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Dichiarazione Rispondenza Per Un Vecchio Impianto


gorello

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Un appartamento con un vecchio impianto a treccia e senza scarico a terra (senza dichiarazione di conf.) per poterlo vendere basta che l'elettricista rilasci la dic. di rispondenza dopo aver messo un diff.magnetotermico 0,03 subito dopo il contatore a monte dell'impianto?

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Se l'elettricista è un kamicaze sì.

Il solo differenziale non mi sembra più possible metterlo ora, era solo per gli impianti solo fino ad una certa data.

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Come giustamente scritto da Albinoni puoi vendere tranquillamente fatto salvo che nell'atto venga evidenziato che si vende un immobile da ristrutturare e/o comunque un immobile il cui impianto elettrico non è a regola d'arte.

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Ad un notaio poco gli frega dello stato di un immobile. Le formule più usate sono.

"Franco e libero da ogni onere o ipoteche " oppure " Nello stato di fatto in cui si trova".

Per il resto vale solitamente il libero mercato ed ovvio che se l'impianto elettrico è da rifare l'immobile è deprezzato...ma questo al notatio non interessa, l'accordo sul prezzo lo fanno le parti con o senza l'aiuto dei sensali ( figura del '800), dei mediatori ( fino agli anni 70) o società di intermediazione immobiliare che è poi la stessa cosa ma più chic e più costosa. :rolleyes:

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x time.

Ciò che tu scrivi non è riporato nella stesura finale del contratto di vendita/acquisto ma nel compromesso.

Rigurada solitamente il vincolo posto per il controllo di ipoteche, di picchetti di confini andati perduti, di controllo su eventuali diritti di passaggio di estranei sulla proprietà, ma volendo tutto ciò che non è propibito dalla legge.

PS.

Volete ridere? Su un antico vecchio contratto uno dei due eredi, e sono alla terza generazione, è propriatrio dell'aria sopra il tetto di un villino Liberty di campagna. Può cioò edificare sui muri esistenti (1), peccato che il tetto è di proprietà dell'inquilino di sotto ed è di tegole, senza solaio.

(1) Non lo so come erano messi con il piano regolatore dell'epoca.

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In poche parole l'acquirente nuovo a richiesto la dichiarazione di conformità e in questo impianto non c'è (essendo molto vecchio) , per forza bisogna adeguare tutto l'impianto o esiste un modo più economico per rilasciare un dichiarazione al nuovo proprietario?

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Si fa lo sconto sul prezzo della casa senza impianto a norma.

Se è un impianto vecchio nessuno si prende la responsabilità di fare una DiRi.

Chi entra si rifà l'impianto.

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Carlo Albinoni
per forza bisogna adeguare tutto l'impianto o esiste un modo più economico per rilasciare un dichiarazione al nuovo proprietario?

Ma una dichiarazione di che tipo?

Qualunque essa sia deve corrispondere alla verità.

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Forse ti ricordi l'autocertificazione per gli impianti con requisiti minimi precedenti alla legge 46/90

Probabilmente l'acquirente ha sentito parlare della Dichiarazione senza sapere bene cosa sia e la vuole..il venditore vuole vendere ed a chiesto questo pezzo di carta a gorello per arrivare alla conclusione dell'affare.In fin dei conti che ci vuole? (solite parole famose)

Da notare che si parla di dichiarazione e non di preoccupazione sui rischi, altrimenti si sarebbe parlato non di messa in regola con dct ma di messa in sicurezza, si accetti il termine, prima e di ddc dopo come conseguenza all'impianto. tanto per spezzare il capello in quattro:

compro e poco me ne importa se l'impianto elettrico è sicuro, volgio la ddc perchè mi serve per ottenere l'abitabilità o l'allaccio dell'uteneza, mera burocrazia. Ma ciò non risponde alla domanda di Albinoni: che dichiari?

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Del_user_23717
con o senza l'aiuto dei sensali ( figura del '800)

No, no, i sensali ci sono ancora eccome... :lol: ( :angry: ) specialmente quì giù da noi, soprattutto nelle piccole borgate che non si sono "innovate" o nei paesi...

...Nino, non dirmi che non ti risulta ;):)

ciao

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  • 1 month later...

Saluti,

essendo un post recente mi aggrego per chiedere alcune delucidazioni sulle normative degli impianti elettrici civili e non...

