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Dubbi su unità esterne delle pompe di calore


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Inserito:

Concludo questi miei primi post in questo forum con un paio di domande che ho sulle pompe di calore


Allora stavo un pò guardando il funzionamento, le caratteristiche ecc... e mi sono però rimasti dei dubbi sull'unità esterna
Innanzitutto installarla sul tetto, a parte i problemi del peso, ha altri svantaggi? L'unica che ho letto è che se si usa anche per riscaldare l'acqua dei rubinetti e quindi c'è anche quel "boiler" sarebbe meglio che stiano vicini, e quindi allora a questo punto sarebbe meglio tipo in un eventuale cortile del condominio, un parcheggio...?

 

Comunque se dopo tutte le verifiche del caso per la stabilità del tetto... verrà installata lì l'unità esterna, ci potrebbero essere problemi di rumore per chi è all'ultimo piano?

 

Poi qui mi sono soffermato su questa che è della Vaillant quindi non so se magari per altre marche può essere diverso, però comunque questa unità esterna in foto è solo per un appartamento tipo come con i condizionatori d'estate?

 

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Perché poi ho trovato anche questa, è diversa o sono semplicemente 2 una sopra l'altra per risparmiare spazio?

 

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E soprattutto se c'è un condominio mettiamo di 10 appartamenti ci dovranno essere quindi 10 unità esterne e 10 boiler o invece magari quella più grande della foto sopra è tipo un pò come il riscaldamento centralizzato che quindi serve per più di un appartamento?

 

Ad esempio vicino dove vivo io c'è una situazione del genere a piano terra e mi sembra che ci siano più di 2 appartamenti

 

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Marco Fornaciari
Inserita:

Tutti gli impianti che mostri nelle foto sono unifamigliari.

Specialmente nell'ultima foto, se è un boiler è piccolo per due famiglie (pare 80 litri).

 

Oggi, salvo casi particolari quasi nessuno fa più impianti centralizzati.

Ovvero si fanno ma distribuendo acqua caldo o/e fredda a degli scambiatori di calore indipendenti per ogni condomino, quindi per ACS ognuno hai il suo boiler di accumulo.

 

Poi dove mettere le macchine dipende dagli spazi disponibili e dalla loro accesbilità per le manutenzioni.

Lasciando un attimo da parte vincoli: esteici, paesaggistici, della sovraintendenza ai beni artistici, vicini, rumori, ecc. ecc..

Va da se che negli edifici di nuova costruzione lo spazio è di progetto.

 

Infine forma e dimensione delle macchine, e quante ne servono, dipende da quanta energia occorre per lo/gli specifico/ci impianto/i.

Inserita:

Aprofitto per chiederti un'altra informazione:

dunque in generale le pompe di calore ci sono situazioni che proprio non conviene metterle ( parlo in caso di ristrutturazioni, non in una casa appena costruita )?

Ad esempio i condomini degli anni '60 / '70, mettendo il cappotto e nuovi infissi, può andare bene?

E se ci sono i termosifoni, meglio sostituirli o a questo punto visto che si interviene conviene direttamente mettere tipo i climatizzatori che fanno anche caldo? O comunque possono andare bene anche i normali termosifoni magari mettendone di nuovi?

Poi come già detto per riscaldare l'acqua dei rubinetti bastano quei boiler, e per il fresco d'estate si può fare tutto con la stessa unità esterna che d'inverno si usa per riscaldare giusto?

Inserita: (modificato)

La PDC che penseresti di installare dove la posizioneresti? Capisco su un tetto piatto a cui si può accedere per manutenzione, non certo su uno a falda. Se poi il tetto è condominiale servirà l'assenso della assemblea... la vedo dura. Sul balcone la PDC di certo non la metti.

Se invece hai uno spazio in giardino puoi posizionarla lì.

La PDC si sposa bene con il riscaldamento a pavimento, che se attualmente non hai, ti obbliga a lavori importanti magari non sufficienti. Un esempio tra tutti è quello delle case con moquette o laminati dove la posa delle tubazioni radianti è impossibile. Se invece ci sono gli spazi a quel punto il pavimento lo potresti usare sia per riscaldarti che per raffrescarti.

In commercio trovi comunque anche le PDC ad alta temperatura per le quali puoi continuare ad utilizzare i termosifoni esistenti.

 

Modificato: da drn5
Marco Fornaciari
Inserita:

Nei vecchi condomini l'installazione delle pompe di calore dipende da diversi fattori:

- presenza di riscaldamento centralizzato, anche se ci si isola chiudendo le valvole dei termisifoni i costi fissi dell'impianto si hanno sempre

- bisogna verificare come e se possibile isolarsi dal riscaldamento centralizzato

- verificare se non potendosi isolare dall'impianto centralizzato si possono mettere valvole elettriche e cronotermostati per ogni locale, dato che ormai è obbligatorio il totalizzatore orario sui termisifoni può essere una soluzione che fa risparmiare

- si ci sono gli spazi esterni o/e interni per mettere le macchine delle pompe di calore

 

Le pompe di calore per climatizzazione sono diverse da quelle per produrre acqua calda, anche se la macchina esterna è molto simile e alla viste è uguale, ma lo stesso discorso vale per le caldaie.

La differenza è che per ragioni costruttive servono macchine distinte per climatizzare e per produrre acqua calda, sorvoliamo sulla produzione per acqua fredda per la climatizzaziaone solo estiva.

