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Derivazione Prese In Cascata


djflix

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Carlo Albinoni

Guardando le norme estere è possibile che si metta un limite al numero totale delle prese sotto lo stesso circuito, e/o un limite delle prese collegabili con "entra ed esci", ma non se sono nella stessa scatola o in scatole adiacenti.

Quindi i doppi morsetti possono vivere sonni tranquilli.

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Nino, sono d'accordissimo con te ,pure io quando ho fatto qualche impianto civile sul piano cottura

arrivo con piu' linee, e faccio come te nelle camere da letto,la mia battuta era riferita all'ipotesi

che si dovesse arrivare con piu' linee indisintamente, infatti nel mio post ho scritto che oltre alla norma

uno deve seguire il proprio buon senso.

Per quanto riguarda il Nobel te lo consegno virtualmente,senno' se non sei troppo lontano dalla Calabria

te lo vengo a consegnare personalmente,magari in cambio di una delle vostre buonissime cassate

siciliane :thumb_yello: ciao

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Solo una ultima nota, che mi ero dimenticato di aggiungere.

In un esempio come quello che facevo di una la linea per il piano lavoro della cucina, ricavata installando una sola o due tubazioni che passano per tutte le scatole portafrutti, collegando poi piu' prese in cascata, ovviamente un accorgimento che si puo' prendere e' quello di fare la linea, protetta da MT 16A, con il 4mm anziche' con il 2,5mm.

Non tanto per garantire la protezione della linea, visto che, come si diceva, se i collegamenti sono ben fatti, anche se sul primo tratto cassetta di derivazione -> prima presa vanno correttamente a sommarsi gli assorbimenti alle singole prese a valle, esso e' comunque correttamente protetto dal MT 16A a monte, ma piu' che altro per garantire una caduta di tensione, semmai possa essere apprezzabile, minore.

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2) Visto che appunto le prese sono dotate di doppi morsetti, che si presume quindi costruiti appositamente per prevedere un buon contatto elettrico tra le due linee, e che questo collegamento non farebbe altro che sostituire il collegamento delle due linee nello stesso morsetto che eseguo nella scatola di derivazione, direi che se eseguo un buon serraggio dei cavi nei morsetti della presa sarebbe tutto da dimostrare che il secondo e' sicuramente migliore, ed eseguito in maniera migliore, del primo; o no ?

3) Esistono, a Catalogo delle varie case, le prese sia "Duplex" che "Triplex", ovvero gruppi precablati da 2 o 3 prese. Usare questa soluzione, inanzitutto, mi pare una buona alternativa a dover eseguire "entra e esci" nelle singole cassette portafrutti dove ho necessita' di avere piu' di una presa. Secondariamente se guardo lo schema di collegamento ad esempio di quelle BTicino (che copio qui di seguito) direi che esso, specificando che esistono differenziati i "morsetti ausiliari per piccole derivazioni" e la "derivazione per linea passante", prova che quanto al punto 2) dovrebbe essere vero.

Beh, spero solo che il fatto che ora esistano in commercio prese duplex e triplex precablate non sia un preludio alla nuova norma che prevede di derivare tutte le prese di una scatola singolarmente, e il fatto che queste abbiano i doppi morsetti per la derivazione di linea passante interessi solo i paesi dove non è in vigore o che costituisca solo un motivo di transizione (legacy).

Il fatto è che finora, su questo 3ad, sono state fatte solo supposizioni e che l' elettricista certificatore che mi ha passato tale notizia deve mettere la firma sull' impianto che devo realizzare io! Spero tanto che si sbagli perchè mi dispiacerebbe davvero arrivare con il triplo dei fili su una scatola con 3 prese dove, come dite anche voi, se ne può fare a meno.

Appena lo rivedo mi faccio dare ulteriori delucidazioni, anche perchè ho cercato info sul DM 37-08 che mi ha detto, ma non ho trovato alcunchè a riguardo. Ciao.

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Beh, spero solo che il fatto che ora esistano in commercio prese duplex e triplex precablate non sia un preludio alla nuova norma che prevede di derivare tutte le prese di una scatola singolarmente, e il fatto che queste abbiano i doppi morsetti per la derivazione di linea passante interessi solo i paesi dove non è in vigore o che costituisca solo un motivo di transizione (legacy).

Guarda che le prese duplex e triplex sono in commercio da molti anni.

