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Rifasatore


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Nel rifaciemento (completo) di un impianto a seguito di amplaimento locali, il committente vorrebbe mantenere un dispositivo di rifasamento a gradini utilizzato attualmente per la presenza di parecchi carichi induttivi (reattori illuminazione); il nuovo impianto prevede dispositivi rifasati localmente, ma per future esigenze non si sa mai (!!??).

Mi domandavo come e se proteggere in partenza la linea (lunga 2m, forse meno) che collega il dispositivo al nuovo quadro principale. tenendo presente che il rifasatore è provvisto in ingresso di un sezionatore tripolare con fusibili, che l'autoconsumo è di circa 5VA e che può arrivare a fornire un max di 35KVAR di potenza reattiva e che il tutto è contenuto all'interno di un armadio metallico.

Nello schema allegato all'apparecchiatura non vi è alcuna prescrizione se non le avvertenze riguardanti la corretta inserzione del TA.

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Benny Pascucci
Mi domandavo come e se proteggere in partenza la linea (lunga 2m, forse meno) che collega il dispositivo al nuovo quadro principale.
Le linee vanno sempre protette contro i sovraccarichi e i corto circuiti.

Nella fattispecie, se la terna di fusibili è correttamente dimensionata, hai già la protezione contro i sovraccarichi, infatti, escluso alcuni ambienti, tale protezione può essere messa all'inizio o alla fine della line. Sei scoperto, però, per quanto concerne la protezione contro i corto circuiti che, ovviamente va messa all'inizio della linea.

Potresti risolvere con un interruttore automatico con soli sganciatori magnetici, avente un potere di apertura superiore alla corrente di corto circuito nel punto in cui è installato il quadro. Diciamo che per i valori che hai postato uno scatolato da 100 A dovrebbe svolgere egregiamente il suo compito.

Se non ti vuoi complicare la vita tieni presente che per proteggere un linea del genere va bene uno scatolato magnetotermico, idoneo all'apertura e chiusura di correnti capacitive, avente una corrente nominale di almeno 80 A, quindi un 3x80A con PA che andrai a scegliere una volta nota la Icc.

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Grazie ing. per la risposta!

Avevo pensato anch'io ad un magnetotermico, anche se ho pensato all'involucro metallico del rifasatore. L'unico differenziale a monte sarebbe in questo caso il generale da 30mA sotto il punto di consegna.

nel puntodi inserzione del rifasatore (cioè nel quadro principale) la Icc è circa 9 KA; può bastare allora nel mio caso un modulare con pdi pari a 10KA?

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Benny Pascucci
Avevo pensato anch'io ad un magnetotermico, anche se ho pensato all'involucro metallico del rifasatore. L'unico differenziale a monte sarebbe in questo caso il generale da 30 mA sotto il punto di consegna.
Un impianto elettrico con un rifasatore da 35 kVAr con un differenziale generale da 30 mA?!? :blink:

Chissà chi è l'asino che lo ha progettato :ph34r:

Se è veramente così, di cosa ti preoccupi? Carcassa metallica o meno, il differenziale a monte svolgerebbe la sua protezione contro i contatti indiretti.... :rolleyes:

nel puntodi inserzione del rifasatore (cioè nel quadro principale) la Icc è circa 9 KA; può bastare allora nel mio caso un modulare con pdi pari a 10KA?
Sì, 10 kA, va bene!
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L'unico differenziale a monte sarebbe in questo caso il generale da 30mA sotto il punto di consegna.
:blink:

Da quello che scrivi non sembra sia un miniappartamento, ma piuttosto un capannoncino o simile. Con 30mA di differenziale generale rischi parecchi falsi interventi. Fossi in te rivedrei il generale e il quadro di distribuzione.

