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Perché ci bagniamo meno sotto la pioggia camminando o correndo?


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CicloProfesso
Inserito:

Ciao a tutti!
Una domanda forse un po' curiosa, ma che mi ha sempre fatto riflettere: sotto la pioggia, conviene camminare o correre per bagnarsi di meno?
Ho letto pareri contrastanti: alcuni dicono che correndo si urta più pioggia davanti, altri che si resta meno tempo esposti.
Mi chiedevo se c'è una spiegazione fisica chiara, magari con qualche semplice modello o formula per stimare quante gocce ci colpiscono in base alla velocità e all'intensità della pioggia.
Qualcuno ci ha mai ragionato sopra o ha esempi pratici? Sarebbe interessante anche sapere se ci sono stati esperimenti su questo. Grazie!


Alessio Menditto
Inserita:

Il ragionamento si basa sulla composizione vettoriale che si studia alle medie, la pioggia cade in verticale ovviamente, questo dipende dal tuo sistema di riferimento se sei fermo.

Se invece avanzi, in parole povere tu cambi il tuo sistema di riferimento, per cui la componente vettoriale della pioggia non è più verticale, ma diagonale, quindi se da fermo in teoria ti saresti bagnato solo la testa (ma in pratica l’acqua scende per il corpo e alla fine ti bagni lo stesso) correndo le gocce che prima non avrebbero colpito la parte davanti del corpo adesso la bagnano, perché nel nuovo sistema di riferimento in corsa la pioggia non cade più verticalmente ma diagonalmente.

Lo si vede bene quando nevica in auto, a macchina spenta i fiocchi cadono verticalmente, a macchina in movimento il fiocco si vede benissimo cadere in diagonale.

Inserita:

Questa domanda mi incuriosisce. Sarebbe interessante sfruttare la matematica statistica (che io non so 😁), come ad esempio: quando piove "normalmente", quante gocce possono cadere perpendicolarmente in 1min 1s? E quante gocce possono scorrere nello stesso tempo ma viste su un ipotetico piano verticale della stessa superficie?

Inserita: (modificato)
Il 18/07/2025 alle 19:09 , CicloProfesso ha scritto:

Ciao a tutti!
Una domanda forse un po' curiosa, ma che mi ha sempre fatto riflettere: sotto la pioggia, conviene camminare o correre per bagnarsi di meno?
Ho letto pareri contrastanti: alcuni dicono che correndo si urta più pioggia davanti, altri che si resta meno tempo esposti.
Mi chiedevo se qui c'è una spiegazione fisica chiara, magari con qualche semplice modello o formula per stimare quante gocce ci colpiscono in base alla velocità e all'intensità della pioggia.
Qualcuno ci ha mai ragionato sopra o ha esempi pratici? Sarebbe interessante anche sapere se ci sono stati esperimenti su questo. Grazie!

Molto interessante il discorso sul sistema di riferimento!
Provo a semplificare con un esempio:
Se camminiamo a 1 m/s e la pioggia cade a 9 km/h (cioè 2.5 m/s), allora con un po’ di trigonometria si può stimare l'angolo con cui le gocce ci colpiscono.
Forse possiamo fare un piccolo disegno vettoriale per capire quanto aumenta la superficie esposta frontalmente rispetto a quella orizzontale?

Modificato: da TecnicoFaro
Alessio Menditto
Inserita:

Si può fare, ma a che serve? 
Il concetto è chiaro, più la velocità aumenta più la goccia cade trasversalmente, ai fini della domanda questo basta, se però c’è un bravo matematico, vediamo volentieri il grafico!

Inserita:

La superficie esposta dovrebbe essere sempre la stessa. Se prendiamo un cubo ed una pioggia perfettamente perpendicolare alla faccia superiore quando il cubo è fermo si bagna solo la supercicie superiore. Se lo stesso cubo lo mettiamo in movimento in una direzione perpendicolare ad una delle facce laterali anche questa faccia comincerà a bagnarsi. Un corpo in movimento investe la pioggia è non viceversa, quindi io prenderei come sistema di riferimento quello di un osservatore esterno. All'aumentare della velocità aumenterà sempre di più la quantità di acqua presa frontalmente nell'unità di tempo. Nella realtà il correre presuppone di raggiungere un punto di riparo nel più breve tempo possibile tuttavia davanti saremo più bagnati e dietro più asciutti. 

