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PLC Forum


Comandare piu' inverter con un solo potenziometro


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Inserito:

Buongiorno,

dovrei comandare 8 inverter e fornire a tutti lo stesso riferimento 0-10volt. Pensavo di comandare il primo con il potenziometro, per poi utilizzarne l'uscita analogica per comandare il secondo e cosi via fino all'ottavo, mettendo insieme i comuni tra di loro. Pensate che possa essere una soluzione corretta? Ci sono ulteriori degli accorgimenti da rispettare?

Oppure ci sono altri sistemi o schede che assolvono questa funzione?

Grazie


Livio Orsini
Inserita: (modificato)
21 minuti fa, panikpan ha scritto:

. Pensavo di comandare il primo con il potenziometro, per poi utilizzarne l'uscita analogica per comandare il secondo e cosi via fino all'ottavo,

 

Ogni inverter ci mette il suo errore di doppia conversione: daanalogico a digitale, poi da digitale ad analogico.

Nel caso pessimo, se gli errori hanno tutti lo stesso segno, l'errore finale può anche essere inaccettabile.

L'ideale, amio avviso, è usare un modulo di amplificazione analogico, così da pilotare tutti e 8 gli inverter con un unico rierimento.

Verifica quale è l'impedenza minima garantita, o la corrente massima assorbita, dall'ingresso di riferimento di quegli inverter. Così sai quali caratteristiche di pilotaggio dovrà avere il tuo generatore di rifierimento.

 

Questi 8 inverter di che marca sono e quale modello sarà usato?

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

L'idea della cascata come dice Livio non va bene a meno che devi fare la progressione delle rampe, ma questa è un altra cosa. Intendevi  avere su uscita analogica la tensione di riferimento in ingresso all' ingresso analogico.

Ci sono moduli per fare queste funzioni compreso le uscite opto isolate.

Siemens Gefran Weidmuller hanno catalogo dispositivi che possono fare al caso tuo.

Inserita:
4 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Ogni inverter ci mette il suo errore di doppia conversione: daanalogico a digitale, poi da digitale ad analogico.

Nel caso pessimo, se gli errori hanno tutti lo stesso segno, l'errore finale può anche essere inaccettabile.

L'ideale, amio avviso, è usare un modulo di amplificazione analogico, così da pilotare tutti e 8 gli inverter con un unico rierimento.

Verifica quale è l'impedenza minima garantita, o la corrente massima assorbita, dall'ingresso di riferimento di quegli inverter. Così sai quali caratteristiche di pilotaggio dovrà avere il tuo generatore di rifierimento.

 

Questi 8 inverter di che marca sono e quale modello sarà usato?

Grazie per la risposta. Gli inverter che dovro' usare sono della INVT tipo GD20-EU da 1,5Kw.

Puo' indicarmi qualche tipo di amplificatore?

Inserita:
1 ora fa, max.bocca ha scritto:

L'idea della cascata come dice Livio non va bene a meno che devi fare la progressione delle rampe, ma questa è un altra cosa. Intendevi  avere su uscita analogica la tensione di riferimento in ingresso all' ingresso analogico.

Ci sono moduli per fare queste funzioni compreso le uscite opto isolate.

Siemens Gefran Weidmuller hanno catalogo dispositivi che possono fare al caso tuo.

Grazie per il consiglio. Intendi Schede con un ingresso analogico e piu' uscite? puoi indicarmi qualche modello?

Inserita:
3 ore fa, max.bocca ha scritto:

Siemens Gefran Weidmuller hanno catalogo dispositivi che possono fare al caso tuo.

Aggiungo Seneca.

 

1 ora fa, panikpan ha scritto:

Grazie per il consiglio. Intendi Schede con un ingresso analogico e piu' uscite? puoi indicarmi qualche modello?

Personalmente ho usato spesso il modello Seneca Z109 o Z109Reg. L'ho trovato affidabile e facile da settare attraverso dip-switch.

 

 

Inserita:
39 minuti fa, mc1988 ha scritto:

Aggiungo Seneca.

 

Personalmente ho usato spesso il modello Seneca Z109 o Z109Reg. L'ho trovato affidabile e facile da settare attraverso dip-switch.