EDIT

Benny, abbiamo risposto in contemporanea B)

Modificato: da NULL
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Devo capire come citare le risposte degli altri utenti (non trovo i comandi) per cui rispondo come posso:

1) 35 KVAR dev'essere la massima potenza reattiva erogabile dal dispositivo (leggendo dal manuale), non so se la scelta fosse sovradimensionata rispetto alle esigenze di rifasamento: probabilemnte era la taglia più piccola disponibile scelta dall'allora progettista/installatore.

2) l'asino in questione sono io che ho scritto per un refuso nel post 30 e non 300 mA (!!!), magari adesso lo edito................ :rolleyes:

(..azz non si può), se scrivi un st..ata, questa passa alla storia :lol:

Un'altra cosa mii domando circa la caratteristica del magnetotermico, ovvero la particolatità della corrente (capacitiva) che suggerisce Benny; vi sarei grato se mi illuminaste in proposito.........ho provato a dare una scorsa nel frattempo ad un catalogo e non ho trovato ancora nulla in proposito..............

GRAZIE

Modificato: da stotz
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Benny Pascucci
Devo capire come citare le risposte degli altri utenti (non trovo i comandi)
Basta che fai il copia del pezzo che vuoi citare e lo incolli nel pannello di risposta, poi evidenzi la frase che vuoi citare e infine premi il penultimo pulsante sotto la scritta carattere.

probabilemnte era la taglia più piccola disponibile scelta dall'allora progettista/installatore.
In che ambito ci troviamo: piccolo industriale? Qual è la potenza della fornitura ENEL?

l'asino in questione sono io che ho scritto per un refuso nel post 30 e non 300 mA (!!!),
Dai capita, non fare così.... :P. Comunque quel 300 mA, sperando sia di tipo selettivo, va un po' meglio del 30 mA.

Un'altra cosa riguarda la caratteristica del magnetotermico riguardo alla particolatità della corrente (capacitiva); vi sarei grato se mi illuminaste in proposito.........ho provato adare una scorsa nel frattempo ad un catalogo e non ho trovato ancora nulla in proposito..............
Diciamo innanzitutto che io anzichè quel modulare metterei uno scatolato, con uno sganciatore a soglia magnetica elevata. Ciò in considerazione del fatto che l'inserzione di un condensatore equivale a stabilire un corto circuito per un periodo pari al tempo di carica.

La corrente di inserzione dipende dalla capacità dal tipo di condensatore, singolo o in batteria automatica, dalla capacità del singolo elemento e dalla induttanza della rete a monte del condensatore (rete).

Comunque per non farla troppo difficile, per un 35 kVAr, un 3x100A con sganciatore da 80A a soglia elevata va più che bene.

Se vuoi la sigla ho sottomano un catalogo della MG, un NS100N con un TM-D da 80A va più che bene per i tuoi scopi, ma altri di diversa marca, ma di tipo similare, vanno ugualmente bene.

Modificato: da Benny Pascucci
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In che ambito ci troviamo: piccolo industriale? Qual è la potenza della fornitura ENEL?

Si tratta di un negozio di grosse dimensioni; la fornitura attuale è di 10 KVA, quella futura sarà di 20

Comunque per non farla troppo difficile

il mio diploma risale a 28 anni fa, però ti sarei grato se potessi postarmi, anzi "impostarmi" (scusa il gioco di parole) una formula con le grandezze in gioco, in modo da poter io stesso arrivare alla conclusione.

PS gli scatolati che hai citato si possono montare su barra DIN?

Modificato: da stotz
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Benny Pascucci
il mio diploma risale a 28 anni fa, però ti sarei grato se potessi postarmi, anzi "impostarmi" (scusa il gioco di parole) una formula con le grandezze in gioco, in modo da poter io stesso arrivare alla conclusione.
Ecco, così mi piaci.... :rolleyes:

28 anni fa????? Oddio,allora sei vecchietto.....come me, il mio risale a 30 anni fa....... :lol:

Dunque:

Ib=1,3*1,10*Ic=1,43*Ic

questa è la corrente per la quale si calcola la sezione della linea di alimentazione del rifasatore.