Inserita: (modificato)

C'è un episodio dei MythBusters a riguardo. Cerca che magari la trovi sul tutubo.

Modificato: da Dumah Brazorf
Inserita:
2 ore fa, Leone2285 ha scritto:

e prendiamo un cubo ed una pioggia perfettamente perpendicolare alla faccia superiore quando il cubo è fermo si bagna solo la supercicie superiore.

 

No, perchè l'acqua scivola via e si bagnano anche i 4 lati latereali per colatura.😊

Inserita:

io ho sempre pensato che fosse perchè correndo si rimane sotto meno tempo.

Inserita: (modificato)

Ciao Livio, bella osservazione. In realtà a noi interessa la situazione in movimento per cui l'acqua in eccesso dovrebbe scivolare senza bagnare le superfici laterali.

Difatti se stiamo fermi l'unica speranza che abbiamo di non bagnarci è che smetta di piovere 🤣. Comunque ai fini dell'esperimento sulla superficie superiore potremmo creare degli spigoli tali che la goccia non scivoli ma si stacchi senza colpire la faccia laterale. 

Questo semplice quesito nasconde una certa complessità. La domanda più corretta sarebbe vengo colpito da più acqua correndo o camminando? 

Altrimenti dovremmo affrontare il concetto di bagnabilità che è correlato al materiale con cui l'acqua viene in contatto.

 

Modificato: da Leone2285
Livio Orsini
Inserita:
12 ore fa, Leone2285 ha scritto:

In realtà a noi interessa la situazione in movimento per cui l'acqua in eccesso dovrebbe scivolare senza bagnare le superfici laterali.

 

Non succede nemmeno questo; devi considerare la composizione vettoriale dei due moti: l'acqua che scende per forza di gravità e contemporaneamente è soggetta al moto trslatorio orizzontale. Nr risulta uno scorrimento obliquo sulle facce laterale, mentre la faccia frontale è soggetta all'acqua che cade dal cielo intercettata dal modo traslatorio in avanti. Contemporaneamente il moto traslatorio in avanti fa scivolare una parte maggiore dell'acqua raccolta dal lato orizzontale superiore verso il retro facendolo cadere sulla faccia posteriore.

Se metti una specie di frondaia per non far cadere l'acqua sui fianchi laterali e posteriore, allora il solido non è un cubo.

 

Però se torniamo alla domanda iniziale:

Il 18/07/2025 alle 18:09 , CicloProfesso ha scritto:

sotto la pioggia, conviene camminare o correre per bagnarsi di meno?

 

A perer mio è indifferente, è illusorio pensare che correndo ci bagnamo meno. Se nel percorso che dobbiamo fare la densità dell'acqua è costante, riceviamo la stessa quantità d'acqua sia se si corre, sia se si cammina. Camminando impieghiamo un tempo un poco superiore per percorre il medesimo tragitto, quindi riceviamo la medesima quantità d'acqua distribuita in più tempo.

Leone2285
Inserita:
6 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

A perer mio è indifferente, è illusorio pensare che correndo ci bagnamo meno. Se nel percorso che dobbiamo fare la densità dell'acqua è costante, riceviamo la stessa quantità d'acqua sia se si corre, sia se si cammina. Camminando impieghiamo un tempo un poco superiore per percorre il medesimo tragitto, quindi riceviamo la medesima quantità d'acqua distribuita in più tempo.

Davanti a noi penso che prenderemo la stessa quantità di acqua ma sulla testa se non corriamo ne prendiamo di più. 

 

Io ad esempio ho sempre corso quando piove. La sensazione istintiva è quella che davanti mi sia bagnato di più. Una cosa però è certa dietro sono quasi asciutto. 

Ai fini pratici forse sarebbe meglio correre lateralmente per esporre la minore superficie nella direzione del moto. 

Il mio scopo di eliminare l'acqua che scivola era proprio quello di considerare solamente l'acqua che ci colpisce direttamente. 

