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Interessamento Dell'impianto Di Un Centro Estetico Nel D.l. 37 De


traglialberi

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Gentili signori, buonasera.

In relazione alla domanda di ristrutturazione di un immobile sito nella provincia di Treviso il comune interessato mi richiede i progetti degli impianti tecnologici previsti dal d.m. 37-08 o la dichiarazione che l'impianto non rietra nei casi previsti dallo stesso decreto.

Ho analizzato la cosa con i tecnici che mi hanno seguito e anche con il comune stesso ma non riesco a capire se un centro estetico che non prevede l'utilizzo di apaprecchiature speciali rientra comunque nei casi in cui bisogna presentare anticipatamente i progetti. sostanzialmente non andremmo a fare grandi modifiche al progetto elettrico esistente, mentre per quanto rigurda quello idraulico prevediamo l'aggiunta di due docce.

Nel citato decreto si parla di studi medici e da varie ricerche in internet sembra che l'estetica sia assimilabile come attività ( :senzasperanza: ).

Qualcuno di voi conosce bene la normativa per potermi dare una risposta?

Grazie fin da ora

traglialberi

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confermo che i centri estetici sono equiparati a strutture mediche di tipo 1 e quindi con obbligo di progetto redatto da un professionista iscritto ad un albo.

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grazie massimo1975 per la pronta risposta. In internet però ho trovato (www.elektro.it/estetico/estetico_01.html) che un centro estetico che non fa uso di apparecchiature senza parti applicate viene classificato come ordinario e non come assimilabile a a uno ad uso medico.

Parlando con il comune mi dice che non c'entra niente e che basta che le apparecchiature abbiamo la conformità CE.il progettista dice che nessuno centro estetico ha mai presentato insieme al permesso di costruire i progetti...

Non so come fare, io ovviamente adrei meglio a non presentarlo e presentare a lavori finiti il certificato di conformità che mi rilascerà l'elettricista.

:senzasperanza::senzasperanza::senzasperanza:

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grazie BENNY avevo letto le discussioni, non trovo però una risposta se devo o no presentare in fase di domanda di autorizzazione a ristrutturazione il progetto degli impianti.

il comune stesso che me lo richiede non sa se rientro o no nei casi, se avete voglia di leggere il link che ho allegato vedrete che nel caso in cui non si usino macchianari il centro estetico non è considerato centro medico.

grazie

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Benny Pascucci
se avete voglia di leggere il link che ho allegato...
Con tutto il rispetto per il link fornito, ma i miei riferimenti sono le norme CEI e le leggi dello Stato italiano.

Se puoi escludere che allo stato attuale e in futuro non si utilizzarà nessuna delle attrezzature riportate in allegato alla legge 1/90 il locale è da considerarsi ordinario e come tale, se sei al di sotto dei 6 kW non richiede progetto da parte di un professionista iscritto all'albo.

Modificato: da Benny Pascucci
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grazie benny, l'impianto di cui parlo è già esistente e a norma, nel caso suddetto si tratta di alcune modifiche visto che prima c'era un ufficio, l'obbligo di presentazione degli impianti sussiste ugualmente? E in questo caso a chi mi devo rivolgere? Prtroppo chi mi ha fatto il progetto non può seguirmi in tal senso. Chi sono le figure professionali idonee a questo incarico?

Grazie ancora per i preziosi consigli.

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Art. 5 - Progettazione degli impianti

[1] Per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti di cui all’art. 1, comma 2, lettere a), B), c), d), e), g), è redatto un progetto. Fatta salva l’osservanza delle normative più rigorose in materia di progettazione, nei casi indicati al comma 2, il progetto è redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta mentre, negli altri casi, il progetto, come specificato all’art. 7, comma 2, è redatto, in alternativa, dal responsabile tecnico dell’impresa installatrice.

Il progetto va fatto sempre !

Se nei locali si usano macchine elettromedicali con parti applicate il progetto lo firma un professionista

Se nei locali non si fa uso delle macchine elettromedicali con parti applicate l'ambiente risulta essere ordinario e il progetto deve essere firmato dal responsabile tecnico della ditta che esegue i lavori.

Il progetto in quanto tale va realizzato prima dell'impianto per tanto il comune può richiedere la relativa documentazione a prescindere da chi lo firma.

Modificato: da Bdm
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Benny Pascucci
Se nei locali non si fa uso delle macchine elettromedicali con parti applicate l'ambiente risulta essere ordinario e il progetto deve essere firmato dal responsabile tecnico della ditta che esegue i lavori.
Attenzione...non facciamo passare messaggi sbagliati. Scritta così la cosa potrebbe essere fuorviante.

Il responsabile tecnico dell'impresa non può firmare progetti! In tale ambito il termine progetto deve essere inteso come "schema del'impianto" ed era ben chiarito nella vecchia 46/90 e, inoltre, la competenza del responsabile tecnico dell'impresa, per quanto concerne il "progetto", non può eccedere i 6 kW.

