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Certificazione Impianto Elettrico


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Salve a tutti,non sono molto attivo sul forum anche se lo leggo spesso.

Volevo chiedere questo:

Sto costruendo casa,volevo sapere se posso farmi l'impianto elettrico visto che sono del mestiere (Cablaggio bordo macchina)

Come posso fare per la certificazione??(ovviamente io non la posso fare perchè non abilitato)

Devo per forza chiamare una ditta che mi faccia il lavoro??

L'abitazione in fase di costruzione è all'incirca di 120 mq

Grazie anticipatamente a chi mi risponderà

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  • Livio Orsini

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Ciao,

serve necessariamente qualcuno (un artigiano elettricista) in possesso dell'abilitazione alla "lettera A" e probabilmente anche della lettera B" se devi fare anche l'antenna tv.

In genere gli elettrici non si prestano facilmente ad emettere "dichiarazione di conformità" su impianti non direttamente realizzati da loro per varie ragioni:

- E' pur sempre una responsabilità in caso di problemi o, peggio, incidenti

- Devono emettere una fattura che segue la Di.Co, altrimenti come giustificano al fisco?

In ogni caso un elettricista non può emettere Di.Co su un impianto realizzato da altri senza dichiarare il falso, infatti le opzioni previste sulla dichiarazione sono: nuovo impianto, trasformazione, ampliamento, manutenzione straordinaria. A quale di queste voci dovrebbe fare riferimento?

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mi spiace wgator, quando c'è stata necessità di una dichiarazione farlocca per mettersi a posto con il comune, non è stato affatto difficile trovare elettricisti disposti a rilasciarla, alcuni addirittura per telefono, chiedavano dov'era l'immobile, qunte stanze, quanti metri ecc e rilasciavano la dichiarazione, senza nemmeno vedere l'impianto, poi si passava in ufficio per ritirarla....

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Semplice curiosità: quanto si facevano pagare costoro, per il "servizietto"?

non sarebbe molto corretto dirlo, anche perchè i fatti risalgono all'estate del 2003, comunque avevamo contattato 4 elettricisti:

- il primo visionò accuratamente l'impianto e disse che non ci rilasciava un bel niente perchè quell'impianto non era assolutamete a norma, per adeguarlo voleva 3000€ più le spese del muratore, a nostro carico, per sostituire le scatole di derivazione inzeppate con altre più grandi

- il secondo per una grossolana verica e l'istallazione di un interruttore differenziale adeguato (prime ce n'era uno da 0,5A) voleva 500€

- il terzo ne voleva 400 (o qualcosa del genere) solo per testare il diff e la messa a terra, senza sostituire niente

- infine il quarto con 250€ rilasciò una dichiarazione di conformità senza aprire nemeno una scatola, ricordo che attaccò una lampadina tra fase e terra in una presa della sala, scattò il salvavita e lui disse "tutto apposto", so riamò e ci rilasciò la dichiarazione....

quelli che la rilasciavano per telefono volevano dai 200 a 500€ ma mia madre non volle per paura che non fosse valida, la nostra vicina ne contattò uno così, non so quanto ha speso, ma la dichiarazione le arrivò addirittura per posta!

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posso farmi l'impianto elettrico visto che sono del mestiere (Cablaggio bordo macchina)
Beh, diciamo che sai come è fatto un circuito elettrico e sicuramente nel tuo ambito saprai esattamente quello che fai. Ma l'impiantistica deve tenere presente una miriade di aspetti che non puoi conoscere facendo solo bordo macchina. Non che sia più difficile, complicato o impegnativo. Bordo macchina e impiantistica fanno riferimento a norme e guide diverse. Se fai di testa tua un impianto civile applicando il tuo bagaglio di conoscenza di cablatore di macchine, temo che non ne uscirà nulla di buono.

Contatta un elettricista, commissionagli l'impianto ed eventualmente concorda uno sconto perchè lo aiuterai nell'esecuzione dei lavori.

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Sarebbe interessante sapere anche in base alla posizione geografica, in quali regioni cioè sono avvenuti questi fatti (rilascio di conformità via telefono e posta), in Venezia provincia è molto difficile che ciò accada, per mia conoscenza, perlomeno chi esegue il lavoro deve avere la massima fiducia di chi poi rilascia la certificazione, poi ci sono anche aspetti fiscali che rendono più difficile queste operazioni.