Il fatto è che finora, su questo 3ad, sono state fatte solo supposizioni e che l' elettricista certificatore che mi ha passato tale notizia deve mettere la firma sull' impianto che devo realizzare io! Spero tanto che si sbagli perchè mi dispiacerebbe davvero arrivare con il triplo dei fili su una scatola con 3 prese dove, come dite anche voi, se ne può fare a meno.

Ripeto che eliop in una delle risposte precedenti aveva gia' indicato che il tutto e' a norma, e non con una semplice supposizione:

La guida blu di tutto normel vol 1 edifici civili,a pag. 32 dice queste testuali parole: l'entra ed esci sugli apparecchi è ammesso solo se esistono i doppi morsetti, oppure se il morsetto è dimensionato per la sezione totale dei cavi.

A pag. 33 dice:i dispositivi di connessione sono sconsigliati dentro le scatole porta-apparecchi.

Appena lo rivedo mi faccio dare ulteriori delucidazioni, anche perchè ho cercato info sul DM 37-08 che mi ha detto, ma non ho trovato alcunchè a riguardo.

Meglio. Purtroppo, pur non essendo un professionista di questa materia ma un semplice appassionato, ho avuto anche io stesso modo di verificare che alcuni professionisti vanno avanti a lavorare convinti di qualche regola o norma che invece non esiste.

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Bella la discussione...

un buon tecnico o un buon installatore capisce il come e il quanto...alcune soluzioni possono essere diverse ma non compromettere tutto sommato la qualita' dell'impianto...Oltre alle conoscenze tecniche bisogna avere il senso pratico...Spesso in edilizia un caso e' diverso dall'altro e qui sta' alla capacita' e competenza saper dimensionare correttamente gli impianti.

Lavorare con certi criteri puo' impedire all'azienda di realizzare alcune commesse,in quanto ditte concorrenti possono fare la differenza e di molto...

E' anche vero che per settori diversi dall'edilizia residenziale le cose cambiano parecchio e in meglio... :superlol:

Questo e' un ragionamento generale.

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Carlo Albinoni
Lavorare con certi criteri puo' impedire all'azienda di realizzare alcune commesse,in quanto ditte concorrenti possono fare la differenza e di molto...

Allora manca un "metro" per misurare la qualità di un impianto.

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Guarda che le prese duplex e triplex sono in commercio da molti anni.

Ok, sui cataloghi che ho io però non ci sono e a memoria non mi sembra che il più recente sia poi così datato.

Ripeto che eliop in una delle risposte precedenti aveva gia' indicato che il tutto e' a norma, e non con una semplice supposizione

Veramente Eliop ha detto:

se la norma in merito è cambiata onestamente non te lo so dire

Evidentemente perchè, dovresti saperlo, una guida non è aggiornabile in real-time.

.. pur non essendo un professionista di questa materia ma un semplice appassionato, ho avuto anche io stesso modo di verificare che alcuni professionisti vanno avanti a lavorare convinti di qualche regola o norma che invece non esiste.

Neppure io sono un professionista di questa materia, per questo motivo mi devo affidare ai professionisti, anche se vanno avanti a lavorare convinti delle loro regole, perchè sono loro che poi mettono la firma, altrimenti l' abitabilità non te la danno. Solo che prima di cambiare certificatore volevo informazioni sicure .. che purtroppo non ho ancora avuto.

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Del_user_127832

Tra il collegare 7 prese (in 5 o più scatole diverse) e 2 o 3 (considerando quelle citate da Nino, ad esempio per la camera da letto/testaletto) ce ne corre, i comitati che redigono le norme sono costituiti da persone competenti in materia, sarebbe assurdo che normassero una cosa simile, anche perchè ci troveremmo col 99% degli impianti già fuorni norma!

Non perdiamo di vista la realtà, una buona installazione, fatta da un buon installatore/tecnico, non ha bisogno di regole scritte per queste cose, chi sa lavorare sa quando e come dividere in maniera ottimale i gruppi prese.

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Per djflix:

Ok, sui cataloghi che ho io però non ci sono e a memoria non mi sembra che il più recente sia poi così datato.

Forse non e' giusto che dica "molti", pero' la copia piu' vecchia del catalogo BTicino che ho e' del 2004, e li ci sono, duplex e triplex, con lo stesso schema di collegamento che ho postato in precedenza.

