sawyer0 Inserito: 13 maggio Segnala Inserito: 13 maggio Trattasi di motore LG MU2R17.U13 Avrei una curiosità da risolvere e mi servirebbe un aiuto per capire meglio. Consultando la scheda tecnica, ero convinto che la prericarica di gas del motore coprisse una lunghezza di 30 metri, il che mi tranquillizzava dato che la distanza totale tra il motore e i due split è di 18 metri. Tuttavia, contattando diversi tecnici LG, tutti mi hanno detto che la scheda tecnica riporta un errore e che la prericarica arriva fino a 15 metri. Ho fatto notare ai cinque tecnici LG interpellati che sulla scheda leggo chiaramente 30 metri. Alcuni hanno ammesso di non saperlo, altri hanno indicato che l'indicazione è sbagliata e fuorviante, e che il valore corretto da considerare è quello di 7,5 + 7,5 metri, per un totale di 15 metri. Ho anche contattato il supporto LG, e nonostante siano i venditori di queste macchine, sembravano un po' confusi... Altri due tecnici mi hanno poi detto che bisogna considerare anche le curve, sottraendo 1 metro per ogni curva a 90°. Nel mio caso, dovrei farne otto in totale. Qualcuno ha dei consigli o riesce a spiegarmi meglio se sarà necessaria o meno una ricarica aggiuntiva? Trovo assurdo che ci siano pareri così discordanti tra i tecnici, inclusa la stessa LG che non sa darmi una risposta precisa. Un altro tecnico mi ha persino detto che, quando l'impianto verrà usato per il riscaldamento, per ogni curva andrà sottratto addirittura 1,5 metri dal totale della prericarica. Allego scheda tecnica
Alessio Menditto Inserita: 13 maggio Segnala Inserita: 13 maggio 24 minuti fa, sawyer0 ha scritto: Altri due tecnici mi hanno poi detto che bisogna considerare anche le curve, Ecco questi due tecnici li puoi cassare tranquillamente.
sawyer0 Inserita: 13 maggio Autore Segnala Inserita: 13 maggio Ho provato a contattare altri tecnici qualificati LG ma nulla, nessuno ha idea a cosa ci si riferisca con quei 7,5mt..bah mi sembra assurdo
Alessio Menditto Inserita: 13 maggio Segnala Inserita: 13 maggio Se non ho capito male, tu hai 18 metri, facendo finta la precarica valga per 15 metri, saresti scarso per 3 metri, quindi mancherebbero 20x3 ossia 60 grammi di refrigerante. Io starei abbastanza tranquillo, prima o poi si chiarirà l’enigma e nel caso li aggiungi, io non li aggiungerei prima, meglio aspettare.
Paolik65 Inserita: 13 maggio Segnala Inserita: 13 maggio (modificato) Io ho un trial LG da installare a breve MU3R21.U22. Ho 35-36 metri di linee complessive. Il calcolo corretto è 7,5×3=22,5 metri senza precarica per i trial LG (7,5x2=15 metri per i dual come il tuo). Confermo. Io quindi dovrei aggiungere circa 250-270 g di GAS. Il mio installatore concorda, ma mi ha detto anche che con i nuovi vacuometri elettronici si riesce a capire in modo affidabile se manca gas leggendo le pressioni di esercizio durante il funzionamento. Vi risulta? Modificato: 13 maggio da Paolik65
Alessio Menditto Inserita: 13 maggio Segnala Inserita: 13 maggio 2 minuti fa, Paolik65 ha scritto: nuovi vacuometri elettronici Con I vacuometri si legge solo il grado di vuoto, forse voleva dire “manometri” ma nemmeno con quelli capisce se la carica è giusta, la carica “giusta” è SOLO E SOLAMENTE quella a peso, non esistono altri mezzi, nonostante l’inesauribile fantasia dei tecnici che non sanno e parlano a vanvera.
