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Come Collegare A Regola D'Arte Schermature Di Cavi Schermati


valerio1990

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del_user_56966
Forse è perchè da anni non ti occopi di impiantistica industriale e automazione industriale.

una volta chiarito che si tratta di una abitazione e non di un impianto industriale

era sottinteso che non li vedo utilizzati in impianti per normali appartamenti...

tendo a dividere totalmente i due settori che proprio nella pratica sono affrontati con metodologie incompatibili tra loro...

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tendo a dividere totalmente i due settori che proprio nella pratica sono affrontati con metodologie incompatibili tra loro...

Purtroppo nell'impiantistica civile molto spesso si tende ad ingnorare normative e direttive.

Questo però non è una giustificazione valida.

Una cialtronata è sempre e comunque una cialtronata.

Si trascurano le buone regole di impiantistica "tanto funziona egualmente", salvo poi avere impianti di allarme che inspiegabilmente danno allarmi impropri, o impianti di automazione domestica, anche banali, che saltuariamente "danno i numeri". :angry::toobad:

Valerio 1990 ha il buon senso di informarsi e di cercare di studiare per avere un'impiantistica ben fatta, cercando di conciliare le varie esigenze, anche economiche, con la regola dell'arte.

35 e più anni fa, quando pretendevo le connessione delle dinamo tachimetriche con cavo schermato, i cablatori solevano rispondere: "Abbiamo sempre usato cavo normale senza problemi." E mentivano perchè capitava spesso che i motori avessero "sussulti" in spegabili. La contestazione è durata qualche anno, poi è diventato talmente normale usare il cavo schermato per le tachimetriche che non è stato nemmeno necessario prescriverlo appositamente.

Stesso discosrso quando ho cominciato a pretendere che i cavi schermati all'interno dell'armadio avessero percorsi separati dai cavi di potenza ed egualmente in campo.

Proteste perchè i costi di cablaggio crescevano. Poi (quasi) tutti hanno imparato che bisognava fare in quel modo ed hanno smesso le proteste.

Modificato: da Livio Orsini
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del_user_56966
impianti di automazione domestica, anche banali, che saltuariamente "danno i numeri".

qui buona parte dipende anche dalla robustezza dell'architettura del sistema

oltre che da quanta esperienza delle problematiche di campo hanno i progettisti che la sviluppano...

puoi mettere tutti gli schermi che vuoi ma se l'elettronica è progettata male... "i numeri li darà anche per altri motivi"

Modificato: da Aleandro2008
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Nelle 503 dove devo mettere apparati su bus non ci sono potenziali in alternata. Ho diviso la parte di potenza elettrica dalla parte a bassa tensione.

se questa condizione è vera allora non hai nessun bisogno di collegare i ragnetti che ovviamente sarà un ragnetto che gestisce solo 4 ingressi con cavo schermato..

Puoi benissimo partire dal master di zona verso il ragnetto 503 con qualsiasi cavo non schermato....

Personalmente cerco di evitare di mettere molti ragnetti nelle 503 ,è molto meglio avere una visione globale di impianto e prevedere un master / slave per ogni stanza o in caso di impianti non estesi almeno uno ogni due stanze.....a quel punto con l impianto distribuito cosi per il collegamento di qualsiasi ingresso diventa superfluo usare cavi particolari puoi benissimo usare la cordicella........

i Ragnetti andrebbero usati solo in caso di restauri ove è IMPOSSIBILE ricablare l' impianto ...........

Ovviamente a parte ragnetti speciali tipo Hydra oppure Frequency e Counter...

qui buona parte dipende anche dalla robustezza dell'architettura del sistema

oltre che da quanta esperienza delle problematiche di campo hanno i progettisti che la sviluppano...

Questo è sacrosanto infatti molti "progettisti" si fanno fare i "progetti" dal commerciale di turno della marca di domotica che prescrivono nei computi metrici

non so voi ma io nella mia esperienza ancora non sono riuscito a trovare un progettista degno di questo nome che sappia veramente fare il progettista di

impianti domotici...

questo credo perchè ancora il mercato non ha capito( e forse non lo capirà mai) che la figura professionale dell elettricista civile NON é ADATTA per FARE IMPIANTI DI AUTOMAZIONE ......perchè nient altro che questo è la domotica ..........un settore particolare di automazione.....

mentre nessuno in ambito industriale ormai da decenni fa installare un controllo di processo da persone senza preparazione specifica..........

