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PLC Forum


Cablaggio Quadro Elettrico Con Carichi Da 12 Kw


ale0703

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Buona sera a tutti. Avrei un problema da risolvere in merito al cablaggio di un quadro di discrete dimensioni alimentato da una linea trifase con cavo 4x50 mmq che si collega ad un Megatiker da 150 A. Gli interruttori MD da collegare all'uscita del Megatiker sono tutti BTicino a partire dagli FH84C32+G43AC32 per proseguire con gli GN8813AC32 per poi finire con gli FA881C6 mentre il quadro è della serie MAS 160, mi sembra sia il 9455 da 120 moduli. Fino ad oggi avevo assemblato quadri di piccole dimensioni e basso amperaggio usando il sistema dei ponticelli con il filo oppure, al massimo, i pettini di cablaggio. Ora però mi trovo a dover collegare interruttori MD di grosso amperaggio e i pettini non mi sembra vadano bene per supportare la portata generale di 150 A e i cavi da 50mmq sono enormi per cui vorrei sapere come risolvere il problema. Mi sono documentato sul sito BTicino e ho visto che nel quadro si può installare il sistema TIFAST.

Ora i miei dubbi sono i seguenti

1) Che tipo di sistema posso installare, visto la varietà di interruttori MD che devo installare ?

2) Essendo vincolato al numero di moduli, causa problemi di spazio, installando questo sistema diminuisce il numero di moduli utilizzabili nel quadro ?

3) Quale è il costo da sostenere all'incirca...

Purtroppo il mio fornitore non è in grado di aiutarmi. Per farlo dovrei ordinare il materiale col rischio che, in caso non vada bene, mi rimarrebbe sul groppone, e non è che la cosa mi sia molto gradita...

Ringrazio anticipatamente tutti coloro che saranno in grado di darmi informazioni utili. Ciao!

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Premesso che neanche io ho mai lavorato con il sistema a pettini per quadri di grandi dimensioni, io ti consiglieri, se non ci sono altri vincoli da parte del committente, di fare un cablaggio tradizionale a cordicella.

Dopo l' interruttore generale, metti la morsettiera o più di una se prevista, di amperaggio adeguata, e da li parti con le alimentazioni per i singoli interuttori.

Vedendo le sigle di quest' ultimi non hanno grosse portate, quindi non ci sono neanche grosse sezioni da gestire.

In questo modo sei sicuro che non ti rimane materiale.

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Non ci sono vincoli da parte del committente. Il punto è che se si prendono singolarmente gli interruttori MD al massimo si arriva a 32 A, è vero ma dovendo collegare 5 o 6 MD, con portata che varia dai 32 A ai 16 A, in parallelo e tutti funzionanti contemporaneamente, ecco che la corrente si alza di un bel po'. Quindi non sarei molto propenso all'uso della cordicella. La linea che mi esce dal Megatiker è con un cavo da 50 mmq. Quindi anche supponendo di dimezzare la sezione sarebbero 2 cavi da 25 da serrare sotto i morsetti di ogni interruttore MD (o perlomeno ai primi della cascata), cosa abbastanza difficoltosa da fare e che mi lascia un pò perplesso.

Inoltre sono un pò tirato con il quadro per il numero di interruttori e i moduli a disposizione. Sono stato costretto a limitare le morsettiere allo stretto indispensabile e a serrare i cavi direttamente all'uscita dei MD, per rientrare nei parametri di calcolo della Potenza dissipata.

Per quanto riguarda questo link http://www.catalogo....it/BTI-FE/24-IT lo avevo già guardato ed era proprio su questo prodotto che, non essendo molto sicuro, avevo chiesto consiglio a chi eventualmente lo avesse già utilizzato. Sull'utilizzo di questo prodotto poi ho chiesto se la sua installazione comporta la diminuzione di moduli disponibili, perchè non potrei permettermelo. Ciao e grazie per le risposte.