Paolik65 Inserita: 13 maggio Segnala Inserita: 13 maggio (modificato) 8 minuti fa, Alessio Menditto ha scritto: Con I vacuometri si legge solo il grado di vuoto, forse voleva dire “manometri” ma nemmeno con quelli capisce se la carica è giusta, la carica “giusta” è SOLO E SOLAMENTE quella a peso, non esistono altri mezzi, nonostante l’inesauribile fantasia dei tecnici che non sanno e parlano a vanvera. Sì. Manometri. Hai ragione. Lapsus. Mi baso su un video YouTube di Mimmo Refriger che, da una ricarica di un clima scriveva, dopo avere rilevato una perdita su una cartella e averla sistemata, che, basandosi sulle pressioni di esercizio durante il funzionamento, è possibile stabilire quanto ricaricare. Pensavo che avesse senso logico. Tu dici di no? Modificato: 13 maggio da Paolik65
Paolik65 Inserita: 13 maggio Segnala Inserita: 13 maggio (modificato) 13 minuti fa, Alessio Menditto ha scritto: Con I vacuometri si legge solo il grado di vuoto, forse voleva dire “manometri” ma nemmeno con quelli capisce se la carica è giusta, la carica “giusta” è SOLO E SOLAMENTE quella a peso, non esistono altri mezzi, nonostante l’inesauribile fantasia dei tecnici che non sanno e parlano a vanvera. Eppure, traggo dalla AI di Google che la procedura esiste eccome: AI Overview La ricarica del climatizzatore basandosi sulle pressioni di esercizio è un processo che si avvale della lettura delle pressioni di alta e bassa pressione per valutare lo stato dell'impianto e determinare se è necessaria una ricarica di gas. La pressione di alta pressione (HP) e bassa pressione (LP) sono valori che variano in base alla temperatura ambiente e al tipo di refrigerante. Elaborazione: 1. Controllo delle pressioni: Prima di ricaricare il climatizzatore, è fondamentale misurare le pressioni di alta e bassa pressione utilizzando un manometro appositamente progettato per l'uso con climatizzatori. 2. Valori di riferimento: I valori di pressione di alta e bassa pressione variano a seconda del tipo di refrigerante utilizzato (ad esempio, R-134a, R-410A, R-32) e della temperatura ambiente. Ad esempio, per un climatizzatore con R-134a, la pressione di alta pressione può essere intorno ai 8-12 bar a una temperatura ambiente di 20-25°C. 3. Valutazione dello stato dell'impianto: Confrontando le pressioni misurate con i valori di riferimento, è possibile valutare lo stato dell'impianto e identificare eventuali perdite di refrigerante. Se le pressioni sono al di sotto dei valori di riferimento, è probabile che ci sia una perdita di refrigerante che richiede la ricarica. 4. Determinazione della quantità di gas da ricaricare: La quantità di refrigerante da ricaricare può essere determinata in base alle pressioni misurate e alle caratteristiche specifiche dell'impianto. È importante utilizzare strumenti e procedure adeguate per effettuare la ricarica e evitare che il climatizzatore possa danneggiarsi. 5. Esistenza di tabelle di riferimento: Esistono tabelle di riferimento che forniscono i valori di pressione di esercizio per diversi tipi di refrigerante e temperature ambiente. Queste tabelle possono essere utili per la diagnosi e la ricarica del climatizzatore. In sintesi, la ricarica del climatizzatore basandosi sulle pressioni di esercizio è un processo che permette di valutare lo stato dell'impianto e determinare se è necessaria una ricarica di gas, utilizzando il controllo delle pressioni di alta e bassa pressione come strumento diagnostico.. Modificato: 13 maggio da Paolik65
Alessio Menditto Inserita: 13 maggio Segnala Inserita: 13 maggio Ascolta, se ti va bene fidati di you tube, io non posso scendere in dettagli termodinamici per dimostrare che non si può fare quello che dicono, tu non capiresti (solo perché non hai appunto la formazione termotecnica), per cui rimarrebbe solo una sterile discussione tra youtuber e tecnici termotecnici. Fidati di chi ti fa più comodo, io mi fermo qui.
Paolik65 Inserita: 13 maggio Segnala Inserita: 13 maggio (modificato) 2 minuti fa, Alessio Menditto ha scritto: Ascolta, se ti va bene fidati di you tube, io non posso scendere in dettagli termodinamici per dimostrare che non si può fare quello che dicono, tu non capiresti (solo perché non hai appunto la formazione termotecnica), per cui rimarrebbe solo una sterile discussione tra youtuber e tecnici termotecnici. Fidati di chi ti fa più comodo, io mi fermo qui. Sono laureato in ingegneria elettronica. Un poco ne capisco, se mi spieghi. Peroʻ è strano che la AI di Google la citi come prassi possibile. Modificato: 13 maggio da Paolik65
Alessio Menditto Inserita: 13 maggio Segnala Inserita: 13 maggio Le nozioni che servono sono di termotecnica, non di elettronica, ripeto io non posso formulare concetti incomprensibili senza le basi, come se tu mi spiegassi di elettronica dove sono completamente ignorante, non è che perché so di’ termotecnica capisco l’elettronica. Io per imparare queste cose studio da quarant’anni e mi manca ancora qualcosa, prova a chiedere a Mimmo il perché si può fare, quello che dice si poteva fare a malapena con i clima On Off, con gli attuali inverter non si riesce, ma a parte le considerazioni termotecniche, qui sussiste sempre il solito furbo equivoco tra “funzionare” e “funzionare come i costruttori della macchina hanno previsto”.