 

 

Questi però hanno una sola uscita. Sai consigliarmi qualcosa con più uscite?

Grazie comunque per la risposta

Inserita:
1 ora fa, panikpan ha scritto:

Sai consigliarmi qualcosa con più uscite?

Personalmente no ma dubito (magari sbaglio) che sia facile reperire in commercio un modello con 8 o più uscite.

L'alternativa potrebbe essere acquistare un modulo per ciascun inverter, collegare il segnale di pilotaggio in parallelo sugli 8 moduli (ipotizzo che si possa fare, è da verificare) e collegare l'uscita del modulo n all'ingresso analogico dell'inverter n.

 

 

Livio Orsini
Inserita:

Come ti ho scritto nel primo messaggio, quasi certamente basta un solo modulo amplificatore per pilotare gli 8 ingressi degli 8 inverter.

Io non conosco gli inverter che intendi usare e, francamente, non ho ne tempo ne voglia di scaricarmi il manuale per cercare le caratteristiche dell'ingresso analogico. Però tu il manuale devi comunque leggerlo, quindi ti soffermi un poco di più sull'ingresso analogico del riferimento. Se hai dei dubbi chiedi.

 

Aggiungo anche i moduli Datexel, piccola azienda situata, non lontano da dove vivo, che ha una produzione specifica di moduli di interfaccia vari. Trovi tutta la documentazione in rete e, da qaunto ricordo, la loro assistenza è piuttosto collaborativa.

Marco Fornaciari
Inserita:

Intanto va precisata una cosa fondamentale: mai mettere in comune le tensioni dei segnali di riferimento agli inverter, se ha un problema uno, si danneggiano anche gli altri.

Gli isolatori galvanici sono pertanto indispensabili, ma salvo casi specifici e fatti costruire apposta, sono tutti monocale: un ingresso un uscita.

 

Ma ci sono anche altre possibilità:

1- mettere in rete seriale gli inverter e usare un pannello operatore, così si vedono anche i parametri di marcia

2- usare un PLC e un pannello operatore e collegare in rete gli inverter

3- usare un PLC e un pannello operatore con 8 uscite analogiche

 

Per il caso 1 bisogna vedere se il produttore degli inverter ha hardware adeguato.

Eventualmente senti l'importatore degli inverter: sono disponibili, e vendono anche pannelli e altro HW.

 

Vedi anche dai costruttori di separatori galvanici, alcuni hanno/avevano anche HW da mettere in batteria, sicuramente Seneca ... dal 2012 gli inverter li ho sempre messi in rete.q

Livio Orsini
Inserita:
3 minuti fa, Marco Fornaciari ha scritto:

ntanto va precisata una cosa fondamentale: mai mettere in comune le tensioni dei segnali di riferimento agli inverter, se ha un problema uno, si danneggiano anche gli altri.

 

Può essere corretto in via di principio, ma lo è pco nel caso in esame.

Il caso pessimo si verificherebbe se un ingresso di riferimento di un inverter, per un guasto, andasse completamente in corto circuito.

QUesto è un evento che in teoria è possibile anche se poco probabile; io in alcuni decenni di lavoro non ho mai visto un simile guasto.

Ma anche nell'eventualità che si verificasse, le conseguenze sarebbero l'azzeramento del riferimento di velocità per tutti gli inverter. Ma questo guasto, oltre al fermo della macchina, non avrebbe altre conseguenze, primo perchè tutti gli inverter devono avere il medesimo riferimento di velocità, secondo perchè tutte le velocità sarebbero uguali a zero.

 

Di inverter, ma anche convertitori, con un unico riferimento di velocità ne ho visti parecchi e non ho mai avuto problemi.

 

Certo che oggi giorno mi sembra un poco anacronistico dare un unico riferimento di velocità analogico dato che praticamente tutti gli inverter hanno una porta seriale, sarebbe più logico mandare un numero uguale per tutti via linea seriale.

Però bisognerebbe avere più dati sull'applicazione. Ci sono ambienti dove, ancora oggi, gli operatori sanno ruotare una manopola ma entrano in crisi se devono scrivere dei dati.

Roberto Gioachin
Inserita:
24 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

Può essere corretto in via di principio, ma lo è pco nel caso in esame.

Perfettamente d'accordo.

