.

Il credito si acquisisce dimostrando le conoscenze e le abilità richieste, fermo restando che la valutazione del profitto è effettuata con una votazione in trentesimi per gli esami e in centodieci per la prova finale, con eventuale lode.

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Il conseguimento di un titolo di studio non avviene più con il superamento di un certo numero di esami, ma con l'acquisizione di crediti formativi universitari (CFU).

Non bisogna però confondere i crediti formativi universitari con i crediti formativi obbligatori che un perito o ingegnere iscritto all'albo deve conseguire in un anno per mantenere valida l'iscrizione all'albo......quest'ultimi non "influenzano" il titolo di studio che uno ha.

Buon lavoro

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