sawyer0 Inserita: 14 maggio Autore Segnala Inserita: 14 maggio (modificato) 17 ore fa, Alessio Menditto ha scritto: Se non ho capito male, tu hai 18 metri, facendo finta la precarica valga per 15 metri, saresti scarso per 3 metri, quindi mancherebbero 20x3 ossia 60 grammi di refrigerante. Io starei abbastanza tranquillo, prima o poi si chiarirà l’enigma e nel caso li aggiungi, io non li aggiungerei prima, meglio aspettare. MI sta venendo un dubbio, non vorrei che i tecnici "non molto competenti!" abbiano fatto un pò di confusione...mi spiego meglio. In tutti gli altri manuali di altri motori LG sono riportati gli stessi identici dati presenti sotto la tabella che ho precedentemente allegato. Non vorrei che questi dati siano quelli utilizzati per stabilire il seer, scoop, pressione sonora, riportati nella tabella...e qui si spiegherebbe il perchè dei 7,5 mt... Penso si riferiscano a un'installazione "tipica" che viene fatta con tutti i vari modelli dalle quale prelevare i dati della tabella si cui sopra. Per cui mi viene da pensare che con i miei 30mt andrei sul sicuro dovendone coprire 18. Assurdo come i tecnici LG non siano stati capaci di arrivarci.. Modificato: 14 maggio da sawyer0
Paolik65 Inserita: 17 maggio Segnala Inserita: 17 maggio Il 14/05/2025 alle 10:54 , sawyer0 ha scritto: MI sta venendo un dubbio, non vorrei che i tecnici "non molto competenti!" abbiano fatto un pò di confusione...mi spiego meglio. In tutti gli altri manuali di altri motori LG sono riportati gli stessi identici dati presenti sotto la tabella che ho precedentemente allegato. Non vorrei che questi dati siano quelli utilizzati per stabilire il seer, scoop, pressione sonora, riportati nella tabella...e qui si spiegherebbe il perchè dei 7,5 mt... Penso si riferiscano a un'installazione "tipica" che viene fatta con tutti i vari modelli dalle quale prelevare i dati della tabella si cui sopra. Per cui mi viene da pensare che con i miei 30mt andrei sul sicuro dovendone coprire 18. Assurdo come i tecnici LG non siano stati capaci di arrivarci.. Non è del tutto esatto. Gli impianti di condizionamento sono progettati per funziobare in un range di pressioni di esercizio. Per LG l'optimum delle prestazioni si ha con lunghezza delle linee a 7,5 metri per un mono split. Per i multi split il concetto è un poco diverso, perchè la distanza ottimale è data dalla formula 7,5 metri x n.unità massime collegabili. Questo è il valore ottimale. Ma in realtà biene tollerato un range che va da 3 metri minimi a 10 metri massimi per i.mono split. Per.i.multi si deve moltiplicare per in n. In unità. Per lunghezze maggiori è raccomandato il rabbocco, perchè la pressione di esercizio ca guori range tollerabile. Ovviamente, a questo punto il calcolo deve essere fatto rispetto alla lunghezza ottimale di 7,5 metri per in numero di unità. Questa perchè, daggià che si rabbocca, si cerca l'optimum.
