ing.bennyp Posted August 31, 2006 Report Share Posted August 31, 2006 (edited) Per il mio ormai amico Benny: sono contento che altri conoscano Noverino Faletti E già, Carlo. Il Faletti occupa uno dei posti principali nella mia libreria, assieme alla mitica collana in cinque volumi di Olivieri e Ravelli. Alcuni autori recenti di testi di elettrotecnica avrebbero fatto bene, prima di scrivere le loro opere, a dare una scorsa a questi testi fondamentali, specie quelli del mitico Noverino.Un dubbio .....non è che dalle nostre comuni letture tecniche si capirà che non siamo giovanissimi! Ciao, Benny Edited August 31, 2006 by ing.bennyp Link to comment Share on other sites More sharing options...
Livio Orsini Posted September 1, 2006 Report Share Posted September 1, 2006 (edited) Alcuni autori recenti di testi di elettrotecnica avrebbero fatto bene, prima di scrivere le loro opere, a dare una scorsa a questi testi fondamentali, specie quelli del mitico Noverino.Anche se OT voglio porre un quesito a Benny (vorrà dire che mi autosanzionerò .beny tu, se ben ricordo, sei un insegnante; che testi usi e consigli ai tuoi studenti? Ti faccio questa domanda perchè sono arrivato alla conclusione che si cambino continuamente i testi scolastici per mera speculazione commerciale.Materie come matematica, fisica, elettrotecnica (almeno nelle loro nozioni fondamentali) non sono mutate negli ultimi 50 anni. Un testo come l'Olivieri - Ravelli (il mio elettrotecnica generale è edito nel 1959) è ancor'oggi ottimo. Allora perchè sostituirlo, magari con altro più scadente?Sono curioso di sentire il pare di un insegnante. Edited September 1, 2006 by Livio Orsini Link to comment Share on other sites More sharing options...
ing.bennyp Posted September 1, 2006 Author Report Share Posted September 1, 2006 Ciao Livio,lo spirito di corpo mi imporrebbe una difesa appassionata della figura dell’insegnante, decantandone magari le doti di imparzialità e di rigore che lo guidano e consigliano nella corso della scelta e nella successiva adozione del libro di testo. Mentirei, però, prima a me stesso e poi a tutti gli amici che leggono questo mio post, pertanto do ascolto al pudore, che mi consiglia di astenermi da tale comportamento che poco rispecchierebbe il mio modo di pensare.Devo purtroppo dire quanto affermi che:si cambino continuamente i testi scolastici per mera speculazione commerciale.è purtroppo vero. Anche alla luce di tante cose strane che si verificano nelle scuole, quando inizia un anomalo pellegrinaggio di rappresentanti che danno in saggio omaggio a un insegnante di lettere, un testo di elettrotecnica o viceversa un testo di lettere ad un ingegnere. Se vogliamo fingere di non aver capito, possiamo sempre pensare ad una sopravvenuta curiosità tecnica del primo collega e voglia di accrescere la sua cultura umanistica del secondo. Magari poi ti capita di trovare un testo intonso, che ti viene offerto dal libraio con uno sconto sospetto del 30%, con la perforatura indelebile in copertina “COPIA IN SAGGIO OMAGGIO PER DOCENTE” e allora il sospetto che la tua affermazione precedente sia giusta diventa ancor più evidente. Io ho il mio sistema per non cedere alle tentazioni, quando mi inondano di testi li regalo alla biblioteca della scuola, o a qualche studente più indigente. Non ho mai la tentazione di tenerli per me e tra l’altro sarebbe vietato dalla normativa: i testi in saggio omaggio non