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Sanzioni Incongruenza Conformità


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Buongiorno a tutti...non sono riuscito a trovare informazioni sulle sanzioni previste a carico di chi rilasciata una dichiarazione di conformità risultasse non rispondente alla norma...per meglio spiegarmi, intendo un caso del genere : dorsale linea prese con cordino 2,5 anzichè 4mm...o quadro con un solo int. mgt-differenziale invece dei minimo due previsti dalla normativa ( se non ho male interpretato la stessa....). Il quadro al momento è così composto ( appartamento 70 mq . In condominio anni '70) :

1 MTD C 25 A

1 MT C 10 Linea luci

1MT C16 Linea prese

1MT C16 Linea cucina

Devo pretendere la sostituzione delle dorsali con il 4 mm o, tutto sommato il 2,5 risulta dimensionato per l'impianto?

Posso considerare a norma il quadro così composto o è necessario un secondo MTD , magari a protezione delle prese ( tutte biprese 10/16A) ?

Cosa rischia l'impiantista se ad un controllo ( da parte di chi?) risultano queste incongruenze? è responsabile anche il committente (io!!!!) ?

grazie a tutti per l'aiuto!!!

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Volutamente Anonimo

Controlli. . non se ne vedono.

comunque visto che sei del settore e non un orecchiante, gli fai una raccomandata con ricevuta di ritorno e gli contesti l'impianto.

Ovviamente in questi casi citando per filo e per punto tutti gli articoli della norma che sono in contrasto con la realizzazione.

Se arrivi ad un accordo bonario ok, altrimenti vai in causa.

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Grazie Anonimo...in realtà è..diciamo un amico...i soliti casini che si creano quando c'è di mezzo la confidenza! Lui in pratica mi ha fatto un favore prestandosi a fare l'impianto ed è stato più che onesto sotto l'aspetto economico...quello che mi lascia perplesso è l'aver rilasciato conformità senza che quei due parametri, sezione delle dorsali e 1 solo mtd, siano soddisfatti.Non potrebbe trovarsi ad essere sanzionato? Penso anche che ,sul piano puramente funzionale, il 2,5mm per il carico che deve sopportare non sia in realtà un problema.Comunque , di fronte a una birra con lui affronterò l'argomento...

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Volutamente Anonimo

Ora che hai descritto meglio la situazione. .se ne parla meglio.

Quando vai ad analizzare la normativa che fissa i parametri di calcolo per calcolare la portata dei conduttori il riferimento e' a circuiti permanentemente al 100%.

Seguendo quella normativa in caso di conduttori sempre al 100% del carico il cavo dopo 30 anni e' da buttare.

Siccome nella relatà non si e' mai in questa condizione, ecco che si puo' stiracchiare un po' sulle sezioni.

Un 2,5 protetto da un 16 in una abitazione civile, e' stiracchiato, ma ci puo' stare.

Per quanto riguarda la suddivisione in circuiti, secondo l'ultima variante delle norme cei che affronta anche l'aspetto prestazionale, vengono definiti anche il nr di circuiti minimi in partenza.

Visto che e' un aspetto "prestazionale" c'e' anche chi interpreta che si puo' derogare, le CEI sono volute entrare nell'aspetto prestazionale come se fosse una imposizione di legge ed e' ovvio che le interpretazioni si spreacno.

Ora, se il rapporto con il tuo amico e' stato del tipo . . "mi dai una mano che voglio spendere poco". . e' ovvio ceh a fine lavori, uno non puo' pretendere di avere un impianto al massimo, forse il tuo amico e' competente e ha fatto di tutto al limite della norma per farti un favore.

Direi che quantomeno i documenti (DICO) aggiornata li dovrsti avere. . per il resto vedi te.

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Ancora grazie per l'attenzione....sì, hai centrato il problema diciamo che io volevo qualcosa in economia e lui c'è riuscito....mi pareva solo strano che non essendo al 100% rispondente lui avesse comunque presentato la dico allo sportello unico per l'edilizia ( la copia che mi ha dato è regolarmente timbrata)

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"Conformità a che cosa? cosa ha firmato?"

......ha firmato la dichiarazione di conformità per aver realizzato l'impianto elettrico e l'ha presentata allo sportello unico per l'edilizia...sulla copia che mi ha consegnato c'è il timbro suo e quello del Comune con la data...

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Parliamo prima di buona tecnica e poi di DiCo.

Sezione dei fili.