Per certi versi la domotica con le sue infinite sfaccettature, evoluzioni continue e personalizzazioni diverse è perfino piu complessa da inquadrare come visione ampia ,di un impianto di processo industriale....

Però sostanzialmente il mercato della domotica è in mano a incompetenti.....sia progettatori che esecutori...... ;)

Scusate lo sfogo O T :smile:

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Sicuramente il collarino è una "chiccheria" ed è sicuramente valido. Personalmente io, tranne rari casi dove l'apparecchiatura già lo prevedeva (l'adozione del collarino) ho sempre sguainato il cavo, "sgusciati" i conduttori dalla guaina e arrotolata la stessa per fare una sorta di filo. La calza la infilo poi dentro una guaina di termorestringente e termino con un bell'occhiello di sezione adeguata che poi provvedrò a collegare alla barra di terra del caso. Per rendere il lavoro anche più gradevole infilo infine una guaina termorestringente più grossa che ingloba tutto il cavo in modo da coprire la parte dove c'è stato il taglio della guaina isolante.

Io lavoro in ambito industriale da sempre e non ho mai avuto il che minimo problema con questa prassi.

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..o sempre sguainato il cavo, "sgusciati" i conduttori dalla guaina e arrotolata la stessa per fare una sorta di filo.

Bravo luky67 hai realizzato proprio la peggior connessione possibile, quella che normalmente è detta "pig tail". :angry:

Se fino ad ora ti è andata bene, o credi ti sia andata bene, non significa che hai fatto un buon lavoro.

Congratulazioni anche all'eventuale supervisore del lavoro.

Tra l'altro facendo il lavoro secondo le regole dell'arte, con l'uso degli attrezzi appropriati, si risparmia anche tempo!

Spendi 10 minuti del tuo tempo e dai una letta ai 2 due documenti di cui ho messo i links qualche messaggio fa, almeno poi saprai perchè certe cose non si devono fare.

Modificato: da Livio Orsini
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qui buona parte dipende anche dalla robustezza dell'architettura del sistema

Prima di tutto bisognerebbe definire cosa intendi per "robustezza dell'architettura del sistema". Compponenti ad alta immunità? Architettura fault tolerant? L'insieme di tutto questo? Altro?

Un sistema domotico non è certo un un sistema di controllo per centrali nucleari, o per raffinerie.

E' sufficiente l'affidabilità e l'immunità ai disturmi di un ricevitore televisivo di media qualità per avere una componentistica sufficientemente robusta (tra l'altro anche certi impianti di antenna peggiorano drasticamente le buone qualità dei ricevitori).

Architettura robusta? E' necessario e sufficiente che l'impianto sia stato effettivamente progettato in modo corretto affinchè l'architettura sia robusta.

Purtroppo spesso, si vedono impianti il cui progetto consiste nel mettere un po' di dispositivi sparsi e collegati con il metodo "pene di molosso".

A mio pare si devrebbero dichiarare le cose come sono nella realtà.

Un impianto di automazione deve essere progettato nei minimi particolari, prima di essere realizzato.

Purtroppo la tendenza attuale è quella di saltare tute la fasi così dette improduttive, così non si progetta più nulla, il software lo si realizza in fase di collaudo buttando giù istruzioni con la mazza sino a quando l'impianto ha una parvenza di funzionamento corretto, peccato che alal prima modifica crollerà tutto.

La tragedia è che questa mentalità oramai è diffusa in tutti i settori, poi si piange sulla perdita di competitività incolpando burocrazia e qaunt'altro.

Intendiamoci burocrazia, tasse, costo del credito hanno le loro responsabilità, ma le responsabilità primaria è ancora di chi produce male.

Io non so dove vengono vendute le apparecchiature che fa lucky67, però se venissero esportate in certi paesi o a certe aziende, sarebbero immediatamente rimandate al mittente, o si pretenderebbe una rimessa anorma sul posto a spese del fornitore, fornitore che poi sarebbe cancellato dalla lista fornitori.

Anni fa l'ispettore di una grande multinazionale francese trovò da obbiettare perchè alcuni fili di comando coorrevano paralleli per un breve tratto ai fili di potenza.