sono a uso personale del docente, se non scelti in adozione dovrebbero essere riconsegnati. Dicevo, non ho mai la tentazione di tenerli per me perché, parlo per la mia materia, fatto salvo qualcuno di essi (ad esempio il G. Conte di Impianti elettrici e il Valdes sempre di impianti elettrici), occuperebbero solo spazio vitale nella mia libreria.Cosa consiglio ai miei studenti? La premessa che faccio è sempre la stessa, un testo vale l’altro, seppure normativamente devo consigliare quelli in adozione, per non beccarmi una censura dal rappresentante. Ovviamente, al consiglio, segue “ascoltatemi quando spiego e sono sempre a vostra disposizione anche al di fuori dell’orario delle lezioni”.Un’ ultima cosa, quando preparo qualche lezione teorica più impegnativa i miei libri di riferimenti sono sempre i miei vecchi libri del tecnico: Olivieri e Ravelli, Sebastianelli, Baldan Durano, Pezzi, etc.Spero, con questo mio intervento di non aver offeso alcuno, se l’ho fatto non era mia intenzione. Ciao, Benny Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pierluigi Borga Posted September 2, 2006 Report Share Posted September 2, 2006 Mi incuriosisce tutta questa discussione sui testi, io sono un neoelettricista, finito il liceo scientifico ho bruciato tutti i libri e ora vivo con la pinza e il cacciavite in tasca, e sono contentissimo. Tuttavia vorrei avere un buon testo di elettrotecnica di riferimento, perchè spesso mi trovo con un amico che sta diventando ingegnere elettrotecnico e entrambi lamentiamo la mancanza di un buon testo chiaro e ben fatto, stile anni 60-70 credo.Chiedo lumi a voi o grandi maestri... Ciao a tutti Link to comment Share on other sites More sharing options...
Livio Orsini Posted September 2, 2006 Report Share Posted September 2, 2006 Caro Benny, i tuoi allievi sono fortunati e speriamo che approfittino di avere a disposizione un insegnante serio che lavora con passione e coscienza.Purtroppo da quello che scrivi discende un rafforzamento alle mie idee pessimistiche sulla scuola, ma qui si va veramente OT.In effetti vedo che, non ostante io abbia qualche anno più di te, i testi validi di elettrotecnica annoverano almeno i due nomi che erano il riferimento ai miei tempi: Olivieri e Ravelli e Sebastianelli. Link to comment Share on other sites More sharing options...
ing.bennyp Posted September 2, 2006 Author Report Share Posted September 2, 2006 (edited) Caro Benny, i tuoi allievi sono fortunati e speriamo che approfittino di avere a disposizione un insegnante serio che lavora con passione e coscienza.Grazie Livio, lo spero anche io. Devo dire che sono molto amato dai miei studenti e questo a volte ingenera qualche gelosia tra i miei colleghi. Purtroppo da quello che scrivi discende un rafforzamento alle mie idee pessimistiche sulla scuola,Purtroppo i problemi ci sono, inutile nascondersi dietro un ditoma qui si va veramente OT.Avrei una proposta e se spostasi gli ultimi tre post in un altro 3D? Magari qualcuno vuole replicareIn effetti vedo che, non ostante io abbia qualche anno più di te, i testi validi di elettrotecnica annoverano almeno i due nomi che erano il riferimento ai miei tempi: Olivieri e Ravelli e Sebastianelli.Già il Sebastianelli di macchine elettriche è insuperabile, c'è tutto quanto poi ti capita di trovare in pratica.Ciao, Benny Edited September 2, 2006 by ing.bennyp Link to comment Share on other sites More sharing options...