Paolik65 Inserita: 17 maggio Segnala Inserita: 17 maggio Il 13/05/2025 alle 20:21 , Alessio Menditto ha scritto: Le nozioni che servono sono di termotecnica, non di elettronica, ripeto io non posso formulare concetti incomprensibili senza le basi, come se tu mi spiegassi di elettronica dove sono completamente ignorante, non è che perché so di’ termotecnica capisco l’elettronica. Io per imparare queste cose studio da quarant’anni e mi manca ancora qualcosa, prova a chiedere a Mimmo il perché si può fare, quello che dice si poteva fare a malapena con i clima On Off, con gli attuali inverter non si riesce, ma a parte le considerazioni termotecniche, qui sussiste sempre il solito furbo equivoco tra “funzionare” e “funzionare come i costruttori della macchina hanno previsto”. Diciamo che un ingegnere dà esami di Fisica che sono sufficienti a comprendere concetti di fluidodinamica e termotecnica a prescindere dalle competenze specifiche in elettronica che io ho conseguito. Mi può dire che tentare di caricare un climatizzatore con manometri, sonde di temperatura e pinza amperometrica sia complesso, ma tecnicamente, con strumenti precisi, è fattibile. Teniamo anche presente che le pressioni di esercizio stanno entro un range e non sono un numero fisso. Infatti nei mono split LG si tollerano in genere lunghezze dei tubi da 3 metri a 10 metri, con un optimum di 7,5 metri e per i multisplit si va a multipli. Di certo fare il vuoto e ricaricare in base alle specifiche è la prassi corretta, più semplice e assolutamente più raccomandabile, ma non l'unica in senso assoluto.
click0 Inserita: 17 maggio Segnala Inserita: 17 maggio non uso LG può essere un banale refuso di stampa (capitato) può essere che i tecnici non leggano sempre "i bollettini" e che la macchina effettivamente "carichi" la massima estensione possibile (succede) può essere che i tecnici leggendo "i bollettini" sanno del refuso di stampa e sanno che la precarica è pari a 7,5 mt per dipanare i dubbi l'unica è contattare direttamente il servizio tecnico di casa madre LG (sempre se te lo concedono)
Paolik65 Inserita: 17 maggio Segnala Inserita: 17 maggio 54 minuti fa, click0 ha scritto: non uso LG può essere un banale refuso di stampa (capitato) può essere che i tecnici non leggano sempre "i bollettini" e che la macchina effettivamente "carichi" la massima estensione possibile (succede) può essere che i tecnici leggendo "i bollettini" sanno del refuso di stampa e sanno che la precarica è pari a 7,5 mt per dipanare i dubbi l'unica è contattare direttamente il servizio tecnico di casa madre LG (sempre se te lo concedono) Resta il fatto che, a prescindere dalla marca, tutti gli impianti hanno una lunghezza minima e una massima entro cui il gas precaricato funziona e, in genere, nel mezzo c'è la lunghezza ottimale. Se si supera la lunghezza massima si deve fare il rabbocco e, visto che lo si fa, ha senso farlo in base al funzionamento sulla lunghezza ottimale e non sulla massima.
click0 Inserita: 18 maggio Segnala Inserita: 18 maggio 11 ore fa, Paolik65 ha scritto: tutti gli impianti hanno una lunghezza minima e una massima entro cui il gas precaricato funziona e, in genere, nel mezzo c'è la lunghezza ottimale. mah... al mondo esiste "qualsiasi cosa" e il suo contrario, esistono macchine, precaricate all'estensione massima di tubo sfruttabile cosi come, macchine precaricate solo una metraggio infimo di gas, su un'estensione massima "abbondante" al solito; si legge il manuale se poi ci sono dubbi, esistono i vari supporti tecnici PS se si conosce la marca, i manuali, errori, ecc, li si conosce già
Alessio Menditto Inserita: 18 maggio Segnala Inserita: 18 maggio 13 ore fa, Paolik65 ha scritto: ma tecnicamente, con strumenti precisi, è fattibile. Non é fattibile se vuoi raggiungere le prestazioni garantite dalla fabbrica, giriamo sempre attorno alla questione: tu NON puoi dimostrare che hai raggiunto le caratteristiche previste dai costruttori con cariche che non siano precise al grammo prescritte dal produttore, servirebbero calorimetri da laboratori di chimica che non si trovano nei Briko, il nostro volenteroso Mimmo spara le sue supercazzole non portando le prove, quando tu vorresti da me tecnico termotecnico la spiegazione che lui non lo può fare, la famosa reductio ad absurdum che tanto piaceva a Einstein. Prova a chiedere a Mimmo il fenomeno come può garantire le prestazioni, ma lui non te le può dare perché non si può, lui dice che si puó stando nel vago e tenendosi prudentemente lontano da formule termodinamiche che non conosce. La variazione di velocità del compressore inverter implica una continua variazione di portata di refrigerante che fa cambiare continuamente i parametri, si potrebbe forzare a fare andare il compressore al massimo come un On Off, ma resta sempre il problema che le prestazioni stabilite dai costruttori sono frutto di molteplici variabili non riproducibili nella cantina di Mimmo. Lui ti garantisce una carica qualsiasi, tu metti la mano davanti allo split, senti esce aria fresca e dici “ che bravo Mimmo ci ha indovinato !”, ma indovinato cosa? Ha un calorimetro per dimostrarlo? No, quindi parliamo di aria, sicuramente fresca, ma solo aria.