Io opterei proprio per mettere il negativo di tutti gli inverter collegati con il comune dell'uscita analogica. Con buona probabilità gli ingressi degli inverter sono optoisolati e ad alta impedenza (circa 1M ohm), per cui anche se tutti comandati assieme da una unica uscita, l'uscita analogica non viene caricata molto. Caratteristiche alla mano dell'uscita analogica, più una verifica con un miliamperometro su un ingresso analogico comandato con il valore massimo e si hanno tutte le informazioni che servono, e magari non serve acquistare nessuna scheda.

 

Inserita:

Grazie a tutti per le risposte e l'aiuto che mi avete dato. Questo problema è nato proprio perchè, come dice LIvio, per alcuni operatori è piu' facile girare una manopola che impostare un numero su un HMI. La mia soluzione iniziale era proprio di utilizzare la seriale e un pannello dove impostare un riferimento, visualizzare la frequenza di uscita di ogni inverter e la possibilita' di aumentare o diminuire leggermente la frequenza di ogni inverter rispetto al riferimento dato. Purtroppo pare una soluzione troppo " audace " per l'operatore e quindi mi sono trovato a valutare il singolo potenziometro.

Inserita:

Il potenziometro a volte è la soluzione più rapida e gradita dai clienti.

Se si vogliono fare delle correzioni dai singoli inverter è sempre possibile altrimenti collegare il potenziometro ad ingresso analogico dell' inverter e utilizzare n uscite analogiche con possibilità di modificare la retta o ancora più personalizzate l'uscita verso l'inverter oppure il pilotaggio da PLC verso invertire in bus ma con controllo per operatore tramite potenziometro 

dina_supertramp
Inserita: (modificato)
15 ore fa, panikpan ha scritto:

La mia soluzione iniziale era proprio di utilizzare la seriale e un pannello dove impostare un riferimento, visualizzare la frequenza di uscita di ogni inverter e la possibilita' di aumentare o diminuire leggermente la frequenza di ogni inverter rispetto al riferimento dato. Purtroppo pare una soluzione troppo " audace " per l'operatore e quindi mi sono trovato a valutare il singolo potenziometro.

Potresti usare un Logo della Siemens, con il potenziometro in ingresso e i riferimenti per gli inverter in uscita.
Ti puoi gestire il riferimento e il range di regolazione del potenziometro con le logiche interne.
Per il riferimento agli inverter puoi usare uscite analogiche oppure via protocolli di comunicazione (modbus tcp,seriale, industrial ethernet).
 

Io rimarrei su qualcosa del genere, plc entry level che trovi facilmente di varie marche.
Ti da la libertà di fare abbastanza cose ed è pronto per futuri aggiornamenti/integrazioni.

Modificato: da dina_supertramp
Inserita:
17 ore fa, dina_supertramp ha scritto:

Potresti usare un Logo della Siemens, con il potenziometro in ingresso e i riferimenti per gli inverter in uscita.
Ti puoi gestire il riferimento e il range di regolazione del potenziometro con le logiche interne.
Per il riferimento agli inverter puoi usare uscite analogiche oppure via protocolli di comunicazione (modbus tcp,seriale, industrial ethernet).
 

Io rimarrei su qualcosa del genere, plc entry level che trovi facilmente di varie marche.
Ti da la libertà di fare abbastanza cose ed è pronto per futuri aggiornamenti/integrazioni.

Grazie. Pensavo di fare cosi. HMI collegato al Logo e comunicazione Modbus con gli inverter

dina_supertramp
Inserita:
19 ore fa, panikpan ha scritto:

Grazie. Pensavo di fare cosi. HMI collegato al Logo e comunicazione Modbus con gli inverter

Se poi gli operatori hanno difficolta con l'HMI è un attimo mettere il potenziometro fisico.
E comunque l'impostazione su HMI può essere fatta in vari modi, vedi quale risulta più comodo: Cursore che si muove, campo numerico da scrivere, pulsantoni +/- da schiacciare...
 

Inserita:
Il 28/04/2025 alle 12:22 , mc1988 ha scritto:

Una "via di mezzo" tra il potenziometro e il comando da HMI potrebbe essere il "potenziometro digitale"

Grazie per l'informazione. bella idea

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