Un'ispettore statale Svedese non diede il suo benestare all'installazione di 10 quadri perchè, a suo dire, eran necessari i filtri di rete sugli inverter, nonostante la presenza di induttori di blocco e nonostante il fatto che nessuna normativa obbligasse al montaggio di questi filtri per inverters in apparato multimotore.

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Premesso che sono d'accordo con te

Livio....e infatti ho scritto nel post 29

Cose che completano secondo me il discorso ....quando parli di progettazione errata e cialtronerie varie secondo me dimentichi una cosa fondamentale e cioè che in ambiente civile non è obbligatorio il progetto. ...

È questa la causa di origine di tutti mali in quanto l installatoreedio non è assolutamente in grado di progettare e costruire impianti di automazione domotica. ...anzi a volte neppure conosce la legge di ohm...

Questa mancanza comporta due fattori tremendi e cioè ..

1) impianti fatti a"pipa di cocco"versione toscana del metodo "pene di molosso"

2)unico parametro di riferimento la corsa selvaggia al prezzo piu basso tanto nessun progetto obbliga a far lavori in una certa maniera...

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quando parli di progettazione errata e cialtronerie varie secondo me dimentichi una cosa fondamentale e cioè che in ambiente civile non è obbligatorio il progetto. ...

la tragedia è che anche in ambiente industriale i progetti si fanno sempre di più con il copia e incolla senza sapere quello che si sta facendo.

Si fa fare una macchina, poi si prendono gli schemi e si passano al quadrista più becero che fa il prezzo più basso e si fanno ricopiare pedestremente per "n" macchine.

Il poveraccio a cui hanno spremuto il prezzo sino al midollo, non avendo conoscenza alcuna di quella che sta facendo cerca poi di recuperare un po' taglaindo tutto quello che a lui sembra ni serva. Così una macchina progettata seriamente diventa una macchina critica.

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Prima di tutto grazie mille delle risposte.

Personalmente cerco di evitare di mettere molti ragnetti nelle 503 ,è molto meglio avere una visione globale di impianto e prevedere un master / slave per ogni stanza o in caso di impianti non estesi almeno uno ogni due stanze

Infatti i ragnetti a cui mi riferivo erano solo un esempio di un cablaggio difficoltoso per quanto riguarda lo spazio. (Anche perchè ho scelto una serie con placche molto sottili infatti il produttore consiglia l'installazione di un espansione della 503 ccosa che non ho potuto fare perchè i tramezzi sono da 9 cm più o meno) Ho previsto un master per la zona giorno e un master per la zona notte quello della zona giorno è nel centralino quello nella zona notte è in una scatola di derivazione con guida din.

Personalmente metterei a terra lo schermo solo dal lato centralino. In questo modo sono sicuro di non avere corrente circolante nello schermo.

Come soluzione per connettere assieme gli schermi nelle scatole potresti anche considerare il semplice avvicinamento delle 2 calze, poi inguaini con termoregistrente e fai restringere la guaina molto bene in modo che le 2 calze siano ben pressate tra loro. Non vorrei essere offensivo, ma ricordati di togliere anche le eventuali pellicole trasparenti che ricoprono alcuni tipi di schermo.

Grazie mille. Così farò. Per quanto riguarda le pellicole trasparenti, non mi sono offeso, però non sono a quel livello, sono un perito elettronico e delle telecomunicazioni e studio ingegneria elettronica. Ho frequentato un buon istituto (grazie ai professori) che ci hanno fatto lavorare molto su strumentazioni, microcontrollori, sulle reti di trasmissione. Logicamente mi informo sulle cose che non conosco e vi ringrazio per l'aiuto e i consigli che mi avete dato.

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Se fino ad ora ti è andata bene, o credi ti sia andata bene, non significa che hai fatto un buon lavoro.

Se lo dici tu...in ogni caso squadra vincente non si cambia. Nei casi in cui ho avuto dei supervisori ti assicuro che fossero estremamente titolati e non ho mai trovato alcuno che avesse qualcosa da eccepire. Quelli che tu chiami pig tail li ho visti cablare anche su parti di satelliti e lì ti assicuro che la gente pronta a rompere gli zebedei per lavori mal fatti ce n'era molta...guarda caso nessuno ha avuto nulla da eccepire e i lavori, dal quel punto di vista, non li ho mai visti contestare. Tra parentesi, come saprai, sulle schede di quel tipo eravamo obbligati a eseguire prove EMC di tutti i tipi in camera anecoica e grazie al cielo tutto era nella norma.

