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Salvavita


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Salve a tutti! :)

Sono nuovo di questo forum,volevo anche sottolineare che non sono ne' un tecnico ne' un

professionista del settore,ma semplicemente un'hobbista dell'elettronica che per quel che riesco a fare

per un'uso utentistico a volte mi sento abbastanza soddisfatto dei risultati che ottengo, pero' a volte, mi perdo in un bicchier d'acqua com'e' questo il caso,praticamente dovrei cimentarmi nell'apparente facilissima operazione dell'istallazione del salvavita in una vecchia casa di campagna e praticamente volevo capire innanzitutto quale tipo di salvavita convenga istallare ho sentito che c'e' ne sono bipolari etc etc. e con quali paramentri di riferimento e poi volevo capire anche come individuare il positivo tramite il cercafase in quanto ho paura ad usarlo in quanto penso che dovrei rimanere attaccato,che poi cosi' non e' ,eppure siccome di piu' mi cimento con il basso voltaggio quando devo intervenire nella rete a 220 ho sempre timore,sicuramente a Voi che siete pratici del mestiere vi verra' instintivo sorridere pero' a me fa' questo effetto soprattutto ad utilizzare il cercafase,comunque attendo Vostri consigli in merito.

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Per ciò che riguarda il salvavita o differenziale, é sempre bipolare, perché in questo modo può misurare l'eventuale differenza di Intensità di corrente che passa sulla fase e sul neutro. Ce ne sono di tante sensibilità; per uso civile si utilizza solitamente un differenziale con 30mA di sensibilità e 25A di corrente massima in linea. Il collegamento é analogo a quello di un interruttore bipolare (nei salvavita é indicato su quali morsetti va collegato il neutro).

Per ciò che riguarda la ricerca della fase, é sufficiente che con la punta del cacciavite cercafase tu tocchi uno dei due morsetti dove adesso é attaccata la linea; metti un dito sulla parte posteriore del cercafase e se si accende la lampadina vuol dire che hai trovato la fase, se resta spenta il neutro; se non tocchi i morsetti direttamente con le dita non resti fulminato. :rolleyes:

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Ciao..

Questo é preso di la paggina: Sicurezza

" L'interruttore differenziale o salvavita, che dovrebbe essere presente in tutti i quadri elettrici di appartamento, si riconosce facilmente per la presenza di un pulsante contrassegnato con la lettera T. Questo pulsante serve per eseguire il test: premendolo si deve ottenere lo scatto del salvavita. La funzione più importante del pulsante è quella di mantenere in efficienza l'interruttore: infatti deve essere premuto una volta al mese per impedire il bloccaggio nel tempo delle parti mobili.

In caso di dubbi sul corretto funzionamento dell'interruttore, non indugiare sulla sua sostituzione.

L'interruttore differenziale, se presente nel nostro quadro elettrico d'appartamento, è facilmente riconoscibile per la presenza di un pulsante, utile per la manutenzione, contrassegnato dalla lettera T (può avere forma diversa da quello nella foto).

I cavi che conducono la corrente elettrica sono generalmente due: la fase e il neutro. Poichè la corrente entra dalla fase, percorre i circuiti ed esce dal neutro, in condizioni normali quella entrante deve essere uguale a quella uscente. Se ciò non accade significa che una parte di essa sta percorrendo strade diverse, come il corpo umano in caso di scossa elettrica (contatto diretto) o per cedimento dell'isolante, ad esempio, di un elettrodomestico collegato all'impianto di terra.

L'interruttore differenziale (conosciuto anche come salvavita) confronta continuamente la corrente entrante con quella uscente e scatta quando avverte una differenza.

un contatto diretto: in sua assenza le correnti A e C sono uguali e il differenziale non interviene, ma nel caso specifico C=A-B, per cui il differenziale avverte una differenza pari a B e se questa è superiore alla sua soglia di sensibilità, interviene.

La sensibilità è indicata sull'interruttore in uno dei due modi..

L'interruttore differenziale, in un impianto domestico, deve avere una sensibilità di valore non superiore a 30 milliampere

Un qualunque impianto elettrico, specie se vecchio e con componenti non in perfette condizioni, ha delle piccole dispersioni di corrente che, sommate tra loro, possono provocare lo scatto dell'interruttore differenziale, senza particolari situazioni di pericolo. Per questo è consigliabile non usare nel quadro elettrico generale un interruttore differenziale con sensibilità di valore inferiore a 30 milliampere (30 mA). Singole prese possono comunque essere protette con sensibilità di 10 mA..."

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Il salvavita o, meglio interruttore differrenziale, consiste in un trasformatore differenziale: se la corrente che percorre tutti gli avvolgimenti del trafo è identica va tutto bene, se c'è uno squilibrio tra uno o più avvolgimenti, e questo squilibrio supera una determinata soglia, allora si apre l'interruttore automatico.