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Volutamente Anonimo

Eviterei l'esaytifast visto che sono minibarre da 125A (vado a mente) mentre ALE ha un arrivo da 150A.

1) Che tipo di sistema posso installare, visto la varietà di interruttori MD che devo installare ?

Il tifast moduli compatto (diverso dal tifast moduli "tradizionale" e' il sistema migliore nel tuo caso http://www.catalogo.bticino.it/BTI-F9/250/600A-IT.

2) Essendo vincolato al numero di moduli, causa problemi di spazio, installando questo sistema diminuisce il numero di moduli utilizzabili nel quadro ?

No il sistema tifast e' un sistema di sbarre che sta sul retro dei modulari e diventa il supporto degli stessi.

Se non ricordo male esistno delle "spine" che inserisci su questa barra e queste spine hanno il supporto omega/din per gli interruttori

Ti posterei il link al sisto ticino, ma ho visto che l'hanno cambiato e non mi ci rigiro piu'.

3) Quale è il costo da sostenere all'incirca...

Non te lo so dire. . in questo periodo il campo sconti e' diventato variabile come lo spread. ordine di grandezza 100/200 euro per fila.

Purtroppo il mio fornitore non è in grado di aiutarmi. Per farlo dovrei ordinare il materiale col rischio che, in caso non vada bene, mi rimarrebbe sul groppone, e non è che la cosa mi sia molto gradita...

Purtoppo i grossisti sono diventati dei cantinari.

Se e' la prima volta che cabli una cosa del genere ti consiglio di contattare l'ufficio regionale della ticino cosi' potrai parlare con qualcuno.

Non tanto per il cablaggio che e' banale, quando per individuare tutti gli accessori adatti per il cablaggio (connessioni / barrette) e per verificare che sia compatibile con la carpenteria che hai a disposizione.

E soprattutto se riesci ad installarci l'interruttore da 160 come generale

Un piccolo appunto. .

causa problemi di spazio,

Capisco che il periodo si presta a tirare le soluzioni al massimo, ma quando si parte con un quadro con quella potenzialità. . e si parte gia' stretti prima di cablarlo. . mi sa che. . di qui all'installazione avrai dei problemi.

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Capisco che il periodo si presta a tirare le soluzioni al massimo, ma quando si parte con un quadro con quella potenzialità. . e si parte gia' stretti prima di cablarlo. . mi sa che. . di qui all'installazione avrai dei problemi.

Quoto in toto.

Se non c'è spazio nemmeno per mettere le morsettiere allora è e qualche scorta sei messo male.

Io sentirei il progettista e lo farei partecipe della situazione.

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Probabilmente ho fatto un po' di confusione. Alcuni chiarimenti quindi sono necessari

Innanzi tutto devo precisare che il contratto di fornitura è per 50 KVA; quindi l'Interruttore Magnetotermico Differenziale Generale è di 125 A (chiedo scusa ma ho sbagliato a scrivere la portata dell'interruttore...) che è installato nel Quadro Sotto Contatore. Poi con un cavo di alimentazione 4x50 mmq si va al Quadro Generale collegandosi ad un Sezionatore F74N/125N da cui partiranno i collegamenti ai vari MD.

Il quadro è stato scelto sfruttando al massimo lo spazio disponibile. Dispone di 120 moduli ma ne verranno usati solo un centinaio. Nel progetto originale era previsto un armadio a pavimento, ma purtroppo quando ho iniziato i lavori ho trovato la sorpresa: l'alloggiamento del QEG era stato occupato da altro. Ho anche discusso ma purtroppo ho dovuto sbattere per trovare una soluzione alternativa.

Stando a queste precisazioni quindi l'Easy Tifast si potrebbe usare perchè, da scheda informativa sul sito BTicino, con il collegamento sdoppiato al centro della barra arrivo fino a 125 A.

Purtroppo di più non posso fare, per liberare un po' di moduli ho dovuto suddividere su altri 3 Quadri di zona una ventina di MD di portata più bassa. Il tutto naturalmente mettendo 3 MD in più sul QEG e 3 sezionatori nei QEZ corrispondenti.

