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Cpu 317 2dp Disattivare Periferica Io Su Stesso Nodo Profibus


miticodue

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Ho una CPU 317 2 DP alla quale è collegata via profibus una IM151 ;su questa IM sono montati diversi moduli IO

Come posso gestire diverse configurazioni HW dove il numero di questi moduli varia ?

L’SFC12 permette di attivare/disattivare l’intera IM151 che è vista come un singolo nodo profibus

Le singole periferiche IO come possono essere attivata disattivate in base alla loro presenza effettiva ?

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Gabriele Corrieri

Ciao

se devi connnettere differenti slaves hai due strade:

1)Hai sempre il medesimo indirizzo: fai dei rack tutti uguali, mettendo nei moduli non usati dei moduli 370 (dummy)

2)Puoi avere differenti indirizzi: fai la tua cfg hw con tutti i rack che hai a disposizione, quando hai fisicamente connesso il rack X via SFC12 attivi il suo indirizzo.

Se invece hai un solo slave, ma non usi una parte o l'altra allora è sufficiente una gestione della logica / calcolo ... elementare, per abilitare/disabilitare la zona di I/O non necessaria.

Ciao

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Ho capito per la soluzione 2 ...si tratta di avere nella stessa configurazione del progetto differenti nodi profibus con le varie config che si vanno a creare e attivate sempre con sfc12 il nodo necessario ..unico inconveniente è che si deve cambiare indirizzo

del nodo profibus

Per la soluzione 1 la cosa è poco praticabile poiche le mc già uscite dovrebbero essere anche allineate dal punto di vista hw

se installo delle nuove vrsioni sw (inoltre non viene accettato il costo supplementare per dei moduli in piu che "non servono")

L'ultima affermazione non è chiara ....io ho solo notato questo ...tenendo sempre ferma la configurazione HW e non gestendo da PLC nessun accesso alla perificerica se semplicemente vado a togliere/mettere dei nuovi moduli I/O differenziando quindi la config.hw dal progetto step 7 la CPU va in errore poichè nota una differenza sull'hw reale ..cosa intendi per "una gestione della logica / calcolo ... elementare, per abilitare/disabilitare la zona di I/O non necessaria"

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Ripensandoci bene credo che ci sia un problema per la soluzione 2

Se devo duplicare all'nterno della conf.hw un'altro nodo profibus e su questo creare una nuova disposizione di IO come posso

mantenere gli stessi indirizzi della perificerica IO che rimane sempre uguale ??( non ditemi che devo appoggiarmi su IO fittizzi e in base alla configh.hw attiva copiare tra la mappatura attiva e quella fittizzia ?)

Poi nel caso in cui invece si dovrà utilizzare una CPU 314 2DP come devo procedere ? (Non credo che la soluz.2 sia applicabile )

L'obiettivo di finale è di avere un unico sw che possa essere facilmente retrofittato (senza usare quindi Step7 ma memory card ad esempio o file plc.arc nel caso di CN ) sulle mc gia uscite che posssono avere quindi diverse config.hw per dispositivi presente solo su determinate mc e che tramite dei bit di configurazione si vada ad attivare o meno le periferiche presenti

Scusate se sono complicato ....ma qui si lavora cosi

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Gabriele Corrieri

Ciao

il software "universale" che fa tutto, compreso caffè, non esiste ancora: io ho imparato a farmi una serie di controlli logici o analogici completi nell'interfaccia, ma tutto il resto mi han insegnato bene a rifarlo di sana pianta ogni volta, meno casini, meno noie ....

In genere chi fa quel lavoro che intendi tu, cioè di standardizzare molto le macchine utilizza molto i moduli dummy, ovvio che se risparmi sul software o la sua customizzazione, paghi qualcosa (relativamente poco) per rendere l'hardware più standard possibile..

Ciao

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  • 1 year later...

Salve, sono nuovo del forum, vorrei porvi un quesito già discusso dal vostro forum più volte.

Ho realizzato un impianto elettrico civile, ve lo descrivo:

Linea dorsale forza motrice16 A cavi da 4 mm. Prese cucina, lavatrice e stufa a gas ( con comando elettrico) cavi da 4 mm.

Linea dorsale 10 A cavi elettrici da 2, 5 mm per luci e prese 10 A, derivate luci cavo 1.5 mm, derivate prese 10 A cavo 2.5 mm.

Altre prese 10/16 A cavi da 2.5 mm su dorsale 16 A.

Dorsale in casso con due corrugati da 20 mm. Cassette di derivazione numero 7 10X10) , uno per ogni locale dedicate.

Massa (non disponendo di un pozzetto di massa abitazione del 1955 piano secondo) collegata all'impianto idrico.

