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Voi Lo Installereste A Casa Vostra ? - mi sembra pericolosino o no ?


alessiob

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MAI PIU’ SENZA ENERGIA ELETTRICA

Sistema per il riarmo automatico del contatore di casa

Trattasi di un apparecchio munito di microprocessore che viene posto sopra il contatore di casa,

tramite un filo a strappo (150Kg ) viene agganciato alla levetta del riarmo, quando per corto

circuito o per sovraccarico il contatore stacca l’erogazione, questo munito di un sensore e di un

motorino a 9Vcc 55Kg/cm riarma in automatico (entro 15 secondi) .

Per sicurezza (caso del corto circuito) il sistema è in grado di riarmare due volte consecutive

nell’arco di 2 minuti; se cade una terza volta è necessario riarmare manualmente il dispositivo.

Nel “pin up” è compresa una batteria 9Vcc con vita di circa 5 anni o 500 riarmi, c’è inoltre un

interruttore on/off per mettere in stand-by il dispositivo durante azioni sull’impianto elettrico.

Il “pin up” è un dispositivo stand-alone, non interferisce sul contatore; può essere montato a

parete od utilizzando il kit già bordo può essere incollato con autoadesivo direttamente

sul contatore.

Il costo al pubblico (end-users) è consigliato in €. 75,00 + costo installazione + iva

costo all’installatore €.50,00 + iva

Per informazioni xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

xxxxxxxxxxxx

Viale xxxxxxxxxxx 9

20090 xxxxxxxxxxxxxxxxx

o sono io troppo apprensivo ?

Modificato: da alessiob
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Perché hai oscurato il nome del fabbricante?

Comuque apparecchi autorichiudenti già esistono e ne abbiamo parlato.

Qui la novità è che richiude l'interruttore del contatore.

Interruttore che spesso interviene non per guasto ma per supermento della potenza prelevabile e che, salvo situazioni abbastanza limitate, non può essere comunque utilizzato ai fini della protezione.

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C...O!!!

... e io che ci avevo pensato, a costruire un aggeggio simile... :blink:

Adesso vengo a sapere che è già in commercio!!!

Mannaggia! in futuro devo approfondire di più le mie fantasie... :rolleyes:

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Personalmente sono molto dubbioso circa l'opportunità di avere un dispositivo di richiusura automatica di un mt in casa. Anche perchè il problema degli scatti intempestivi del magnetotermico non esiste (se c'è un cto cto è vero!).

Nel caso dell'interruttore Enel, che da un punto di vista normativo potrebbe anche non essere presente, a mio avviso il problema non si pone nemmeno. Ovviamente se l'impianto è fatto come si deve.

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non solo sono d'accordo con cia

non ho alcuna intenzione di installare sul VERO magnetotermico di protezione alcuna chiusura, quelle si che sono pericolosissssssssime

ma chiedo al contrario, vista l'interessante novita', di fare un po' di meritata pubblicita' a chi ha avuto questa idea interessante

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comunque bisognerebbe avere l'autorizzazione ENEL , in quanto detto magnetotermico (o limitatore della potenza contrattuale) e' loro , quindi potrebbero non gradire alcun dispositivo agganciato senza il loro consenso.

anche perche' e', facilissimo impedire meccanicamente a detto magnetotermico di intervenire

per comando della bobina (basta una cordicella), pero' se l'enel se ne accorge parte la denuncia per truffa.

ivano65

Modificato: da ivano65
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anche perche' e', facilissimo impedire meccanicamente a detto magnetotermico di intervenire

E perché?

Qualunque magnetotermico o differenziale è dotato di meccanismo a scatto libero.

Questo significa che in caso di intervento su guasto, o comandato da bobina, l'interruttore apre indipendentemente dalla posizione della manopola, anche fosse trattenuta in posizione di chiuso.

Per impedire che il magnetotermico intervenga dovresti manometterlo dall'interno.