Con conseguente aggravio di costi....

Grazie e ciao.

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Si, fino a 125A l l'Easy Tifast va bene; certo che il tifast moduli compatto ti permette un domani di sostituire l'interruttore generale con uno di taglia maggiore senza intervenire sulla distribuzione interna. Ma se questa è un'ipotesi remota, allora vai avanti con l'Easy Tifast il quale ti permette di cablare agevolmente ogni tipologia di interruttore (dal polo+N ai quadripolari).

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Volutamente Anonimo

Scusami l'insistenza. . ma ribadisco quello che ti ho detto prima. . ovvero contatta l'ufficio regionale ticino e valuta tutti i dettagli.

Visto che sei impiccato come vincoli e non hai margine di manovra se qualcosa non e' come dovrebbe essere, meglio che tu faccia approfondire bene l'aspetto a chi questo mestiere lo fa tutti i giorni.

I morsetti di alimentazione dell'easytyfast consentono un collegamento di cavi fino a 35mmq.

Non faccio il quadrista, ma come ex progettista non accetterei all'interno di un quadro un 35 mmq che mi deve portare 125A.

Su ogni tifast riesci a installare interruttori in maniera tale che la portata nominale sia inferiore alla portata di un 35mmq? (all'interno di un quadro dirrei non oltre 80A/100A (come giustamente riportato qui http://www.plcforum....avi_quadri.html).

Controlla bene la sezione massima di collegamento che hai sull'interruttore generale, perche' non credo tu possa andare oltre 70mmq / 95 mmq.

E in questo caso puoi alimentare massimo 2/3 easy tifast.

Pensi che dovresti fare piu' di 2/3 file di easytifast? se si, valuta bene.

Se su quel quadro puoi montare anche le barre di fondo orizzontali sarebbe meglio.

Insomma in sintesi. . se parti impiccato gia' prima di montarlo, considera bene tutti i dettagli.

ps scusa ho letto ora. .

Sezionatore F74N/125N

Da questo parti con massimo un 50/70 mmq, quindi sei messo ancora peggio.

Modificato: da Volutamente Anonimo
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come ex progettista non accetterei all'interno di un quadro un 35 mmq che mi deve portare 125A.
Dunque, se il costruttore del sistema di distribuzione ha definito che Easy tfast ha una portata nominale di 125A e ha costruito dei connettori di alimentazione da 35mmq, ciò indica che tale sistema può essere alimentato con cavi da 35 e che può sopportare un carico max 125A.

Poi il fatto che sei progettista (o ex), se non hai progettato nello specifico il quadro, ovvero se hai solo fatto uno schema unifilare dove indichi i dati degli apparecchi e le sezioni dei cavi che vanno allacciati, non hai titolo alcuno per entrare nel merito di un prodotto che ha una sua certificazione e un suo fascicolo tecnico fintanto che questo rispetta le indicazioni che hai dato. Quindi se hai indicato la taglia degli interruttori e le sezioni dei cavi che dall'impianto che si collegano al quadro e basta (come fanno il 95% dei progettisti), è scelta del quadrista stabilire le sezioni interne (che non è detto che debbano sempre coincidere con le sezioni dei cavi di impianto). Certo, se come progettista fai un progetto esecutivo del quadro indicando per filo e per segno ogni aspetto del quadro (tipo di carpenteria, layout, interruttori, numerazione, sezione dei cavi interni, scelta del sistema di sbarre..) in tal caso il costruttore del quadro è tenuto a seguire le indicazioni di progetto.

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Volutamente Anonimo
Dunque, se il costruttore del sistema di distribuzione ha definito che Easy tfast ha una portata nominale di 125A e ha costruito dei connettori di alimentazione da 35mmq, ciò indica che tale sistema può essere alimentato con cavi da 35 e che può sopportare un carico max 125A.

