mgaproduction Inserito: sabato alle 22:47 Segnala Inserito: sabato alle 22:47 Domanda, credo, molto semplice : un termostato modulante fa risparmiare gas rispetto ad uno on/off ? La mia situazione è di un normale impianto di riscaldamento autonomo a termosifoni, con caldaia a condensazione Ariston Genus Evo (cambiata esattamente 10 anni fa) con sonda esterna ma attuale termostato on/off.
Marco Fornaciari Inserita: sabato alle 23:28 Segnala Inserita: sabato alle 23:28 Il termostato modulante fa risparmiare gas se tutto l'impianto è costruito per essere gestito dalla modulazione. Sarebbe meglio avere la suddviisione in zone e fasce orarie, con tanto di cronotermostati: che poi è la situazione d'impianto che realmente fa risparmiare dato che si scalda dove serve quando serve. La caldaia già modula di suo in base alla temperatura dell'acqua, e non può essere diverso. Di fatto la sonda esterna da una mano se si riscalda in continuo, e di fatto in eccesso.
reka Inserita: domenica alle 12:04 Segnala Inserita: domenica alle 12:04 secondo me la caldaia modula di suo, il termostato che sia on/off è normale. l'esistenza di termostati modulanti è una cosa un po' complicata, credo che si tratti di comandi remoti associati alla specifica caldaia, ma credo che sia una cosa limitata a pochi marchi e forse all'inizio dell'epoca delle condensing
click0 Inserita: domenica alle 13:06 Segnala Inserita: domenica alle 13:06 14 ore fa, mgaproduction ha scritto: un termostato modulante fa risparmiare gas rispetto ad uno on/off ? nulla più ne nulla meno di quello che ti farebbe risparmiare una testina termostatica (questo se "modulante" zona per zona) se invece hai un unico termostato modulante collegato alla caldai, (col il dubbio; in quale ambiente posizionarlo ?!) hai un comportamento molto simile a quello della sonda esterna "pulito" degli apporti energetici gratuiti di riscaldamento
DavideDaSerra Inserita: domenica alle 18:48 Segnala Inserita: domenica alle 18:48 Dipende dalla caldaia: se è già gestita in climatica con sonda esterna è pressapoco inutile, se la caldaia lavora a termperatura fissa il termostato modulante regola la caldaia in base alla distanza tra la temperatura ambiente e la temperatura obiettivo (per passare da 19 a 20° modula più che per portare da 12 a 20°). Per come la vedo io costa meno installare una sonda ambientale normale e collegarla alla caldaia lasciando i termostati on/off
mgaproduction Inserita: ieri dalle 14:52 Autore Segnala Inserita: ieri dalle 14:52 Per l'esattezza, casa mia è un normale alloggio di 100mq su 1 solo piano. La caldaia, come già scritto, è una Ariston Genus Evo di 10 anni fa. All'epoca mi misero le valvole termostatiche per avere la detrazione del65% anzichè solo del 50 (ed il costo era giustificato, avendo già tutti i rubinetti temrostatizzabili). Nella realtà dei fatti, non abbiamo mai usato una separazione delle zone (giorno e notte),perchè tutto sommato abbastanza inutile. Non ci piace stare con zone più fredde e zone più calde. Tanto si frequenta tutta casa normalmente. Dai termometri che ho in giro nelle stanze, vedo che con l'unico termostato che ho che è nella sala garantisce un ottimo bilanciamento tra le zone/stanze. Se proprio capita, si spegne un termosifone in caso di assenza totale di qualcuno, ma nulla più. Siccome tengo sott'occhio i consumi da 30 anni, vedo che per avere un risparmio sul gas, devo tenere chiusa casa per almeno 3 giorni consecutivi. Se no, tanto vale lasciare acceso il riscaldamento con la normale e classica temperatura di 20°. Ora però vorrei capire se un termostato modulante (più che altro il suo originale, perchè la caldaia non supporta il protocollo opentherm) può migliorare i consumi. La pensata è che magari anzichè una semplice accensione dettata da un "ON", una modulazione dettata dalla reale situazione interna potrebbe aiutare : se la temperatura è lontana da quella impostata, allora la richiesta di gas/potenza/consumo potrebbe/dovrebbe essere più esigente e mano a mano che ci si avvicina alla temperatura impostata, dovrebbe essere sempre meno anzichè un semplice "OFF" quando il termostato è arrivato a temperatura.