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non ho alcuna intenzione di installare sul VERO magnetotermico di protezione alcuna chiusura, quelle si che sono pericolosissssssssime

... sono d'accordo che la richiusura automatica su un possibile cto-cto non è il massimo ma, se ci pensi, la stessa operazione potrebbe essere fatta in manuale dall'utente, anche per un numero di volte maggiore delle tre volte programmate nel dispositivo, che quindi non può essere ne più ne meno pericoloso delle operazioni effettuabili dall'utente.

Trovo molto più pericoloso, in questo senso, la richiusura automatica del differenziale, laddove vi sia un intervento per contatto diretto che, per quanto ne so, potrebbe ancora esistere. :ph34r:

Quindi, se sono ammessi i differenziali a richiusura automatica, bisogna a maggior ragione ammettere l'esistenza di dispositivi analoghi per i magnetotermici, altrimenti, per coerenza, andrebbero vietati anche i primi.

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la stessa operazione potrebbe essere fatta in manuale dall'utente

Non è detto. Un corto circuito di solito non passa inosservato: può esserci una piccole esplosione, una sfiammata in un apparecchio, odore di bruciato etc etc

Quanto basta per mettere in guardia un utente anche non esperto.

In ogni caso, a differenza del differenziale, lo scatto intempestivo del magnetotermico è un problema inesistente.

Trovo molto più pericoloso, in questo senso, la richiusura automatica del differenziale, laddove vi sia un intervento per contatto diretto

Se si ha questo timore, bisogna mettere al bando ogni tipo di richiusura automatica del differenziale.

In realtà la richiusura su guasto del differenziale è già prevista dalle norme (anche in caso di richiusura manuale), e grazie al meccanismo a scatto libero sarebbe tale da non provocare pericolo alle persone. Se si mette in dubbio questo principio, allora si mette in dubbio l'efficacia stessa del differenziale.

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Un corto circuito di solito non passa inosservato:

Un corto-circuito forse no, ma un sovraccarico?

Penso che la maggior parte degli interventi del MT Enel sia imputabile al funzionamento simultaneo di più apparecchi (lavatrice + aspirapolvere, ...).

Un apparecchio di riarmo automatico impiegherà certamente qualche secondo per richiudere il MT, tempo più che sufficiente per l'utente per spegnere almeno uno degli apparecchi in funzione.

Credo che lo scopo di tale apparecchio sia principalmente questo.

In realtà la richiusura su guasto del differenziale è già prevista dalle norme (anche in caso di richiusura manuale), e grazie al meccanismo a scatto libero sarebbe tale da non provocare pericolo alle persone. Se si mette in dubbio questo principio, allora si mette in dubbio l'efficacia stessa del differenziale.

Per "sarebbe tale da non provocare pericolo alle persone" intendi che non fa circolare corrente nel circuito di guasto? :blink:

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Un corto-circuito forse no, ma un sovraccarico?

Penso che la maggior parte degli interventi del MT Enel sia imputabile al funzionamento simultaneo di più apparecchi (lavatrice + aspirapolvere, ...).

Qui il discorso si fa diverso.

L'interruttore Enel non ha funzione di protezione da sovraccarico ma di mera limitazione contrattuale.

Se si trattasse di un altro magnetotermico, la richiusura su sovraccarico non sarebbe deleteria.

L'interruttore riaprirebbe in pochi secondi o minuti.

La protezione da svraccarico, come da norma sugli interruttori, prevede tempi di intervento piuttosto lunghi (per esempio, entro sue ore se la corrente è 1,45 volte qualla nominale). Ben diverso dalla protezione da corto circuito o da guasto a terra.

Nel caso del magnetptermico il vero pericolo in agguato la richiusura su corto circuito, non si sovraccarico.