A che temperatura? Il costruttore non puo' andare contro le leggi delle fisica.

non hai titolo alcuno per entrare nel merito di un prodotto

E questo chi lo dice? come progttista no. . ma come collaudatore e/o ddll eccome se ne ho titolo cheche' ne dicano i costruttori.

Il costruttore propone una soluzione che e' garantita a determinate condizioni di contorno (es. temperatura).

Un 35 in pvc (N07V-K) porta IN ARIA LIBERA 110A

un 35 in HEPR (G9) porta in aria libera 144A ma a 45°C porta 125A (quindi con una sovratemperatura del quadro di soli 15°K)

Pensi che ticino possa superare le leggi della fisica?

Per quel prodotto Ticino ti puo' rispondere:

a) raffredda il quadro fino a 30°C

b ) metti due spine di alimentazione per barra.

Trovo limitativo rassicurarsi con un "se lo ha previsto il produttore e' di sicuro ok", l'assembratore ha le sue responsabilita quando sceglie COME cablare.

E come dll e collaudatore trovo proprio giusto verificare COME e' stato cablato un quadro, in quanto ne sarei corresponsabile in caso di danni.

Modificato: da Volutamente Anonimo
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come progttista no. . ma come collaudatore e/o ddll eccome se ne ho titolo cheche' ne dicano i costruttori.
Tu puoi entrare nel merito delle indicazioni di progetto.

Easy Tfast ha dei connettori di alimentazione da 100 A, va da se che se devo alimentare la sbarra alla sua corrente nominale devo usare (come hai fatto notare anche te) 2 connettori per fase.

Il costruttore propone una soluzione che e' garantita a determinate condizioni di contorno (es. temperatura).
Certamente (parliamo del costruttore del sistema prefabbricato), ma da qui in poi entra in campo il costruttore del quadro, il quale ha l'obbligo di dimensionare il quadro (cosa che il progettista impiantista non fa quasi mai), quindi prende un sistema costruttivo prefabbricato, ne analizza le caratteristiche e lo applicha in modo opportuno alle esigenze del quadro.Reda quindi un fascicolo tecnico dove deve dimostrare che le sue scelte costruttive sono adeguate.

Quello che voglio dire è che un quadro elettrico certificato è un prodotto come lo è un interruttore, una plafoniera o una passerella e fa riferimento a specifiche norme di prodotto. Quando il quadro è stato venduto, prima è stato dimensionato, cablato collaudato e provato con adeguata strumentazione. Naturalmente chi costruisce il quadro si assume tutte le responsabilità di ciò che immette sul mercato (proprio come il costruttore di corpi illuminanti).

Trovo limitativo rassicurarsi con un "se lo ha previsto il produttore e' di sicuro ok", l'assembratore ha le sue responsabilita quando sceglie COME cablare.
Qui mi trovi perfettamente d'accordo. E' proprio per questo che ribadisco l'importanza di un fascicolo tecnico che spieghi il perchè si è provveduto a dimensionare il quadro in un modo piuttosto che in un altro.
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E' proprio per questo che ribadisco l'importanza di un fascicolo tecnico che spieghi il perchè si è provveduto a dimensionare il quadro in un modo piuttosto che in un altro.

Non sono molto d'accordo, anzi non sono proprio d'accordo.

Per realizzare un'impianto si deve partire dalle specifiche che definiscono i limiti ambientali e prestazionali dell'impianto stesso.

Questo documento o lo emette il cliente, o lo emette il fornitore dell'apparecchaitura, oppure è la sintesi delle discussioni tecniche tra i due. per quel che vale è un documento obbligatoriamente previsto dalle norme di qualità ISO-90xx

La progettazione ed il dimensionamento dei componenti si basa su queste specifiche.

O si contesta il progetto o si assume che il progettista abbia dimensionato tutti i componenti in modo corretto analizzando e dimensionando per il caso pessimo previsto dalle specifiche.