Se in una vecchia casa costruita intorno agli anni 50 (quindi senza dichiarazione di conformità..... :unsure: ) e successivamente modificata (parzialmente con l'aggiunta di qualche opera muraria intorno agli anni 70/80) è stato (logicamente...) cambiato l'impianto elettrico tra gli anni 80/90 ma da qualcuno che non ha rilasciato nessun tipo di documento che certifichi la costruzione dell'impianto a "regola d'arte" a cosa vanno incontro i proprietari di queste case? cosa rischiano?

Di casi del genere nella zona in cui abito ce ne sono parecchi... parecchie abitazioni costruite intorno a quegli anni e poi "ristrutturate" (per modo di dire) negli anni successivi ma senza che nessuna (anche perchè penso che ci si arrangiava come si poteva... ;) ) di queste abitazioni avesse pi qualche "pezzo di carta" in mano...

Per adeguare il tutto cosa servirebbe? Mi par di capire che occorrerebbe chiamare qualche ditta installatrice per verificare che poi l'impianto sia norma e rilasciare appunto questa dichiarazione.. ma più probabilmente rifare l'impianto.. non basta quindi aver l'interruttore differenziale da 30ma a monte di tutto o per lo meno a capo di ogni linea di distribuzione..?

Per dire che è a norma un vecchio impiantoimpianto cosa bisogna verificare? (eventualmente se avete qualche link da indixcarmi).

grazie di tutto e buon forum a tutti :)

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Rischio amministrativo: possibili problemi per i certificati di abitabilità. Se gà ci abiti fregatene bellamente.

Rischio penale (ospite morto folgorato): Puoi stare tranquillo. la responsabilità è sempre e solo tua, non la devi condividere con nessuno, con o senza dichiarazione.

Altri rischi di tipo civile: se hai un'assicurazione è probabile che è incluso il danno derivato dall'impianto elettrico.

L' ENEL non lo chiede mai.

Adeguare a che cosa? Un elettrecista ti saprà dire com'è la situazione e poi decide il da farsi.

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Grazie,

in linea di massima l'impianto è a posto... :rolleyes: Ora c'è un centralino con interruttore magnetotermico generale adeguato (in base al limitatore del nuovo contatore ENEL 3 kW mi pare), poi si suddivide in 2 linee a capo delle quali c'è un magnetotermico differenziale da 30mA per ognuna di esse e a valle altri 2 magnetotermici (luce e prese) . Le sezioni dei fili sono a posto (nel senso che "coordinate" con il tipo di interruttore che c'è.. 1,5mmq=10A... 2,5mmq=16 A.. generale montante 6mmq...linee di distribuzione 4mmq..)..

L'unico problema è che non ho niente in mano e forse i fili non son tutti antifiamma (essendo stato fatto/aggiornato negli anni 80/90..).

Comunque mi par di capire che "se non vado a stuzzigar le vespe" non succede niente... ;)

Pensavo già che tra un pò mi sarei ritrovato qualche ispettore di non sò quale ente che viene a verificar chissà cosa...

Sarebbe troppo dispendiosa una cosa del genere.. :)

Grazie e saluti..

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Tranquillo è una privata abitazione. Diverso è,ovviamente, il caso di locali pubblici, aperti al pubblico , medici o lavorativi.

L'impianto sembra a posto ma hai omesso la terra. C'è?

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le cordine antifiamma, in caso di sovraccarico, si fondono ma non si comportano come una miccia.

Si usano, non tanto perchè a norma o altro ma perchè di fatto in commercio ci sono solo queste ed a prezzo accessibile.

Tu hai due protezioni per evitare il sovraccarico: l'interruttore generale e quelli parziali.

Puoi al limite aprire una scatola di distribuzione e vedere come sono i collegamenti: con nastro adesivo, mammuth o cappellotti.

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...opss.. scusate .. :rolleyes:

avevo ommesso di specificar che esiste anche l'impianto di messa a terra (il valore sinceramente non saprei..) .. ma forse non ci giurerei che c'è in tutte le prese.. I collegamenti mi pare siano quasi tutti con cappellotti... quelli con il nastro li ho fatti sparire io.. ma non ho mai aperto tutte le scatole a dire il vero... ;)

Grazie per le risposte....

tra un po mi metterò all'opera per sistemare anche l'impianto satelitare (ho già chiesto varie informazioni in altri post di questo forum..). :)

Saluti a tutti.

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