Negli impainti civili i differenziali sono obbligatori per prevenire dal pericolo di folgorazioni.

Sono stati fatti studi sui limiti di pericolosità, sulle correnti di rilascio, etc. E' comunememte accettato che, per c.a. [at]50Hz, la soglia di fibrillazione caridaca è compresa tra 100mA e 300mA. La soglia di rilascio è stabilita in 16mA per i maschi e 10mA per le femmine, sempre per frequenza di 50Hz.

Le direttive prescrivono, per i diferenziali ad uso civile, una soglia di scatto <30mA.

Se acquisti un differenziale omologato per uso civile, costruito da un produttore serio, puoi stare tranquillo che rispetterà la soglia, poi se vuoi, puoi anche provarlo. Basta montare in una spina un restore calcolato per una corrente di 30mA a 220V - 15% ==> 6233 ohm. Il resistore va collegato tra fase e terra, inserendo la spina il differenziale deve scattare. Per ciriosità: la resistenza del corpo umano, con tensioni alternate di 220v, è statisticamente compresa tra 1350 e 2125 ohm

Modificato: da Livio Orsini
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Vi ringrazio per le risposte + che esaurienti ma volevo capire un'altra cosa nel medesimo impianto in precedenza dovendo collegare una presa e non avendo dei riferimenti per quanto riguarda il colore dei fili avevo collegato la fase con la presa di terra,non essendo il filo della presa di terra del colore che prescrive la legge ma bensi nero.....alla faccia dei circuiti a norma!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ho notato che il frigorifero funzionava lo stesso com'e possibile non essendo collegato il neutro <_<

Io sono totalmente inesperto per quanto riguarda i sistemi d'elettronica ed i vari meccanismi che ne consentono l'utilizzo pero' la cosa mi lascio' abbastanza sconcertato,poi ho subito rimesso a posto quando me ne sono accorto in quanto e' inutile mettere il salvavita con i fili scombinati,pero' non ho mai riuscito a capire come potesse funzionare.

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Normalmente il neutro e la terra hanno lo stesso potenziale che é a 0 V. Se li inverti in una presa, l'utilizzatore collegato può funzionare lo stesso a patto che non ci sia un differenziale/salvavita a monte della presa, perché altrimenti scatterebbe in quanto la corrente che passa nella fase é diversa da quella del neutro ( in quanto l neutro non é collegato; ad ogni modo, che ci sia o no il salvavita (che comunque é SEMPRE OBBLIGATORIO) é opportuno collegare le prese con la giusta polarità.

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Per piacere non chiamamolo "salvavita" (è un nome commerciale come Hag, Coca Cola o Ferodo....) ma semplicemente int. differenziale.

Preciso che esistono differenziali unipolari ma in Italia non li ho mai visti (hanno i morsetti del neutro che però è passante, senza contatto di apertura).

Ciò premesso, va bene quello da 30 mA.

Potere di c.c.: non ha molta importanza, va bene un 4500 A.

Corrente nominale; dipende dal tuo impianto (25 A probabilmente va bene).

Tipo AC o tipo A? secondo me, non ha molta importanza anche se in teoria il tipo A (obbligatorio in D e in CH) sarebbe meglio (sente non solo i guasti un alternata ma anche quelli in unidirezionale pulsante).

Tipo B (sente anche in guasti in continua) direi proprio di no perché costa uno stipendio ed è quasi inutile, almeno in casa.

Se vuoi spendere qualcosa di più prendi un interruttore "sordo" ai disturbi (scatti intempestivi durante i temporali, etc): per es. tipo G di Moeller, tipo SI di Merlin Gerin, tipo AP di ABB, tipo non mi ricordo quale di BTicino, tipo K di Siemens,...... Ne vale la pena.

Poi valuta se prendere un puro (la protezione da sovraccarichi e e corto circuiti deve esserefatta da altri interruttori magnetotermici) oppure uno o più differenziali magnetotermici.

Comunque fatti aiutare da un amico esperto, mi fa paura la cifusione fra terra e neutro......

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Allora ho controllato l'impianto e la presa di terra e' solamente in una presa ma nelle altre nulla,per cui istallando l'interruttore differenziale "Salvavita" (scusate per il gergo poco congeniale al forum,ma avevo sottolineato che non sono un tecnico,per cui penso possano passare alcuni termini non tecnici ;-) puo' bastare a svolgere l'azione di prevenzione contro le scosse elettriche oppure e' il caso di passarlo in tutte le prese,ed eventualemente visto che quello che gia' c'e' e' fatto in maniera molto rudimentale in quanto ho visto che e' attaccato con il ferro dei pilastri della struttura portante della casa volevo capire se svolga lo stesso la funzione di presa di terra oppure si deva fare in diverso modo

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In assenza di impianto di terra, il differenziale non effettua la protezione dai contatti indiretti come se esso ci fosse, ma la effettua come se si trattassero di contatti diretti. Insomma, se c'è l'impianto di terra è meglio (purchè sia fatto bene, altrimenti è meglio non averlo) ma se non c'è, l'interruttore differenziale va messo a maggior ragione, senz'altro dà un notevole contributo alla sicurezza delle persone e delle cose. Del resto, nelle abitazioni ante 46/90, non è obbligatorio l'impianto di terra, ma il differenziale sì.