Veramente Eliop ha detto:

Evidentemente perchè, dovresti saperlo, una guida non è aggiornabile in real-time.

Non essendo un professionista del settore onestamente non so' tutti i dettagli su norme e guide. Pero' e' anche vero che piu' avanti Carlo aveva scritto:

Guardando le norme estere è possibile che si metta un limite al numero totale delle prese sotto lo stesso circuito, e/o un limite delle prese collegabili con "entra ed esci", ma non se sono nella stessa scatola o in scatole adiacenti.

Quindi i doppi morsetti possono vivere sonni tranquilli.

E cio', a ragione o meno, lo ritenevo una conferma che le norme in materia non sono cambiate e non danno limitazioni definite in materia.

prima di cambiare certificatore volevo informazioni sicure .. che purtroppo non ho ancora avuto.

Hai ragione che una risposta precisa e sicura al 100% non c'e', e non sono certo io la persona in grado di dartela. Io vado solo per deduzioni, e in base a quelle direi che la norma ammette l' "entra e esci". Senno', a logica, resterebbe da chiedersi perche' le case costruiscono le prese con i doppi morsetti e diano le istruzioni che avevo postato.

Comunque visto che si possono sottomettere quesiti tecnico al CEI online dal loro sito ho provato ad inserirlo; forse in questo periodo di ferie bisognera' aspettare un po', pero' rispondono sempre.

Per Attilio:

Tra il collegare 7 prese (in 5 o più scatole diverse) e 2 o 3 (considerando quelle citate da Nino, ad esempio per la camera da letto/testaletto) ce ne corre, i comitati che redigono le norme sono costituiti da persone competenti in materia, sarebbe assurdo che normassero una cosa simile, anche perchè ci troveremmo col 99% degli impianti già fuorni norma!

Non perdiamo di vista la realtà, una buona installazione, fatta da un buon installatore/tecnico, non ha bisogno di regole scritte per queste cose, chi sa lavorare sa quando e come dividere in maniera ottimale i gruppi prese.

Concordo che non sarebbe definibile fuori norma questo tipo di collegamento (e quindi a logica lo e').

Comunque ripeto che dal punto di vista tecnico sinceramente ancora non capisco perche' un collegamento di piu' prese (senza arrivare a numeri esagerati - ovvio) "in cascata", anche alloggiate in differenti scatole portafrutti, e anche se non si tratta della sola zona letto/testaletto, eseguito magari con una linea da 4mm, con un attento serraggio dei cavi nei doppi morsetti delle prese, debba essere ritenuto sicuramente molto inferiore dal punto di vista qualitativo, rispetto a raggiungere separatamente tutti i gruppi di una o due prese per scatola con linee dedicate che partono dalla cassetta di derivazione.

Allora per paragone lo stesso discorso lo si potrebbe ribaltare sulla dorsale che attraversa tutte le cassette di derivazione, che risultano quindi collegate "in cascata" tanto quanto le prese, dicendo che non e' corretto, e che tutte le cassette di derivazione devono essere collegate direttamente al centralino.

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Un'altra similitudine di collegamento che mi e' venuta in mente, ancora meglio delle cassette di derivazione sulla dorsale, e' il centralino: sugli interruttori automatici delle varie linee dell'impianto dell'appartamento, che possono essere anche 5 o 6 tutte a valle dell'interruttore principale e in parallelo, non eseguo mica un collegamento sempre del tipo "in cascata" con "entra e esci" su ogni interruttore automatico, che pure prevedono infatti i doppi morsetti ?

Esiste in quel caso qualche limite dal punto di vista normativo su quanti interruttori posso collegare "in cascata" ?

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Carlo Albinoni
Comunque ripeto che dal punto di vista tecnico sinceramente ancora non capisco perche' un collegamento di piu' prese (senza arrivare a numeri esagerati - ovvio) "in cascata", anche alloggiate in differenti scatole portafrutti, e anche se non si tratta della sola zona letto/testaletto, eseguito magari con una linea da 4mm, con un attento serraggio dei cavi nei doppi morsetti delle prese, debba essere ritenuto sicuramente molto inferiore dal punto di vista qualitativo, rispetto a raggiungere separatamente tutti i gruppi di una o due prese per scatola con linee dedicate che partono dalla cassetta di derivazione.