Livio Orsini Posted September 2, 2006 Report Share Posted September 2, 2006 (edited) Benny ho raccolto il tuo suggerimento e ho spostato qui i messaggi OT.Bhe dato che non sono più OT continuo su questo argomento.Più di quarant'anni fa (anche 50 ), quando frequentavo medie e superiori, c'era l'impegno degl'insegnanti a non modificare i libri di testo per anni. In questo modo si aveva la possibilità di usare libri usati da diverse generazioni di studenti.Ricordo di aver uato un'antologia latina che risaliva a prima della guerra. D'altro canto il latino sono secoli che non si modifica. Mia figlia al liceo, se avesse dovuto ripetere un anno avrebbe dovuto sostituire tutti i testi! Assurdo!Ho fatto il rappresentante di classe per due anni, quando mia figlia maggiore frequentava le elementari. Fortunatamente l'insegnante era una persona seria e preparata, quindi nulla da eccepire sui testi da lei preferiti. Ma l'elenco sottopostoci conteneva testi a dir poco stupidi, se non dannosi per la formazione. Alcuni, per faziosità, erano zeppi di falsità. Figuriamoci quale formazione avrebbero dato ai bambini.Già il Sebastianelli di macchine elettriche è insuperabile, c'è tutto quanto poi ti capita di trovare in pratica.Anche Sebastianelli risale agli anni '50. le machine elettriche si sono evolute nella tecnologia costruttiva, ma la teoria che sta alla base di un motore piuttosto che un trasformatore è immutata. Allora perchè una nuova edizione ogni anno?Poi il lavoro dell'insegnante è fondamentale. Anche il miglior testo di questo mondo ha bisogno di essere integrato dall'opera dell'insegnate. Altrimenti a che serve il docente? Basterebbe un PC .Per le materie tecniche si dovrebbe usare un buon testo di base, integrato da ricerche specifiche, ricerche che dovrebero essere svolte in biblioteca e su internet, sotto la guida dell'insegnante. In questo modo l'allievo si abitua, e ne apprende la metodolgia corretta, ad affrontare gli approfondimenti su argomenti specifici. Edited September 2, 2006 by Livio Orsini Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario Maggi Posted September 2, 2006 Report Share Posted September 2, 2006 gigiborga, finito il liceo scientifico ho bruciato tutti i libri e ............. sono contentissimo.complimenti! Non potevi regalarli invece di inquinare? Nelle bancarelle di libri usati ci sono anche testi di elettrotecnica, a volteCiaoMario P.S. Anch'io tengo gli Olivieri Ravelli in bella vista Link to comment Share on other sites More sharing options...
a9967 Posted September 2, 2006 Report Share Posted September 2, 2006 gigiborga,complimenti! Non potevi regalarli invece di inquinare? Per la qualità dei libri che usavamo io e gigi al liceo le scelte erano fortemente vincolate: o inscatolarli e riporli nell'anfratto più nascosto di casa o darli in pasto alle fiamme.Diciamo che io per pigrizia non ho scelto nessuna delle due, sono ancora al loro posto nella libreria dove erano 3 anni fa, maledetti e alquanto inutili Ritornando IN TOPIC, per quanto riguarda i testi attuali, io mi son trovato ad usare solamente testi universitari e non quelli tipicamente adottati alle superiori, quindi non posso dare alcun giudizio su quest'ultimi. Quelli universitari, in gran parte, quasi ogni prof se li fa ad hoc (non voglio insinuare che sia una mossa per rimpinguare il conto in banca,...) e spesso limitando i contenuti a poco più di quanto serva per superare l'esame; altra pecca, a mio avviso, è l'impostazione...ho studiato libri che ad una buona base teorica affiancavano anche qualche richiamo pratico, ma altri, sinceramente, erano teoria allo stato puro...paragonabili a libri di filosofia ( tanto amati da gigi )...secondo me questo è altamente controproducente, un seppur minimo riferimento alla realta pratica dovrebbe sempre esserci.ciao! