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Blocco Interruttori Con Bobina A Minima Tensione


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Un saluto a tutti (sono nuovo...) ed un grazie preventivo a chi vorrà rispondermi. :thumb_yello:

Problema: 70 box + 70 cantine nell'interrato alimentate attraverso interruttore B-Ticino con bobina di sgancio a minima tensione (controllata dal pulsante di emergenza antincendio), con condensatore di ritardo. (hanno tutti circa 5 anni di vita)

Dopo mancanza di tensione e suo ripristino NESSUNO degli interruttori risulta riarmabile! Secondo l'installatore "se periodicamente non si toglie tensione i condensatori degli interruttori friggono e non si riarmano più". Soluzione proposta: sostituirli tutti, sapendo che ogni 3-5 anni vanno sostituiti! :blink:

A me sembra quantomeno inverosimile. Possibile che una mancanza di tensione abbia potuto far fuori contemporaneamente ed irreversibilmente tutti i 70 + 70 interruttori? Avrei capito se ne fosse saltata una parte. Ma TUTTI? Possibile che un simile prodotto sia in commercio? Non credo che un'azienda del calibro della succitata metta in vendita un prodotto così fragile... :senzasperanza:

Scusatemi, sono ferrato in teoria, ma sono a zero sul lato pratico, per cui se ho detto idiozie abbiate pietà. Però vorrei capire se l'installatore dice cose sensate o se spara nel mucchio. Perchè il mio timore, al di là del rischio di sborsare soldi per nulla, è che non abbia capito la causa del problema e lo stesso si ripresenti.

Grazie ancora a tutti

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Mi è stato spiegato che il condensatore servirebbe per proteggere da microinterruzioni di corrente che altrimenti provocherebbero lo sgancio. Tuttavia, secmpre secondo il tecnico, col tempo il suddetto condensatore si guasta e mancando tensione non consente più di rialimentare...

Secondo me, la logica non funziona. Ovvero: al massimo, se così fosse, si rialimenterebbe, ma sgancerebbe al minimo sbalzo di tensione, come se il condensatore non ci fosse. Giusto?

Chiedo, soprattutto, se qualcuno ha avuto problemi analoghi con questo prodotto e se la spiegazione dell'incaricato della manutenzione (vecchio "aggiustatutto" secondo me, ma l'amministratore lo dipinge come una sorta di genio dell'elettricità... sarà...) sia verosimile o se vi pare (come a me) quantomeno dubbia.

Grazie a chi vorrà aiutarmi

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Mauro Dalseno

Io sono piu' propenso nel pensare che a quelle bobine di minima tensione in questo momento non sta' arrivando tensione, magari per un fusibile saltato o per guasto al contatto del pulsante di sgancio ecc. ecc. Fallo verificare prima possibile da un' altro elettricista, stai rischiando di fare spese inutili... Ovviamente con i dati che ci hai dato le possiamo pensare tutte!!

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Carlo Albinoni
Mi è stato spiegato che il condensatore servirebbe per proteggere da microinterruzioni di corrente che altrimenti provocherebbero lo sgancio.

Allora è la bobina, non l'interruttore.

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Lo sganciatore e' il F80E o F80V2 ? ...hai 1 o 70 pulsanti antincendio ? in ogni caso , qualunque sia il tipo e' separabile dall'interruttore ,

e non ti chiedo che' articolo e' , perche' non ha nessuna importanza , lo sganciatore di minima o a lancio o contatti ausiliari , si aggiungono a lato durante l'installazione , quindi se' l'interruttore non sta' su' , la causa e' certamente dello sganciatore , sempre che' al

morsetto " P " riceva la fase che' arriva dal pulsante. Ti posso confermare che' dopo 5 anni dovrai sostituirli tutti , hanno durato anche troppo , di solito non arrivano a 4 , ma' ATTENZIONE <_< non ti far fregare , dovrai sostituire solo gli sganciatori , in quanto , ripeto , componente aggiuntivo . La causa di cio' , e' semplice , lo sganciatore e' composto da un congegno meccanico tenuto eccitato da una bobina , alimentata da un circuito elettronico , quindi in corrente continua e da una piccola BATTERIA al Nichel-Cadmio ...ecco la causa ...e il suo circuito di ricarica . Tutti sappiamo che' fine fanno le batterie ricaricabili dopo qualche anno di funzionamento , quindi

NESSUN Condensatore...tutte idiozie. :toobad:

Altro particolare importantissimo : l'alimentazione dello sganciatore ai morsetti F ed N deve necessariamente essere collegata a monte dell'interruttore , altrimenti se' a valle , come credo nel tuo caso , dopo la scarica completa della batteria , non sara' piu' possibile il riarmo ..e questo e' normale perche' per rimanere inserito deve avere tensione , ma' siccome l'interruttore e' giu' quindi aperto ,nessuna tensione = nessun riarmo............ spero di essermi spiegato.