"molto inferiore" no, un "po' inferiore" sì

Innanzitutto, indipendentemente dalla topologia, tante prese sotto lo stesso circuito significa ridurre il loro coefficiente di contemporaneità. Il che è accettabile a patto che ne siano tutti consapevoli, ad iniziare dall'utilizzatore-committente.

Poi, un eccesso di "collegamento in cascata", di fatto, si traduce in un impianto meno versatile per future modifiche o ampliamenti.

Esiste in quel caso qualche limite dal punto di vista normativo su quanti interruttori posso collegare "in cascata" ?

No, purchè siano rispettate le portate...

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No, purchè siano rispettate le portate...

Ciao Carlo; intendi le portate dei cavi con cui li colleghi nei confronti della In degli interruttori ?

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Comunque visto che si possono sottomettere quesiti tecnico al CEI online dal loro sito ho provato ad inserirlo; forse in questo periodo di ferie bisognera' aspettare un po', pero' rispondono sempre.

Grazie 1000 Gimma! Fatti vivo quando hai la risposta, mi raccomando! :thumb_yello:

Guardando le norme estere è possibile che si metta un limite al numero totale delle prese sotto lo stesso circuito, e/o un limite delle prese collegabili con "entra ed esci", ma non se sono nella stessa scatola o in scatole adiacenti.

Quindi i doppi morsetti possono vivere sonni tranquilli.

Ciao Carlo, per favore potresti passarmi il link alle norme estere? Grazie.

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Carlo Albinoni

Vuoi un link alle norme estere?

Ma non c'è nemmeno alle norme italiane!

Le norme si acquistano!

Qui c'è una guida di un costruttore alla norma impianti francese per le abitazioni.

Norma francese

A pag 12 vedi una tabella con il numero massimo di prese per circuito.

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ok accidenti quanta confusione e cambi di argomento .

Le norme di riferimento sono le "CEI"e ci sono sempre state e sono ancora oggi in continua evoluzione questo per adeguarsi ai tempi .

Alla domanda penso abbia risposto chi ha citato le guide blu e ritenetele pure attendibili visto che a scriverle sono spesso gli stessi redattori dei vari comitati delle norme "CEI" .

Le scatole da frutto non devono diventare una succursale della scatola di derivazione ma il collegamento di più prese in cascata nella stessa scatola è ammesso utilizzando il foro di ripartenza della presa , portare più linee nella stessa scatola per collegare prese diverse appartenenti allo stesso circuito non è sbagliato anzi direi buono l'unico rischio che si corre è l'aumento dei costi e non solo per il filo in + di conseguenza al numero di fili in una stessa tubazione aumenta la sezione del tubo non solo perché altrimenti non ci passo ma sopratutto per normativa , la terra è sempre la stessa quindi basta un filo , la terra viene portata alle singole prese anche nella stessa scatola in modo indipendente solo nei casi in cui i locali siano ad uso medico o assimilabili ma qui va analizzato nello specifico .

A livello di buona norma o di lavorare bene , è ammissibile anche la ripartenza verso un'altra scatola da frutto.

Come in tutte le cose basta non esagerare , una scatola di derivazione in più fa lavorare meglio anche chi viene dopo ma sopratutto fa lavorare meglio lo stesso installatore .

Nelle cucine un installatore a modo porta sempre una linea per ogni elettrodomestico sopratutto se non accessibile e infatti a meno di case molto vecchie in tutte le cucine c'è un quadretto con gli automatici dedicati alla cucina e ci sono non per bellezza ma perché le prese in questione vanno sezionate e protette .

non vorrei essere stato troppo noioso ,vi saluto per i differenziali.......alla prossima

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ho finito di leggere la discussione e i cambi di direzione , se volete parlare di norme per gli impianti civili cercate pure riferimenti alle CEI 64/8 e sotto appendici ,come detto da qualcuno le norme si acquistano come pure i volumi semplificati ed illustrati delle guide blu di tutto normel .