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Piero Azzoni Posted September 2, 2006 Report Share Posted September 2, 2006 io ho tutti e cinque gli olivieri e ravelli, degli anni '70indubbio che sul piano teorico siano validiindubbio anche che prima di parlare dovrei vedere le ultime edizioni (benny esprimiti tu in proposito)ma devo dire che dal mio punto di vista come e' vero che cambiare i testi tutti gli anni e' pura speculazione usare testi nati 40 anni fa non e' proprio il massimoforse cambiare ogni anno un libro in modo che un testo duri 8 - 10 anni e che a scansione la libbreria si rinnovo con iltempo non sarebbe malee non mi riferisco solo ai testi tecnici, permettetemi un esempio un po'ot :nel dopoguerra ulisse veniva visto come l'eroe per eccellenza, colui che aveva ucciso tanti uomini (bravo !) ma nulla poteva contro gli deipoi , lentamente, questa figura in un momento piu' tollerante e' diventata piu' complessa, perdendo in parte le connotazioni positve e rilevando il suo cinismoma, parallelamente il suo culto per l'intelligenza ha conservato le sue caratteristiche positive veresuccessivamente ancora si e' quasi perso la parte guerriera per vedere solo il viaggio di ritorno come fulcro dell'intera storiaora che il potere ci ha reso di nuovo cattivi ulisse ridiventa eroe (qualcuno lo chiamerebbe "colui che ha esportato la liberta' a t****a")perche' questa dissertazione ?se possiamo arrivare ad una simile speculazione (nel senso positivo del termine) su un testo di tremila anni fa' come possiamo pensare che un testo di elettritecnica di 40 anni fa' riesca davvero a comunicare i contenuti, quantunque fondamentalmente giustisono convito che se mostrassi ad un non elettrotecnico un paragrafo qualunque di questo testo egli si accorgerebbe comunque della sua vetusta', e questo non fa' bene alla comunicazionecosa ne pensi benny visto che sei un professionista del settore? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pierluigi Borga Posted September 3, 2006 Report Share Posted September 3, 2006 Con la mia semplice richiesta non volevo certo scomodare ulisse, e rispondo a Mario Maggi: ho conservato i testi di matematica e fisica, gli altri venduti, ho bruciato solo latino e filosofia per soddisfazione personale.Mi sembra di aver capito che testi validi sono il Sebastianelli e l' Olivieri Ravelli.Tuttavia aspetterò i consigli di benny.Ciao Link to comment Share on other sites More sharing options...
ing.bennyp Posted September 3, 2006 Author Report Share Posted September 3, 2006 Poi il lavoro dell'insegnante è fondamentale. Anche il miglior testo di questo mondo ha bisogno di essere integrato dall'opera dell'insegnate. Altrimenti a che serve il docente? Basterebbe un PC.Ben detto Livio, almeno c’è qualcuno che rivaluta il nostro tanto bistrattato ruolo. Credo che per l’ottimale trasferimento delle conoscenze sia fondamentale il rapporto quotidiano con gli studenti. La maggiore difficoltà per un docente, oggi come oggi, è vincere la noia e il disinteresse degli studenti per tutto ciò che non è: internet, telefonino, chat line, etc.Per le materie tecniche si dovrebbe usare un buon testo di base, integrato da ricerche specifiche, ricerche che dovrebero essere svolte in biblioteca e su internet, sotto la guida dell'insegnante. In questo modo l'allievo si abitua, e ne apprende la metodolgia corretta, ad affrontare gli approfondimenti su argomenti specifici.E questo è anche il mio modo di concepire la lezione. Dare gli elementi di base teorica e approfondire le problematiche sul web, insegnare a sfogliare i cataloghi tecnici, scegliere i componenti, realizzare in pratica quanto si è progettato. Ma tutto questo cozza con la logica del risparmio che attualmente ha invaso anche il settore scuola. Ai miei tempi c’erano i pannelli di legno, su di essi si avvitavano i componenti elettrici e si procedeva al cablaggio fisico dell’azionamento. Oggi sai come si fa? Ci sono dei moduli con delle boccole, gli studenti realizzano, infilando dei connettori dei circuiti anche molto complessi, ma poi in pratica non sanno neanche come è fatto un contattore.io ho tutti e cinque gli olivieri e ravelli, degli anni '70indubbio che sul piano teorico siano validiindubbio anche che prima di parlare dovrei vedere le ultime edizioni (benny esprimiti tu in proposito)Ho visto le ultime edizioni di questi mitici testi, delle vecchie hanno solo il nome degli autori.ma devo dire che dal mio punto di vista come e' vero che cambiare i testi tutti gli anni e' pura speculazione usare testi nati 40 anni fa non e' proprio il massimoE’ giusto, Piero. Usare quei testi oggi è improponibilesono convito che se mostrassi