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Sistema Tn In Impianti Industriali Con Cabina Propria


Sempronio1960

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A dispetto della non più verde età mi trovo per la prima volta a dover discutere con un progettista la realizzazione di un impianto elettrico industriale con cabina propria e quindi con unico impianto di terra coprente tutta l'area dello stabilimento. Riesumando le nozioni di tanti anni fa mi è venuto spontaneo pensare ad un sistema TN, mentre il progettista propende per un sistema TT, intendendo con ciò il collegamento delle masse BT all'unico impianto di terra del complesso, "attaccandosi" ad esso in pozzetti opportuni presso i vari stabili. Per approfondire l'argomento ho fatto qualche ricerca nel forum ed ho trovato citazioni di TN eserciti come falsi TT, ma non ci ho capito molto. Riflettendo sui vecchi studi ho cercato di immaginare quali potessero i vantaggi nell'esecuzione dell'impianto come "vero" TN. Le conclusioni sono state che probabilmente si semplifica l'impianto nel complesso e forse si risparmia in lunghezza del conduttore di protezione: per dirne una non bisogna realizzare i diversi montanti di terra per i diversi stabili. Si hanno inoltre correnti di guasto più significative e ciò, se anche non permette indiscriminatamente l'uso indiscriminato di protezioni magnetotermiche come potrebbe far supporre la teoria, consente l'uso di differenziali a taratura più alta e quindi, credo, meno costosi. Che ne pensate?

PS: ho postato in "Impianti Industriali" perchè mi sembra più attinente a questo forum che a "Normative e sicurezza" trattandosi dell'esercizio in generale dell'impianto.

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con impianti di cabina propria ho sempre visto impianti TN comunque mi informo.

per chiarire delle incertezze io trovo abbastanza chiara la guida BT schneider che è contenuta nel sotware i-project che puoi scaricare gratuitamente

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Bah....quando uno vuole complicarsi la vita..... :rolleyes:

Parlo ovviamente del "progettista", o di colui che si fregia di questo titolo ma sarebbe opportuno progettasse come evitare di progettare.

Se la cabina è d'utente, per quale motivo dovrei adottare un sistema TT, crearmi il mio impianto di terra di cabina, farmi il mio impianto di terra di stabilimento, separato dal primo e cominciare a preoccuparmi del,valore della Rt, del giusto coordinamento tra i dispositivi differenziali e il valore della Rt, etc etc.+ù

La cosa logica e anche più semplice è realizzare un sistema TN, ossia a partire dal nodo principale di cabina distribuire capillarmente il PE a tutte le utenze. Ovviamnete i vantaggi sono quelli che hai detto: in caso di dispersione a massa le correnti di guasto, circolando in circuiti galvanici, non interessando minimamente il conduttore di terra, danno luogo a correnti elevatissime che possono essere agevolmente rilevate anche non ricorrendo a dispositivi di protezione differenziale.

Sarei curioso di sapere le ragioni che hanno indotto questo "progettista" o presunto tale a pensare tale insana soluzione, faccio qualche ipotesi:

- è socio di una industria di dispositivi diffrenziali;

- si fa di brutto di vino, o di qualche sostanza psicotropa:

- non capisce un acca, per non dire altro.... :lol:

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Sarei curioso di sapere le ragioni che hanno indotto questo "progettista" o presunto tale a pensare tale insana soluzione

La motivazione principale è nel risparmio nella lunghezza del conduttore di protezione: a me sembra che le cose non stiano così perchè comunque il conduttore di protezione deve interessare tutti i reparti ed inoltre bisogna preoccuparsi, in ogni reparto, del suo collegamento a terra fosse anche alla maglia di terra estesa a tutto lo stabilimento.

Riguardo all'uso dei differenziali, come mia riflessione, credo che anche in un TN, TN-S per la precisione, non se ne possa fare a meno a cuor leggero, stante il fatto che allontanandomi dall'alimentazione, dal trasformatore, si riducono le correnti di guasto che potrebbero alla fine risultare prossime o anche inferiori a quelle di normale esercizio considerando la resistenza del guasto: infatti considerando la resistenza del guasto la situazione è peggiore rispetto al corto circuito franco e vanno un pò a pallino le considerazioni che si fanno per la scelta della protezione amperometrica, o sbaglio? Avrei comunque il vantaggio rispetto al TT di usare differenziali a taratura più alta? Potete illuminarmi?

per chiarire delle incertezze io trovo abbastanza chiara la guida BT schneider che è contenuta nel sotware i-project che puoi scaricare gratuitamente

La guida BT schneider si puù scaricare indipendentemente dal programma?

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Perchè un sistema sia TT è necessario che le masse dell'impianto siano collegate ad un impianto di terra elettricamente separato da quello del collegamento a terra del sistema di alimentazione.

Ora mi piacerebbe sapere come riesce ad assicurare tale separazione visto che la cabina di trasformazione si trova nella medesima area dello stabilimento.

Per quanto attiene al sistema TN l'uso o meno del differenziale è vincolato dal valore dell'impedenza dell'anello di guasto in relazione alla corrente che provoca l'interruzione automatica del dispositivo di protezione entro 0,4 s (amb. ordinari) 0,2 s (amb. particolari) per i circuiti terminali e 5 s per i circuiti di distribuzione ed in certi casi anche circuiti terminali.

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