Sempre per lavorare bene o discretamente e dare un buon prodotto finito , il primo passo è la realizzazione di una buona ossatura cioè i tubi corrugati uno in più non fa fallire nessuno e fare entra ed esci dalle scatole porta frutto non fa risparmiare ne in materiali ne in tempo altra cosa importante oggi sono le dimensioni dei tubi il diametro 16 andrebbe bandito , il diametro 20 e 25 sono ottimi e alle prese TV oggi portate il tubo di 25 si lavora tanto meglio . Il maggior tempo impiegato nella stesura dei tubi viene compensato dal minor tempo per gli infilaggi......altra cosa importante l'elettricista segue sempre la posa dei tubi insieme al muratore non lascia che lo faccia il muratore .

Nei centralini il numero di interruttori da poter montare in cascata potrebbe non avere limiti , bisogna avere cura di dimensionare la linea o barratura di distribuzione per la massima corrente avere lo spazio per il montaggio ed il quadro deve essere dimensionato per poter dissipare il calore prodotto complessivo.

Ma per uso civile si resta con i piedi per terra , i materiali sono ormai standardizzati da tutte le marche anche perché le marche veramente diverse sono poche e poi in un appartamento quando i circuiti sono divisi in tre basta e avanza se non ci sono esigenze particolari .

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Del_user_127832
altra cosa importante l'elettricista segue sempre la posa dei tubi insieme al muratore non lascia che lo faccia il muratore

Mio suocero (muratore) posa i tubi che è una bellezza, pensa una volta ho perfino avuto difficoltà a credere che avesse fatto due curve, se non fosse che il pilastro da superare era sotto i miei occhi!

Sembra che non ti ascolta, ma quando gli hai detto quanti tubi e di quale diametro posare, dopo puoi star tranquillo... però ammetto, è una mosca bianca :superlol: Quando mi è capitato di lavorare con altri "mastri" se non sei davanti a loro quando posano, poi ti ritrovi quasi sempre delle sorprese (sgradevoli per lo più).

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Del_user_127832
e infatti a meno di case molto vecchie in tutte le cucine c'è un quadretto con gli automatici dedicati alla cucina e ci sono non per bellezza ma perché le prese in questione vanno sezionate e protette .

Questa non è una condizione indispensabile, mi spiego meglio, le prese in questione vanno protette così come tutte le altre prese dell' impianto, il sezionamento di quelle irrangiungibili, è utile per eseguire operazioni di pulizia o altro in sicurezza (non potendo staccare agevolmente la spina), disalimentando la presa (attraverso interruttori bipolari o magnetotermici), ma non è per nulla necessario inserire un quadretto con automatici dedicati, sebbene possa essere una buona tecnica/pratica.

saluti

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In casa mia sono derivate in cascata solo le prese da 10A poste lungo la stessa parete.

Le prese da 16A sono sempre derivate sempre in cassetta ad eccezione di un paio nella stessa scatola portafrutti e che mai alimentano due carichi gravosi contemporaneamente.

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scusate io vorrei portare come mio contributo quello che faccio normalmente in casi dove servono piu' di una presa da 16A (in ristrutturazioni di impianti esistenti) e cioe' :

1)porto una linea in trecciola n07vk sez. 2,5 azzurro,giallo verde e nero ( o grigio,marrone ecc. )protetta da un int. m.t. 16A C il quale mi protegge da sovraccarichi e dai c.c. detti conduttori con lunghezze medie di 30 mt.

2)poi,faccio il collegamento entra ed esci per i conduttori di linea neutro,fase poi pero'collego con tre fili singoli g.v. gli alveoli di terra delle prese,e dall'alta parte li metto in parallelo con un morsetto al filo di terra che arriva.

Mi direte voi perche fai cosi con il conduttore di terra???

Perche' l'esperienza mi ha insegnato che ben difficilmente i conduttori del 2,5 mmq (anche se entra esci) protetti da un interruttore m.t da 16A colano, mentre i conduttori di terra, o gli alveoli di terra si possono ossidare o svitare. Inoltre molte volte il conduttore di terra viene ad essere tagliato dall'iXXXXXe di turno che stacca detto perche' sganciava il differenziale staccando non solo una terra da una presa ma tutte!!!Certo gli impianti elettrici non dovrebbero essere manomessi ma in caso di danni o infortuni chi periziera detto non potra mai dire che la messa a terra non era stata eseguita con la dovuta perizia non tenendo conto dell'usura dell'impianto.

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  • 3 weeks later...
Comunque visto che si possono sottomettere quesiti tecnico al CEI online dal loro sito ho provato ad inserirlo; forse in questo periodo di ferie bisognera' aspettare un po', pero' rispondono sempre.