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Sarebbe interessante sapere anche in base alla posizione geografica, in quali regioni cioè sono avvenuti questi fatti (rilascio di conformità via telefono e posta),

al contraio di quel che puoi facilmente immaginare mi trovo in un paese 2,5km a nord di Milano

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al contraio di quel che puoi facilmente immaginare mi trovo in un paese 2,5km a nord di Milano

Incredibile, non l'avrei mai detto...prendo atto. :o

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Sicuramente non sono esperto di impianti elettrici,ma avrei un amico che li fa e mi darebbe una mano. Ovviamente neanche lui può certificarli.

Un rivenditore di materiale mi aveva detto che potevo farmelo e poi bastava trovare un perito che venisse a controllare e a testare l'impianto per rilasciare la certificazione. E' una cavolata anche questa???

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Ciao,

per quanto ne so io, un impianto elettrico non va certificato, va solo rilasciata una dichiarazione di conformità, e questa, sempre per quanto ne so io, può solo fornirla chi lo ha installato.

Un perito iscritto all'albo o un ingegnere, al massimo può rilasciare una Di.Ri, (dichiarazione di rispondenza) ma questa può essere fatta solamente per gli impianti antecedenti al 1990.

Non credo che ci siano altre scappatoie: o un elettricista compiacente (come quelli di cui si è parlato sopra) oppure si affida il lavoro ad un professionista iscritto alla camera di commercio, in possesso dei requisiti di legge.

Ovviamente c'è la terza via: si installa l'impianto "do it yourself" e si fa a meno della Di.Co. Non è molto regolare, ma se si fa a casa propria, nessuno controlla, almeno finchè qualcuno finisce arrosto appiccicato ad un cavo...

Edito e Aggiungo: rileggendo sopra ho visto: casa nuova in costruzione. Ecco, qui la Di.Co serve per forza, altrimenti il Comune non fornisce l'abitabilità e l'ENEL (o chi per lei) non mette il contatore

Modificato: da wgator
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mi spiace wgator, quando c'è stata necessità di una dichiarazione farlocca per mettersi a posto con il comune, non è stato affatto difficile trovare elettricisti disposti a rilasciarla, alcuni addirittura per telefono, chiedavano dov'era l'immobile, qunte stanze, quanti metri ecc e rilasciavano la dichiarazione, senza nemmeno vedere l'impianto, poi si passava in ufficio per ritirarla....

Se è un impianto esistente al 28 marzo 2008 si può redigere solo una DIRI e chi la redige si assume la responsabilità di dichiarare l'impianto a regola d'arte ai fini della sicurezza. Se è un impianto realizzato dopo il 28 marzo 2008, si deve redigere una DICO e la può redigere SOLAMENTE chi ha realizzato l'impianto, altrimenti si dichiara il falso.

Modificato: da pricci
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Se è un impianto esistente al 28 marzo 2008 si può redigere solo una DIRI e chi la redige si assume la responsabilità di dichiarare l'impianto a regola d'arte ai fini della sicurezza. Se è un impianto realizzato dopo il 28 marzo 2008, si deve redigere una DICO e la può redigere SOLAMENTE chi ha realizzato l'impianto, altrimenti si dichiara il falso

l'impianto è stato realizzato da mio padre nel 1985, nel 2003 il comune ha richiesto a tutti gli abitanti del centro storico di fornire documentazione sugli impianti; oggi so che non eravamo legalmente obbligati a fornirla, ma all'epoca dell'accaduto nessuno lo sapeva

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Microchip1967

MeM, il vecchio DPR 447/91 (art.5 comma 8), sostituito dal DM37/08 art.6 comma 3, OBBLIGAVA il proprietario all'adeguamento dell'impianto preesistente ai requisiti minimi di sicurezza.

Poteva non essere un obbligo la consegna in comune, ma l'adeguamento c'era.

La Di:Ri puo' essere rilasciata per impianti, fatto salve le sanzioni previste all'art.15, solo in base all'art.7 comma 6 dello stesso DM37

Se poi non lo facevi te ne assumevi completamente la responsabilità.