(premessa: salvo rifacimenti di vecchi impianti in cui non si possono o non si vogliono effettuare nuove tracce io uso sempre, come un somaro con il paraocchi, dorsali prese da 4 mm2 e dorsale luci da 2,5 mm2... per gli altri bado molto alla sicurzza e poco alla norma)

Un appartamento di 70 m2 non è un appartamento composto da un corridoio largo un metro e lungo 70 metri con un'ovvia lunghezza di linea di 70 metri ma un paio di stanze in cui, dove più dove meno, la lunghezza della linea che determina la c.d.t di tensione è abbastanza ridotta, a conti fatti il 2,5 mm2 potrebbe anche contenere la c.d.t. nel 2% o 3 % (ripeto io avrei usato il 4 mm2 senza perdere tempo a fare calcoli).

Differenziali.

La norma non prevede due differenziali.

Passiamo alla DiCo.

L'elettrecista non rischia nulla. Con o senza DiCo.

Basta la fattura.

Lo citi in giudizio per non aver rispettato l'art. 2224 e 2225 del codice civile che impone agli artigiani l'esecuzione dei lavori subordinati alla regola d'arte. Vale per tutti non solo gli elettrecisti.

Sotto il profilo penale non credo che possa rischiare qualcosa. Se ci scappa il morto la responsabilità penale è sempre del proprietario, oltretutto l'elettrecista sosterrà sempre l'ipotesi che qualcuno abbia sabotato il manufatto, ma questo è un altro discorso.

Andiamo al pratico: la cosa più sensata da fare è sostituire la dorsale da 2,5 mm2 con quella da 4 mm2.

Magari va bene il 2,5 mm2 ma ormai hai questa pulce nell'orecchio è l'unico sistema per levartela è la sostituzione.

L'aspetto prestazionale c'è: l'impianto è stato eseguito come ha voluto il cliente: economico.

A proposito dei timbri: l'ufficio d'igiene e sanità del mio comune accetta anche dichiarazioni sostituive dell'atto di notorietà: Ho perso la DiCo, ma dall'epoca dei lavori non sono stati effettuate modifiche di alcun tipo.

Modificato: da Nino1001
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Volutamente Anonimo
Lo citi in giudizio per non aver rispettato l'art. 2224 e 2225 del codice civile che impone agli artigiani l'esecuzione dei lavori subordinati alla regola d'arte. Vale per tutti non solo gli elettrecisti.

Forse prima di contestare un lavoro bisognerebbe essere sicuri che sia fuori norma.

Da come l'ha descritto l'unica aspetto che e' in contrasto con la norma e' l'assenza di 2 differenziali cosi' come prescritto dalla V3 della 64-8 (art. A.4.2), ma come ho detto prima la V3 da molti (secondo me correttamente) viene considerata una norma "prestazionale" bypassabile con un accordo tra le parti.

Per quanto riguarda la sezione della dorsale, si puo' essere tutti daccordo che il 4 mmq e' meglio, ma con il 2,5 con l'impianto cosi' sviluppato e' conforme alla normativa.

Basta fare 2 conti tabelle alla mano.

Ripeto, puo' essere fatto meglio, ma non e' sotto la soglia normativa fatto salvo del dettaglio del differenziale.

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....ragazzi vi ringrazio per la rapidità e la competenza delle risposte. In effetti ormai avevo il "tarlo" di queste due cose e....oggi pomeriggio sono andato a prendermi un aperitivo con lui...così parlando ho buttato lì il discorso..la conclusione...per il 2.5 dice che è un po tirato ma per l'impianto che è ci sta senza problemi...magari se voglio stare tranquillo più avanti lo sostituiamo con il 4...per il differenziale ha detto che passa fra un paio di giorni....però ha detto che dovevo pagare gli aperitivi!!! :thumb_yello:

Grazie ancora a tutti!!!

Buon lavoro!

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Carlo Albinoni
che e' in contrasto con la norma e' l'assenza di 2 differenziali cosi' come prescritto dalla V3 della 64-8 (art. A.4.2)

Non lo so. L'allegato A (non la V3!) si applica solo ad impianti nuovi oppure completamente rifatti in occasione di ristrutturazioni edili. E forse non è questo il caso (

appartamento 70 mq . In condominio anni '70
).
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Volutamente Anonimo
Non lo so. L'allegato A (non la V3!) si applica solo ad impianti nuovi oppure completamente rifatti in occasione di ristrutturazioni edili. E forse non è questo il caso (

Vero! verificato. . mi era sfuggito.

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