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PLC Forum


Saldatrice eps genera 150ge brucia i mosfet


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Inserito:

Salve a tutti, un mio amico mi ha portato questa saldatrice lamentando il fatto che dopo aver cambiato i MOSFET e le resistenze sul gate al primo utilizzo non appena ha alzato gli ampere gli sono saltati di nuovo i mosfet.
Io ho pensato ad un problema di pilotaggio e vorrei provare a verificarlo con l'oscilloscopio.
Per fare una misura in sicurezza come posso procedere? Ho sia oscilloscopio da banco che quello a pile. Sarebbe meglio dissaldare i MOSFET, cosa non tanto facile, o posso procedere con gli stessi inseriti.
Vorrei mettere una lampadina in serie per alimentare,limitando la corrente, pensate sia utile?
La saldatrice ha una scheda identica a quella di un vecchio post di cui allego link:https:https://www.plcforum.it/f/topic/320138-saldatrice-inverter-eps-brucia-i-mosfet/.Tuttavia il signore credo si sia arreso proprio mentre faceva le misure con l'oscilloscopio e quindi non riesco a trarne le informazioni che servono a me.
A sua differenza nella mia scheda si legge la sigla
dei due integrati sulle schedine verticali. Su IB1 è LM324 ed ha 14 pin mentre su IB2 è L599 LAD ed ha 16 pin.


Inserita:

Per prima cosa verifica tutte le tensioni di alimentazione che siano corrette.

Da quanto scrivi sembrerebbe che l'inverter della saldatrice funzioni a vuoto ma, appena carichi per saldare, si bruciano i mosfet.

In genere, quando anccadono questi problomi c'è un pilotaggio non corretto dei gate dei mosfet.

La prima cosa da verificare, quindi, è il circuito di pilotaggio.

Inserita:

I Mosfet che hai montato sono IDENTICI agli originali ? Intendo la sigla completa e anche il tipo di case.. sicuro siano Mos ? Ne ho riparate un paio nella vita e montavano IGBT

Poi occhio che girano diversi componenti fallati (fake) 

Inoltre è da verificare il montaggio sul dissipatore ( miche / silpad / pasta termica )

 

 

 

 

Inserita:
Quote

Per fare una misura in sicurezza come posso procedere? Ho sia oscilloscopio da banco che quello a pile.

 

Meglio quello alimentato a batteria dato che devi misurare circuiti non isolati da rete, però occhio che c'è poco da scherzare con questi circuiti...

Quelli da banco hanno la massa dei BNC di ingresso collegata alla messa a terra di alimentazione dello strumento ed è quasi sicuro che fai il botto...

Infatti nell'altra discussione "martusi" ha scritto :

Quote

"E perché stavo friggendo l'oscilloscopio, sfrigolava qualcosa, e la resistenza posta sull'ingresso della 220 si è accesa come un albero di Natale quando ho replicato le misure sul ramo n.1?"

 

Inserita:

Intanto grazie per le vostre risposte. 

Premetto che io ancora non ho acceso la saldatrice ed è per questo che nel dubbio vorrei alimentarla con lampadina in serie per verificare se è ancora in corto. Sarebbe indicativa questa procedura?

I transistor hanno sigla IRPF 460A e dovrebbero essere dei mosfet a canale N. Sono 8, 4 sul ramo positivo e 4 sul negativo. Il silpad è presente sui mosfet collegati col ramo negativo. 

 

Anzitutto vorrei assicurarmi che non siano presenti dei corti. Qualora non ci fossero come dovrei collegare i puntali dell'oscilloscopio? Io pensavo di metterli tra gate e source del mosfet ma non so se vada bene. 

Avendo un oscilloscopio a doppio canale vorrei fare la misura contemporaneamente sui due rami. 

Ovviamente vorrei fare tutto il più possibile in sicurezza quindi accetto consigli su come procedere. 

 

Inserita: (modificato)
22 minuti fa, Leone2285 ha scritto:

Sarebbe indicativa questa procedura?

 

Certo se la lampada s'illumina decisamente indica che c'è un probab ile corto circuito subito a valle dell'ingresso della rete o a valle del raddrizzatore.