Al momento non so se in unico contenitore da esterno qualcuno produce macchine che svolgono la doppia funzione.

 

Con i moderni climatizzatiri si raffresca d'estate e si riscalda in inverno, se c'è il cappotto significa solo maggiore isolamento quindi serve meno energia per climatizzare.

 

IMPORTANTE: anche se il riscaldasmento è individulae un impianto di riscaldamento datato, ovvero nato solo far circolare acqua calda, si può utilizzare solo per quello: i tubi non sono coibentati per l'acqua fredda.

Al posto della caldaia si mette uno scambiatore di calore o/e la pompa di calore, ma sarebbe meglio che la caldaia rimanesse per ogni evenienza, ma qui dipende dalla zona climatica e dagli spazi disponibili.

 

La differenza tra riscaldamento a termosifoni e pompe di calore sta nell'inerzia termica e nei costi d'esercizio:

- il termosifone impiega più tempo a riscaldarsi, quindi a scaldare l'embiente, se in ghisa si scalda e raffredda più lentamente, se in alluminio o acciaoi l'inerzia e parecchio minore

- il risclademento ad aria calda è quasi immediato, pochi minuti, ma richiede che l'aria circoli in coninuo

- a rigurado i costi il tutto dipende da quanto si pagano gas e elettricità, tenendo presente che 1 mq di gas sono circa 9,5 kW termici, mentre oggi le pompe di calore rendono circa 4 kW termici per ogni kW elettrico.

Mediamente oggi dove è possibile utilizzarle con efficenza, le pompe di calore fanno risparmiare il 40% nei costi di riscaldamento, e se è possibile installare in impianto fotovolatico di di almeno 5 kW per l'energia elettrica, il risparmio potrebbe arrivare anche oltre lo 80%.

 

Da tenere presente che un impianto di termofifoni prodotto fino +/- al 2015 nasce per funzionare tutto o niente, eventualmente ha le valvole termostatiche sul termisifone, ma le resa è discutibile e soggettiva, oggi se il rogettista è occulato divide in alcune sone con termostati di zona.

Con le pompe di calore le zone sono automatiche dato che ogni split lavora in modo indipendente, chiamando energia termica dalla macchima esterna quando gli serve.

Cosa molto importante è impostare il tutto su fascie orarie senza mai fare abbassare troppo la temperatura degli ambienti, esempio: anche se durante il giorno il locali non sono utilizzati conviene sempre riscaldare a metà giornata, ovvero si divide la fasia della non presenza in tre, l'ambiente è sempre tiepido e si risparmi dal 10% al 15% nel complesso.

 

In ultimo se si ristruttura completamente un appartameno o una casa, rifacendo anche i pavimeti, si può prendere in cosiderazione anche il completo rifacimento dell'impianto termcico:

- si mettono tubi coibentati per acqua clda e fredda

- si mettono termoconvetori indipendenti al posto dei termosifoni, in pratica degli split funzionanti ad acqua,

- cronotermostati o/ee centralina con sonde per ogni singolo locale

- predisposizione sia per caldaia sia per pompa di calore

- da tenere presente che gli split a terra rendono dal 15% al 25% in più di quelli a soffitto, dipende anche dal locale.

 

 

Inserita:
Il 24/05/2025 alle 17:56 , Marco Fornaciari ha scritto:

Tutti gli impianti che mostri nelle foto sono unifamigliari.

 

Quindi comunque una di queste al massimo servirà un solo appartamento? Se in un condominio ci sono 10 appartamenti ci potrebbero essere più di 10 unità esterne ma non meno?

 

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E la differenza con quelle grandi la metà con solo una "ventola"?

Marco Fornaciari
Inserita:

Quante ventole ci sono dipende dal tipo di macchina e dalla sua potenza.

In qualsiasi installazione si mettono quante macchine servono in funzione di: potenza totale richiesta, area dei locali, numero dei locali, e in caso di ACS quanta acqua occorre avere disponibile.

Anche in una villa unifamigiiare ci possono essere più macchine, e per esigenze diverse.

In un condominio, intanto bisogna vedere se è recente o meno, se è recente da come è stato progettato; ci può essere un impianto centrale o tanti impianti singoli, ovvero il misto.

In ogni caso se serve un impianto che richiede parecchi kW di energia sia in riscaldamento che in raffreddamento la costruzione è completamente diversa e con macchine diverse da quelle che hai messo in foto.

 

Onestamente se non si conoscono, almeno in linea di massima, le tecniche di costruzione degli impianti di riscaldameno e raffreddamento nelle varie epoche, e oggi gli impianti di climatizzazione, diventa difficile entrare nelle ragioni dell'esistenza di molteplici soluzioni e delle loro ragioni.

Senza dimenticare che ogni soluzione di impianto e macchine deve essere coordinata con tutto il resto della costruzione di un edificio; ovviamente in edifici datati o/e esistenti si fa come si può, ovvero se possibile si eseguono gli aggiornamenti necessari.

 

Che si costruiscano da decenni tanti impianti indipendenti per quante sono le unità immobiliari è dovuto anche alle leggi e norme sulla proprietà e conseguenti responsabilità; cosa che al tempo dei soli impianti di riscaldamento centrale era tecnicamente e funzionalmente valutata in modo diverso.

Nota personale, un impianto centralizzato e gestito a singole zone: costa meno, inquina meno, e rende di più di tanti singoli impianti (e quindi fa girare meno soldi).

 

 

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