In ogni caso prendo atto del fatto che tu lo giudichi un lavoro malfatto.Tra parentesi, quando in un quadro arrivano decine di cavi schermati voglio vedere dove metti i collarini sulle barre di terra senza intasare il tutto.

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n ogni caso prendo atto del fatto che tu lo giudichi un lavoro malfatto.

Non io, ma le regole dell'arte. Se leggessi i due tuttorials che ho messo in linea capiresti anche perchè.

ogni caso squadra vincente non si cambia.

L'ignoranza è ammessa, ma non farsene vanbto. :smile:

Tra parentesi, quando in un quadro arrivano decine di cavi schermati voglio vedere dove metti i collarini sulle barre di terra senza intasare il tutto.

Abbiamo prodotto quadri dove cerano parecchie decine di cavi schermati, anche di grandi dimensioni perchè eran cavi di alimentazione dei motori sotto inverters, sempre con i relativo collarini senza problemi. Alla fine anche i cablatori hanno capito che, con gli strumenti adatti si risparmia anche tempo, oltre a fare un lavoro migliore.

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L'ignoranza è ammessa, ma non farsene vanbto

Che io sia ignorante è fortemente probabile ed infatti lavoro sempre per esserlo di meno...non mi pare però che la frase "squadra vincente non si cambia" identifichi un vanto bensì la considerazione che dopo qualche anno di questa pratica, a tuo dire..anzi a dire dei tuoi tutorial, sia da disprezzare a me non ha mai dato problemi. In ogni caso senza mettere in discussione la tua assoluta superiorità tecnica (lo dico senza ironia) devo ricordarti che i tuoi tutorial non sono ancora assurti allo status di normativa.

Come ti ho spiegato, lavori si fatti sono stati verificati e accettati da persone che sicuramente ne sapevano più di me e non ho avuto alcun problema (ed era gente che verificava anche se una pista del c.s. girava a destra piuttosto che a sinistra..

Abbiamo prodotto quadri dove cerano parecchie decine di cavi schermati, anche di grandi dimensioni perchè eran cavi di alimentazione dei motori sotto inverters, sempre con i relativo collarini senza problemi. Alla fine anche i cablatori hanno capito che, con gli strumenti adatti si risparmia anche tempo, oltre a fare un lavoro migliore.

Certo, per i cavi di grossa sezione il metodo del collare è sicuramente quello più intelligente. E' a mio parere meno pratico quando hai decine di 2x0,35 in pochi centimentri di barra...voglio vedere mettere li' i collarini.

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del_user_56966

Secondo me questa discussione è valida ma solo se applicata alle tipologie di elettronica meno immuni ai disturbi...

probabilmente Lucky67 non ha problemi anche perché utilizza elettronica più immune che quindi richiede di base meno attenzioni...

questa è anche l'unica che non da problemi in questo settore (domotica) per i motivi sopra esposti (progettazione ecc..)

pensare di riuscire a conformare tutte le istallazioni di Domotica con quelle industriali non è realistico per molti motivi...

non ci sono gli spazi, non ci sono le tempistiche, non c'è alcun tecnico 24h, i costi sono spesso molto molto contenuti...

come dire il perfetto contrario!... :lol:

ma è anche sbagliato pensare che tutta l'elettronica utilizzata nel civile sia uguale o peggiore di quella industriale, ci sono dei dispositivi

tra cui i PLC stessi che sul civile danno problemi se equiparati nell'istallazione dell'elettronica costruita ad hoc per questi settori... :blink:

Chiaramente per fare una valutazione del genere mi baso soltanto su 18 anni d'industriale (sui Impianti delle maggiori Multinazionali)

e 14 di Automazione Civile non è solo pura teoria... ;)

Modificato: da Aleandro2008
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E' a mio parere meno pratico quando hai decine di 2x0,35 in pochi centimentri di barra...voglio vedere mettere li' i collarini.

Non è un problema. L'ho gia affrontato e risolto: basta usare una doppia barretta ed infilare i cavi tra le due barrette. Ricorda che non è indipensabile collegare a terra la calza al suo estremo. Basterebbe leggersi le direttive EMC per capire.

devo ricordarti che i tuoi tutorial non sono ancora assurti allo status di normativa.

