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PLC Forum


Caldaia Modulante, Zone Ad Alta Temperatura E Testine


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Inserito:

Buongiorno a tutti,

per la ristrutturazione della mia futura casa (villetta a schiera con taverna, piano 0 e piano 1) ho optato di sostituire

la vecchia caldaiona Novagas del 1989 con una BAXI Platinum HT 33 a condensazione anche se l'impianto e' completamente

a termosifoni (lo so risparmio poco ma detraggo di più e mi sento più eco).

La scelta della caldaia e' stata dettata anche dalle caratteristiche "modulanti" sia della pompa che del bruciatore che, a quanto

descritto sul sito BAXI, anziche' "accendersi e spegnersi continuamente" modula il funzionamento della caldaia tramite il

pannello di controllo posto sulla caldaia ma posizionabile nelle stanze.

Ora, il mio problema e' che l'impianto preesistente e' composto da 2 zone (una per la taverna ed il piano 0 ed uno per il piano 1)

e l'idraulico mi ha detto che metterà due valvole una per zona controllate da due termostati ON/OFF (no modulazione) che

controllano la valvola che a sua volta accende la caldaia. Ma se e' cosi' il pannello di controllo e la modulazione vanno a farsi

benedire o no ? Sul sito della BAXI non ho trovato risposta (o, più probabilmente, non capisco bene), lì quando parlano di zone

si riferiscono a impianti zone ad alta e bassa temperatura per i quali e' richiesta l'aggiunta di un modulo con delle pompe a parte

che, oltre a non essere il mio caso, credo costi un occhio.

A complicare la cosa il fatto che vorrei anche mettere delle testine termostatiche sui termosifoni delle stanze per cercare di riscaldare

di più alcune stanze che mi hanno detto essere particolarmente fredde senza far "arrostire" le persone nelle stanze più calde, ma anche queste come

lavoreranno in presenza dei termostati di zona rispetto alla loro posizione. Se il termostato di zona rileva di aver raggiunto la temperatura

chiude la valvola di zona e le testine possono anche aprirsi al massimo ma non avranno alcun risultato, devo mettere il termostato nella

stanza più fredda del piano ?

Insomma sono un po' confuso, qualcuno ha già realizzato qualcosa di simile e mi può consigliare ?

PS: ho chiesto all'idraulico, ma quando gli ho parlato della modulazione si e' messo a ridere... mi sa che non e' avvezzo alle

innovazioni tecnologiche e magari ha ragione lui, voi che ne pensate ?

Grazie


Inserita:

Ti do alcune dritte da esperienza sul campo:

1) attenzione a non prendere una caldaia troppo potente: se vuoi sfruttare la modulazione la temperatura di mandata deve essere il più bassa possibile ma rischi che la potenza della caldaia al minimo sia sovrabbondante, con continui spegnimenti e accensioni della fiamma che mandano in fumo i benefici della modulazione. Nel mio caso quando non fa troppo freddo sono costretto a entrare in configurazione sulla caldaia e disabilitare la modulazione alzando contemporaneamente la temperatura di mandata a 60 gradi altrimenti la caldaia si accende/spegne continuamente con cicli di 2/3 minuti.

2) nel mio caso, pur avendo impianto a 3 zone, quando fa parecchio freddo lavoro comunque in modulazione, avendo individuato che una zona 'principale' (quella dove è installato il cronotermostato modulante) ha caratteristiche termiche paragonabili alle altre due, per cui faccio decidere al cronotermostato di quella zona se e a quale temperatura di mandata far lavorare la caldaia. Le altre zone, anche se governate da termostato di zona, si beccano l'acqua alla temperatura definita dalla zona 'principale'. Per far funzionare il tutto ho anche un interruttore che interrompe il comando di accensione caldaia proveniente dalle zone secondarie. Se l'interruttore è chiuso il funzionamento delle zone secondarie è normale: se serve calore la caldaia si accende. Se invece l'interruttore è aperto, quando un termostato di una zona secondaria chiude perchè la temperatura ambiente è troppo bassa, la relativa valvola di zona si apre ma la caldaia si accenderà solo quando ne verrà richiesta l'accensione dalla zona principale. Così facendo le zone sono 'sincronizzate' e ovvvio anche al problema della caldaia troppo potente al minimo.

Il tutto funziona ma richiede un po' di supervisione, non te lo puoi dimenticare li' o pretendere cha la moglie faccia tutto da se se non sei in casa ....

Inserita:

Se decidi di trasformare il tuo impianto in uno a zone allora puoi salutare parzialmente la modulazione , perchè in tal caso gestirà la temperatura di mandata solo in base alla temperatura esterna ( qualora tu aggiungessi una sonda esterna). Questo per un semplice e logico fatto , le tre zone accese in contemporanea possono richiedere carichi termici diversi e a questo punto cosa fai??? Quindi il comando remoto in questo caso ti diventa un semplice on off con la possibilità di gestire i comandi principali in remoto.