Le specifiche dei componenti, fornite dal costruttore dei medesimi, sono le tavole della legge, solo bisogna saperle leggere, ed applicare, nel modo corretto.

Per più di 30 anni ho lavorato come capo progetto, prima, e come responsabile della progettazione/responsabile tecnico,poi, in alcune aziende impiantistiche di automazione industriale. Anche dopo l'avvento delle normative ISO-90xx non è previsto nel fascicolo tecnico dell'impianto che si descivano le ragioni e le motivazioni di scelte e dimensionamenti della componentistica. Solo in caso di accadimenti particolari o di particolari criticità emerse in fase di revisione di progetto è possibile avere traccia di queste motivazioni nei verbali della riunione di "project review".

Modificato: da Livio Orsini
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A dire il vero il progetto originale prevedeva una linea in ingresso con cavo 4x35 mmq. Sono io che ho usato un cavo 4x50 mmq perchè ho preferito uniformarmi all'Ente fornitore, che mi ha fatto l'allacciamento con un cavo 4x50 mmq, e poi perchè il Megatiker è posizionato un piano sotto, una decina di metri distante dal Quadro Generale e non volevo usare una sezione inferiore nel tratto che sale al piano superiore. In soldoni quindi il cavo è sovradimensionato rispetto al progetto originale.

Comunque una volta uscito dal Megatiker con quel cavo ed entrato nel Quadro Generale, a valle del Sezionatore F74N/125N, posso ridurre la sezione a 4x35 mmq. Dovrei poi montare tutti i MD su almeno 3 file, quindi la corrente si dovrebbe suddividere su 3 file di Tifast, di cui quella subito dopo il Sezionatore sarebbe quella con i carichi di maggior assorbimento, circa 25 kw di targa.

Poi le altre file si spartirebbero il resto. L'ideale sarebbe installare un sistema che mi permetterebbe il collegamento in parallelo delle file di Tifast.

Guardando sul catalogo BTicino ho scaricato alcuni esempi di istallazione e varie informazioni, ho visto anche dei filmati su come assemblare i componenti del Quadro, ma non sono riuscito a trovare niente in merito al collegamento tra varie file di Tifast, o perlomeno non ci ho capito niente io.....

Poi da ogni MD uscirò direttamente con cavi di tipo FG7OR senza passare da morsetti, che alimenteranno i singoli carichi, perchè l'impianto è tutto esterno, in canali fissati a parete.

P.S. Come faccio a riportare le citazioni su questo Blog ? Ne frequento diversi e tutti hanno in vista il tasto "Citazione" ma non riesco a capire come funziona qui.......Chiedo scusa ai Moderatori se vado fuori argomento....

Grazie e scusate...

Modificato: da ale0703
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Questo documento o lo emette il cliente, o lo emette il fornitore dell'apparecchaitura, oppure è la sintesi delle discussioni tecniche tra i due. per quel che vale è un documento obbligatoriamente previsto dalle norme di qualità ISO-90xx

La progettazione ed il dimensionamento dei componenti si basa su queste specifiche.

Sacrosanto, e il progettista si basa su tali specifiche per progettare l'impianto.

Ma attenzione, io parlo del fascicolo tecnico del quadro elettrico (che è obbligatorio) e non di un fascicolo tecnico riguardante le scelte progettuali dell'impianto.

Spessissimo vene dato al quadrista uno straccio definito schema elettrico dove compare un miserissimo unifilare dove si può notare il tipo di apparecchi e le linee dell'impianto che si andranno a collegare. Con questo tipo di documentazione, il quadrista deve fare degli studi adeguati, verifiche e spesso deve ridisegnare in modo dettagliato l'intero schema per stabilire come costruire il quadro. Questo insieme di studi, verifiche e scelte progettuali compone il fascicolo tecnico che, non necessariamente deve essere consegnato al cliente ( ameno che non vi siano accordi preventivi), ma ci deve essere.