Ora con questa massa posso fare la dichiarazione di conformità alla regola dell'arte ( Norma CEI 23 - 51).

Vi ringrazio anticipatamente, Michele.

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Intanto benvenuto su PLC Forum,

Massa (non disponendo di un pozzetto di massa abitazione del 1955 piano secondo) collegata all'impianto idrico.

:o Piuttosto che avere una pseudo messa a terra realizzata così, preferirei non averla del tutto. Nel caso non dovesse funzionare il differenziale, in caso di dispersione, andrebbe in tensione l'intera rete idrica del palazzo, con conseguenti pericoli anche per i vicini.

Ora con questa massa posso fare la dichiarazione di conformità

Puoi dichiarare quello che ti pare, essendo ognuno responsabile del proprio operato ed in caso di sinistro (speriamo comunque mai) verrai giudicato di conseguenza.

alla regola dell'arte

Non mi sembra sia conforme alla regola d'arte...

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Ciao Cipone e grazie per la pronta rispsosta, comunque altre alternative non nè ho, (dovrei chiedere ai condomini di rifare il portone per fare un pozzetto di massa) e comunque al proprio impianto di terra, devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili dell'impianto idrico, nonché tutte le masse accessibili di notevole estensione.

E quindi anche con il pozzetto di massa ci sarebbe lo stesso problema forse .....

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Ciao

Come ti ha correttamente risposto Cipone i tubi dell'impianto idrico utilizzati come unici dispersori di fatto certamente sono certamente inadeguati.

In linea di principio le norme 64-8,11-1 etc etc) ammettono di poter utilizzare solo dipsersori di fatto ma nel caso sarebbero da utilizzarsi i ferri dell'armatura del cemento armato, ma ad ogni modo le verifiche da effettuare per una loro corretta utilizzazione non sono poche.

In aggiunta al problema della dichiarazione che non potresti rilasciare (a meno di voler dichiarare il falso) considera che anche condomini dello stesso stabile potrebbero avere problemi non diagnosticabili dai loro interruttori differnenziali). Credo che per la sicurezza di tutti sia molto meglio non avere una messa a terra del genere

Ciao

Paolo

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Ciao paolo grazie anche ha tè.

All'ora dalle mie parti l'edilizia di questi anni 1955 sono costruite solo con muri maestri senza colonne in cemento armato, il problema che la massa serve, accetto sugerimenti?

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Carlo Albinoni
comunque altre alternative non nè ho, (dovrei chiedere ai condomini di rifare il portone per fare un pozzetto di massa)

Non ho capito cosa c'entra il portone con la messa a terra.

Comunque, noto che per mettere parabola e fibre ottiche le difficoltà si superano.

Per l'impianto di terra sono insormontabili.

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E quindi anche con il pozzetto di massa ci sarebbe lo stesso problema forse .....

Se è tutto dimensionato correttamente, collegamenti equipotenziali, coordinamento con le protezioni differenziali ecc... non avresti alcun tipo di problema. Capisco che si possano incontrare notevoli difficoltà nella realizzazione di un impianto di messa a terra su di un impianto elettrico datato, però ripeto meglio NON AVERE un impianto di messa a terra di quel genere, preferirei avere solo il differenziale. L'amministratore del palazzo esiste ?(se esiste e non ha fatto ancora adeguare alle normative l'impianto elettrico dal 1990 ci farei una bella chiacchierata solo per informarlo dei rischi che si possono correre senza impianto di messa a terra) Per le parti comuni come siete messi? Sono presenti portiere od addetti alle pulizie? Se è così le parti comuni devono avere l'impianto rispondente alle normative, in quanto assimilabile a luogo di lavoro.

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Ciao Carlo Albinomi, l’unica strada che ho per creare il pozzetto di massa e quello di portare una cordina lungo tutta la scalinata e creare al piano terra il pozzetto, ecco cosa centra il portone. Ora, rispondendo a Cipone, queste case sono case popolari riscattate, e il problema e che non so se esiste un capo condomino, e poi io sono stato chiamato a realizzare l'impianto elettrico solo in una casa e il mio problema si circoscrive solo in questa casa. Vorrei una soluzione più adeguata se esiste grazie.

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Carlo Albinoni
Ciao Carlo Albinomi, l’unica strada che ho per creare il pozzetto di massa e quello di portare una cordina lungo tutta la scalinata e creare al piano terra il pozzetto, ecco cosa centra il portone.

Un cavo esterno? Come si fa - si faceva - per l'antenna e il telefono.

Non dite che è "fuori norma" perchè non è vero.

Per il dispersone se non c'è un cortile, non c'è una cantina?