Dato che stai installando le termostatiche ( obbligatorie per la detrazione) lascia a loro questo compito.

Inserita:

Vi ringrazio per le dritte. Scusa vitos77 cosa significa che le testine sono "obbligatorie per la detrazione" ? Se non le metto non posso chiedere la detrazione per l'importo della caldaia ? Non me ne aveva parlato nessuno. Se e' cosi', anche il costo delle testine puo' essere detratto ?

Inserita:

Le detrazioni 55% sono ammesse per:

• gli interventi sull'involucro di edifici esistenti e cioè: strutture opache verticali e orizzontali, nonché vetri e infissi (comma 345)

Si intendono gli interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari esistenti, riguardanti strutture opache verticali, strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti), finestre comprensive di infissi, purché delimitanti il volume riscaldato, verso l'esterno e verso vani non riscaldati... (definizione art.1 - Dm 19 febbraio 2007 e successive modifiche).

• gli interventi d'installazione di pannelli solari (comma 346)

Per interventi di installazione di pannelli solari si intende l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università... (definizione art.1 - Dm 19 febbraio 2007).

• gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (comma 347)

Per interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale di cui all'articolo 1, comma 347, della legge Finanziaria 2007, si intendono gli interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione ... nonché, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia e contestuale messa a punto ed equilibratura del sistema di distribuzione... nonchè di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria. (definizione art.1- Dm 19 febbraio 2007 e successive modifiche).

• gli interventi di riqualificazione energetica dell'edificio (comma 344)

Per interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti si intende qualsiasi categoria di interventi, a condizione che a seguito dell’esecuzione degli stessi l’intero edificio consegua un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale uguale o inferiore ai valori riportati dall'allegato A del Dm 11 marzo 2008... (Dm 19 febbraio 2007 e successive modifiche; Dl 220/2010 e successive modifiche).

MI spieghi come rendi tali operazioni possibili su un banale termosifone senza l'uso delle termostatiche.

Inoltre sono obbligatorie a livello nazionale e poi ogni regione ha il suo regolamento ed i suoi controlli, a volte fittizi.

Inserita:

[at] Vitos: ecco un estratto dalla discussione che avevo indicato (http://www.plcforum.it/forums/index.php?showtopic=86241 ):

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Almeno sulla carta sembrerebbe che, dal punto di vista della pratica ENEA per la detrazione del 55% le valvole termostatiche non siano necessarie qualora la superficie termica di scambio (indipendentemente da altre caratteritiche dell'impianto, radiatori o pavimento) sia tale da far lavorare il fluido a T sufficientemente bassa.

Io ho impianto a radiatori ben dimensionato e efficacemente diviso in più zone controllate ciascuna da proprio termostato ambiente. Chi mi ha installato la caldaia ha messo per iscritto e firmato ufficialmente di aver tarato il Max della T di mandata a 45 gradi. Sulla base di questo non ho montato le valvole termostatiche e ho comunque attivato e concluso (sembrerebbe) la pratica per la detrazione del 55%. Vedremo nei prossimi anni se la detrazione andrà veramente a buon fine o qualcuno si risveglia in ritardo a fare obiezione o verifiche.

Avete esperianza in proposito ?

Riporto qui di seguito il passaggio della normativa (dal sito ENEA) che giustifica l'approccio seguito:

(.....)

ove tecnicamente compatibili – devono essere installate valvole termostatiche a

bassa inerzia termica su tutti i corpi scaldanti. Nell’impossibilità tecnica di installare

questi dispositivi, occorre utilizzarne altri con le medesime caratteristiche (ossia di

tipo modulante agenti sulla portata). Costituiscono eccezione gli impianti di

climatizzazione invernale progettati e realizzati con temperature medie del fluido

termovettore inferiori a 45°C.

(.....)

Estratto da:

ENEA

VADEMECUM PER L’USO:

CALDAIE A CONDENSAZIONE

(Art.1, comma 347 della legge finanziaria 2007)

(aggiornato al 21 luglio 2011)

-------------------------------

Aggiungo una domanda: chissà se dividendo una casa in 3 zone comandate dal loro termostato e tarando (staticamente) per bene la mandata del singolo radiatore si rientra con un po di elasticità e praticità nel requisito "messa a punto ed equilibratura del sistema di distribuzione"

Inserita:

Per carità e' giusto quello che ru dici...ma vedi per tali operazioni non basta la firma del tuo idraulico , verso il quale va tutto l mio rispetto. Ma a capo di tale operazione dovrebbe esserci un progettista .

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