I tutorials di cui ho pubblicato i links, non sono miei ma sono stati scritti da due docenti universitari.

Questa non è condizione sufficiente per dichiararli come verità assoluta, però è già una buona garanzia di affidabilità.

Inoltre i medesimi concetti li ritrovi pari pari nelle direttive e nelle normative EMC e queste lo status di normativa lo hanno per definizione!

Ripeto basta leggere e, ovviamente, capire le direttive EMC.

(ed era gente che verificava anche se una pista del c.s. girava a destra piuttosto che a sinistra..

Avere un'ottima cultura in fatto di circuiti stampati non significa necessariamente conoscere bene anche le problematiche di interconnesione tra apparato e campo, anzi in genere è vero il contrario.

Secondo me questa discussione è valida ma solo se applicata alle tipologie di elettronica meno immuni ai disturbi...

No Aleandro ti sbagli. I concetti fisici sono validi indipendentemente dall'applicazione.

Fortunatamente la fisica è una scienza esatta, per quanto può essere esatto qualche cosa di umano. Non stiamo discutendo di politica, argomento dove qualsiasi imbecille di demagogo può affermare qualsiasi concetto stravagante, tipo "salario variabile indipendente" salvo poi farne ammenda dopo vent'anni.

Quando si affrontano argomenti tecnici e scientifici le tesi vanno dimostrate e scrivere: "ho sempre fatto così e non ho mai avuto problemi" non è una dimostrazione.

Una delle prove, che si effettuano per verificare l'immunità ai disturbi condotti di un apparato elettrico-elettronico, consiste nel far passare tutti i conduttori da e verso il campo entro un tunnel di lunghezza calibrata. Il tunnel è praticamente un condensatore le cui lamine sono costituite dalla metaà inferiore e superiore del tunnel stesso. Alle almine si applica una tensione avente un determinato contenuto armonico con fequenze di vario peso, oltre a rumore "bianco" e diturbi impulsivi. Si parte con un'ampiezza di 500 Vpp . Se l'apparato continua a lavorare correttamente per un tempoo >= 15' si stabilisce che è immune ai disturbi condotti per ampiezze <= 500 Vpp . Se è necessario si può crescere l'ampiezza per veirificarne i limiti.

Per apparati industriali si considera un'immunità valida se è >= 2000 Vpp

Avere un a immunità di questo grado o anche più elevato, non significa che si possano connettere cavi schermati in modo errato. Se l'apparecchaitura di suo ha un grado di immunità talmente elevato da non risentire dei disturbi, meglio non usare il cavo schermato piuttosto che usarlo in modo errato. Se non altro si risparmiano dei soldi.

ma è anche sbagliato pensare che tutta l'elettronica utilizzata nel civile sia uguale o peggiore di quella industriale, ci sono dei dispositivi tra cui i PLC stessi che sul civile danno problemi se equiparati nell'istallazione dell'elettronica costruita ad hoc per questi settori..

Aleandro nessuno, in questa discussione, ha affermato questo.

Invece alcuni, me compreso, hanno denunciato una maggior "approssimazione", per usare un eufemismo, per quanto concerne la progettazione degli imopianti civili, rispetto agli impianti industriali.

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Avere un'ottima cultura in fatto di circuiti stampati non significa necessariamente conoscere bene anche le problematiche di interconnesione tra apparato e campo, anzi in genere è vero il contrario.

era chiaramente un modo di dire per evidenziare la pignoleria di alcune procedure di controllo nell'ambito dei lavori aero-spaziali dove l'immunità ai disturbi delle singole apparecchiature è fondamentale visto che poi le stesse dovranno integrarsi con altre apparecchiature di altri produttori.

due docenti universitari.

strano anche alcuni "miei" supervisori lo erano...forse però il fatto che provenissero dal MIT o dal CIT non depone a loro favore...

In ogni caso mi fermo qui perchè la discussione sta diventando quantomeno sgradevole e sicuramente OT .

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per evidenziare la pignoleria di alcune procedure di controllo nell'ambito dei lavori aero-spaziali

Questo è ancora più incredibile, perchè conosco per mia esperienza personale diretta, che in questo tipo di apparecchiature già 40 anni fa, i collegamenti dello schermo con metodo "pigtail" erano banditi nel modo più assoluto.

Comunque ripeto le normative e direttive EMC sono piuttosto precise nel merito. Poi ognuno è libero di ingnorale.