Casomai si potrebbe immaginare un apparecchio che richiude automaticamente un magnetotermico (dopo qualche minuto, se vuoi) solo in caso di intervento per sovraccarico. L'unica maniera per discriminare con esattezza la causa dello sgancio è avere una segnalazione speciale, collegata alla sola parte termica della sganciatore (non mi risulta che sia in commercio).

Per "sarebbe tale da non provocare pericolo alle persone" intendi che non fa circolare corrente nel circuito di guasto?

Significa che circolerebbe corrente nei limiti della famosa curva di sicurezza tempo-corrente della pubblicazione IEC 479, curva sulla quale sono costruite le caratteristiche di intervento dei differenziali (sempre nell'ipotesi, per altro remota, che proprio in quel breve periodo una persona sia a contatto con una massa).

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xCIA

il bello del limitatore enel e' che se scatta per intervento del magnetotermico succede cio' che dici tu.

ma se e' la bobina a farlo intervenire e questa viene forzata non scatta.

io la prova non l'ho fatta ma miei amici si' e assicurano che non scatta.

io i contatori li ho all'aperto e non posso di certo far esperimenti.

comunque riguardo i magnetotermici differenziali autoriarmanti di cui abbiamo parlato:

per quanto riguarda il limitatore enel non dovrebbe essere considerato protezione e il problema non si pone nemmeno ( come hai gia' detto)

per i magnetotermici a seguire: e' ovvio che e' delinquenziale automatizzare un magnetotermico solo, in quanto in caso di corto sarebbero guai magari irreversibili ( rischio elevato esplosione ed incendio)

ha senso riarmare un magnetotermico differenziale SOLO A PATTO CHE A VALLE DI ESSO LE LINEE SIANO PROTETTE DA MAGNETOTERMICI DI TAGLIA INFERIORE. (la cosa l'ho gia' detta piu' volte)

in questo caso la linea in corto sarebbe isolata dal proprio magnetotermico ed il resto riprenderebbe a funzionare.

d'altra parte se l'impianto ha un solo magnetotermico e a riarmarlo sotto corto fosse l'ignaro utente sarebbe peggio del riarmo automatico , io ho visto casi reali ed e' un miracolo che nessuno si sia fatto male,

praticamente oltre al limitatore enel ( MT 16A) non c'era nessun altra protezione.

quindi NON LESINARE MAI SULLE PROTEZIONI anche se sembrano doppioni di se stesse.

ivano65

Modificato: da ivano65
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io la prova non l'ho fatta ma miei amici si' e assicurano che non scatta

mmm... :ph34r:

ha senso riarmare un magnetotermico differenziale SOLO A PATTO CHE A VALLE DI ESSO LE LINEE SIANO PROTETTE DA MAGNETOTERMICI DI TAGLIA INFERIORE

beh, potrebbe essere un'idea, anche se di non facile applicabilità

e se il corto circuito avviene prima dei mt a valle?

d'altra parte se l'impianto ha un solo magnetotermico e a riarmarlo sotto corto fosse l'ignaro utente sarebbe peggio del riarmo automatico

beh, sente il botto e almeno si ferma lì, non tenta la seconda o terza volta... o no? :o

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la bobina di sgancio di un interruttore DEVE agire sul meccanismo a ginocchio e DEVE essere prioritaria

se cosi' non e' e' colpa dell'interruttore

cio' premesso prendiamo in esame le varie possibilita' :

impianto fatto male :

non sono interessato a discuterne

impianto con adeguata protezione magnetotermica differenziale

GUASTO A TERRA

scatta il magnetotermico differenziale

non scatta il sezionatore (ci tengo al termine, concettualmente e' un sezionatore, indipendentemente da come sia costruito) enel

