morassog Inserito: 16 aprile 2011 Segnala Inserito: 16 aprile 2011 Ciao a tutti, sto facendo i primi passi con Ladder:non riesco a capire la logica con cui un Ingresso o una Uscita corrisponde all'indirizzo del modulo slave: per la HPLC ok, 0.0, poi ho un modulo slave 4+4 (indirizzo 1) e un ragnetto 4+4 (indirizzo 9), il master è simulato.
del_user_56966 Inserita: 16 aprile 2011 Segnala Inserita: 16 aprile 2011 L'indirizzo fisico non è legato a quello IEC, normalmente nei PLC quando si inserisce una scheda nella sloti sui I/O prendono la numerazione destinata a quella Slot,nel caso della slot 0 gli I/O andranno per esempio da 0.0 a 1.15 (nel caso di una scheda a 32 I/O)nella seconda Slot (1) avremo gli I/O da 2.0 a 3.15 (sempre se è un 32 I/O ) e cosi via...come vedi questo è lo standard da sempre...Come per un PLC Industriale un HomePLC (PLC Domotico) assegna l'indirizzamento standard IEC a secondo di dove si posiziona la "Scheda" che in questocaso non è nel Rack ma distribuita sul Bus in campo!quindi il primo I/O del HomePLC sarebbe lo slot 0 di un normale PLC quindi per standard deve avere l'indirizzo a partire da %IX0.0 (Slot = 0 Ingresso = 1) e sempre per standard avrà le uscite che partono con %QX0.0 come vedi quello che cambia non è lo slot che è sempre lo zero e l'uscita che è sempre la prima ma per poter essere considerato un indirizzamento Standard in EN61131-3 questa è l'unica procedura accettata a livello mondiale.Tutti gli altri indirizzi vengono di conseguenza in modo logico sempre seguendo la logica di Slot della normativa!Quindi come per ogni PLC esiste una tabella che spiega a secondo di dove posizioni la tua Scheda (o come nel caso di un HomePLC il modulo sul Bus)su quali indirizzi standard troverai le risorse che questa occupa sia in ingresso che in uscita.L'indirizzo fisico dell'HomePLC che varia da 1 a 999 non modifica mai il primo ingresso %IX0.0 ne la prima uscita %QX0.0se cosi fosse sarebbe il caos..
del_user_56966 Inserita: 16 aprile 2011 Segnala Inserita: 16 aprile 2011 Nel tuo schema vedo che stai utilizzando il collegamento al Power diretto, ti conviene forse utilizzare la libreria di Pwr che trovi anche tra le icone in alto dove ci sono anche quelle GND, Input, output..cosi lo schema diventa più trasportabile e puoi usare il taglia e incolla classico che facilita molto lo sviluppo del programma e l'esportazione di funzioni logiche!
morassog Inserita: 16 aprile 2011 Autore Segnala Inserita: 16 aprile 2011 grazie Aleandro, ora mi è chiaro, il concetto almeno ahhama si, quello è uno schemino di prova, non dovrò portarlo da nessuna parte, l'ho fatto per fare prima :-)
del_user_56966 Inserita: 16 aprile 2011 Segnala Inserita: 16 aprile 2011 ma si, quello è uno schemino di prova,Considera che il concetto è il fondamento dell'impegno nell'apprendere questo tipo di standard, saprai sicuramente che sta per uscire un nuovo HomePLC Open Source che si programma in C/C++, Java, ecc.. ma per quanto questi linguaggi siano performanti e versatili non sono riconosciuti come standard per l'automazione, quindi sarà sicuramente un dispositivomolto apprezzato da chi programma normalmente in ambiente RAD ma che altrettanto normalmente non è quello che fa automazione...poi come me e altri trovi anche chi programma in entrambi i settori ma una rondine non fa primavera... mentre se vogliamo che il tecnico manutentore dell'impianto possa mettere mano almeno alla normale manutenzione senza doverci chiamare solo perché il crepuscolare si è guastato si deve dare loro la possibilità di leggere uno schema elettrico come appunto è il linguaggio Ladder/FBD standard...questo è conosciuto dalla maggior parte dei professionisti addetti all'automazione e per quanto simile al classico schema funzionale anche dagli elettricisti...Inoltre la questione da analizzare nella scelta di un linguaggio e sempre e solo una, quanto tempo mi serve per apprendere un linguaggio e quanto lo potròsfruttare nel mio futuro di professionista?Molti anni fa scelsi di apprendere la programmazione in IEC1131-3 (al tempo non era ancora una norma europea) da allora non solo posso programmare la maggior partedei PLC Industriali (per questo basta solo imparare le IDE dei vari software..) ma oggi la EN61131-3 è utilizzata nei SoftPLC (PLC basati su schede PC Embedded)come sempre più presente in vari Scada industriali e nei CNC (controlli numerici)...Quindi il mio è stata una scelta felice e tempo speso bene!se al contrario avessi scelto di programmare il primo PLC che era un GE Fanuc tramite il suo linguaggio strutturato adesso che da tempo utilizzo altre marche di PLC non potrei adoperare quelle conoscenze in quanto quel linguaggio era proprietario... quindi sarebbe stato tempo utile ma conoscenze buttate e avrei dovuto comunque reinvestire tempo per apprendere lo standard dell'automazione che è appunto la EN61131-3...Questo per dirti che per chi vuole programmare l'automazione oggi vale la pena di investire nell'apprendimento di questi concetti più che in software per altri settori o peggio ancora proprietari! Non è più pensabile in una logica di business avere un apparato = un software proprietario almeno io la vedo una logica fallimentare...
morassog Inserita: 16 aprile 2011 Autore Segnala Inserita: 16 aprile 2011 concordo pienamente su tutto!si so della Open HPLC, mi farebbe gola dato che lavoro su sistemi Unix, peccato che non sia un programmatore, più che qualche shell script non sono in grado di fare...
del_user_56966 Inserita: 16 aprile 2011 Segnala Inserita: 16 aprile 2011 mi farebbe gola dato che lavoro su sistemi Unix, peccato che non sia un programmatore, più che qualche shell script non sono in grado di fare...e si quello è dedicato al programmatore professionista e alle aziende che fanno assistenza IT...direi l'esatto contrario di quello attuale che è da Installatori elettrotecnici visto la similitudine del linguaggio con gli schemi derivati da CAD elettrici e schemi funzionali...ma se lavori nell'ambiente Unix troverai sicuramente un collega che sviluppa su questi linguaggi e che sia interessato alle nuove tecnologie per l'Home & Building!...
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