shondave Inserito: 2 novembre 2010 Segnala Inserito: 2 novembre 2010 Salve a tutti e complimenti per il forum!Sono un appassionato del Fai da Te, so che non si può essere tuttologi.. ma mi piace dilettarmi nella piccola impiantistica dell'abitazione .. il tutto dopo avere ben chiaro cosa e come fare. Nella casetta di campagna dei miei, fatta costruire dal precedente proprietario all'incirca nel 1970-71 l'impianto elettrico necessita di alcuni aggiustamenti.-.. per non dire dell'intero ricablaggio..non del tutto possibile in quanto andrebbero posati nuovi corrugati sotto traccia.. veniamo almeno all'essenziale. il contatore Enel è posto in uno sportello riparato non esposto alla pioggia diretta incassato nel muro di circa 60x60 cm e profondità di circa 30 cm. Un vano molto spazioso con a fondo parete una tavola in legno dove sono applicati i vari interruttori ecc..subito dopo il contatore è stato installato penso a fine anni 80 un differenziale puro Schupa 25a 4500 0,03 da due modulli applicato con scatolina portadin.Il problema viene adesso. dal differenziale partono neutro e fase da 6mm2 e vanno in un "mammut" (quelle morsettiere tuttte attaccate insieme in gomma nera) dal quale viene derivata una seconda fase da 4 mm2. questi tre cavi (notare la mancanza del terra) partono e vanno all'interno dell'abitazione facendo un giro strano e passando per il garage prima di entrare nella prima scatola di derivazione della casa. Ed ecco l'oggetto del post. in garage (non si sa il motivo.. neanche quello della comodità perché se salta tocca uscire di casa e la porta del garage è moolto piu lontana del centralino) in garage 'è un doppio interrruttore della bticino da incasso, credo sia una coppia di magnetotermici credo linea SICURA bticino (a ll'interno c'è scritto spegniarco) VEDI FOTO ALLEGATA gentilmente presa in prestito dal sito MUSEOLALUCE DI NINO VADALA' ; uno tarato a 10A e uno a 20A al quale arrrivano le due fasi rispettivamente 4 e 6 mm2. il neutro non è fatto passare dagli interruttori ma direttamente passato in scatola diderivazione. sia per comodità che per maggiore linearità dell'impianto volevo estirpare il doppio bticino e piazzarlo all'interno del centralino facendo passare pure il neutro negli interruttori e poi andare con le linee già completamente protette all'interno dell'appartamento.So che fare mondo nuovo sarebbe molto più sicuro ma se per il momento non vado a mettere la terra e ricablare il tutto credo valga poco mettere MGT nuovi .. nessuno di voi conosce nello specifico quell'interruttore doppio di cui parlo?? possono essere considerati passabili ?? a proposito degli interruttori a fusibili bticino sempre anni 70 possono essere paragonati a dei termici oppure non vanno bene neppure per sezionare alcune linee tipo quella luci giardino oppure pompa giardino ecc ..Grazie a tutti dell'attenzione e della pazienza.. forse sono un po troppo manzoniano nell'esporre la situazione..aspetto vostre opinioni con molto interesse!!buona serata a tutti!!
eventualmente Inserita: 3 novembre 2010 Segnala Inserita: 3 novembre 2010 ciao.secondo me butti via tempo a cercare di riutilizzare quei pezzi di storia.Anche se non hai la terra i mqgnetotermici funzionano ugualmente quindi comprane di nuovi, Secondo me risparmi di piu a comprare tutto nuovo che perdere tempo.
Del_user_127832 Inserita: 3 novembre 2010 Segnala Inserita: 3 novembre 2010 OT (ma non troppo! ) scusa se approfitto della tua discussione per togliermi una curiosità personale:Di quei vecchi magnetotermici purtroppo non sono un grande conoscitore, nei primi anni '80 smontavo quelli che trovavo nello sgabbuzzino di casa, ma l'interesse e la curiosità erano quelli di un ragazzino di neanche dieci anni! Mi piacerebbe sapere da Carlo Albinoni (se leggesse questa discussione) se a suo tempo ha testato in laboratorio anche quel tipo di interruttori, e soprattutto, cosa è cambiato/migliorato/peggiorato nell' evoluzione tecnologica e costruttiva, oltre ovviamente al discorso delle dimensioni degli ingombri. A livello qualitativo, gli sganciatori e le prestazioni sono così diverse? Tornando in tema,da quello che scrivi, ho la netta sensazione (quasi assoluta certezza) che chi ha realizzato quell' impianto (o chi lo ha poi modificato, nel tempo, chi lo sà?) non avesse grandi conoscenze/competenze del mestiere! PS: se devo dirla tutta, mi preoccupa di più l'assenza della messa a terra che non la presenza di quei "vetusi" interruttori magneto termici, per questo il mio consiglio è di valutare concretamente, quando ne avrai modo, la possibilità di far rifare l'impianto.saluti
Carlo Albinoni Inserita: 3 novembre 2010 Segnala Inserita: 3 novembre 2010 Mi piacerebbe sapere da Carlo Albinoni (se leggesse questa discussione) se a suo tempo ha testato in laboratorio anche quel tipo di interruttori, e soprattutto, cosa è cambiato/migliorato/peggiorato nell' evoluzione tecnologica e costruttiva, oltre ovviamente al discorso delle dimensioni degli ingombri. A livello qualitativo, gli sganciatori e le prestazioni sono così diverse?L'evoluzione c'è stata, anche dal punto di vista normativo. Per esempio erano (s)tarabili dall'elettricista, cosa che oggi è tabù!Ma sono evoluti soprattutto per le dimensioni e per la riduzione dei costi (minori lavorazioni manuali), non per le prestazioni che grazie alle dimensioni e alla robustezza della costruzione erano buone.Tra l'altro quegli apparecchi indicati non erano altro che la versione ad incasso di quelli sporgenti di qualche decennio prima.Diverso il caso degli interruttori differenziali, che hanno raggiunto una certa maturità tecnologica solo negli anni '90 e sono ancora in evoluzione.