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Purtroppo non riesco a trovare i collarini per serrare le calze nel centralino tre fornitori che non li hanno. Mi potete dare qualche dritta?? Grazie.

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jacopo (post #29) ha scritto:

Cose che completano secondo me il discorso ....quando parli di progettazione errata e cialtronerie varie secondo me dimentichi una cosa fondamentale e cioè che in ambiente civile non è obbligatorio il progetto. ...

non è propriamente vero....

Il progetto in ambito civile ed industriale è sempre obbligatorio (art.5 comma 1 dm37/08)

cambia la figura che lo redige.

Se sotto i limiti dimensionali (caso classico delle abitazioni) è redatto dal responsabile tecnico dell'azienda

Se sopra tali limiti da professionista abilitato

questa volta sono d'accordo con Livio

Basterebbe partire da una buona progettazione iniziale per ottenere un'ottimo risultato senza trovarsi poi a dover risolvere problemi

Modificato: da Microchip1967
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Purtroppo ne su rs ne su digikey sono riuscito a trovare gli articoli forse non riesco a trovare la parola chiave giusta oppure non li hanno.

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Puntualizzazione per puntualizzazione :

non è propriamente vero....

Il progetto in ambito civile ed industriale è sempre obbligatorio (art.5 comma 1 dm37/08)

cambia la figura che lo redige.

Se sotto i limiti dimensionali (caso classico delle abitazioni) è redatto dal responsabile tecnico dell'azienda

Se sopra tali limiti da professionista abilitato

Microchip ,pensavo fosse sottinteso ,,visto il contesto di cui parlavamo io e Livio, che intendevo da parte del professionista abilitato......lo puoi capire da questa considerazione.......

Questo è sacrosanto infatti molti "progettisti" si fanno fare i "progetti" dal commerciale di turno della marca di domotica che prescrivono nei computi metrici

non so voi ma io nella mia esperienza ancora non sono riuscito a trovare un progettista degno di questo nome che sappia veramente fare il progettista di

impianti domotici...

questo credo perchè ancora il mercato non ha capito( e forse non lo capirà mai) che la figura professionale dell elettricista civile NON é ADATTA per FARE IMPIANTI DI AUTOMAZIONE ......perchè nient altro che questo è la domotica ..........un settore particolare di automazione.....

mentre nessuno in ambito industriale ormai da decenni fa installare un controllo di processo da persone senza preparazione specifica..........

Per certi versi la domotica con le sue infinite sfaccettature, evoluzioni continue e personalizzazioni diverse è perfino piu complessa da inquadrare come visione ampia ,di un impianto di processo industriale....

Però sostanzialmente il mercato della domotica è in mano a incompetenti.....sia progettatori che esecutori...... ;)

come vedi mi lamentavo della scarsa competenza dei tecnici abilitati ,figuriamoci di comuni elettricisti ,per progettare impianti di domotica ,

che infatti nel 99% dei casi operano per eseguire e computare tali lavori nei modi di cui sopra parlavo.....e questo a differenza di come si opera normalmente in campo industriale e te lo posso confermare per esperienza diretta visto che la mia azienda si occupa sia di automazione industriale che di impiantistica civile.............e building automation...

questa condizione è ancora piu drammatica secondo me per i progetti firmati non da tecnico abilitato ma da responsabile tecnico di azienda...

in quanto esiste il caso come saprai che il responsabile tecnico di azienda può essere anche una persona che senza nessuna base teorica diventa tale solo per anzianità di servizio ( 7 anni) alla dipendenza di una impresa del settore come operaio qualificato.

in parole povere vuol dire che chiunque abbia fatto la terza media e sia trovato poi in questa condizione puo avere la firma da responsabile tecnico di azienda...

la domanda è :chi mi garantisce sulla sua competenza????????? se non ha mai passato un esame di stato

come può una figura del genere solo in base alla presunta esperienza essere in grado di progettare senza nessuna base teorica??

non mi fiderei per un impianto normale, figuriamoci per uno di domotica..........

mi spiace ma sarò sempre d' accordo con Livio su questo:

La pratica va bene ma deve essere accompagnata da almeno i fondamentali della teoria.....

e per finire a parer mio questa figura dovrebbe sparire,o sei un progettista abilitato o non dovresti poter firmare .....sono anomalie puramente Italiche..

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