Alessio Menditto Inserita: ieri dalle 16:39 Segnala Inserita: ieri dalle 16:39 Noi frigoristi abbiamo un rapporto un po’ diverso alle cose, per noi la casa è una cella frigorifera (ovviamente al contrario ma non importa) che necessita ad esempio di 1000 watt di calore. Ora se servono 1000 watt, 1000 watt devi dare, se ne dai di più c’è troppo caldo, se ne dai di meno hai più freddo. La modulazione semplicemente al calare della richiesta diminuisce la potenza (e viceversa) ma i conti alla fine devono tornare, perché altrimenti si arriva al paradosso che scaldi lo stesso con meno potenza. È più un fatto di benessere, l’on off attacca a seconda del differenziale del termostato, e in questo tempo differenziale la temperatura cala e uno lo può avvertire come fastidio, ma alla riaccensione il bruciatore parte al massimo e sostanzialmente recupera in poco tempo quello che il modulante cedeva pian piano. Il risparmio vero si ha unicamente non facendo uscire il calore…trucchi di magia purtroppo la termodinamica non li prevede.
mgaproduction Inserita: ieri dalle 17:06 Autore Segnala Inserita: ieri dalle 17:06 Grazie per la risposta che mi fa già capire qualcosa in più. Mi sorge una domanda quindi : ma se io impostassi il termostato con differenziale 0,0 anzichè 0,2° potrebbe cambiare qualcosa?
Marco Fornaciari Inserita: ieri dalle 17:10 Segnala Inserita: ieri dalle 17:10 Allora, la prima cosa da verificare è quanti anelli ci sono. Poi con un solo termostatoto è quello che comanda, per bilanciare l'impianto bisogna interbenire sulle valvole termostatiche. Diveramente (e riasuntivamenet) bisogna costruire l'impianto in modo diverso con gli scambiatorie e un locale dedicato solo per caldaia e scambiatori: si fa solo in ville importanti o in palazzine uffici, o/e consimili
Alessio Menditto Inserita: ieri dalle 17:29 Segnala Inserita: ieri dalle 17:29 12 minuti fa, mgaproduction ha scritto: ma se io impostassi il termostato con differenziale 0,0 anzichè 0,2° potrebbe cambiare qualcosa? Vuol dire far fare attacchi della caldaia a intervalli più brevi, a parte che differenziale 0 o 0.2 gradi non esiste, il differenziale comincia ad esserci ad esempio di 2 o 3 gradi, man mano lo riduci, gli intervalli tra le accensioni diminuiscono, cioè imposti a 21, a 21 la caldaia stacca, con un differenziale di 1 grado vuol dire che a 20 riattacca, cioè il termostato appena ne sente 20 riattacca per portare a 21. In realtà il differenziale ampio serve appunto per evitare inutili attacchi della caldaia quando il termostato “sente” una temperatura che non è reale, come in un frigorifero, che non può attaccare immediatamente il compressore solo perché hai aperto per pochi secondi lo sportello per vedere dove hai messo il brodo, in quei pochi secondi la temperatura globale della merce non è calata nemmeno di un millesimo di grado ma forse il termostato l’ha avvertita.
mgaproduction Inserita: ieri dalle 17:54 Autore Segnala Inserita: ieri dalle 17:54 42 minuti fa, Marco Fornaciari ha scritto: Allora, la prima cosa da verificare è quanti anelli ci sono. Poi con un solo termostatoto è quello che comanda, per bilanciare l'impianto bisogna interbenire sulle valvole termostatiche. Diveramente (e riasuntivamenet) bisogna costruire l'impianto in modo diverso con gli scambiatorie e un locale dedicato solo per caldaia e scambiatori: si fa solo in ville importanti o in palazzine uffici, o/e consimili Cosa sono gli anelli ? Per tutto il resto, picche. L'alloggio è un alloggio normale. Locali dedicati, nisba. Giusto potrei sezionare i termosifoni sul collettore visto che quest'ultimo è nel sottotetto poichè ho un impianto a pioggia (l'ho trovato così, quindi non chiedermi altro...).