ad un non elettrotecnico un paragrafo qualunque di questo testo egli si accorgerebbe comunque della sua vetusta', e questo non fa' bene alla comunicazionecosa ne pensi benny visto che sei un professionista del settore?Ripeto, Piero, sono perfettamente d’accordo con te. Io e Livio ci riferivamo alla ineguagliabile esposizione dei concetti teorici dei testi citati, è chiaro che però, per formare un tecnico che si troverà ad operare con PC, PLC, sw dedicati, proporre gli stessi testi sarebbe a dir poco inadeguato.Un buon testo a mio avviso dovrebbe fornire in modo rigoroso i principi base alla base dell’elettrotecnica, degli impianti. Compito del buon insegnante dovrebbe essere l’applicazione pratica di tali principi teorici.Un ausilio indispensabile per l’insegnamento è la guida BT della Magrini, dalla quale i ragazzi apprendono come mettere in pratica i principi teorici appresi.Altra cosa gradita molto dagli studenti sono dei video della ABB in formato MOV che affrontano tutte le problematiche degli impianti elettrici, che ebbi la fortuna di scaricare dal sito della ABB, o meglio non erano scaricabili, ma mi accorsi che me li ritrovavo nel file TMP di explorer e li salvai uno a uno.Un’idea potrebbe essere quella di metterli a disposizione degli utenti del forum (chiedo a Livio se è possibile), ovviamente previa verifica di eventuali violazioni di copywrite.Mi sembra di aver capito che testi validi sono il Sebastianelli e l' Olivieri Ravelli.Tuttavia aspetterò i consigli di benny.Un altro testo fondamentale è il manuale Cremonese di Elettrotecnica, specialmente la parte specialistica e per un impiantista le “Guide Blu” di TNE.Ciao, Benny Link to comment Share on other sites More sharing options...
Savino Posted September 3, 2006 Report Share Posted September 3, 2006 ho conservato i testi di matematica e fisica, gli altri venduti, ho bruciato solo latino e filosofia per soddisfazione personale. Caro gigiborga, i libri non si bruciano mai.....espero che tu abbia conservato almento quelli di geografia e principalmente quelli d'istoria. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Livio Orsini Posted September 3, 2006 Report Share Posted September 3, 2006 (edited) Caro gigiborga, i libri non si bruciano mai.....espero che tu abbia conservato almento quelli di geografia e principalmente quelli d'istoria.Forse sarò un maniaco ma io conservo anche libri tecnic che sono superati.Sentir parlare di libri bruciati mi fa subito venire in mente "Farnehit 451" con tutte le sue implicazioni filosofiche.Pierp non c'è un Ulisse buono ed uno cattivo. C'è solo l'Ulisse come la ha descritto Omero nel contesto dell'Iliade e dell'Odissea. Cercare di applicare il metro corrente a pesonaggi storico-fantastici lo ritengo stolto e fuorviante. l'Iliade e l'Odissea vanno lette e studiate non disgiunte dal contesto storico-culturale in cui sono ambientate.Pensa alla civilissima Repubblica Ateniese, citata ancor oggi (anche se spesso e volentieri a sproposito) come paradigma di democrazia e libertà. Ebbene in quella civilissima società si usava "suicidare" democraticamente gli avversari. Democraticamente perchè tutti i cittadini si esprimevano pro o contro. Così, in modo assolutamente democratico, il grande Socrate dovette bersi il suo infuso di cicuta (anche se i i maligni affermano che lo fece per liberarsi dalla moglie rompigliona ). Giudicato col metro odierno che differenza dall'iniezione letale che si pratica in USA? o dal colpo nella nuca praticato in Cina? Non contimuo l'elenco perchè sarebbe troppo lungo Un buon testo più un buon insegnante portano l'allievo a capire esattamente il contesto ed a valuture il tutto obbiettivamente.Mi rendo conto che i concetti che ho espresso sono fin troppo stringati e sarebbe necessario ampliarli, ma sarei decisamente OT.Per tornare all'argomento originario, non sono del tutto convinto che un'edizione di, p.e., Elettrotecnica generale di O&R del 1960 non sia ancora valida. Forse mancano i riferimenti ai moderni mezzi informatici, sicuramente gli esrcizi potrebbe essere proposti in mdo da interagire con un PC, ma per questo sarebbe sufficiente corredare la vecchia edizione con un addenda contenete, p.e., anche un DVD con esercizi e presentazioni