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P.S. Come faccio a riportare le citazioni su questo Blog ? Ne frequento diversi e tutti hanno in vista il tasto "Citazione" ma non riesco a capire come funziona qui.......Chiedo scusa ai Moderatori se vado fuori argomento....

Beh per prima cosa questo non è un blog, ma un forum. La distinzione non è solo formale. Un blog è una specie di diario personale che l'autore rende pubblico e consente ad altri di esprimere pareri e considerazioni. Un forum è molto più assimilabile ad un pubblico dibattito su temi ben precisi.

Esaurita la premessa formale veniamo al tuo problema.

E' molto semplice. Riporti la frase che vuoi citare, la evidenzi passandoci sopra con il mouse e premendo il rasto sx, poi clicchi sull'iconcina con il segno del fumetto (il pulsante n. 13 della barra) e la citazione è fatta. :smile:

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Ma attenzione, io parlo del fascicolo tecnico del quadro elettrico (che è obbligatorio)..

A maggior ragione. I criteri di dimensionamento non hanno titolo per comparire nel fascicolo tecnico, a meno di casi particolari ed in relazione ad operazioni di manutenzione ordinaria o strordinaria.

Spessissimo vene dato al quadrista uno straccio definito schema elettrico...

Questo invece è gravissimo e dovrebbe essere inaccettabile. Purtroppo so che avviene sempre più spesso.

Se si considera il quadrista come mero esecutore bisogna trasmettere tutte le informazioni necessarie alal costruzione. Che il quadrista sia un'officina terza o il mio reparto di assiemaggio io (progettista-ufficio tecnico) devo trasmettere:

  1. Schena elettrico completo
  2. disegni delle morsettiere e degli arrivi linea
  3. dispsoizione dei materiali nel qudro, almeno per le parti più sigificative o più critiche
  4. elenco completo dei materiali anche se i materiali son forniti in conto lavorazione
  5. prescrizioni di montaggio
  6. prescrizioni sulla sezione dei cavi e dei morsetti, se non indicate dallo schema elettrico.

Se io trasmetto al quadrista solo uno schema unifilare considero il quadrista come un sub fornitore abiltato alla progettazione, e lo schema unifilare s'intende come specifica di progetto che deve essere corredata di tutte le informazioni necessarie e sufficienti ad eseguire correttamente la progettazione ed il dimensionamento della componentistica.

Mi rendo perfettamente conto che, specie con il nuovo secolo, le buone abituni di una corretta progettazione e le buone regole di costruzione sono sempre più disattese in nome dell'abbattimento dei costi.

Però non si abbattoni i costi abbattendo la qualità, ma si riducono aumentando l'efficienza, riducendo i passaggi inutili, ottimizzando i materiali, etc.

Riportare informazioni non necessarie nel fascicolo tecnico non migliora la qualità e diminuisce l'efficienza globale. :smile:

Modificato: da Livio Orsini
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I criteri di dimensionamento non hanno titolo per comparire nel fascicolo tecnico
Il fascicolo tecnico non è il malloppo che si da al cliente, (ovvero in linea di massima schema elettrico, dichiarazione di conformità, istruzioni) ma è una documentazione che rimane in casa del costruttore del quadro e ha proprio il preciso scopo di spiegare i criteri di dimensionamento. Un giorno verrà un ispettore che gli verrà in mente di chiedere il perchè di una determinata scelta costruttiva. Allora si tira fuori il fascicolo tecnico e si dimostrerà il perchè delle proprie scelte.

Questo invece è gravissimo e dovrebbe essere inaccettabile. Purtroppo so che avviene sempre più spesso.
Eggià
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Il fascicolo tecnico non è il malloppo che si da al cliente,..

Bisogna intenderci sui nomi, io sono legato alle procedure ISO.

Un giorno verrà un ispettore che gli verrà in mente di chiedere....

ispettore di che cosa? A quale titolo?