mgaproduction Inserita: ieri dalle 17:57 Autore Segnala Inserita: ieri dalle 17:57 25 minuti fa, Alessio Menditto ha scritto: Vuol dire far fare attacchi della caldaia a intervalli più brevi, a parte che differenziale 0 o 0.2 gradi non esiste, il differenziale comincia ad esserci ad esempio di 2 o 3 gradi, man mano lo riduci, gli intervalli tra le accensioni diminuiscono, cioè imposti a 21, a 21 la caldaia stacca, con un differenziale di 1 grado vuol dire che a 20 riattacca, cioè il termostato appena ne sente 20 riattacca per portare a 21. In realtà il differenziale ampio serve appunto per evitare inutili attacchi della caldaia quando il termostato “sente” una temperatura che non è reale, come in un frigorifero, che non può attaccare immediatamente il compressore solo perché hai aperto per pochi secondi lo sportello per vedere dove hai messo il brodo, in quei pochi secondi la temperatura globale della merce non è calata nemmeno di un millesimo di grado ma forse il termostato l’ha avvertita. 0,2 è il differenziale che ho trovato impostato su praticamente tutti i termostati che ho usato tra casa mia e casa in montagna. Tanto essenso un alloggio, prima che ci sia uno sbalzo (positivo o negativo) ci vuole un bel pò di tempo. In pieno inverno, per esempio, devo stare almeno una 20ina di minuti con le finestre della sala spalancate perchè si superi quel differenziale.
Alessio Menditto Inserita: ieri dalle 18:05 Segnala Inserita: ieri dalle 18:05 Ti credo ma è un po’ strano un differenziale così basso, due decimi di grado praticamente è niente, comunque se dici che è così forse la sonda è in un posto veramente strategico. Comunque differenziale alto medio basso il discorso resta quello iniziale, a proposito del risparmio.
Marco Fornaciari Inserita: ieri dalle 18:15 Segnala Inserita: ieri dalle 18:15 Gli anelli indicano quanti circuiti dell'acqua ci sono, che appunto sono degli anelli: manda a termosifoni e relativo ritorno, la caldaia chiude l'anello. Devi contare quanti tubi partono dal collettore di mandata e quanti ne tornano al collettore del ritorno, quaindi quanti termosifono hai: - se il numero è uguale hai tante zone con un solo termofifone per stanza - se sono più i termosifoni della coppia dei tubi signofica che più stanze sono in serie In ogni caso gli impianti non sono tutti uguali, ogni progettista/idaraulico ha le seu abitudini (ovvere limiti di costo imposti dal commitente), quaindi senza saper quello è difficiloe stabilire un buon uso risparmioso dell'impianto di riscaldamento. Io ho elininato il problema usando pompe di calore e scaldiglie elettriche per i bagni, e spendo parecchio meno che con il gas.
mgaproduction Inserita: ieri dalle 22:58 Autore Segnala Inserita: ieri dalle 22:58 4 ore fa, Alessio Menditto ha scritto: Ti credo ma è un po’ strano un differenziale così basso, due decimi di grado praticamente è niente, comunque se dici che è così forse la sonda è in un posto veramente strategico. Comunque differenziale alto medio basso il discorso resta quello iniziale, a proposito del risparmio. Come ben sai, sono un fanatico 🤣dei dati. Quello che posso dirti è che assai raramente negli anni supero le 6h di funzionamento della caldaia con quel differenziale termico. Altri non ne ho mai provati. Il dato MEDIO di un anno di riscaldamento (ottobre aprile circa) è di pochissimo superiore alle 3h al giorno. L'anno scorso, primo anno di uso in parallelo delle pdc, sono sceso addirittura a 2,7h/gg, per un consumo di 788mc di gas. Se no, stavo tranquillo intorno ai 1000mc a stagione. La sonda è assai vicina alla porta di ingresso.