varie.Apro a caso questo testo e mi ritrovo al capitolo VIII, "Esercizi di applicazione su la terza parte" 3-80 Legge dell'induzione elettromagnetica e forze elettromagnetiche.Gli esercizi sono sicuramente validi. Certo che se si applicassero le moderne tecnologie audio visive e le tecniche di calcolo automatico se ne aumenterebbe la forza didattica in un modo notevole. Però la teoria di base, che è la prima ragione di studio, non muta.porto un altro esempio, certamente meno conosciuto in questo consesso: "Frequency Synthesis" del Kroupa (1974). Tratta la generazione di frequnze in modo sintetizzato, in parole povere ricavare freqaunze di deverse da un unico oscillatore di riferimento.Bene le topologie circuitali, le tenologie descritte sono abbondantemente obsolete, ma tutta la parte teorica è sicuramente ancora valida. Edited September 3, 2006 by Livio Orsini Link to comment Share on other sites More sharing options...
bellcar Posted September 4, 2006 Report Share Posted September 4, 2006 La teoria elettrotecnica non puo' diventare obsoleta, le leggi di maxwell, kirchoff ecc non cambiano negli anni, al massimo escono nuove tecniche matematiche per risolvere i circuiti come le sequenze .I libri "vecchi" lo diventano forse perche' alcuni materiali elettrici sono ormai obsoleti, la guttaperca, i cavi in carta o certi materiali magnetici e quindi le relative tabelle dei parametri sui libri in questione hanno fatto il loro tempo, ma dal mio punto di vista se devo capire il rifasamento o le reti trifasi certi libri sono ancora insuperati, poi per gli eventuali esercizi a corredo concordo con livio, aggiungerei una parte di calcolo e soluzione "numerica".Il discorso cambia quando magari si parla di macchine elettriche o di impianti elettrici, qui ci sono state innovazioni importantissime negli anni e anche i testi sono passati piu' velocemente nel settore antichita', in fondo oggi parlare di motori schrage o di gruppi ward-leonard non ha molto senso.Saluti bellcar Link to comment Share on other sites More sharing options...
Livio Orsini Posted September 4, 2006 Report Share Posted September 4, 2006 ...in fondo oggi parlare di motori schrage o di gruppi ward-leonard non ha molto senso.Forse la cosa ti sorprenderà, come ha sorpreso il sottoscritto, ma ci sono lavorazioni dove le regolazioni con Ward-Leonard "vengono meglio" di quelle effettuate con un azionamento a regolazione elettronica (Ac o DC). Nei fatti ci sono ancora parecchi Ward - Leonard operativi, un po' mneo operativi lo sono i manutentori Link to comment Share on other sites More sharing options...
TRC Posted September 24, 2006 Report Share Posted September 24, 2006 ok le cose di elettrotecnica non cambiano mai......sentite questo titolo "Come si diventa elettricisti VIII Edizione rinnovata" del Ing. E. Marenco - edizione G.Lavagnolo stampato nel 1933. E' di mio padre che ha fatto l'elettricista industriale per oltre 40 anni Io ho imparato molte cose da lui e poi ho iniziato a prendere libri tipo "il manuale della bassa tensione di Siemens" o "Guida tecnica d'automazione industriale Schneider" e libri di Bellocchio volumi 1,2 e 3 e ultimamente un paio di libri di Enrico Grassani, che trovo molto belli, un libro sulle sicurezze della Pilz, uno sui Brushless di Luciano Bonometti e altri ancora. Faccio il possibile, ma sto pagando tanto per non aver fatto le scuole di elettrotecnica, ogni tanto son tentato di iscrivermi ad un ITIS o a qualche università con specializzazione in automazione, visto che la maturità ce l'ho anche se meccanica.... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Piero Azzoni Posted September 24, 2006 Report Share Posted September 24, 2006 interessante livio, non metto in dubbio la cosa ma sono curioso di sapere qualesvariati anni fa sono stato all'acciaeiria di terni, il mio corrispondente si e' premurato di mostrarmi l'unico gruppo ward-leonard installato che, pur fuori servizio veniva curato come se fosse in un museodirei pero' che in questi tempi dove oltre al puro risultato finale dobbiamo anche curare l'aspetto energetico come pure gli spazi occupati e la manutenzione il ward-leonard sia abbastanza discutibile Link to comment Share on other sites More sharing options...