Se è una verifica delle "qualità" le ispezioni riguradano:

  • L'osservanza delle procedure e delle prescrizioni
  • l'aggiornamento delle procedure e delle prescrizioni

Se non si tratta di lavori particolari, per enti particolari di cui dovresti descrivere e specificare meglio, non esistono ispezioni ed ispettori che abbiano titolo per simili richieste, almeno in Italia.

Se anche si tratta dell'ispezione di qualifica di un subfornitore si rientra in quanto previsto dalle normative ISO che no prevedono certo questo tipo di documentazione.

Tara le altre cose, se si dovesse documentare per iscritto e tenerne nota i criteri di scelta per ogni componente, anche al progettazione di un quadretto di modesta potenza come quello oggetto di questa discussione, richiederebbe un fascicolo corposo come la progettazione di una diga. :wacko:

Esiste un fascicolo di commessa o di progetto in cui sono archiviati tutti i documenti che hanno concorso alla realizzazione del progetto. Tra questi esistono, dove necessario, anche i calcoli per il dimensionamento elettrico, termico e meccanico dell'apparato.

Faccio un esempio che auspico contribuisca a chiarire il concetto.

Se, ad esempio, la temperatura interna del quadro non deve superare i 45oC, nel fascicolo di progetto sarà archiviato il calcolo e la verifica del dimensionamento dì termico, in cui compariranno come dati: temperatura ambiente massima ammessa, desunta dalle specifiche ambientali, dissipazione massima ammisibile del quadro calcolata in base al caso pessimo. Se è stato usato un programma di calcolo automatico sarà archiviato anche il file del programma stesso.

I criteri di dimensionamento non hanno bisgno di essere documentati. Se è necessario dimensianare un componente eseguendo dei calcoli saranno archiviati questi calcoli nel fascicolo di progetto.

Se, e solo se, il progettista deve derogare dal dimensionamento ottimale sovradimensionando allora è necessario che dia indicazioni del perchè ha effettuato qulla scelta. La traccia serve per evitare problemi in caso di manutenzione e ricambio dei componenti.

Anche qui cerco di chiarire con un esempio.

Per pilotare carichi resistivi normalmente si dimensionano i contattori in AC1. Ammettiamo che il progettista sappia, per precedenti esperienze, che con quel tipo particolare di resistori la componente induttiva non sia del tutto trascurabile (è un caso reale); decide quindi di dimensionare i contattori in AC3. Questo è uno dei casi in cui si deve tener traccia della motivazione del dimensionamento. Inoltre nell'elenco materiale dovrà essere indicato chiaramente che il dimensionamento del contattore deve essere fatto considerando la classe AC3 e non AC1, questo per evitare che in caso di sostituzione il manutentore decida motu proprio di usare il dimensionamentoi in AC1.

Già 25 anni fa la "progettazione" di un quadro di un estrusore da 100 kW o più, la eseguiva la segretaria compilando un format al computer.

Ne usciva tutta la documentazione in automatico, compresi i dimensionamenti di tutti i componenti, compreso l'eventuale condizionatore se necessario o richiesto.

Va bene lavorare secondo eccellenti criteri qualitativi, ma complicarsi la vita con inutili documenti burocratici non è sinonimo di qualità, anzi...

Modificato: da Livio Orsini
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ispettore di che cosa? A quale titolo?

Ho scritto ispettore anche se forse non è il termine più esatto, per indicare qualsiasi figura possa essere interessata alla costruzione dell'impianto; potrebbe essere la direzione lavori, il progettista dell'impianto elettrico, l'ispettore fondamentalista dell'asl....

Esiste un fascicolo di commessa o di progetto in cui sono archiviati tutti i documenti che hanno concorso alla realizzazione del progetto. Tra questi esistono, dove necessario, anche i calcoli per il dimensionamento elettrico, termico e meccanico dell'apparato.
Proprio questo intendo
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Beh per prima cosa questo non è un blog, ma un forum. La distinzione non è solo formale. Un blog è una specie di diario personale che l'autore rende pubblico e consente ad altri di esprimere pareri e considerazioni. Un forum è molto più assimilabile ad un pubblico dibattito su temi ben precisi.