mgaproduction Inserita: ieri dalle 23:00 Autore Segnala Inserita: ieri dalle 23:00 (modificato) 4 ore fa, Marco Fornaciari ha scritto: Gli anelli indicano quanti circuiti dell'acqua ci sono, che appunto sono degli anelli: manda a termosifoni e relativo ritorno, la caldaia chiude l'anello. Devi contare quanti tubi partono dal collettore di mandata e quanti ne tornano al collettore del ritorno, quaindi quanti termosifono hai: - se il numero è uguale hai tante zone con un solo termofifone per stanza - se sono più i termosifoni della coppia dei tubi signofica che più stanze sono in serie In ogni caso gli impianti non sono tutti uguali, ogni progettista/idaraulico ha le seu abitudini (ovvere limiti di costo imposti dal commitente), quaindi senza saper quello è difficiloe stabilire un buon uso risparmioso dell'impianto di riscaldamento. Io ho elininato il problema usando pompe di calore e scaldiglie elettriche per i bagni, e spendo parecchio meno che con il gas. Quindi se non capisco male, un anello è un termosifone o più di uno se collegati in serie, ma comunque attaccati alla stessa entrata/uscita sul collettore. In casa mia ci sono 7 termosifoni così distribuiti : 1 cucina 2 sala 1 corridoio (praticamente sempre spento) 1 cameretta 1 bagno 1 camera Ognuno ha il suo circuito dedicato, non ne esistono in serie e ne tanto meno in parallelo. Modificato: ieri dalle 23:01 da mgaproduction
Alessio Menditto Inserita: ieri dalle 23:08 Segnala Inserita: ieri dalle 23:08 Sì sì lo so sei fanatico !
Marco Fornaciari Inserita: 23 ore fa Segnala Inserita: 23 ore fa (modificato) Con quel circuito e la valvole termostatiche hai già il massimo per un tipico appartamento. Caso mai quello che non va bene è la sonda/termostato vicino alla porta d'ingresso. E ripeto, per riapsrmiare ci vuole un cronotermostato per stanza e abilitare il riscaldamente quando serve, tenendo conto che di giorno, bisogna riscaldare in ogni caso ogni 4/5 ore le stanze per un ora anche se non vissute. Dopo di che quando arriva la bolletta la paghi e ti giri dall'altra parte: se sei in condominio e sopra e sotto hai altri appartamenti la maggior parte del risparmio la hai quando anche loro scaldano; se quello di sotto lascia spento per qualche giorno, in quei giorni il tuo consumo raddoppia, che ti piaccia o meno, e tutti i tuoi dati e calcoli vanno a quel paese. Se spegne quello di sopra idem, e se spengono entrambi fai per 3,5. P.S. Fare i cappotti (poi parliamo dell'umidità) serve a nulla se non si isolano anche i soffitti e i pavimenti: nel mio condominio hanno fatto (ma io non lo volevo dato che la coibentazione già c'era e pure fatta bene) ma i miei costi di riscaldamento non sono cambiati, ovviamente parlo di kW e metri cubi di gas. Modificato: 23 ore fa da Marco Fornaciari
mgaproduction Inserita: 12 ore fa Autore Segnala Inserita: 12 ore fa (modificato) Lasciamo stare i cappotti. Per i vicini sopra e sotto lo so bvene, ma per fortuna sopra ho il sottotetto che è stato rifatto una dozzina di anni fa. Stramegaiperultra isolato e da quel dì, sto infatt risparmiando la metà dei mc di gas. Un termostato in ogni stanza? Mi pare esagerato...non dovrebbero essere le termovalvole a comunicare la necessità di riscaldamento al termostato ? E se questo si accende per una sola termovalvola, significa che la caldaia si accende ma dovrebbe consumare molto poco in quanto deve riscaldare l'acqua di un solo termosifone. Nel frattempo le altre termovalvole rimangono chiuse quindi acqua che circola in caldaia ce n'è molto poca...Mi auguro che funzionino così i termostati accoppiati alle loro termovalvole "proprietarie"... Modificato: 12 ore fa da mgaproduction