 

22 minuti fa, Leone2285 ha scritto:

IRPF 460A

 

Si sono Mosfet a canale N, indicati per alimentatori SMPAS; Vds <=500V Id<=20A @Tc 25°C 

 

22 minuti fa, Leone2285 ha scritto:

Qualora non ci fossero come dovrei collegare i puntali dell'oscilloscopio? Io pensavo di metterli tra gate e source del mosfet ma non so se vada bene. 

 

Attenzione!!

Verifica che il tuo oscilloscopio non sia connesso a terra.

Connetti la clips dello zero al source, con il dispositivo NON ALIMENTATO! Connetti solo una sonda. Se, come presumo, i mosfet sono connessi a ponte, gollegando le due clips di zero a due source differenti rischi di fare un corto circuito.

Se ricordo bene il pilotaggio dei gates avvienete tramite trasformatori. Prima di misurare direttamente sui gates, fai le misure sull'uscita dei drivers. Dal lato driver tutti i canali dovrebbe essere riferiti allo stessi potenziale, quindi puoi tranquillamente collegare le due clips al comune e verificare che tutti i canali abbiano una forma d'onda corretta.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

Con lampada inserita in serie ho un guizzo di luce appena do alimentazione che poi cala rimanendo pero sempre accesa. Accende la ventola di raffreddamento.

Tempo di togliere la spina ho misurato la tensione sui grossi condensatori che era già a 120V e calava durante la misura. Potrebbe ciò essere sintomo di un corto a valle degli stessi condensatori?

 

Come già consigliato da Tesla sarebbe meglio usare l'oscilloscopio a batteria che dovrebbe essere isolato da terra ma se non ho capito male ciò non esclude il fatto che possa fare dei corti specie se misuro col doppio canale.

Purtroppo ho qualche difficoltà ad individuare le uscite dei driver. Come potrei individuarle facilmente?

Una curiosità, tra gate e source che tensioni vengono raggiunte?

Inserita: (modificato)

Avevo dissaldato uno dei 3 grossi condensatori che sembrava gonfio. Facendo la misura però rispecchia i valori di targa. Dando tensione alla scheda con lampadina in serie sui PIN in cui era inserito il condensatore trovo 210V che salgono a 250V parallelamente all'aumento di velocità della ventola. 

Che ne dite se alimento senza lampadina?

Modificato: da Leone2285
Inserita:
12 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Se ricordo bene il pilotaggio dei gates avvienete tramite trasformatori. Prima di misurare direttamente sui gates, fai le misure sull'uscita dei drivers. Dal lato driver tutti i canali dovrebbe essere riferiti allo stessi potenziale, quindi puoi tranquillamente collegare le due clips al comune e verificare che tutti i canali abbiano una forma d'onda corretta.

Quindi dovrebbe esserci un piccolo trasformatore drive che pilota i gate. Potrebbe essere quello nel riquadro arancione allegato in foto. Quel trasformatore ha 4 uscite, potrebbero essere quelle che nell'allegato di Tesla corrispondono ad A, B, C, D.

IMG_20251023_032753.jpg.1d4a766868b173cfd3afc1cfaffd8beb.jpg

Livio Orsini
Inserita:
11 ore fa, Leone2285 ha scritto:

Con lampada inserita in serie ho un guizzo di luce appena do alimentazione che poi cala rimanendo pero sempre accesa.

 

Il guizzo corrisponde alla corrente di carica dei condensatori dopo il ponte; dovrebbe esserci un resistore di limitazione che viene cortocircuitato quando i condensatori superano un determinato livello di tensione.

 

11 ore fa, Leone2285 ha scritto:

tra gate e source che tensioni vengono raggiunte?

 

Questa tensione è al massimo di circa 20V, solitamente è anche minore.

 

11 ore fa, Leone2285 ha scritto:

Facendo la misura però rispecchia i valori di targa.

 

Hai misurato anche lo ESR? Questi condensatori sono di tipo a bassissima ESR (resistenza serie equivalente), con il tempo questo valore può aumentare e questo riduce l'efficienza del condensatore; inoltre l'aumento delle perdite causa un aumento di temperatura dello stesso con perdita di liquido dalla valvola.

Prova ad alimentare senza lampada in serie; la tensione dovrebbe raggiungere circa 320Vcc.

 

2 ore fa, Leone2285 ha scritto:

potrebbero essere quelle che nell'allegato di Tesla corrispondono ad A, B, C, D.

 

Non so. Potrebbe anche essere il trasformatore dell'alimentatore switching delle tensioni di servizio.