- puo' essere pericolosa la richiusura AUTOMATICA del magnetotermico

impianto con adeguata protezione magnetotermica differenziale

SOVRACARICO DELLE LINEE ELETTRICHE

scatta il magnetotermico differenziale

non scatta il sezionatore enel

- puo' essere pericolosa la richiusura AUTOMATICA del magnetotermico

impianto con adeguata protezione magnetotermica differenziale

CTO/CTO

scatta il magnetotermico differenziale

ipotiziamo che non scatta il sezionatore enel

- puo' essere pericolosa la richiusura AUTOMATICA del magnetotermico

impianto con adeguata protezione magnetotermica differenziale

CTO/CTO

scatta il magnetotermico differenziale

ipotiziamo che scatta il sezionatore enel

- puo' essere pericolosa la richiusura AUTOMATICA del magnetotermico

- non e' pericolosa la richiusura del sezionatore enel PERCHE' COMUNQUE IL CIRCUITO E' APERTO

impianto con adeguata protezione magnetotermica differenziale

SOVRACARICO CONTRATTUALE TRANSITORIO

non scatta il magnetotermico differenziale

si apre su telecomando il sezionatore enel

- non e' pericolosa la richiusura del sezionatore enel

impianto con adeguata protezione magnetotermica differenziale

SOVRACARICO CONTRATTUALE PERMANENTE

non scatta il magnetotermico differenziale

si apre su telecomando il sezionatore enel

- non e' pericolosa la richiusura del sezionatore enel

LA MANOVRA AUTOMATICA E' APERTAMENTE OZIOSA, MA NON PERICOLOSA

escludo che si deve chiedere permesso ad enel, se cosi' fosse si dovrebbe chiedere il permesso tutte le volte che lo si chiude giacche' l'oparativita' dell'interrutore e' ammessa per contratto e non si posssono distinguere le manovre umane da quelle robotizzate

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io la prova non l'ho fatta ma miei amici si' e assicurano che non scatta

mmm... :ph34r:

Allora abbiamo trovato la soluzione più semplice al famoso problema del contatore elettronico Enel che scatta troppo spesso, l'accessorio che blocca la manopola in posizione di on, che si trova in molti cataloghi. Oppure un'apposita "zeppetta" di facile costruzione. Sicuro che Enel sia stata così ingenua? direi di no, fidati.

La bobina di sgancio agisce direttamete sul meccanismo di sgancio dell'interruttore, indipendentemente dalla posizione della manopola....

ha senso riarmare un magnetotermico differenziale SOLO A PATTO CHE A VALLE DI ESSO LE LINEE SIANO PROTETTE DA MAGNETOTERMICI DI TAGLIA INFERIORE

beh, potrebbe essere un'idea, anche se di non facile applicabilità

e se il corto circuito avviene prima dei mt a valle?

d'altra parte se l'impianto ha un solo magnetotermico e a riarmarlo sotto corto fosse l'ignaro utente sarebbe peggio del riarmo automatico

beh, sente il botto si spaventa e almeno si ferma lì, non tenta la seconda o terza volta... o no? :o

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comunque appena sara' possibile faro'personalmente la prova e vi faro' sapere , anche se le vostre risposte mi hanno tolto molti dubbi.

ivano65

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le norme costruttive precisano che lo scatto deve essere libero

mi rifiuto di fare questa prova perche' se la facessi la mia deotologia professionale ( minchia, che presuntuoso) non mi prermetterebbe di ommettere la pubblica denuncia della GRAVE IRREGOLARITA' DEL COSTRUTTORE

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le norme costruttive precisano che lo scatto deve essere libero

mi rifiuto di fare questa prova perche' se la facessi la mia deotologia professionale ( minchia, che presuntuoso) non mi prermetterebbe di ommettere la pubblica denuncia della GRAVE IRREGOLARITA' DEL COSTRUTTORE

In pratica è come dici tu però, il prodotto in questione, è ad hoc per Enel secondo un capitolato speciale di Enel.

Tra parentesi: lo sapete che per gli interruttori modulari domestici (mt e diff) non esiste ancora una norma di prodotto???? i fabbricanti fanno riferimento alle norme per quelli industriali.