mgaproduction Inserita: 11 ore fa Autore Segnala Inserita: 11 ore fa Anche perchè se metto un termostato in ogni stanza senza le termovalvole, la caldaia parte ogniqualvolta una stanza "chiede" e la caldaia fa girare l'acqua dappertutto che mi pare uno spreco senza senso
Marco Fornaciari Inserita: 11 ore fa Segnala Inserita: 11 ore fa Tra l'altro con il tuo impianto, non devi modulare la caldaia. Se metti un termostatoto per area, ovvero usi le valvole termostatiche, dovresti modulare la portata dell'acqua. Per modulare la portata dell'acqua si può agire sulla velocità della pompa. Ma da tutto questo ragionamento cosa ricavi: solo accademia e di fatto un risparmio irrisorio. Bilanciare gli impianti di riscaldamento individuali per un appartamento non è facile, le variabili sono troppe e pure incontrollabili con una logica efficace, e le apparecchiature installate non sono idonee, danno solo una parvenza di bilanciamento. Se veramente si vuole risparmiare sul riscaldamento occorrono grandi impianti centralizzati e tanti scambiatori di calore, ma questo costa parecchio e sottrae area vendibile, quindi il costo al metro quadro di un immobile aumenta del 30%, sorvolando sulla manutenzione annuale.
click0 Inserita: 11 ore fa Segnala Inserita: 11 ore fa 13 minuti fa, mgaproduction ha scritto: Anche perchè se metto un termostato in ogni stanza senza le termovalvole, hai le testine termostatiche su ogni termosifone fai sonda esterna hai caldaia a condensazione l'unica che puoi tentare è di ridurre un po' la temperatura di mandata...
mgaproduction Inserita: 10 ore fa Autore Segnala Inserita: 10 ore fa Quelle di adesso NON sono valvole smart. Sono le classiche da 15€ (si fa per dire, ma forse anche meno)... Tanto mi par di capire che il discorso principale, ovvero quello di far modulare la caldaia tramite il termostato, non sia poi tutta questa gran cosa. Per lo meno a casa normale. Aprirei invece il capitolo di casa in montagna. Qui ho una Immergas Victrix Evo 24 che, anche lei doppo ennemila ricerche, mi pare che non supporti il protoccolo opentherm. Per altro non mi hanno nemmeno messo la sonda esterna. Quindi prima domanda : se me la metto io, la caldaia la riconosce subito senza dover toccare nulla di programmazioni varie? Seconda domanda (e qui entriamo nell'interessante) : l'alloggio è su 2 piani. Zona notte sotto, zona giorno sopra. Da 2 anni circa ho messo le termovalvole economicissime (quelle di cui sopra) e già ho ottenuto un comfort climatico migliore. Qui quello che mi interessa realmente più di tutto non è tanto un discorso di risparmi per quel che ci sto (qualche weekn end ognitanto e le vacanze invernali ed estive) ma di comfort vero e proprio, comunque unito ad eventuali risparmi ovviamente. Essendo su 2 piani, avendo 1 solo termostato ed essendoci il vano scala che fa da camino, già da anni ho messo il termostato al piano di sotto e tengo le termovalvole al piano di sopra appena appena aperte. Ma ciò non basta : spesso sotto c'è freddo e sopra c'è troppo caldo. Quindi qui è dove ho intenzione di approfondire molto il discorso. Termostato con termovalvole smart? Succede che se al pian o di sotto parte una richiesta da parte di una valvola, parte la caldaia tenendo chiusi tutti gli altri termodifoni? Come funzionano sti termostati con relative termovalvole ?
Marco Fornaciari Inserita: 8 ore fa Segnala Inserita: 8 ore fa La prima domanda da porsi è: com'è costruito dal punto di vista idrauilico l'impianto della casa in momtagna. Poi ci si ragiona sopra. In ogni caso se al piano di sotto c'è direttamente il terreno sotto il pavimento, coi termisifoni ci fai poco, è meglio l'aria calda.
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