Bagnare presuppone un interazione fisica dell'acqua col materiale con cui viene a contatto. Ad esempio vi è mai capitato di essere colpiti da una goccia d'acqua che scivola senza bagnarvi come se fosse di mercurio. 

 

Non so se ciò che sto per dire è una verità in assoluto ma mi sembra che istintivamente tutti ci muoviamo più velocemente quando piove. Forse correre ci preserva meglio, anche perché ai fini pratici la pioggia tende ad aumentare nel tempo quando comincia, per cui è tanto meglio quanto prima raggiungiamo un punto di riparo.

Quando piove forte e sei senza ombrello diventa un dilemma sul cosa fare, sembra di dover attraversare una strada in cui le auto vanno ad alta velocità. Il tutto perché non vogliamo bagnarci ma anche perché non vogliamo perdere tempo. Avvolte ti metti a correre come un dannato ti bagni dalla testa ai piedi e dopo un minuto smette di piovere. Ci spaventa di più bagnarci o perdere tempo? 

 

 

NovellinoXX
Inserita: (modificato)

Si capisce?

In grigio il corpo che si bagna sotto la pioggia

Nella prima rappresentazione la colonna di pioggia che bagna il corpo fermo in un secondo

Nella seconda rappresentazione il corpo grigio in movimento orizzontale alla stessa velocita verticale della pioggia che cade nello stesso tempo di un secondo

Nella terza rappresentazione, sempre in un secondo, il corpo grigio si muove orizzontalmente a velocita doppia rispetto a quella verticale della pioggia che cade.

Il volume dei corpi in azzurro e' la quantità di pioggia che bagna il corpo in movimento.

E' evidente che muovendosi si prende più pioggia.

Cambia solo dove prendi la pioggia,

nel primo caso la prendi tutta in testa

negli altri casi la prendi quasi tutta sul d'avanti.

 

image.png.09bc9e7bc5430aacc4a20e8344a4210e.png

Modificato: da NovellinoXX
Livio Orsini
Inserita:
1 ora fa, Leone2285 ha scritto:

La sensazione istintiva è quella che davanti mi sia bagnato di più. Una cosa però è certa dietro sono quasi asciutto. 

 

La quantità d'acqua totale è sempre la stessa.😀

Se ci fosse vento significativo alle tue spalle, avresti le terga più bagnate del fronte, anche correndo.

 

1 ora fa, Leone2285 ha scritto:

on so se ciò che sto per dire è una verità in assoluto ma mi sembra che istintivamente tutti ci muoviamo più velocemente quando piove.

 

È una reazione istintiva! 

 

Comunque per conto mio questo è solo un trastullo, un gioco speculativo intellettuale.

In effetti volendo si potrebbe anche fare una simulazione ed alcuni calcoli.

Per prima cosa bisonga ricostruire le superfici corporee espsoste alla pioggia nella varie situazioni, Poi, ipotizzando che la quantità di pioggia che cade per unità di tempo sia rigorosamente costante, ed ipotizzando una distanza media tra le gocce, si può calcolare la qualtità d'acqua per unità di tempo, che investe il corpo in posizione stazionaria. poi in funzione dell'altezza del corpo e della velocità della corsa Si potrebbe calcolare la quantità di pioggia ricevuta dalle varie superfici del corpo in movimento ad un data velocità costante.

Se proprio non si ha di meglio da fare potrebbe essere un passatempo di un uggioso pomeriggio autunnale dominato dalla pioggia.😃

 

Ci sarebbe poi un metodo sperimentale. 

Usare una specie di tettoia costituita da tubi forati ed affiancati da cui fuoriesce acqua in modo costante far muovere un simulacro umano rivestito da materiale che raccoglie tutta la piogga che lo colpisce e la convoglioa in un serbatoio.

Far muovere il manichino lungo il percorso a varie velocità costanti, misurando ogni volta la quantità d'acqua raccolta.

 

Magari qualche "maker" ha voglia di realizzare un modello in scala e fare queste verifiche sperimentali.😛

Leone2285
Inserita:

Prima dovremmo stabilire delle regole però.

La distanza da percorrere deve essere la stessa sia camminando che correndo. La pioggia deve essere perfettamente perpendicolare.

Forse io mi sbaglio ma aumentando il tempo di esposizione in testa sarò colpito da più acqua.

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