Paolik65 Inserita: 18 maggio Segnala Inserita: 18 maggio (modificato) 3 ore fa, Alessio Menditto ha scritto: Non é fattibile se vuoi raggiungere le prestazioni garantite dalla fabbrica, giriamo sempre attorno alla questione: tu NON puoi dimostrare che hai raggiunto le caratteristiche previste dai costruttori con cariche che non siano precise al grammo prescritte dal produttore, servirebbero calorimetri da laboratori di chimica che non si trovano nei Briko, il nostro volenteroso Mimmo spara le sue supercazzole non portando le prove, quando tu vorresti da me tecnico termotecnico la spiegazione che lui non lo può fare, la famosa reductio ad absurdum che tanto piaceva a Einstein. Prova a chiedere a Mimmo il fenomeno come può garantire le prestazioni, ma lui non te le può dare perché non si può, lui dice che si puó stando nel vago e tenendosi prudentemente lontano da formule termodinamiche che non conosce. La variazione di velocità del compressore inverter implica una continua variazione di portata di refrigerante che fa cambiare continuamente i parametri, si potrebbe forzare a fare andare il compressore al massimo come un On Off, ma resta sempre il problema che le prestazioni stabilite dai costruttori sono frutto di molteplici variabili non riproducibili nella cantina di Mimmo. Lui ti garantisce una carica qualsiasi, tu metti la mano davanti allo split, senti esce aria fresca e dici “ che bravo Mimmo ci ha indovinato !”, ma indovinato cosa? Ha un calorimetro per dimostrarlo? No, quindi parliamo di aria, sicuramente fresca, ma solo aria. In termini assoluti hai assolutamente ragione. In termini relativi devi considerare però che un climatizatore è nato per funzionare in un range di pressioni. Altrimenti non si spiegherebbe perchè puoi collegare una unità esterna di un climatizzatore alla unità interna in un range compreso tra 3 metri e 10 metri circa, quando l'ottimale è 7,5 metri circa. Poi, ripeto: è ovvio che la soluzione ottimale è fare il vuoto e pesare la giusta quantità più eventuali rabbocchi, come da tabella tecnica della macchina. E' persino quella più semplice. Ma non è detto che la soluzione proposta da Mimmo non porti il climatizzatore a funzionare comunque in un range di pressioni previste, visto che comunque ci sono ampie tolleranze. Questo volevo dire. Modificato: 18 maggio da Paolik65
Alessio Menditto Inserita: 18 maggio Segnala Inserita: 18 maggio Sì ma, “funziona”, lo ripeto, non è uguale a “funzionare come previsto dalla casa costruttrice”. Le aggiunte si fanno per il motivo che se si supera la distanza prevista, c’è dispersione di calore nella metratura aggiunta, per quello la casa produttrice prescrive “aggiungere tot grammi ogni metro in più”, se non li aggiungi non è che il clima non funziona più, è IL TEMPO qui la discriminante!!! Se c’è meno potenza, serve più tempo per fare lo stesso calore, più tempo significa più energia elettrica da spendere. Io posso collegare (a meno che sul libretto di installazione non sia vietato) un clima che ha una precarica di 100 metri, un tubo di 1 metro che lui funziona lo stesso, dentro il circuito non c’è acqua, c’è un gas refrigerante, non importa la lunghezza il sistema si autoregola e funziona lo stesso. Quello di cui si discute qui è l’aggiunta se si supera il metro, Mimmo dice che si può fare ma non dice come può garantire le prestazioni da progetto!! Perchè per questo si deve ragionare in “portate entalpiche”, che non sa nemmeno cosa sono, che si misurano in KCalorie/kg, KJ/kg che non si misurano con un termometro ma servono CALORIMETRI che nessuno di noi possiede! Quindi come fai una misurare una cosa senza strumenti? Non puoi, e se non la misuri non puoi dire che hai rispettato le caratteristiche se la carica fosse corretta al grammo.
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