batta Posted September 25, 2006 Report Share Posted September 25, 2006 L'ultimo ward-leonard io l'ho visto circa 15 anni fa su un portabobine (svolgitore con cambio bobina automatico) di una rotativa di stampa rotocalco. La rotativa in questione era stata completamente rifatta (revisione meccanica completa, rifacimento completo quadri elettrici, installazione plc Texas Ti 545). Anche il portabobine fu completamente rifatto, ed ovviamente il ward-leonard sparì. Non ricordo però di nessuno che si lamentasse della sua mancanza: i nuovi controlli funzionavano sicuramente meglio. Se poi pensiamo anche all'incremento di prestazioni richiesto oggi rispetto al passato, ritengo che il ward-leonard sia molto interessante da un punto di vista teorico. Molto meno da quello pratico.Per tornare ai libri di testo, posso dire che anch'io ho studiato su O&R. Anzi, a dire il vero su quei testi non ho mai studiato, sono ancora come nuovi e gelosamente custoditi. Questo perché l'insegnante di elettrotecnica aveva un metodo di insegnamento particolare, e che io considero eccezionale: non perdeva più di 5 minuti per spiegare l'argomento da portare per la prossima lezione. Tutte le lezioni erano un'interrogazione continua e, mano a mano che si procedeva con le interrogazioni, le domande riguardavano sempre più profondamente il nuovo argomento. Praticamente non spiegava quasi mai perché succedeva una cosa, ma ti ci faceva arrivare da solo, costringendoti a ragionare per rispondere alle domande che poneva. Prestare attenzione in classe era condizione più che sufficiente per capire perfettamente l'argomento trattato. Peccato sia stato l'unico insegnante che ho avuto in tutta la mia carriera scolastica ad utilizzare questo metodo.A questo punto non posso fare a meno di dire il nome di questo eccelso insegnante: Eugenio Villani. Link to comment Share on other sites More sharing options...
daniele stefanini Posted November 4, 2008 Report Share Posted November 4, 2008 (edited) Ciao a tutti,nel mio ITIS (ITIS A.Santucci, Pomarance (Pisa)) avevamo una biblioteca e si potevano prendere i libri in comodato d' uso e riportarli a fine anno...questo per tutti gli studenti ! Il parco libri credo sia ancora invariato......Abbiamo avuto molti ottimi insegnanti (solo pochi mediocri) e addirittura assistenti che - al posto di mandarci a spasso - anche nelle ore di supplenza ci facevano fare i conti con i numeri complessi.....secondo me una buona scuola (infatti ha resistito al calo delle nascite e gli iscritti sono sempre numerosi)....e ciò nonostante ci siamo divertiti !!Una pessima abitudine che in seguito ho riscontrato all' Università era quella di non accompagnare i corsi con libri o appunti adeguati....spesso solo fotocopie scadenti dalle quali non si poteva ricostruire lo spirito del corso, senza descrizioni etc etc.....io credo che per poter proporre un corso all' §Università - specie quando non c' è obbligo di frequenza - debba essere OBBLIGATORIO da parte del Professore titolare premurarsi di provvedere alla messa a punto di testi adeguati o usufruire di quelli commerciali....anzi ogni corso dovrebbe essere valutato (dal Presidente delcorso o Commissione apposita ??) tanto nei contenuti quanto negli "strumenti didattici" (leggi: LIBRI/DISPENSE) .....sarebbe tanto difficile ?CiaoDaniele Edited November 4, 2008 by daniele stefanini Link to comment Share on other sites More sharing options...