Esaurita la premessa formale veniamo al tuo problema.

E' molto semplice. Riporti la frase che vuoi citare, la evidenzi passandoci sopra con il mouse e premendo il rasto sx, poi clicchi sull'iconcina con il segno del fumetto (il pulsante n. 13 della barra) e la citazione è fatta.

Perfetto grazie ora ho capito. Chiedo scusa per la gaffe blog/forum... :wacko:

Sacrosanto, e il progettista si basa su tali specifiche per progettare l'impianto.

Ma attenzione, io parlo del fascicolo tecnico del quadro elettrico (che è obbligatorio) e non di un fascicolo tecnico riguardante le scelte progettuali dell'impianto.

Spessissimo vene dato al quadrista uno straccio definito schema elettrico dove compare un miserissimo unifilare dove si può notare il tipo di apparecchi e le linee dell'impianto che si andranno a collegare. Con questo tipo di documentazione, il quadrista deve fare degli studi adeguati, verifiche e spesso deve ridisegnare in modo dettagliato l'intero schema per stabilire come costruire il quadro. Questo insieme di studi, verifiche e scelte progettuali compone il fascicolo tecnico che, non necessariamente deve essere consegnato al cliente ( ameno che non vi siano accordi preventivi), ma ci deve essere.

Il progettista mi ha fornito uno schema su cui compaiono tutti i dati sulle utenze, sezioni e tipo di cavi, portate e tipo di interruttori MD con le sigle commerciali e tutto ciò che serve per un quadrista. Solo che io non sono un quadrista ma solo l'elettricista che fa l'impianto. :huh: Ecco il perchè di tutti i miei dubbi. C'è anche il fascicolo tecnico con i locali, la piantina, la tipologia dei materiali e le caratteristiche, insomma c'è tutto. Forse l'unica cosa che manca è proprio il quadrista, quindi mi devo arrangiare io. In passato ho costruito parecchi quadri, per il funzionamento di ascensori e scale mobili, una certa esperienza me la sono fatta tra avviamento motori, stella/triangolo, emergenze e sicurezze varie, però era un altro tipo di quadro..... :rolleyes:

Comunque il progettista mi ha aiutato dove non riuscivo e, pur senza esperienza, penso di aver fatto abbastanza bene; ho calcolato la potenza dissipata e risolto tutti quei problemi che si presentano a chi certe cose non le ha mai fatte. Manca solo da risolvere il problema dei Tifast e sono a posto... :thumb_yello:

P.S. Che interessante discussione ho tirato in piedi, però... :smile:

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Comunque il progettista mi ha aiutato dove non riuscivo e....

Inizialmente si aveva l'impressione di scarsità di documentazione e assistenza. Invece hai spiegato che le lacune sono essenzialmente di esperienza nel settore quadristico. Però se hai la fortuna, e di questi tempi è una vera fortuna, di avere l'assistenza del progettista ti stai facendo l'esperienza quadristica che ti serve.

Visto anche il modo di approcciare i problemi ritengo che non ti sarà difficile arrivare presto ad un buon livello di conoscenza.

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Manca solo da risolvere il problema dei Tifast e sono a posto
certo che se usi il sistma TiFast moduli, non ti sbagli e hai anche la possibilità, utilizzando apposite sbarre di distribuzione verticali di alimentare i TiFast senza usare morsettiere intermedie.

Ma ogni cosa ha il suo costo.

Se invece ritieni di dover ricadere su Easy tfast dovresti a mio avviso trovare il posto per una morsettiera da 160A che collega l'interruttore generale con le varie barre Easy TiFast

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Se invece ritieni di dover ricadere su Easy tfast dovresti a mio avviso trovare il posto per una morsettiera da 160A che collega l'interruttore generale con le varie barre Easy TiFast

Questo significa che Easy Tifast non dispone di barre direttamente collegabili tra loro?.....

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