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Ma davvero almeno due differenziali?


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Inserito: (modificato)

Ciao,

mi dicono che per essere a norma (certificabile), un impianto domestico debba avere almeno due differenziali.

Parliamo di un impianto domestico minimalista che deve essere sicuro ma essenziale, nulla di più.

Sono perplesso: capisco che sia obbligatorio separare almeno la linea luce dalla linea prese perché così posso evitare di inciamparmi e infortunarmi nel momento in cui la linea prese dovesse saltare per sovraccarico o dispersione a terra, dal momento che la linea prese è più soggetta a problemi per via dei carichi che frequentemente si collegano/scollegano.

In questo momento il mio impianto ha un MTD a monte e poi un sezionamento in 3 parti via MT e poi un'ulteriore separazione con una decina di MT.

Mi dicono che in qualche maniera devo infilarci 2 differenziali, non importa come.

Ma io dico: o si dice che ogni MT deve essere pure differenziale, o altrimenti cosa vuol dire "almeno 2": basta che prenda un MT e lo sostituisco con un MTD "a capocchia" e sono a norma?

Fra l'altro, sono ancora più sorpreso, dal momento che ci sono davvero cose importanti non prevista: se mai dovrebbero rendere obbligatorio un differenziale tipo F, dal momento che tutti abbiamo a che fare comunemente con dispositivi ad inverter (lavatrici moderne, condizionatori, piani induzione, ecc.) e il differenziale di tipo AC o A non protegge a sufficienza. Inoltre il differenziale dovrebbe essere 2P anziché 1P+N, visto che capita che il distributore in strada scambi fase con neutro.

Ma poi, se comunque ho un MTD a monte a caso, ovvero non coordinato/selettivo, non ho alcuna garanzia che non mi scattino prima quelli a valle facendo comunque black-out totale, dunque a cosa serve questa prescrizione?


Mah.

Modificato: da davide_m

Inserita:

la norma è questa e un motivo c'è, se fai una ricerca sul forum troverai decine (se non centinaia) di utenti che lamentano scatti immotivati del differenziale e 9 volte su 10 il motivo è proprio perchè uno non basta più.

Inserita: (modificato)

Ti ringrazio per la risposta, ma non hai affrontato le mie perplessità. Dire genericamente che due è meglio di uno "perché scattano" non mi pare una motivazione.

Modificato: da davide_m
Inserita:

fruibilità

in caso di guasto a terra non perdi l'intero impianto

Inserita: (modificato)

Ripeto le mie perplessità:

- Se non è espressamente specificato che siano coordinati e selettivi, potrei perdere sì l'intero impianto se scatta quello a monte (se non ci sono ritardi espliciti può scattare quello a monte). Fra l'altro differenziali coordinati non li vedo mai nelle abitazione in cui vado, direi che non è la normalità.

- Se non è prescritto che i due minimi separano FM da luci, basta che ne metto un secondo "a capocchia" a protezione di un'unica presa di corrente e rispetto la normativa, ma è inutile

- Il doppio differenziale è una quisquiglia quando è lecito continuare a usare differenziali AC e A che non proteggono i contatti dovuti a dispersioni dei comuni inverter. Stiamo proprio normando le priorità sbagliate.... magari avere un differenziale F al posto di due inutili AC.

Modificato: da davide_m
Marco Fornaciari
Inserita: (modificato)

Il principio dell'obligo dei due differenziali è molto semplice (e non ci vorrebbe una norma per sancirlo) è lo stesso dell'illuminazione di sicurezza: il buio è un pericolo.

In ogni ambiente dove ci sono carichi elettrici e persone ci sono 99 probabilità su 100 che la protezione differenziale intervenga per problemi a carichi non illuminanti, specialmente in ambiente domestico e terziario.

Quando mi scatta il differenziale degli elettromestici non resto al buio, quindi sono in un ambiente sicuro.

Dopo di che la norma prevede ulteriori peortezioni difefrenziali in funzione del tipo di locali e impianto: è sempre meglio che manchi tensione allla lavatrice per problemi al phon (che in tanti lasciano sempre attaccato a una presa), che si deteriorino i cibi nel frigorifero, ma qui la norma arriva in ritardo, almeno in casa mia.

Modificato: da Marco Fornaciari
Inserita:

Infatti la questione del buio è proprio l'unica questione che capisco. Ma quasi mai vedo i differenziali selettivi negli impianti domestici nuovi, dunque avercene 2, 3 o 100 non aumenta la mia sicurezza se può comunque scattare quello a monte, lasciandomi comunque al buio.

Inserita:

ormai nelle case abbiamo una marea di apparecchi elettrici e elettronici che creano una dispersione di fondo nell'impianto che ormai è vicina o superiore alla minima ammessa per un differenziale da 30mA.

 

in pratica un solo differenziale può scattare con un nonnulla, invece si vuole che salti solo per guasto.

Livio Orsini
Inserita:
37 minuti fa, davide_m ha scritto:

mi dicono che per essere a norma (certificabile), un impianto domestico debba avere almeno due differenziali.

 

Dipende dall'anno di realizzazione/certificazione dell'impianto.

Se l'impianto è stato realizzato prima dell'entrata in vigore della norma relativa, quando era suffciente un solo differenziale, l'impianto è egualmente a norma.

Però se l'impianto è stato realizzato dopo il 1995, e non è mai stata rilasciata la dicharazione di conformità, se vuoi ottenerla oggi bisogna che l'impianto risponda alla normativa vigente.

Carlo Albinoni
Inserita:

Consiglio la lettura della Parte 5 della CEI 64-8 quando parla di prevenire interventi intempestivi dei differenziali.

 

Suddividere i carichi sotto più differenziali (due è il minimo sindacale) significa ridurre il rischio di scatto intempestivo per accumulo di correnti di dispersione sempre più elevate per via dei filtri negli apparecchi.

 

Poi, se si mettono differenziali su due livelli (in Italia non ancora obbligatorio e pochi lo fanno) quello a monte deve essere selettivo.

Maurizio Colombi
Inserita:

Allora, in questi casi la chiarezza e la comprensione della struttura di un quadretto di distribuzione sono essenziali, si eviterebbero affermazioni incomplete, imprecise e del tutto fuori luogo.

2 ore fa, davide_m ha scritto:

potrei perdere sì l'intero impianto se scatta quello a monte

a monte dei due differenziali non dovrebbero essercene altri se non un differenziale a protezione della linea. E quello deve essere selettivo.

 

2 ore fa, davide_m ha scritto:

Ma quasi mai vedo i differenziali selettivi negli impianti domestici nuovi,

Appunto, per i motivi citati sopra.

 

2 ore fa, Marco Fornaciari ha scritto:

Il principio dell'obligo dei due differenziali è molto semplice

Assolutamente no, il buio è l'ultima delle preoccupazioni del caso, se intervenisse il differenziale su cui è collegata la linea luce tutta la teoria andrebbe a quel paese

 

2 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Però se l'impianto è stato realizzato dopo il 1995,

gli step legislativi sono:

1990 (legge 46/90) con "obbligo di adeguamento degli impianti)

2008 (D.M. 37/08) che considera adeguati gli impianti realizzati dl 1990 al 2008 e, per questi, introduce la Dichiarazione di rispondenza.

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