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Motore 400 V 60 Hz - calcolo della corrente


osber57

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Avrei bisogno di sapere in che modo si calcola la corrente che assorbe un motore trifase con i seguenti dati : 16 poli; 3,6 kW; 380 V; 60 Hz (faccio presente che non ho il motore sotto mano quindi non posso leggere gli Ampere scritti sulla targa).C'è una formula che mi relaziona il numero di poli, la tensione e la frequenza? Grazie in anticipo.

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La formula è:

In=P/(rad(3)*eta*V*cosfi)

ipotizzando: eta=0,85

cosfi=0,88

si ha:

I=3600/(1,73*0,85*380*0,88)=7,3 A

Facile...no... ;)

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grazie Benny ma se si tratta di un motore 400 V a 50 Hz e si alimenta con 400 V e 60 Hz, cambia la corrente? era questo che volevo chiedere. grazie ancora.

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Nella formula della potenza riportata compare la frequenza? No, quindi come potrebbe cambiare la corrente al variare della frequenza?

Volendo pettinare le bambole possiamo però osservare che:

all'aumentare della frequenza aumenta la resistenza e la reattanza degli avvolgimenti, quindi a parità di forzamento (tensione 400 V), la corrente non rimane costante, ma varierà, ma la variazione è così piccola che in pratica può essere trascurata.

La variazione della frequenza influenza la velocità di rotazione, infatti:

per un motore a 16 poli, quindi a 8 coppie polari, la velocità di sincronismo vale: 375 giri/m a 50 Hz e 450 giri/min a 60 Hz.

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Ma se si tratta di un motore 400 V a 50 Hz e si alimenta con 400 V e 60 Hz, cambia la corrente? Era questo che volevo chiedere. Grazie ancora
.

Io la penso così, sperando di non sbagliare: “Variando la frequenza, anche la tensione deve variare nello stesso senso, così le caratteristiche magnetiche del motore rimangono le stesse”. Infatti, la f.e.m. è proporzionale al prodotto: f*B; (f = frequenza; b = induzione). Passando da 50 a 60 Hz la frequenza aumenta del 20%, e l’induzione diminuisce di altrettanto, e di conseguenza anche la potenza si riduce.

Nel nostro caso, a parità di tensione il motore costruito per 50 Hz e fatto funzionare a 60 Hz funzionerebbe sottoalimentato, infatti nel nostro esempio il motore può funzionare regolarmente se alimentato alla tensione di: 400*60/50 = 480 V – :)

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Io la penso così, sperando di non sbagliare:....

Non sbagli. Il tuo ragionamento è talmente corretto che gli inverter, senza controllo vettoriale, hanno comunque una variazione lineare della tensione in funzione della frequenza; la "famosa" regolazione V/f. In quelli a controllo vettoriale questa funzione è sottoposta anche alle variazioni che apporta il controllo.

Un motore progettato e costruito per lavorare con tensione nominale di 400V alla frequenza nominale di 50Hz, fatto lavorare con frequenza maggiorata del 20% (60Hz) dovrebbe essere alimentato, per mantenere costante la coppia, con una tensione maggiorata del 20%, cioè 480 V.

Un vecchio metodo per lavorare a coppia costante, anche a frequenze maggiori della nominale consiste, quando possibile, nel collegare il motore a D per tensione di 230V. Così facendo si tara la funzione V/F per 400 V / 84 Hz.

Così facendo il motore assorbirà la corrente prevista per il collegamento a D e, al termine della retta di alimentazione, la potenza assorbita sarà aumentata di circa 1,73 volte.

..quindi a parità di forzamento (tensione 400 V), la corrente non rimane costante, ma varierà, ma la variazione è così piccola che in pratica può essere trascurata.

Benny qui dissento da te ed i motivi li ho esposti sopra :) .

Modificato: da Livio Orsini
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Benny qui dissento da te ed i motivi li ho esposti sopra
Io, invece, straquoto tutto quanto scritto da te e Stefano...è sacrosanto... :thumb_yello:

Il mio post era all'acqua di rose, a causa della domanda iniziale fatta dall'amico Osber, che aveva qualche problema già sulla formula per ricavare la corrente nominale.... ;)

Modificato: da Benny Pascucci
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16 poli;

una sola osservazione: i motori lentissimi con tanti poli come questo hanno di solito un cosfi molto basso, anche meno di 0,5, e la corrente e' alta.

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