Nella formula Ic è la corrente assorbita dal rifasatore che vale:

Ic=Q/1,73*Vn ove Vn=400 V

Nel calcolo di Ib si sono utilizzati due coefficienti maggiorativi:

1,3 che maggiora la corrente assorbita del 30% per tener conto delle componenti armoniche;

1,2 che maggiora la corrente assorbita del 10% per tener conto delle tolleranza sul valore nominale della capacità del condensatore.

Comunque anche con 20 kVA di potenza impegnata per utilizzare i 35 kVAr per poter rifasare a cosfi=0,9 dovresti avere un cosfi di 0,4 :blink:

Ah, scusa, le conclusioni le dovevi tirare tu :P .....la formuletta è Q=P*(tgfi in- tg fi fin)

No, non credo che quello scatolato vada bene per guida DIN, ma puoi comunque utilizzare uno scatolato della Bticino un Megatiker 3x100A con sganciatore da 80A, che si monta su guida DIN

Modificato: da Benny Pascucci
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Grande Benny, mi sei stato di grandissimo aiuto, ti ringrazio per la pazienza e per la disponibilità.............

In effetti, come anticipavo in apertura del post, si tratta di mantenere (su esplicita richiesta del propietario) un rifasatore che probabilmente non entrerà mai in funzione, nel senso che i nuovi utilizzatori saranno tutti provvisti di condensatore. Voglio vedere prima di procedere all'acquisto della protezione "ad hoc" quanto può incidere economicamente, perchè personalmente sono dell'idea che sia meglio non inserire componenti "inutilizzati o ridondanti" .............

Sono curioso di verificare sul cantiere cosa sia attualmente installato a protezione della linea del rifasatore (!!)

Detto ciò, BUONA DOMENICA! :)

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Benny Pascucci
mi sei stato di grandissimo aiuto, ti ringrazio per la pazienza e per la disponibilità.............
Prego.... :P
Sono curioso di verificare sul cantiere cosa sia attualmente installato a protezione della linea del rifasatore (!!)
Fammi sapere, sono curioso anche io.
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Benny Pascucci
Ma una bella terna di fusibili che problemi puo' dare?

Io ci vedo piu' vantaggi che svantaggi.

Concordo pienamente, solo che i fusibili a cui si riferiva stotz stanno sul quadretto di rifasamento, pertanto la fruste in partenza dal quadro generale non sarebbero protette dal corto.

Ma mettendo una terna di fusibili sul quadro generale sarebbe una soluzione ottimale.

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Ma mettendo una terna di fusibili sul quadro generale sarebbe una soluzione ottimale.

quindi ricapitolando invece che un mgt, un sezionatore (sotto carico) ed una terna di fusibili. ma questo punto i fusibili dovranno essre coordinati con quelli esistenti sul rifasatore?

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Fammi sapere, sono curioso anche io.

Allora restetto tutto il manuale dove ho letto 35 KVAR era riferito genericamente1

iL MODELLO INSTALLATO FORNISCE AL MASSIMO 12,5 KVAR

di conseguenza Ic diventa 18 A e quindi i fusibili installati sul dispositivo sono da 25 A

a questo punto meglio installare fusibili o un magnetotermico (modulare), sul generale?

e il coordinamento dev'essere fatto amperometrico oppure cronometrico?

Attualmente sul quadro esistente vi è un mgt modulare in curva C da 25 A!

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Se il MT che hai sul quadro generale ha un PA almeno di 10 kA credo che tu possa lasciare le cose così come sono, se, invece, lo devi sostituire, puoi optare per un sezionatore con una terna di fusibili.

e il coordinamento dev'essere fatto amperometrico oppure cronometrico?
E' impresa ardua realizzare selettività tra un interruttore a monte e un fusibile a valle.
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