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Parete Radiante Vs. Pavimento Radiante - una questione d' inerzia


antonioST4

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salve a tutti,

sono qui a chiedere di riportare, per chi ce l' ha, esperienze sulle pareti radianti.

Notoriamente il pavimento radiante è la miglior soluzione di riscaldamento, per costi di esercizio e confort; tuttavia la sua notevole inerzia, parliamo di giorni nella fase iniziale, rende tale soluzione scarsamente preferibile in tutti quei casi in cui l' esigenza di riscaldamento è molto limitata nel tempo.

Il motivo è presto detto: un pavimento radiante deve lavorare a temperature basse e riscaldare dapprima i vari strati costituenti il pavimento stesso, non da ultimo il rivestimento.

Come dicevo in precedenza ci sono casi in cui l' esigenza di riscaldare ricorre per pochissime ore al giorno: è il caso di abitazioni in zone dal clima mite, e delle seconde case da week end. In questi casi la soluzione è d' obbligo: radiatori o ventilconvettori se si vuole essere davvero "veloci".

Sono noti a tutti i punti deboli di questi due sistemi: i moti convettivi talvolta fastidiosi per i termosifoni, e la scarsa capacità di conferire inerzia termica all' edificio dei ventilconvettori.

In questo scenario compare allora un nuovo attore: la parete radiante. Il sistema si porrebbe nel mezzo tra i sistemi "classici" ad alta temperatura ed i pavimenti radianti. Anche in questo caso si è costretti a lavorare in bassa temperatura, pena il danneggiamento dell' intonaco. per contro è possibile impegnare diversi metri quadri ed ottenere potenze termiche rilevanti. non vi nascondo che adottare le pareti mi intriga,ma la domanda nasce spontanea: E L' INERZIA?

-) dovrebbe essere minore del pavimento radiante, in quanto meno strati sono presenti: il serpentino si annega nell' intonaco

-) dovrebbe essere maggiore dei radiatori, e senz'altro dei ventilconvettori

MA QUANTO?

domanda da salumiere: con sistema a pareti radianti dopo quante ore la mia casa raggiunge una temperatura confortevole?

attendo le esperienze dei colleghi, uniche testimonianze certe dell' efficacia del metodo..

grazie a tutti sin da ora.

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  • 2 years later...

Simone Baldini

Anche il fatto di mettere un chiodo puo essere un problema. Quello a parete dovrebbe essere il migliore perche' intervieni direttamente sulle pareti cioe' gli elemen

ti disperdenti.

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Che piacere risentirti Antonio! :smile:

la scarsa capacità di conferire inerzia termica all' edificio dei ventilconvettori.

Se permetti inizio a risponderti da questa frase: è vero che i ventilconvettori sono rapidissimi a portare a temperatura l'ambiente ma poi per garantire comfort vanno tenuti accesi e non spenti appena arrivati al setpoint! E ringraziando il cielo ormai tutti i migliori apparecchi sono dotati di ventilatori a velocità variabile automatica e/o con frontale radiante in modo da garantire sempre un ottimo comfort quindi non ci vedo alcun svantaggio rispetto ai sistemi degli anni "preistorici" dove si avevano getti d'aria limitati ad altissima temperatura... e li si che si stava male.

Quanto alle pareti radianti non posso che essere d'accordo con K79 e Simone!

Per di più che io non sopporto il riscaldamento radiante in tutte le sue forme e sono molto scettico sul fatto che si possa risparmiare! Effettivamente è vero che la caldaia a condensazione e la pompa di calore godono a pilotare un sistema a temperature così basse ma poi ci sono appunto tutti i problemi legati alla pessima zonificazione e inerzia termica!

Posso mettere una zona per ogni stanza e decidere di accenderle a "necessità" ma per esperienza personale il più rapido sistema radiante che abbia visto impiega un giorno e mezzo per arrivare dalla temperatura "di bassa" a quella "di regime" (da 17 a 21°C), non oso immaginare da spento a regime, quindi addio zonificazione. A casa mia, con il radiante di concezione "antica" (l'impianto risale al 55!!!) da spento per andare a regime (22-24°C a capriccio della sonda climatica, Tmax 39°C) servono 3 giorni (serpentine annegate nel pavimento e soffitto di tutti i piani, riscaldamento centralizzato combinato pavimento/soffitto), il passo è di circa 25 cm misurato con la termocamera.

MA QUANTO?

Ho avuto esperienza di un solo appartamento con il radiante a parete, in Molise sulle montagne, che doveva esser nuovo quindi non fa testo: quando abbiamo acceso il riscaldamento la casa si è riempita di umidità al punto che le finestre (tre vetri!) scolavano acqua, tantissima l'umidità al punto che abbiamo messo gli stracci sotto i vetri! Sembrava di essere in una sauna eppure c'erano solo 20°C (che abbiamo raggiunto di fatto solo a fine vacanza lasciando il riscaldamento sempre acceso! La caldaia era una 20 kW della Immergas regolata a 35°C di mandata, magari ad aver aumentato la temperatura la casa si sarebbe scaldata prima... ma chi si metteva a cambiare le impostazioni!?)

Il tutto per dire che anche con banalissimi termosifoni ben dimensionati il comfort arriva molto prima e si possono usare medie temperature, non si hanno problemi di arredamento (esistono soluzioni di stile per tutti i gusti) e la temperatura arriva prima.

Ancor meglio i ventilconvettori: nella versione da incasso o a canale l'impatto visivo è pressoché azzerato, impiccio per l'arredamento nullo, portano l'ambiente a temperatura subito e se lasciati funzionare come si deve offrono un comfort eccezionale e filtrano anche l'aria (ma sta al proprietario fare manutenzione!), inoltre si possono dimensionare per funzionare a 40/45°C per la gioia di PDC e caldaie a condensazione. Sono l'ideale per chi il riscaldamento lo vuole solo alcune ore al giorno e/o solo in determinati ambienti, con le tue condizioni non ci penserei due vole ad un sistema del genere.

Ops... vedo ora che il post originale è del 2011... è passato un po' di tempo ;)

Modificato: da DJ_Gabriele
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