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Carlo, non c'è il cortile e ne la cantina, dovrei montare un ponte per creare una tubazione esterna alla facciata a vista che mi faccia passare la cordina, poi creare un pozzetto di massa sul marciapiede comunale facendo richiesta al comune, ma io per questo lavoro gudagnero solo 600 € ( solo manodopere escluso spese), al SUD e cosi altrimenti non mangi.

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non vedo perchè dovresti assumerti responsabilità che non ti competono:

Informa(per iscritto l'amministartore o i singli condomini) della inadeguatezza dell'impianto elettrico condominiale e della impossibilità di rendere adeguato allo stato dell'arte qualsiasi appartamento del condominio).

disconnetti la messa a Terra dell'impianto idraulico (che puo' in queste condizioni solo creare pericolo). Ti fai pagare per il solo lavoro effettuato.

Non puoi assumerti responsabilità per conto terzi ....

Ciao Paolo

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Sono a lavoro e dal mio modesto ufficio e o pensato di invia la fine nella discussione.

Ho esposto il problema al padrone di casa che mi ha commissionato il lavoro, e abbiamo parlato con i condomini. Molti dei quali ( palazzina di 3 piani con 12 condomini) hanno realizzato lavori di ristrutturazione con rifacimento dell’impianto elettrico, e tutti mi hanno detto che loro hanno realizzato l’impianto di messa a terra a norme.

Di mio, io non mi fido ne anche di me stesso e ho chiesto di poter ispezionare qualche impianto, sapete la massa di tutti i condomini dove è collegata?

All’impianto idrico.

Allora il problema me lo sono posto solo io !!!!!! E’ non e finita questi hanno anche la certificazione di idoneità dell’impianto. MA SO TUTTI PAZZI ……..

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sapete la massa di tutti i condomini dove è collegata?

All’impianto idrico.

ciao, del resto c'era da aspettarselo. Più che pazzi i condomini, mi sembrano pazzi gli esecutori di questi pseudo-impianti di messa a terra. Hai provato a spiegare agli altri condomini il pericolo che potrebbero correre tutte le volte che si fanno una doccia?

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Hai provato a spiegare agli altri condomini il pericolo che potrebbero correre tutte le volte che si fanno una doccia?

Il problema è proprio questo.

Per quanto m.santam faccia diligentemente il proprio mestiere spiegando ai condomini la pericolosità di un collegamento delle terre all' impianto idraulico, ci sono minimo cinque "luciai" (dalle mie parti col termine luciaio si indica il gradino più basso tra gli elettricisti) che, interpellati, risponderranno con illuminanti affermazioni del tipo:

"Non dargli retta a quello li...... vuole solo farti spendere dei soldi inutilmente...... io sono 20 anni che lo faccio e non è mai morto nessuno". :ph34r:

E siccome la maggioranza vince temo proprio che un condomino, (non avvezzo di nozioni di elettrotecnica), opti per collegare la terra all' impianto idrico.

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Come dice Magoxax e sucesso proprio cosi:

Ho provato a spiegare agli altri condomini del pericolo ma ai mè loro fanno le orecchie da mercanti, anzi qualcuno a detto che voglio solo crearmi del lavoro, discriminando il lavoro di altri professionisti, BOOOO !!!!!

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è sempre il solito problema, un milione di norme e nessuno che controlla.

I controlli si fanno(foorse) solo dopo che ci scappa il morto, e anche in quel caso nessuno paga come si deve per quello che ha causato.

sarò pessimista ma in italia è così:

si fanno le cose solo se si è obbligati

se c'è una norma la preoccupazione generale non è applicarla ma vedere come aggirarla

nessuno controlla l'applicazione

non c'è certezza di pena

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Ma è stato chiesto il consenso al gestore dell'acquedotto?

Penso proprio di no... difficilmente danno il consenso per usare come dispersore di fatto le proprie tubazioni. Pensare poi che, se dovessero sostituire le attuali tubazioni in ferro con quelle in plastica, quanto sia efficiente "l'impianto di messa a terra" fatto in questo modo

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Faccio notare che il fatto di collegare una cordicella gialloverde ad un tubo metallico che si infila in una parete non significa proprio nulla.

Metti il caso che negli anni (ed un palazzo anni '50 ne ha diversi) sia stata fatta una riparazione e sostituito pezzo di tubazione in piombo (tipico nell' edilizia di quei tempi) con un tubo di polietilene debitamente raccordato.

Tutta la teoria dell' impianto di messa a terra allacciandosi alle tubazioni va a farsi benedire.

Visto gli elettricisti che hanno frequentato il palazzo non mi meraviglierei di trovere un vaso di gerani con un picchetto da tenda :lol:

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