Tueni conto che qualsiasi variazione del contratto di fornitura implica l'invio di tale documento all'ente erogatore

Che poi nessuno controlli :( è la regola attuale....

Modificato: da Microchip1967
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Bruno Melotto

la legge 46/90 tra l' altro prevedeva espressamente che i vari enti preposti, tra cui i comuni, avevano anche la facoltà di avvalersi di liberi professionisti, ovviamente iscritti ai relativi albi, per accertare la conformità degli impianti alle leggi e normative vigenti pertanto su specifica richiesta dubito che si possa evitare di documentare che il proprio impianto sia a norma

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si ma nessuno ha controllato niente, è solo arrivata una lettera ad ogni abitante del centro storico dove si richiedeva, qualora non fosse già stato fatto, di consegnare copia della dichairazione di conformità, non so cosa sia successo a chi non lo ha fatto, credo niente...

comunque mi sa che stiamo andando un po' OT, tutta la facccenda legata all'impianto di casa mia c'entra poco con l'argomento di partenza...

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Come posso fare per la certificazione??(ovviamente io non la posso fare perchè non abilitato)

Devo per forza chiamare una ditta che mi faccia il lavoro??

La cosa divertente, ma proprio spassosa e l'elettricista dipedente che da incarico alla proprio azienda di fargli l'impianto elettrico e la sua azienda manda proprio lui.

E' pur sempre una responsabilità in caso di problemi o, peggio, incidenti

Io dico di no.Altri dicono di si. Finora non ho sentito di un elettrecista finito alla sbarra.

Devono emettere una fattura che segue la Di.Co, altrimenti come giustificano al fisco?

Esatto. Il diavolo si annida nei particolari ed il cavallo di t****a, quello di Ulisse è proprio quest'obbligo.

Se la fattura è proporzionale al lavoro svolto nessuno può dire nulla.

In ogni caso un elettricista non può emettere Di.Co su un impianto realizzato da altri senza dichiarare il falso,

Esattissimo...bisogna solo sapere che cosa si intende per impianto elettrico laddove non esiste obbligo di progetto. La Di.Co è un'autocertificazione in cui c'è scritto che si operato secondo la regola d'arte ma cosa si è fatto di preciso non c'è scritto.

l'impiantistica deve tenere presente una miriade di aspetti che non puoi conoscere facendo solo bordo macchina

Sono sicuro che in casa sua farà un lavoro mooooolto migliore di un' azienda. Starà attento a non bruciare i fili nell'inserimento, userà la matassa dal lato esterno, si prenderà tutto il tempo che vuole.

Se invece chiama qualcuno gli verrà/gli potrà venire il bruziore di stomaco.

Sarebbe interessante sapere anche in base alla posizione geografica, in quali regioni cioè sono avvenuti questi fatti (rilascio di conformità via telefono e posta), in Venezia provincia è

Cos'é? Esiste un tecnico comunale che passa casa per casa ispezionando per poi rilasciare nulla osta all'allaccio ENEL? Magari fosse così...che è l'unica cosa sensata da fare (anche se a noi non conviene).

Comune non fornisce l'abitabilità e l'ENEL (o chi per lei) non mette il contatore

Ma và! Non sapevo che fosse obbligatorio avere la luce per ottenere l'abitabilità. E' obbligatorio anche il gas? ed il telefono?.

L'ENEL è una SpA. Ti fornisce un servizio fino al contatore.

Comunque gli indizi ve li ho dati e sono perfettamente legali ed è per questo che la DiCo è una fesseria.

Se si vuole evitare il lavoro nero basterebbe poter dare la possibilità di scaricare le spese.

Se si vuole la qualità basterebbe condizionare l'allaccio ENEL ad un collaudo di terzi: ispettore comunali o privati professionisti.

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Comunque gli indizi ve li ho dati e sono perfettamente legali ed è per questo che la DiCo è una fesseria.

Se si vuole evitare il lavoro nero basterebbe poter dare la possibilità di scaricare le spese.

Se si vuole la qualità basterebbe condizionare l'allaccio ENEL ad un collaudo di terzi: ispettore comunali o privati professionisti.

Condivido in toto!