LB81 Posted November 4, 2008 Report Share Posted November 4, 2008 i libri non si bruciano mai.....espero che tu abbia conservato almento quelli di geografia e principalmente quelli d'istoria.Io li tenevo conservati, alcuni sono riuscito a rivenderli ed altri li ho dovuti buttare, perchè ormai invendibili (dopo un paio d'anni cambiano libri :ph34r: ). Conservo accuratamente tutti i libri delle materie tecniche: il mitico Olivieri e Ravelli di Elettrotecnica, TDP, Sistemi, Impianti elettrici... ma anche i libri di Fisica, Chimica , Inglese e Matematica. Ho anche alcuni quaderni delle elementari , giusto per ricordo. P.S: L'Olivieri e Ravelli è un ottimo testo anche per l'università , almeno per la laurea triennale.Ciao Link to comment Share on other sites More sharing options...
arrr Posted November 4, 2008 Report Share Posted November 4, 2008 Io che sono uno studente del liceo non posso che confermare quanto detto prima riguardo l'adozione dei testi scolastici.Non solo questi vengono cambiati molto spesso(3 anni già sono troppi per un libro!),ma c'è un decadimento nella qualità degli stessi,sia per quanto riguarda l'esposizione degli argomenti trattati sia per quanto riguarda l'approfondimento degli stessi.Il discorso vale non solo per le materie scientifiche,ma anche per quelle umanistiche ovviamente.Poi il lavoro dell'insegnante è fondamentale. Anche il miglior testo di questo mondo ha bisogno di essere integrato dall'opera dell'insegnate. Altrimenti a che serve il docente?In buon insegnante si distingue dal fatto che è capace di spiegare senza ricorrere al testo,e lo utilizza solo per fare l'assegno.finito il liceo scientifico ho bruciato tutti i libri e ............. sono contentissimo.Feci lo stesso alla fine del primo anno,e soltanto ora capisco di aver agito male. Link to comment Share on other sites More sharing options...
cdc Posted November 5, 2008 Report Share Posted November 5, 2008 (edited) Alle superiori (ITIS) ho usufruito dei libri in comodato d'uso e adesso mi ritrovo senza libri perchè alla fine dell'anno ho dovuto restituirli.Riconosco che al tempo è stata una grande cosa perchè i miei genitori hanno risparmiato un sacco di soldi, però adesso se ho qualche dubbio, mi rimangono i miei appunti o internet.Quindi secondo me è meglio comprarli (se ritenuti validi), è sempre un buon investimento per il futuro.Saluti Edited November 5, 2008 by cdc Link to comment Share on other sites More sharing options...
nll Posted November 5, 2008 Report Share Posted November 5, 2008 Ritengo che i libri di testo siano da cambiare nella misura in cui siano cambiate le informazioni da trasmettere, sia per l'incedere di nuove scoperte e invenzioni, sia per una migliore comprensione di un fenomeno già conosciuto. Certamente non ha senso, ai fini didattici, cambiare perché è uscita una nuova edizione, senza valutarne i contenuti.Personalmente sono molto legato ad alcuni testi del passato, come alcuni manuali, che riuscivano a condensare in metà pagine, quanto ora viene spacciato in voluminosissimi tomi, senza aggiungere chissà quali informazioni. Ma è pure vero che anche oggi vi sono insegnanti validi in grado di trasmettere, in modo semplice e completo, perfino vecchie nozioni e quindi meritano che i loro lavori vengano pubblicati.Mi trovo ancora una volta a dover fare un distinguo, ma non si creda che sia una scusa per eludere la domanda di questa discussione, semplicemente la risposta non poteva essere univoca. A volte è necessario cambiare, altre volte no, specialmente se il nuovo non ha valore aggiunto che meriti i sacrifici di chi paga quei testi. In questo la scuola deve dare una mano e non lasciarsi coinvolgere da logiche consumistiche e di mercato, a spese delle famiglie degli studenti. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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