Comunque, se si deve fare un lavoro semplificato, ci si può limitare inizialmente a portare la terra solo ai carichi che ne hanno effettivamente bisogno: lavatrice, frigorifero, boiler, etc (quelli che hanno la spina con tre spinotti, per intenderci).

Piuttosto, trattandosi di un impianto non recente, anzichè preoccuparsi tanto della terra, mi preoccuperei di tante altre cose molto più importanti: le sezioni dei conduttori sono adeguate? le connessioni sono fatte in modo corretto? le protezioni da sovraccarichi e cortocircuiti (magnetotermici) sono adeguate? (ho visto molti guai seri provocati da questo tipo di problema, non ho mai visto guai provocati dal'assenza della messa a terra!).

Quindi ti direi di fare così. Al più presto metti il differenziale. Successivamente valuta la sistemazione globale dell'impianto compresa la messa a terra.

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Scusate ma non per essere pignolo ma volevo capire con piu' precisione se la presa di terra vada bene attaccarla al ferro dei pilastri,per fare un esempio quando ho sbagliato ed invece di collegare con la fase il negativo ho messo la presa di terra,cosa poteva succedere se per caso qualcuno toccava qualche ferro collegato ai medesimi per esempio sul pilastro centrale e' stato martellato in modo da trovare i ferri sempre del pilastro e' ad esso e' stato attaccato un verricello che usa mio fratello per cose varie quindi catene etc per usi meccanici e varie,quindi volevo capire se mio fratello si trovava ad essere in contatto con i ferri dei pilastri che rischio potenziale poteva correre e se in ogni caso lasciando li' la presa di terra e ci sia una dispersione che rischio si puo' correre lasciando cosi' la cosa,volevo sottolineare una cosa l'impianto fatto cosi' l'aveva fatto il muratore all'epoca per cui volevo una Vostra conferma di tecnici che la cosa sia tranquilla.

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Una precisazione. Non è detto che in presenza di differenziale, collegando un carico tra fase e terra, il differenziale stesso scatti. Se la corrente che assorbe il carico, è inferiore alla sensibilità del differenziale, tutto funziona regolarmente. Saluti.

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Un dispersore di terra, se è un "buon" dipersore, impone il suo potenziale, anche se lo colleghi direttamente alla fase. Più esattamente la resistenza verso terra Rt deve essere dimensionata in modo che il potenziale dell'impianto di terra non superi i 50 volt (Rt<50 volt/ I ove I è la massima corrente verso terra, cioé la corrente nominale del differenziale se presente).

Se vuoi fare una prova empirica per sapere se hai una buona terra fai così.

Prendi una lampadina a 230 volt. Collegala fase terra anziché fase neutro (a monte del differenziale, se no scatta), deve fare una luce come se fosse collgata fase neutro (se puoi misura la corrente per avere un riscontro più preciso). Se vuoi essere ancora più sciro, mentre fai la prova con la lampadina, tocca con le mani il dispersore stesso, non dovrai percepire alcuna tensione.

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Un'altra precisazione, è vero che per gli edifici ante 46/90 in deroga è consentito ai fini della sicurezza minima installare solo differenziale e come diceva Pasquale non è detto che scatti.

In caso di incidente non puoi essere certo che non ti vengano attribuite responsabilità, come dimostrano alcune sentenze.

Considera che da prove sperimentali si è dimostrato che già una corrente di 0.001 A (1 mA) può portare alla tetanizzazione dei tessuti...Occhio!!!

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Certo, certo.

Volevo solo evitare di sentir dire che "senza terra il differenziale è inutile", allora tanto vale non metterlo, cosa che è palesemente falsa anche se la si sente ripetere spesso.

Tanto più che in ambiente domestico, la maggior parte delle folgorazioni avviene per contatto diretto e non per contatto indiretto, e in questo caso la messa a terra è del tutto irrilevante (anzi, in talune situazioni è addirittura controproducente).

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In caso di incidente non puoi essere certo che non ti vengano attribuite responsabilità, come dimostrano alcune sentenze

Su questo,purtroppo,ci sarebbe da discutere ma rientreremmo nei meandri delle normative che,continuando ad evolversi,creano confusioni su confusioni.

Il giudice sentenzia quello che ritiente piu' opprtuno in funzione delle informazioni aquisite e a volte in modo sbagliato....poi pero' si puo' ricorrere in appello.... :angry: .....

L'adeguamento agli impianti ante 5/3/90 erano "normati" dal D..P.R. 547/55 e D.P.R 447/91

cIAO

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