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Suggerisco comunque una lettura dell'aricolo 8 del DM n. 37/08, in particolare questa frase: "Obbligo di consegnare la DdC (o DdR se del caso) al Distributore di energia per nuovi allacciamenti o aumenti di potenza"

A Rimini alcuni utenti si sono sentiti richiedere dall'ENEL (non so dagli altri fornitori) copia della Di.Co solo per incrementare la potenza impegnata da 3 a 4,5 o 6 kW

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A Rimini alcuni utenti....

In Italia c'è chi invoca il federalismo, ma nei fatti questi è già operante da sempre. E' più simile ad una federazione anarchica che ad una repubblica federale, ma è così. C'è chi è ligio alle leggi e regolamenti, c'è chi s'inventa le leggi secondo l'umore del risveglio, c'è chi s'inventa regole atte ad....incrementare il conto in banca e c'è chi se ne frega di regole e regolamenti.

Che sulla carta l'ente distributore di energia debba chiedere copia del documento di idoneità dell'impianto è una cosa, che effettivsamente la richiedano è un'altra. Non sono nememno previste sanzioni a carico dell'ente, oltre al fatto che poi nessuno controlla.

Il tutto poi non trasforma di colpo una legge stupida in una buona legge, anche se fosse rispettata alla lettera sempre e da tutti.

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Sergio Menegon

È tutto vero quello che scrivete sulle DiCO (anche se confermo che a Venezia non è facile trovare elettricisti compiacenti).

Ma se partiamo dal presupposto che una persona non abilitata possa saper fare il lavoro ci si infila in un terreno pericoloso. Allora vale anche per un aiutante dentista che cura una carie? E per un meccanico che si costruisce un'auto e poi la fa circolare per la strada?

Indipendentemente da tutto credo che sarebbe serio che dei professionisti evitassero di consigliare il fai da te nell'impiantistica elettrica basandosi sul fatto che nessuno controlla. Altrimenti ci sarà qualcun altro che non sa fare impianti e crede di saperli fare che realizzerà impianti non sicuri e privi di dico, magari anche solo per se stesso e per i suoi famigliari.

Non mi pare un buon risultato.

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Ma se partiamo dal presupposto che una persona non abilitata possa saper fare il lavoro ci si infila in un terreno pericoloso.

Al riguardo ci sono 2 filosifie.

C'è quella di tipo europeo continentale dove lo stato prevede abilitazioni per qualsiasi lavoro. Non è tanto basata sulla tutela dei cittadini, ma risale direttamente alle gilde medioevali dove il signore prendeva i suoi aggi dalle corporazioni.

C'è quella liberale tipica della cultura anglo americana dove le abilitazioni sono limitate alle sole professioni che incidono diretamente sulla salute dei cittadini, o sulla tutela legale ed economica dei cittadini.

Nell'impostazione europea il cittadino è tutelato se, e solo se, lo lo stato concede le abilitazioni ponendo un'unica condizione: la valida preparazione professionale. Inoltre sempre lo stato deve verificare seriamente che le regole siano rispettate sempre e comunque.

In alcuni paesi questo avviene, nel nostro no: nel nostro ci si limita a pretendere che le carte siano in regola.

Comunque anche nei paesi dove le regole sono fatte rispettare molto rigidamente come in Svezia per esempio, sono previste le deroghe per i lavori eseguiti in proprio. Ci si può costruire la casa in scatola di montaggio purchè la "confezione" preveda un progetto approvato ed adeguate istruzioni di montaggio. Un ispettore statale verificherà, a lavoro ultimato, che il tutto sia stato eseguito a regola d'arte.

I controlli statali si effettuano anche sui lavori eseguiti da professionisti abilitati, quindi il cittadino è garantito che chi esegue il lavoro ha la competenza necessaria e lo esegue secondo le regole.

Nei paesi dove si applica la filosofia liberale, vale il principio della responsabilità personale. Non importa se hai i titoli o meno per fare un impianto elettrico. Se l'impianto elettrico è fatto a regola d'arte e capita un incidente non hai alcuna responsabilità, altrimenti sei responsabile in sede penale e civile indipendentemente dalle eventuali abilitazioni.