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na mi pare anche strano che la bobina sia di minima e non a lancio di corrente. Mah!

Se l'impianto è di un box ed è collegato ai pulsanti antincendio non si possono utilizzare bobine a lancio di corrente in quanto se ci fosse un problema in una parte dell'impianto gli interruttori rimarrebbero comunque armati, la bobina di minima invece permette di sapere se l'impianto è OK.

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Io sono sempre molto dubbioso sulla causa, potrebbero avere utilizzato sganciatori F80V.. oppure F80E, ancora non sappiamo se a quei sganciatori in ogni caso arriva tensione o no

danaccor vedi se riesci almeno a leggere il codice dello sganciatore e a far verificare a qualcuno se e' alimentato.

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Grazie a tutti dell'interessamento.

Si tratta di sganciatori F80E accoppiati a dei salvavita G8813A/10AC. Gli sganciatori sono 70 (uno per box + qualche altro per altri servizi), i pulsanti sono 2 (uno per ogni rampa di accesso).

Non posso verificare se ricevono tensione o meno perchè non ho titolo per aprire il quadro... Ma la perplessità è che fino a qualche settimana fa erano riarmabili dopo sgancio... ora, dopo l'attivazione di un pulsante... più nulla (ovviamente dopo aver richiuso il pulsante).

Cosa posso chiedergli come "prova" che la sua diagnosi sia giusta?

Adesso mi propone in alternativa di cambiare il sistema: da minima tensione a tensione di lancio, perchè così gli sganciatori avrebbero durata superiore non essendo sempre in tensione... Ma è corretto proteggere dei box con un lancio di tensione? C'è una normativa oppure è un "è consigliabile"...

Sono sempre più perplesso... :senzasperanza:

Non è tanto la spesa, quanto sapere che le cose sono fatte come Dio comanda...

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Io insisto sul fatto che' Ti Vogliono Fregare <_< ...avrai letto il mio post precedente spero !......di sicuro dovresti far vedere e controllare l'impianto da uno o piu' persone qualificate.

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Di sicuro dovresti controllare se arriva tensione agli sganciatori tramite

la serie dei pulsanti ai morsetti L -P, mi sembra un po' inverosimile che a tutti

i 70 sia andata in avaria la batteria nello stesso tempo.

In quanto al titolo credo che uno se e' proprietario anche se in comune con

altri abbia il diritto di di controllare quello che e' di sua pertinenza .

Il sistema con lancio di corrente credo che sia fattibile pero' va abbinato

ad un dispositivo che controlli l'integrita' del circuito.

Segui quello che ti ha scritto anche Paolo 147(a me solo a sentirla la parola condominio

fa venire il mal di pancia).

Ciao.

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Se l'impianto è di un box ed è collegato ai pulsanti antincendio non si possono utilizzare bobine a lancio di corrente in quanto se ci fosse un problema in una parte dell'impianto gli interruttori rimarrebbero comunque armati, la bobina di minima invece permette di sapere se l'impianto è OK.

Secondo me le bobine a lancio non sono idonee...se c'è un guasto sulla linea l'interruttore rimarrebbe armato seppur non alimentato...inoltre un eventuale guasto della bobina a lancio pregiudicherebbela sua funzione senza dare segni...

succede un qualcosa, premi il pulsante di emergenza e tutti gli interruttori dovrebbero scendere, ma alcuni interruttori restano armati...

In queste condizioni credo che la bobina di minima sia d'obbligo

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Ok, sempre grazie a tutti: siete mitici!

aggiornamento situazione: i miei sospetti (ovviamente corroborati dai vostri preziosi consigli) hanno contagiato altri condomini ed abbiamo ottenuto il parere di un altro tecnico (che mi sembra meno praticone e quantomeno ragiona in termini formalmente corretti: dice giustamente "VA", invece di "Watt", visto che si parla di alternata).

La sua diagnosi: "qualcosa" ha "bruciato" tutte le bobine (ipotizza una sovratensione, ma ci deve lavorare). Inoltre ha scoperto che almeno una bobina su una delle tre mandate è in corto (ma che cavolo è successo quella notte??? All'ENEL giocavano a Risiko???)

Soluzione proposta: le bobine F80E dice che non sono più in produzione (beh, se funzionano così, si capisce...). Propone pertanto di sostituire le bobine con teleruttori che avrebbero il vantaggio di riarmare tutto in caso di cali di tensione e "probabilmente" avrebbero una vita più lunga. In ogni caso, dice, un circuito costantemente sotto tensione non può durare a lungo... Esclude però il lancio di corrente perchè, pur possibile, richiederebbe, come giustamente indicato da voi, un modulo di controllo delle bobine che consenta di verificarne il funzionamento (cosiddetta logica positiva, se non erro). Tale modulo, per 70 bobine, comporterebbe un costo (soprattutto di manodopera) che renderebbe il tutto non conveniente, dovendo ricablare tutto.