Devi fare della retro progettazione. Parti dal gate di un MOS e vai a ritroso sul c.s. cercando di ricostruire lo schema. Oppure cerca di individuarlo basandoti sugli schemi della vecchia discussione.

Inserita: (modificato)

Grazie Livio, proverò a dare tensione direttamente come mi hai consigliato per misurare la tensione sul condensatore. Con la termocamera vorrei anche controllare se c'è qualcosa che sia in corto e che scalda. 

Ho notato che sui mosfet di un ramo c'è un corto netto tra drain e source. Essendo in parallelo magari quello bruciato è solo uno. Sull'altro ramo uno dei mosfet è completamente esploso. 

Se tra gate e source ci sono quei valori di tensione perché sarebbe pericoloso fare la misura? La farei con una sola sonda. Comunque vedo come mi hai suggerito di trovare il driver pwm per fare direttamente la misura. La difficoltà sta nel fatto che è uno stampato a doppia faccia resinato in superficie. Su una schedina verticale c'è scritto sul retro pwm ed è basato su un integrato con sigla L5991 AD.

Ho controllato il datasheet ma non riesco a capire se sia il driver. 

Nell'altra schedina verticale c'è un LM324 che dovrebbe essere un quad amplificatore che non so cosa gestisce.

 

 

Modificato: da Leone2285
Livio Orsini
Inserita:
28 minuti fa, Leone2285 ha scritto:

Se tra gate e source ci sono quei valori di tensione perché sarebbe pericoloso fare la misura? La farei con una sola sonda.

 

Il problema nasce dall'eventuale potenziale del source. Se i 4 mosfet son messi a ponte, 2 source sono a potenziale 0, mentre gli altri 2 sono a potenziale elevato.

Per questo motivo ti ho suggerito di ricostruire il circuito di pilotaggio dei gates. Solitamente vengono pilotati con trasformatori i con optoisolatori. Oppure ci sono appositi gate che permettono il pilotaggio del mosfet basso e di quello alto, riferimento al potenziale. COntrolla sugli schemi della vecchia discussione.

 

34 minuti fa, Leone2285 ha scritto:

Su una schedina verticale c'è scritto sul retro pwm ed è basato su un integrato con sigla L5991 AD.

 

Potrebbe essere lo SMPS che genera le tensioni di alimentazione dei servizi.

Ma se tu dici che è la medesima apparecchiatura della vecchia discussione li ci sono gli schemi.

Inserita:

Nella vecchia discussione il signore non riusciva a leggere la sigla di quei due integrati.

Inoltre lui fece la misura direttamente sul gate rilevando delle curve insignificative.

 

Alimentando con corrente limitata scalda solo la resistenza limitatrice dei condensatori.

Senza limitazione scaldano i MOSFET del ramo in cui era esploso il primo. Uno è addirittura esploso. 

Adesso vorrei togliere dalla scheda almeno i MOSFET di questo ramo.

Livio Orsini
Inserita:
28 minuti fa, Leone2285 ha scritto:

Nella vecchia discussione il signore non riusciva a leggere la sigla di quei due integrati.

Inoltre lui fece la misura direttamente sul gate rilevando delle curve insignificative.

 

Cosa c'entra? Ti ho scritto di consultare gli schemi elettrici per vedere come è fatto il pilotaggio dei Mosfet!

 

29 minuti fa, Leone2285 ha scritto:

Alimentando con corrente limitata scalda solo la resistenza limitatrice dei condensatori.

 

Se scalda quel resistore significa che c'è un assorbimento anomalo a valle, se poi esplodono i mosfet signifca che i mosfet hanno come carico un corto circuito!

Leone2285
Inserita:

Lo schema elettrico mi sembra lo stesso che ha postato Tesla in questa pagina o mi sbaglio?

 

Il corto sembra essere sui MOSFET del ramo in cui non esplodono i MOSFET.

Tolto uno dei MOSFET sul ramo in cui esplodono con estrema difficoltà ed è funzionante.

Leone2285
Inserita:

Tolti tutti i MOSFET del ramo in cui esplodono. Dando normale alimentazione scalda sempre la resistenza vicino ai condensatori ma non è esploso nulla.

Volevo eliminare il corto prima di avventurarmi nella misura del segnale di pilotaggio.

La resistenza che scalda è messa tra il ramo positivo ed il negativo dei condensatori.

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