Questo principio vale sempre e comunque. Quindi quando noleggi un'auto hai l'etichetta sullo specchietto che ti avverte che le distanze percepite attraveso lo specchio sono falsate; le cinture di sicurezza sono già allacciate e c'è un dispositivo che le abbassa all'apertura delle portiere per rialzarle alla chiusura. Se compri una lavatrice c'è un bel cartello sullo sportello o sull'oblò che ti diffida dall'usarle per lavarvi animali domestici, idem sulle asciugatrici. Insomma su qualsiasi oggetto che acquisti ci sono indicazioni a prova d'imbecille per previnire incidenti.

Le abilitazioni statali sono previste per le arti mediche e per gli avvocati. Non sono previste per i notai: basta solo un giuramento presso un tribunale. Se poi il notaio, che in genere è un impiegato di uno studio legale, non si comporta onestamente e con scrupolosità viene immediatamente processato e ne paga il fio.

Da noi esiste unalbo professionale, con relativi esami abilitanti. Però se vi capita di incappare in un notaio disonesto o incompetente è probabile che le voistre ragioni saranno riconusciute .....agli eredi.

...credo che sarebbe serio che dei professionisti evitassero di consigliare il fai da te nell'impiantistica elettrica...

Cosa vorresti fare? Lasciar aprtecipare ai forum solo i professionisti del settore? E poi chi certifica la loro preparazione? Leggendo certi interventi ci si stupisce che certe persone siano abilitate anche solo a tirare dei fili.

Modificato: da Livio Orsini
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Carlo Albinoni
E per un meccanico che si costruisce un'auto e poi la fa circolare per la strada?

Non mi risulta che sia vietato. E' però necessario far omologare il veicolo.

PS

Mi ricordo tanti anni fa di un benzinaio-meccanico che si era costruito da solo un minifuoristrada prendendo pezzi qua e là.

Il cambio aveva le marce alla rinfusa perchè, diceva, così nessuno poteva rubarglielo.

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Sergio Menegon

Hai ragione da vendere, Livio, e personalmente sarei per il modello anglosassone. Ma in Italia non e' cosi'.

Sono d'accordo anche con Carlo quando dice che il meccanico puo' costruirsi un'auto, ma deve farla omologare per circolare (ed e' questa la chiave, per le auto questa procedura e' prevista ed esiste).

Pero' qui invece nessuno omologhera' nulla, perche' non mi risulta che in Italia esista una tale procedura per gli impianti delle abitazioni.

Quindi avremo un'auto fatta da un meccanico, non omologata, ma circolante.

Se va bene un'auto omologata da un elettricista per nulla professionale che tratta le dico come se fossero patatine fritte.

Mi rendo conto che e' questione di opinioni, ciascuno esprime la sua rispettosamente come sempre accade in questo bel forum, ma personalmente sono dell'idea che se una regola (per quanto sbagliata) esiste la si debba rispettare, a maggior ragione se ha implicazioni sulla sicurezza.

Quindi, concretamente, la mia idea e' che il nostro amico dovrebbe farsi fare l'impianto da un istallatore serio, usando la propria competenza per supervisionare i lavori e pretendendo regolare DICO e fattura alla fine.

Se davvero ha le competenze necessarie a farsi l'impianto correttamente dovrebbe essere in grado di capire, contattando qualche installatore, chi ha le carte in regola per fare un lavoro ben fatto.

Scegliere tra quelli che si rifiutano di "vendergli" una dico sarebbe gia' una buona base di partenza.

Nell'attesa che anche l'Italia si civilizzi non mi pare il caso di aggiungere italianate alle italianate :-)

Ovviamente questo e' il mio modestissimo parere.

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È tutto vero quello che scrivete sulle DiCO (anche se confermo che a Venezia non è facile trovare elettricisti compiacenti).

Perchè gli elettrecisti delle altre città sono tanto babbei da darsi la zappa sui piedi?

Un conto e criticare la DiCo un altro conto è farla.

Non la fa nessuno, molti clienti capaci cercano un elettrecista disposto a farsi aiutare, altri aggiungono anche "il materiale lo compro io", altri fanno metà del lavoro che poi diventa " ho litigato con l'elettrecista e mi ha lasciato il lavoro a metà"....

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