Fra teleruttori a 230 V ed altri a 24 V consiglia quest'ultimi, perchè, dice, a quasi parità di prezzo, sarebbe meglio lavorare a bassa tensione, anche se, visto che l'attuale impianto usa i 230 V sui pulsanti, lascerebbe tale tensione per poi trasformarla a 24 V poco prima dei teleruttori per non girare coi 24 V che comportanto un amperaggio che imporrebbe il ricablaggio. Non mi è chiarissimo a questo punto il vantaggio dei 24 V, mah... :unsure:

Consiglia poi di non proteggere con teleruttori la sottocentrale termica poichè trattandosi di centrale di teleriscaldamento non usa gas o combustibili e, pertanto, a suo dire non necessita di protezione (se non, ovviamente del magnetotermico)... In questo modo eviteremmo in caso di sgancio per guasti o altro di rimanere al freddo. Il CPI ancora non esiste (!!! dopo 7 anni !!!) per cui non abbiamo lumi in merito... Teniamo strette le terga...

Ovviamente certificherebbe tutto e farebbe le opportune modifiche ai disegni dell'impianto.

Che ne dite? Vi quaglia?

Il primo "tecnico" è stato nel frattempo congedato fra fischi e pernacchi... :thumb_yello:

A proposito: secondo il primo "tecnico" la logica in base alla quale si proteggono gli interrati coi box mediante sganciatori è "in caso di incendio i pompieri vogliono che non vi sia tensione nell'interrato per non rischiare di restare fulminati usando l'acqua". Ma non basterebbero i salvavita per questo? :unsure:

Secondo il secondo, invece, la questione è: togliere corrente per evitare che i gas (o i vapori di benzina) fuoriusciti dalle auto possano esplodere per scintille... In base a ciò dice che la centrale termica, non avendo gas o gasolio o altri infiammabili può essere non protetta... Ma allora sui pulsanti non dovrebbe esserci scritto "rompere il vetro in caso d'incendio", ma "in caso di fughe di gas"... Questo non mi quaglia... :senzasperanza:

Ma esiste qualcuno che sappia fare il suo mestiere sapendo quello che fa e perchè??? :senzasperanza:

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Purtroppo chi fa questo lavoro a volte non ci tiene ad essere aggiornato, di fronte ad un problema da la sua opinione senza dare importanza a quello che potrebbe trovare nelle varie guide che regolamentano gli impianti elettrici.

http://www.vimar.eu/resources/documents/po...01280835511.pdf

al link sopra trovi un articolo che parla proprio di impianti di box e rimesse auto...

ciao!

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Grazie a tutti, soprattutto a Riccy per il link, chiaro ed esaustivo. Finalmente ho potuto dialogare con l'elettricista parlando la stessa lingua. :thumb_yello:

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Il primo "tecnico" è stato nel frattempo congedato fra fischi e pernacchi...

se fosse successo a casa mia avrei congedato anche il secondo pero con qualche fischio in meno

La sua diagnosi: "qualcosa" ha "bruciato" tutte le bobine (ipotizza una sovratensione, ma ci deve lavorare). Inoltre ha scoperto che almeno una bobina su una delle tre mandate è in corto (ma che cavolo è successo quella notte??? All'ENEL giocavano a Risiko???)

penso che la diagnosi sia errata, perceh se fosse vero durante la sovratensione sarebbero bruciati anche diversi videoregistratori, televisori, e vari apparecchi sempre alimentati

In ogni caso, dice, un circuito costantemente sotto tensione non può durare a lungo...

questa affermazione fa capire che anche il secondo tecnico non e molto preparato:

quanti citofoni avete cambiato nel condominio? e qutni crepuscolari ammesso ce ne siano?

sono tutti circuiti sempre alimentati. le bobine di minima sono costruite per essere sempre alimentate

Fra teleruttori a 230 V ed altri a 24 V consiglia quest'ultimi, perchè, dice, a quasi parità di prezzo, sarebbe meglio lavorare a bassa tensione, anche se, visto che l'attuale impianto usa i 230 V sui pulsanti, lascerebbe tale tensione per poi trasformarla a 24 V poco prima dei teleruttori per non girare coi 24 V che comportanto un amperaggio che imporrebbe il ricablaggio.

i casi sono 2: o non conosce il mestiere o vuole guadagnare piu soldi montando componenti inutili.

sono inutile i teleruttori a 24v specialmente se i pulsanti rimangono a 220v

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