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Capisco che dobbiamo fare i fenomeni ma il concetto è ben chiaro nel D.M. 37/08 e tanto basta !

Il mio era un commento, fa fede quanto scritto nell'art. 5 del D.M. 37/08.

P.S. io non faccio passare nessun messaggio errato piuttosto sto zitto !

Modificato: da Bdm
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Il discorso non è fuorviante se si legge il decreto 37/08 che spiega analiticamente il problema.

Il mio commento era un input ad andarsi a leggere appunto il decreto, la 46/90 non esiste più da 2 anni !

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Maurizio Colombi

Ciao bdm, è apunto leggendo il 37/08 che si capisce il problema, ha ragione Benny, quando dice che per progetto si deve intendere lo schema dell'impianto; saremmo apposto se per ogni conformità ci volesse il progetto !!!!!!

la 46/90 non esiste più da 2 anni

penso che sia cosa nota, peccato che nella 46/90, il legislatore era più "ferrato" e giustamente ha scritto schema!!!!!!

P.S. Hai fatto bene ad eliminare il predente messaggio! :whistling:

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Io credo che il D.M. 37/08 sia chiaro quando parla di progetto. Intanto lo vuole sempre, poi fa i distinguo per le varie caratteristiche dell'impianto.

Che sia un progetto completo redatto da un professionista o che sia uno schema con una planimetria sempre di fase progettuale si tratta, con un pò di criterio chi è responsabile tecnico e non un'abilitato sa benissimo quali sono i limiti.

Il problema in questo caso era la richiesta di un comune che richiede il progetto.

Fatte le dovute valutazioni sull'impianto al comune si da uno schema e una planimetria firmata da un responsabile tecnico che sarà il progetto, progetto che poi sarà allegato all dico.

E' anche errato secondo me dire che il responsabile tecnico non firma il progetto, perchè il D.M. 37/08 anche se si parla di solo schema unifilare lo identifica come tale.

P.S. il precedente post non l'ho cancellato io ! :)

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P.S. il precedente post non l'ho cancellato io

Il messaggio non è stato approvato da me.

A termini di regolamento avrei anche dovuto adottare provvedimenti sanzionatori nei confronti di Bdm, questo per la frase iniziale esageratamente polemica, al limite dell'offesa. :angry:

Modificato: da Livio Orsini
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Benny Pascucci

Ciao Bdm,

ho rimesso visibile il tuo messaggio giusto per chiarire, laddove ve ne fosse bisogno.

Purtroppo la forma scritta, che è l'unica forma di comunicazione consentita su un forum si presta a fraintendimenti e magari si possono vedere delle offese. Ti assicuro che il senso del mio messaggio non voleva mettere in evidenza un tuo errore, se avessi voluto non avrei utilizzato la prima persona plurale, ma la prima singolare.

Nel tuo scritto non c'era alcun errore, ma scritta in quel modo, qualcuno meno accorto, poteva essere indotto a pensare che:

- tutti gli impianti dovevano essere progettati, anche quelli domestici (anche quelli da 3 kW per intenderci) e, cosa grave

- il progettista poteva essere per piccoli impianti (fino a 6 kW) il responsabile tecnico dell'impresa di installazione.

Delle due cose, la più grave è la seconda, facendo 2+2 uno poteva essere indotto a pensare che l'essere il responsabile tecnico di un'impresa di installazione, automaticamente lo elevava al ruolo di "progettista". Poco male se magari quel responsabile tecnico fosse stato un perito o un ingegnere, ma basta ricordare che il responsabile tecnico può essere anche un operaio specializzato, con un certo numero di anni di esperienza di installazione sugli impianti.

Allora converrai con me che la precisazione era d'obbligo e sicuramente non era per fare il "fenomeno". Ritenevo che le volte che in passato abbiamo argomentato mi consentisse di utilizzare con te un tono amichevole, poco formale, prestando poca attenzione all'utilizzo dei vocaboli senza un'attenta analisi preventiva sulla scelta del termine più opportuno.

Se non è così avvisami anche per MP e la prossima volta, per non urtare la tua suscettibiltà, utilizzerò un linguaggio più formale, se invece il tuo post che ho rimesso visibile è dovuto ad una momentanea arrabbiatura (magari per il pareggio di ieri) sei ampiamente giustificato.... :rolleyes:

Cordialmente.

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Benny il tono del mio primo reply non era dovuto alla precisazione sul mio commento e non pretendo nessun linguaggio formale dato che sono io il primo ad non usarlo e poi è vero che diverse volte ci siamo messi a scherzare senza problemi.

La cosa che mi ha dato fastidio è l'aver percepito un ammonimento, come se io avessi dato un'informazione falsa, siccome che rispondo solo quando ho un' informazione da condividere non mi era sembrato di aver detto qualcosa così lontana dalla realtà e non è mia intenzione fuorviare chi deve affrontare problemi che se anche se esternati su un forum rappresentano spesso delle situazioni di reale preoccupazione per chi li pone. Todos qui !

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