ivano65 Inserita: 3 novembre 2010 Segnala Inserita: 3 novembre 2010 (modificato) infatti fino all'inizio degli anni 90 al di la' delle normative mancanti ( non era obbligatoria la messa terra e il differenziale ) ,anche se molti elettricisati realizzavano gia' discreti impianti di terra (di dubbio funzionamento , mancando il differenziale ) , era problematico l'uso dei differenziali.AVEVANO UN PREZZO NON PROPRIO POPOLARE,erano apparecchi poco affidabili , alla minima scarica atmosferica aprivano senza motivo , ed alcuni per sopperire alle scarse prestazioni del toroide usavano circuiti elettronici , che data l'immaturita' circuitale rendevano inaffidabili detti apparecchiper non parlare dell'assurdita' della soglia regolabile ( in caso di guasto l'utente passava da 30 a 300 o piu' MA con i pericoli conseguenti) pensando di aver risolto in sicurezza il guasto.solo verso la fine degli anni 80 furono introdotti differenziali affidabili dal costo contenuto ( da ricordare i modulari siemens ancora in produzione) , che al di la' degli obblighi di legge ,ne favori' la diffusione di massa.da allora ( come sottolineato da ALBINONI) il progresso nella loro costruzione e' in continuo sviluppo.per quanto riguarda gli arcani medioevali illustrati nel primo post: SOSTITUISCILI TUTTI con piu' moderni.ai loro tempi erano il top( bisogna dirlo) ma ormai sono apparecchi superati .semmai se proprio vuoi tienili come ricordo.ivano65 Modificato: 3 novembre 2010 da ivano65
Carlo Albinoni Inserita: 3 novembre 2010 Segnala Inserita: 3 novembre 2010 semmai se proprio vuoi tienili come ricordo.E be', questo è importante.Tra l'altro se qualcuno avesse i differenziali della stessa generazione (che si distinguevano per un bel tastone di prova giallo) se li tenga stretti....
Maurizio Colombi Inserita: 3 novembre 2010 Segnala Inserita: 3 novembre 2010 chi ha realizzato quell' impianto (o chi lo ha poi modificato, nel tempo, chi lo sà?) non avesse grandi conoscenze/competenze del mestiere!Beh....se l'avesse fatto oggi, sarebbe da fucilare, ma stiamo parlando di inizi anni 70........mamma mia!
Del_user_127832 Inserita: 4 novembre 2010 Segnala Inserita: 4 novembre 2010 Si Maurizio, ma non credo che dagli anni '70 ad oggi siano cambiate le regole dell' elettrotecnica, in monofase la corrente che attraversa il conduttore di fase è sempre la stessa che attraversa quello di neutro! dal differenziale partono neutro e fase da 6mm2 e vanno in un "mammut" (quelle morsettiere tuttte attaccate insieme in gomma nera) dal quale viene derivata una seconda fase da 4 mm2.uno tarato a 10A e uno a 20A al quale arrrivano le due fasi rispettivamente 4 e 6 mm2. il neutro non è fatto passare dagli interruttori ma direttamente passato in scatola diderivazione.Apparte il non sezionamento del neutro, perchè la sezione sommatoria delle fasi dovrebbe essere maggiore a quella del neutro? ciao
shondave Inserita: 4 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 4 novembre 2010 CIAO a tutti e grazie delle vostre opinioni!per Attilio: non ho idea del motivo per il quale il neutro sia di 6 mm e le due fasi 6 + 4 .. sarebbe meglio quindi mettere un neutro maggiore?? oppure ridurre le fasi a 4 + 2.5??sulla competenza di chi ha fatto o modificato l'impianto non ho idea ma effettivamente non è il massimo.. nella mia casa principale invece costruita nel 1980 devo dire che sia per sezioni dei cavi, cablaggio del centralino e differnenziali+mgt sono al pari di appartamenti nuovi che ho visto in giro (ovviamente gli interruttori saranno più moderni al loro interno ma come tipo di cablaggio e sezioamento non c'è praticamente differenza).in effetti l'idea del rifacimento impianto è quella che avevo in mente.. ma non credo che riusciremo nel brevissimo a perseguirla.. magari in occasione di rifacimento bagni .per il momento mi limiterò a spostare il MGT nel centralino più che altro in modo da liberare il muro del garage dalla presenza di questi interruttori che in quella posizione oltre a non avere senso, mi occupano una parte di parete che mi serve per altro..peccato non avere pure un differenziale con il bottone giallo!! per collezione intendo!!buona serata a tutti e grazie ancora!
shondave Inserita: 4 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 4 novembre 2010 come dice Carlo Albinoni infatti sotto al pannello esterno ogni interruttore ha una rotellina rossa con freccetta che punta una scaletta graduata, c'è scritto proprio "PERCENTUALE DI RIDUZIONE" meno male che tutti e due i miei sono puntati sullo 0!! almeno quello!
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