Ecco che e' arrivata:

Nella Norma CEI 64-8 attuale non viene trattato il problema da lei indicato : vedere articolo n. 526.3 (Commento). In ogni caso il CT 64 sta elaborando una proposta relativa alla problematica dell'entra-esci.

Il che direi si possa ricollegare a quanto Carlo scriveva:

Guardando le norme estere è possibile che si metta un limite al numero totale delle prese sotto lo stesso circuito, e/o un limite delle prese collegabili con "entra ed esci", ma non se sono nella stessa scatola o in scatole adiacenti.
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46 post, e con il mio 47 per un quesito sulle prese in cascata, mi chiedo se ciò alza o abbassa il livello del forum.

Intanto non riesco a concepire un impianto con più di due o tre prese in cascata se in scatole portafrutti diversi, come fisicamente, all'atto di mettere i tubo ciò possa accadere, per sbaglio no di sicuro mentre per volontà si fa prima a fare un lavoro decente, non fosse che per il cablaggio, il lavoro pulito....

La questione la analizzammo in laboratorio a scuola 30 anni addietro e riguardava la resistenza elettrica e quindi il calore da esso svuluppato dovuto alla resistenza meccanica delle giunzioni, un discorso più che altro teorico. Avremmo dovuto, non lo abbiamo fatto, collegare 200 prese alla distanza di 1 metro l'una dall'altra ed accendere una lampada sull'ultima presa. Questa doveva essere messa a confronto con pari carico ed un sola presa (cavo intero) a 200 metri di distanza.

Siamo arrivato alla conclusione (solo )teorica che i contatti della presa precedente all'ultima si sarebbero riscaldate, forse poco forse molto e comunque non che non era consigliabile costruire 100 metri di cavo cablando 100 o 200 spezzoni.

ma ripeto:

con quale criterio, se non la precisa volontà di risparmiare fino all'osso (elettreista incravattato dall'impresa edile) vi può capitare una simile occasione?

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Ciao Nino;

in realta', come avevo avuto modo gia' di scrivere, un caso in cui possa capitare di avere piu' prese (certo: 4 o 5 o comunque meno di 10, non 20 !) in serie in scatole portafrutti diversi, e' quella di ritrutturazione di una abitazione.

Metti il mio caso: abitazione di 50 anni fa', cucina che non prevedeva nessuna presa, o forse 1 sola (non ricordo) al piano lavoro, e nessuna nei pressi dei vari elettrodomestici (ce n'era una sola poco piu' alta del pavimento dalla quale mi era toccato derivare, via cavo e ciabatte, gli attacchi per i vari elettrodomestici), con un solo tubo in arrivo dalla unica scatola di derivazione dalla dorsale posta in alto vicino al soffitto.

Al momento della ritrutturazione, con casa occupata o comunque che si poteva lasciare libera per poco tempo, le possibilita' erano 2:

1) Demolire quasi completamente (tra rifacimento impianto idraulico, del gas, e elettrico) le 2 pareti della cucina confinanti con il piano lavoro per derivare dalla scatola di derivazione una tubazione separata per ogni scatola portafrutti.

2) Fare il minor numero possibile di buchi, solo in prossimita' delle giunzioni dei forati, per far passare, nei forati stessi all'altezza del piano di lavoro per poi scendere nei punti dove andavano gli elettrodomestici, uno o al massimo 2 tubazioni da 20 che attraversavano tutte le cassette di derivazione. In questi tubo/i ci sarebbero poi passate: 1 linea da 4 mmq per le prese del piano lavoro e degli elettrodomestici da collegare appunto in serie, una linea da 1,5 mmq per le luci sottopensile, una linea da 2,5 mmq per collegamento eventuale di uno scaldabagno elettrico.

Secondo te quale soluzione ho adottato ??

Quindi esiste in realta' un criterio, che non e' la precisa volontà di risparmiare fino all'osso, in cui un tale impianto possa essere concepito ....

Modificato: da gimma
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La prima normativa da applicare è il comune buon senso.

Fatti salvi tutti gli accorgimenti per evitare situazioni di pericolo, quando si deve lavorare sull'esitente, si cerca di realizzare il miglior compromesso tra massima qualità e minimo disturbo.

Differente il ragionamento se si opera su edifici nuovi di cantiere.

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