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lo sapete che per gli interruttori modulari domestici (mt e diff) non esiste ancora una norma di prodotto???? i fabbricanti fanno riferimento alle norme per quelli industriali
PROPOSTA DI NORMA SU QUESTI SPECIFICI OGGETTI:

in relazione agli interruttori modulari domestici (mt e diff) si deve applicare le stesse indentiche norme di quelli industriali, senza alcuna variazione di alcun genere

chi sottoscrive la mia elaboratissima proposta normativa ?

non e' un prodotto ad hoc, e' un magnetotermico del fornitore di turno che ha vinto la gara con una bobina a lancio

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PROPOSTA DI NORMA SU QUESTI SPECIFICI OGGETTI:

in relazione agli interruttori modulari domestici (mt e diff) si deve applicare le stesse indentiche norme di quelli industriali, senza alcuna variazione di alcun genere

No, no. Ci sono un po' di variazioni - sia nel senso di una maggior severità sia nel senso opposto - in relazione sia all'ambiente, sia all'applicazione e sia all'utente.

Questo è ormai un fatto consolidato in tutto il mondo IEC: apparecchi per l'industria e apparecchi per residenziale e similare (fatto salva la possibilità di riuscire a fare un apparecchio che riesce a coprire entrambe le norme). L'anomalia riguarda solo le bobine, ma presto dovrebbe venire colmata.

non e' un prodotto ad hoc, e' un magnetotermico del fornitore di turno che ha vinto la gara con una bobina a lancio

Quella per il contatore Enel ha qualche requisito che la rende un po' diversa da quelle usuali.

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Significa che circolerebbe corrente nei limiti della famosa curva di sicurezza tempo-corrente della pubblicazione IEC 479, curva sulla quale sono costruite le caratteristiche di intervento dei differenziali (sempre nell'ipotesi, per altro remota, che proprio in quel breve periodo una persona sia a contatto con una massa).

... ok per la persona in contatto con la massa (contatto indiretto), ma io terrei in considerazione anche la possibilità dell'utente che si improvvisa elettricista e va ad aprirmi la scatola di derivazione senza togliere tensione all'impianto (contatto diretto). Come si sa, la madre degli imbecilli è sempre incinta... :ph34r:

Chi mi dice che, alla richiusura, lo sprovveduto non sia ancora con le mani dentro?

Sono io che sono troppo apprensivo? :unsure:

In considerazione di questo, tornando all'argomento della discussione, ritengo che, posto il requisito fondamentale che l'impianto sia dimensionato correttamente, sia molto meno pericoloso richiudere un paio di volte su un corto circuito o su un sovraccarico piuttosto che su un contatto diretto, per quanto improbabile.

Purtroppo, con l'installazione dei nuovi contatori, anche il requisito succitato viene nella maggior parte dei casi a mancare, poichè la In del MT a bordo è molto alta (63A se non vado errato...) e se consideriamo la sua energia specifica passante (i2t) vedremo che la sezione minima a valle dovrà essere maggiore o uguale a 6mmq, cosa che purtroppo non sempre si verifica nelle installazioni, anche su quelle relativamente recenti.

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... ok per la persona in contatto con la massa (contatto indiretto), ma io terrei in considerazione anche la possibilità dell'utente che si improvvisa elettricista e va ad aprirmi la scatola di derivazione senza togliere tensione all'impianto (contatto diretto). Come si sa, la madre degli imbecilli è sempre incinta...

Il ragionamento sul rispetto della curva di sicurezza vale anche nel caso del contatto diretto.

Si tratta comunque di un evento abbastanza improbabile. Le norme richiedono la protezione supplementare dai contatti diretti tramite differenziale da 30mA solo in casi molto particolari (es nei bagni), certo non per proteggere l'elettricista improvvisato.

Se si hanno questi dubbi evitiamo ogni richiusura automatica.......

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